Nel 1981, in qualità di giudice istruttore di Prato, si occupò della vicenda del "mostro di Firenze". Nel dicembre del 1981, affidò allo psicologo della Regione Toscana, Carlo Nocentini, il compito di delineare un profilo psicologico dell'ipotetico assassino. Il dottor Nocentini, tramite i rilievi della Polizia sui luoghi degli omicidi, la perizia medico legale sull'omicidio del 1981 e la consultazione di articoli giornalistici giunse alla conclusione che l'aggressore era affetto da "paranoia definita" e che in età infantile aveva subito un'esperienza traumatica con la madre.
Rif.1 - Storia delle merende infami pag.85
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