Nipote di Mario Vanni. È nata e risiede tuttora a San Casciano. A causa di una aneurisma cerebrale nel 1985 si è dovuta sottoporre ad una lunga riabilitazione psicofisica. Di questa esperienza ha scritto nel libro "Speranza di vita" pubblicato dalla piccola casa editrice Ibiskos di Empoli. Nel luglio del 1995 lo zio le fece conoscere Giancarlo Lotti. Iniziò un' amicizia ed una reciproca frequentazione. Nell'agosto del 1995 Giancarlo Lotti ed Alessandra Bartalesi pranzarono insieme in un locale in località Scopeti, nel primo pomeriggio si appartarono nella piazzola dove era avvenuto il duplice omicidio di Nadine Mauriot e Jean Michel Kravechvili, dopo alcune effusioni, Alessandra si accorse che Giancarlo aveva problemi di erezione e amareggiata, si era fatta riaccompagnare a casa. Giancarlo Lotti propose più volte ad Alessandra di fidanzarsi con lui ma scoperta l'impotenza, Alessandra, seppur favorevolmente colpita dalle sue premure e gentilezze, aveva sempre rifiutato. Durante gli interrogatori del Pubblico Ministero, Alessandra Bartalesi dichiarò: "Un giorno passammo da Baccaiano, dove era stata uccisa la coppia, e io ricordando quell'episodio dissi a Giancarlo di passare velocemente senza fermarsi. Giancarlo mi rispose «non aver paura quando sei con me, il mostro non c'è!» io gli risposi Non si sa mai. Il discorso morì lì".
"Ho capito che sia mio zio che Giancarlo avevano disponibilità di molto denaro. Era come se per loro il denaro non finisse mai. Anche i miei familiari non capivano come mai i due avessero tanti soldi da poter spendere tutte le sere. Anche Lotti mi chiedevo come faceva ad avere tutti quei soldi, ma non gli chiesi niente perchè ero solo un'amica. Ho visto più volte che nel portafoglio aveva solo pezzi da cento e cinquantamila lire e una volta mi disse: «Fa pari col tuo che è vuoto!»"
Rif.1 - Il mostro pag.236
1 commenti:
Solo una precisazione: non si appartarono nella piazzola dell'omicidio, ma in quella prima.
Giampiero
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