Vincenzo Tricomi nell'agosto del 1982 emise un mandato di cattura nei confronti di Francesco Vinci. Quando il giudice istruttore Mario Rotella, che lo sostituì nelle indagini sul "mostro" il 26 gennaio 1984, fece scarcerare Francesco Vinci, Vincenzo Tricomi rilasciò l'intervista che segue al quotidiano La Città.
L'arresto di Francesco Vinci è stato un'errore giudiziario?
Il mandato di cattura che firmai nei confronti di Vinci si è basato su indizi, sufficienti per giustificarlo, ma mai su prove. Questo l'ho sempre precisato. L'unico elemento concreto per accusarlo dell'omicidio del '68 erano le dichiarazioni di Stefano Mele. Ora, se Vinci è stato scagionato, vuol dire che qualcosa di importante è cambiato nel quadro dell'inchiesta. Ho letto che Mele ha ritrattato, deve essere così.
Ha notizie dirette sull'inchiesta?
No, non so nulla se non quello che leggo sui giornali, adesso che ho finalmente il tempo per farlo. Non posso e non voglio dire niente in merito al nuovo sviluppo delle indagini.
In passato ha mai interrogato Giovanni Mele e Piero Mucciarini?
Si, ricordo che li convocai nel mio ufficio e li interrogai ma soltanto come testimoni.
Cosa dissero?
Non ho un ricordo preciso nè del loro interrogatorio nè tanto meno su di loro come personaggi. Allora non riscontrai nessun elemento per poterli sospetare di qualcosa.
Dalle sue indagini risultava che fossero due guardoni?
No, non mi risultava. Mi furono segnalati tanti guardoni, soprattutto a Montelupo, ma non mi fu mai fatto il nome di questi due.
Sapeva quali erano i rapporti fra Piero Mucciarini e Francesco Vinci?
Di odio mortale, non è mai stato un segreto. Del resto risulta chiaramente dagli atti del dibattimento del primo grado per il delitto del '68. I due non si potevano vedere.
Escluderebbe quindi un rapporto di qualsiasi tipo fra i due uomini?
Si, lo escluderei!
La pistola non è saltata fuori.
Ricordo che più di un anno fa, quando tenni la conferenza stampa per l'arresto di Francesco Vinci, dissi che quell'arma avrebbe potuto sparare ancora. Cosa che poi purtroppo è avvenuta. Oggi mi sento di inviare le coppie di fidanzati, i giovani che si appartano in macchina a non abbassare la guardia fino a che non si trova la malefica calibro 22. Fate molta attenzione. Evitate i boschi, i sentieri. Magari fermatevi nelle piazze, non nei posti nascosti. Meglio un pessimo processo per atti osceni in luogo pubblico che...
Rif.1 - La Città 28 gennaio 1984 pag.5
L'arresto di Francesco Vinci è stato un'errore giudiziario?
Il mandato di cattura che firmai nei confronti di Vinci si è basato su indizi, sufficienti per giustificarlo, ma mai su prove. Questo l'ho sempre precisato. L'unico elemento concreto per accusarlo dell'omicidio del '68 erano le dichiarazioni di Stefano Mele. Ora, se Vinci è stato scagionato, vuol dire che qualcosa di importante è cambiato nel quadro dell'inchiesta. Ho letto che Mele ha ritrattato, deve essere così.
Ha notizie dirette sull'inchiesta?
No, non so nulla se non quello che leggo sui giornali, adesso che ho finalmente il tempo per farlo. Non posso e non voglio dire niente in merito al nuovo sviluppo delle indagini.
In passato ha mai interrogato Giovanni Mele e Piero Mucciarini?
Si, ricordo che li convocai nel mio ufficio e li interrogai ma soltanto come testimoni.
Cosa dissero?
Non ho un ricordo preciso nè del loro interrogatorio nè tanto meno su di loro come personaggi. Allora non riscontrai nessun elemento per poterli sospetare di qualcosa.
Dalle sue indagini risultava che fossero due guardoni?
No, non mi risultava. Mi furono segnalati tanti guardoni, soprattutto a Montelupo, ma non mi fu mai fatto il nome di questi due.
Sapeva quali erano i rapporti fra Piero Mucciarini e Francesco Vinci?
Di odio mortale, non è mai stato un segreto. Del resto risulta chiaramente dagli atti del dibattimento del primo grado per il delitto del '68. I due non si potevano vedere.
Escluderebbe quindi un rapporto di qualsiasi tipo fra i due uomini?
Si, lo escluderei!
La pistola non è saltata fuori.
Ricordo che più di un anno fa, quando tenni la conferenza stampa per l'arresto di Francesco Vinci, dissi che quell'arma avrebbe potuto sparare ancora. Cosa che poi purtroppo è avvenuta. Oggi mi sento di inviare le coppie di fidanzati, i giovani che si appartano in macchina a non abbassare la guardia fino a che non si trova la malefica calibro 22. Fate molta attenzione. Evitate i boschi, i sentieri. Magari fermatevi nelle piazze, non nei posti nascosti. Meglio un pessimo processo per atti osceni in luogo pubblico che...
Rif.1 - La Città 28 gennaio 1984 pag.5
Nella foto Francesco Vinci.
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