Nel primo pomeriggio del 9 settembre 1985, Luca Santucci, originario di San Casciano, di professione cameriere, aveva parcheggiato la sua auto a Scopeti, accanto a quella di Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili, e si era inoltrato nel bosco alla ricerca di funghi. Intorno alle 14,30 aveva informato telefonicamente la locale Stazione Carabinieri del rinvenimento del cadavere di un uomo riverso in mezzo ai cespugli, cadavere che sarebbe stato poi identificato per quello di Kraveichvili Michel. Successivamente i militari intervenuti scoprivano all'interno della tenda il cadavere mutilato della Nadine Mauriot. Dichiarò d'aver notato: "un odore strano assieme ad un ronzio di mosche, ho pensato che lì in giro ci fosse un gatto morto. Dalla parte della tenda non ho notato niente. Allora ho allungato verso la macchia di cespugli dalla parte opposta. E in quel momento l'ho visto: due piedi nudi spuntavano fuori dal verde. Mi sono avvicinato, ho guardato meglio e ho visto un corpo coperto di sangue fino al collo. Sulla testa c'era una specie di coperchio. Non ho avuto il coraggio di avvicinarmi oltre. Avevo il cuore in gola quando sono arrivato a San Casciano. Ho chiamato mio padre. Non mi voleva credere. Alla fine, però, l'ho convinto ad andare dai carabinieri".
Rif.2 - Sentenza della Corte di Assise dell'1 novembre 1994 contro Pietro Pacciani
Vedi anche: Luca Santucci - Dichiarazioni
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