venerdì 15 gennaio 2010

29 luglio 1984 - Pia Rontini e Claudio Stefanacci

Tra le 21,30 e le 22,00 del 29 luglio 1984, in un viottolo isolato che diparte dalla via Sagginalese, località Boschetta, in comune di Vicchio di Mugello, furono uccisi all'interno di una Fiat Panda bianca, Pia Gilda Rontini e Claudio Stefanacci, di 18 e 22 anni, entrambi residenti a Vicchio. I cadaveri furono scoperti intorno alle ore 2,00 del 30 luglio, da Piero Becherini, un amico di Claudio Stefanacci. La Fiat Panda si trovava ferma in retromarcia sul fondo del viot­tolo, la chiave di accensione inserita nel quadro, le portiere chiuse, quella sinistra con la sicura in­serita, il vetro della portiera destra era frantumato ed all'interno dell'auto furono trovati numerosi frammenti di vetro. I sedili erano stati entrambi reclinati in avanti. Dentro l'auto, nascosta sotto ad un sedile fu trovata una borsetta da donna. Sulla portiera destra, a livello del canale di scorrimento del vetro, sul montante alla base di detta portiera e sul terreno furono trovate tracce di sangue. Tracce di impronte digitali furono rinvenute sulla cornice superiore dello sportello destro, ma non, sul tetto dell'auto. Vennero inoltre rilevati due aloni sulla portiera di destra, come segni di appoggio o di contatto delle ginocchia, come se qualcuno si fosse appoggiato alla portiera tenendo le gambe unite e quasi in aderenza alla superficie della stessa. Furono repertati cinque bossoli calibro 22 marca Winchester con una H impressa sul fondello: uno all'ester­no dell'auto, vicino allo sportello destro e quattro all'interno dell'auto. Il cadavere del giovane fu trovato sul sedile posteriore, nella parte destra prossima al centro del sedile, rannichiato in decubito laterale sinistro e con le ginoc­chia flesse. I periti ritennero però che il corpo avesse subito spostamenti rispetto alla posizione iniziale. Indossava i calzini, gli slip ed una maglietta a mezze maniche a righe blu e beige; i pan­taloni furono rinvenuti nell'auto. Claudio Stefanacci era stato attinto da quattro proiettili, due al torace, uno al cranio ed un quarto aveva raggiunto, perforandoli più volte, i pantaloni, determinando probabilmente la lesione contusiva in regione glutea. Il giovane risultò inoltre colpito con uno strumento da punta e taglio riportando numerose ferite (10), all'emitorace sinistro, al fianco sinistro, all'ipocondrio, alla fossa iliaca destra, all'avambraccio destro, alla coscia sinistra, ed in regione lombare destra; tali ferite presentavano scarsi segni di vitalità, per cui furono inferte in un momento successivo rispetto all'esplosione dei colpi di arma da fuoco, o subito dopo la morte o in limine vitae. Il cadavere di Pia Gilda Rontini fu rinvenuto su di un campo di erba medica a circa sei/sette metri dall'auto, supino, con le gambe divaricate, con indosso vari monili, praticamente nudo. Una magliet­ta, il reggiseno e gli slip, tutti intrisi di sangue, furono rinvenuti in mano alla Rontini e sotto il suo corpo. La ragazza era stata attinta da un colpo d'arma da fuoco allo zigomo destro che penetrato nel cranio aveva causato la morte e da un colpo all'avambraccio sinistro. Si riscontrarono due ferite da arma da punta e taglio in regione latero-cervi­cale destra, e sette piccole ferite piuttosto superficiali all'emi­torace sinistro, la zona del pube era stata escissa come anche il seno sinistro in modo irregolare e discontinuo. Sul cadavere furono rilevate numerose lesioni escoriative variamente localizzate e in parti­colare lesioni da probabile trascinamento al dorso. La perizia necroscopica evidenziò la probabile dinamica del duplice omicidio: il ragazzo "sorpreso dal primo sparo che aveva frantumato il vetro dello sportello di destra, si era presentato all'omicida con il torace volto verso il lato destro dell'autovettura ed in tale posizione era stato attinto da due colpi in rapida successione, il giovane era quindi ruotato sulla destra presentando all'omicida la parte sinistra del volto ed in tale ultima posizione era stato attinto da un terzo colpo mortale. Tutti i colpi erano stati esplosi dal finestrino della portiera destra dell'auto e lo Stefanacci aveva potuto compiere il più istintivo gesto di difesa passando dalla posizione semi-sdraiata a quella seduta."
L'assassino sferra dieci fendenti sul ragazzo, lo riveste parzialmente e passa quindi alla ragazza che attinta dal primo colpo siede incosciente sul sedile del passeggero. Che non fosse ancora deceduta lo stabiliscono i medici legali: "sul cadavere non ci sono segni che indichino la comparsa di morte immediata, ma al contrario, ci sono segni indicativi di una certa sopravvivenza, che sono rappresentati dall'edema polmonare. (...) Per quanto riguarda il carattere delle lesioni da arma bianca al collo, si può conclusivamente dire che esse sono state molto più probabilmente (anche se non con certezza assoluta inferte in vita che non in morte. Ciò perchè lo stravaso ematico lungo il tramite e lungo alcuni dei muscoli della regione latero-cervicale sinistra è stato abbondante."
L'assassino colpisce quindi la giovane con due colpi alla gola ed afferrandola per le caviglie la trascina fuori dall'auto dove le taglia gli slip e pratica le escissioni.
Rif.1 - Sentenza della Corte di Assise di Appello di Firenze contro Pietro Pacciani del 13 febbario 1996
Rif.2 - Perizia equipe De Fazio

16 commenti:

ilbravo ha detto...

Sempre più interessante il tuo blog. A proposito dell'omicidio 1984 cosa ne sai dela famosa telefonata anonima giunta ai carabinieri credo alle 3:45? Ne parlano sia Filastò che Giuttari.

iasevedo ha detto...

Ciao,complimenti per il tuo interessantissimo lavoro. Una cosa non ho mai capito di questo omicidio: ma secondo te, se è vero che quella sera Pia ha deciso solo all'ultimo momento di uscire, convinta dalla madre, con quale sicurezza i compagni di merende sono partiti da San Casciano e si sono fatti 60 km per arrivare a Vicchio? Come facevano a essere sicuri di trovare "quella" coppia lì, visto che potevano benissimo non uscire, quella sera? E' plausibile che avessero un gancio, come a Calenzano?

Flanz ha detto...

Grazie per i complimenti. Si possono fare due ipotesi:
1) Per pura casualità, i compagni di merende, quella sera si trovarono a passare da Sagginale ove misero in atto quanto tristemente noto.
2)I compagni di merende non avevano niente a che vedere con i delitti del "mostro di Firenze";
Per imparzialità preferisco non prendere posizione.
Ciao e grazie ancora.
Flanz

iasevedo ha detto...

I complimenti te li meriti tutti, senza alcuna piaggeria. Certamente il mio dubbio parte dal presupposto di dare per buona la pista Pacciani, su più testi sono riportate le dichiarazioni di Lotti, il quale si sarebbe incontrato a San Casciani con Vanni e Pacciani e sarebbe stato convinto a seguirli a Vicchio per un lavoro...quindi, prendendo per buone queste parole, loro sapevano che li avrebbero trovati, proprio in quella piazzola, proprio quella sera...non si sarebbero fatti tutta quella strada solo per fare un tentativo, credo..

iasevedo ha detto...

Però, ammettendo pure che i compagni di merende non c'enrtrino nulla coi delitti, le testimonianze di persone che hanno visto le auto di Lotti e Pacciani subito dopo il delitto risalire lungo la strada sterrata alle spalle della piazzola, non possono essere frutto di fantasia..si tratta di due testimonianze precise, fatte da persone attendibili e soprattutto coincidenti tra loro. Che ci stavano a fare proprio quella notte, così lontani dal loro paese? mi pare inverosimile pure parlare di casualità...

Flanz ha detto...

Bhe, però Lotti disse anche che la Rontini quando fu tirata fuori dall'auto urlava ed è improbabile che una persona in coma emetta urla. Per non parlare delle incongruenze relative al delitto di Scopeti e Baccaiano che evito di ripetere. Tutt'altro discorso sono le testimonianze. La signora Frigo ricorda eventi avvenuti dieci anni prima quando è provato che la maggior parte delle persone a cena non ricorda neppure quel che ha mangiato a pranzo. I coniugi Caini e Martelli dichiararono d'aver visto due auto ma non hanno mai detto che a guidarle fossero Lotti e Pacciani. Non voglio dare un giudizio di parte ma se davvero i "compagni di merende" commisero i duplici omicidi un'accusa che voglia dimostrarlo difficilmente può farlo portando a sostegno delle proprie tesi le testimonianze sopra elencate. Ciao

iasevedo ha detto...

Ma la signora Frigo disse di aver riconosciuto immediatamente in Pacciani, vedendolo anni dopo in televisione, la persona che incrociò quella notte sulla Bricciana. E comunque i coniugi descrissero bene le auto e una di questa corrispondeva esattamente alla vecchia alfa 128 rosso sbiadito di Lotti..Io non sono convinto della colpevolezza dei merendari, sto solo cercando di confrontare i miei dubbi con chi ha i miei stessi dubbi e molte più conoscenze dei fatti. Premetto poi che il tuo blog l'ho trovato solo da poco tempo e ancora non ho avuto modo di leggerne i contenuti e quindi farmi un'idea del tuo orientamento, quindi magari pongo dei quesiti su cui hai già avuto abbondantemente modo di discutere. E ti rinnovo i complimenti, man mano che lo leggo mi rendo conto che hai fatto davvero un lavoro straordinario, per completezza di informazioni ma soprattutto perché riporti solo i fatti oggettivi, scevri da ogni considerazione personale che potrebbe influenzare i lettori.

SamAel ha detto...

stando al libro di giuttari,il posto pare fosse ben conosciuto dall'allegra brigata come buono per spiare coppiette...difatti era pressoche'ignoto agli anziani del paese...(e pacciani cmq e'nato a vicchio)e la rontini non fu scelta a caso,avendo a quanto pare avuto l'ardire di respingere il prode vanni,condannandosi a morte...
prendo per buone certe incongruenze nei racconti di lotti,ma non vedo che motivo avrebbe avuto di autoaccusarsi di questi delitti,confessando,se non il rimorso...indi per cui,secondo me la pista dei compagni e'validissima

Flanz ha detto...

Rispondo con un video decisamente chiarificatore: http://www.youtube.com/user/mostrodifirenze?feature=mhum#p/a/u/0/h-Xu01cQz-s

Ciao, grazie.

Flanz ha detto...

Rispondo con un video decisamente chiarificatore: http://www.youtube.com/user/mostrodifirenze?feature=mhum#p/a/u/0/h-Xu01cQz-s

Ciao, grazie.

Unknown ha detto...

Se il mostro fosse il ragazzo che video sua madre Roberta essere uccisa mentre lui dormiva dietro il sedile della macchina? Sconvolto da quella visuale quando crebbe fece a qua volta quello che ha visto in modo ripetitivo asportando i genitali alle donne cui premeva l'odio per il fatto della mamma, pensando che fosse impura,quasi come se fosse colpa sua del fatto che sia stata uccisa perchè fu infedele.

Unknown ha detto...

Ps. Scusate gli errori di battitura

Kid ha detto...

Secondo me è difficile perché avrebbe dovuto essere al lavoro.

Unknown ha detto...

Secondo il Lotti l'omicidio avvenne dopo le 23.

Unknown ha detto...

Ma se fossero solo idiozie del Lotti,,, secondo me il killer che nn sono i compagni di merende ma bensì una persona sola che aveva già deciso l'omicidio in quella zona

Anonimo ha detto...
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