Segue dall'ottava parte.
Avvocato Filastò: Ghiribelli, che dice di male di Mario
Vanni? Ghiribelli è la prostituta con cui lui dovrebbe manifestarla questa perversione. Non è vero nulla. Non mi ricordo se ci è andato una volta, o mai, con la Ghiribelli.
Mario Vanni: Mai.
Avvocato Filastò: Mai. Con la Filippa Nicoletti ci è andato una volta sola, lui. E poi più, perché? Si faceva pagar troppo, vero Vanni?
Mario Vanni: Sì, troppo.
Avvocato Filastò: L'Alessandra Bartalesi, dell'Alessandra Bartalesì ne parleremo a parte. Perché è un testimone importante e perché dice alcune cose; perché è uno degli esempi più sgradevoli di questo processo, di forzatura della prova. Perché, insomma, strumentalizzare questa ragazzina, questa poverina, questa brava ragazza, questa buona ragazza, tanto perbene e così generosa come lei, è stato un episodio sgradevole, ne parleremo a parte. Come parleremo a parte della Sperduto, un teste - anticipo fin da ora - totalmente e assolutamente inattendibile, oltre il limite della incapacità di testimoniare. L'avete vista qui. E se, come dice il Pubblico Ministero, Vanni dorme con un occhio solo - e non è vero nulla, perché dormiva tutto il tempo con tutti e due e molto profondamente - la Sperduto piange senza lacrime. Te non c'eri.
Anche lì: 'Uhm... mi tenevan qua...', poi fa finta di piangere. Ha pianto. Però... Tanto da non esser messa - tanto inattendibile, incapace, teste indecente da portare in un dibattimento, scusate - tanto da non essere nella lista del Pubblico Ministero. Una svista. Macché svista! Poi c'è il Nesi Lorenzo, il quale, a parte le sue impressioni soggettive: "Il Vanni sbiancò." Qui poi, a parte questo, è una cosa che ne parleremo a parte. Che abbiamo due testimoni che sembrano inventati, insomma. E anche loro simmetrici. Il Nesi Lorenzo, per gli Scopeti. E la Frigo, per Vicchio. Sembrano... Anche loro verbosi: parlano, parlano, discutono, raccontano, dicono.
Impressioni soggettive: 'io ebbi l'impressione', 'io ebbi la percezione', 'io ritenni'. E nessuno - fra l'altro io non c'ero - ma nessuno disse: scusi, guardi che lei queste cose, lei, non le può dire. Le impressioni, lei, le racconti al bar, non nell'aula della Corte di Assise di Firenze. Invece, il Nesi ne parla di impressioni. Ma perché? Perché glielo chiede il P.M.: 'ma lei, ha avuto l'impressione che...'. Don Poli. Don Poli parla della religiosità di Vanni: alla Messa tutte le domeniche.
Pucci: "Tutti amici del Vanni, a Monte". Pagina 4, udienza 4 ottobre '97, Pucci Maria Grazia. Ma mi sembra, a questo punto, diventa importante, significativo, ai fini della presentazione, prospettazione dell'uomo. Poi farete voi, dopo si faranno, le valutazioni perequative. Si prenderà il Vanni da una parte, dall'altra parte i delitti e si dirà: come ci stanno? Eh? Come legano? Quale punto di contatto ci può essere? Ma prima di questo, prima di addentrarci sull'aspetto - sì, no, no - clinico-neurologico, che non è attuale, è pregresso. Attenzione! Eh, scusate, ma quella vostra ordinanza non ha bene esaminato, perché "il torsolo", cosiddetto... Scusi, eh, Vanni. Abbia pazienza.
Mario Vanni: Sì.
Avvocato Filastò: ...ipodotato - cioè, torsolo, vuol dire duro, no? - è cerebropatico; da una perizia che riscontra questo attraverso una indagine tecnica. Vale a dire una indagine oggettiva, la TAC. "Il soggetto..." Dunque: "Episodi di assenza in soggetto con atrofia cortico corticale diffusa della sostanza bianca periventricolare."
Pagina 2 della relazione Barontini e Maurri, Leoncini e tutti gli altri. A pagina 5: "Piccolo esito lacunare a livello del
putamena (?) sinistra. Diffusa ipodensità della sostanza bianca di entrambi gli emisferi, quale espressione di leocoencefalopatia multifocale su base vascolare cronica."
Significato? Tocco. I consulenti tecnici, dottoressa Niccheri Gineprari e il dottor Massimo Sottili, specialista in neurochirurgia, fanno una diagnosi di "deterioramento mentale".
Mettetelo a fianco con il Vanni che non riesce a prendere l'autobus per venire a Firenze, col fatto che si spiega male. Con l'impossibilità di tirargli fuori qualche cosa, a proposito di questa famosa lettera, no? Poi ne parleremo, che lui va in giro a far vedere a tutti. A far vedere, ne parla con tutti. Tutto il mondo ne parla di questa lettera, perché è l'elemento indiziario più serio, questo. Sulla lettera la cosa più seria da dire è questa: ne parla con tutti. E però, quando qualcuno gli dice: 'ma icché c'era scritto?' 'Mah...', un si spiega, un si sa spiegare. Poi si fa cascare in terra, va a finire
all'ospedale, si fa l'analisi. E viene fuori, addirittura, il segno clinico, sicurissimo. Dottor Jeckill e Mister Hyde; da una parte "torsolo", ipodotato, un po' aggravato, questo, anche dall'alcool che usa. E poi, tutto a un tratto, nelle notti questo "torsolo" si scatena nell'istinto omicida, perverso; si accompagna con un gruppo di altri assatanati, brandendo il coltellaccio da cucina e facendo quelle cose che voi avete negli atti, vero, con quelle escissioni di quella esattezza, di quella precisione, di quella freddezza, che voi avete negli atti. È un po' improbabile. Mettiamola almeno così: un po' improbabile. Perché devo dire così, io: un po' improbabile? È assurdo, non esiste. Ma siccome lo dicono Lotti e Pucci, e siccome il Pubblico Ministero dice che è un perverso, è un perverso. Su quello non ci piove. Vanni, Mario Vanni è un perverso. Ed ecco la seconda deformazione grave dopo quella della moglie buttata dalle scale: la perversione di Mario Vanni.
Collegata alla prima, ovviamente, no? Perché, eh, tu butti la moglie incinta dalle scale, sei un perverso, sei un perverso, anche per altre cose, però, eh.
Della moglie dalle scale spero di essermene liberato; vediamo di queste altre cose. In che consiste? Nel fatto che frequenta le prostitute e che si porta dietro, qualche volta, un vibratore.
Ma lo sa il Pubblico Ministero cos'è in sessuologia la perversione? L'accusa, non solo il Pubblico Ministero, anche quegli avvocati di parte civile che si sono prodotti in questo sfoggio di scarsa cultura — scusate, eh — scarsa cultura in un campo abbastanza difficile. Ma lo sanno cos'è la perversione?
Io credo che il Pubblico Ministero questo libro lo abbia letto. Per gli altri che non lo avessero letto, al limite basta la copertina. "Perversione: la forma erotica dell'odio". Bellissima immagine di questo Robert Stoller che ha scritto questo libro: "Perversione: la forma erotica dell'odio", sottotitolo. Che il dottor Perugini, professionista serio, l'ho detto quando è venuto a... Ho avuto il piacere di, il pomeriggio, dopo, ho avuto una telefonata, il dottor Perugini: 'avvocato, mi venga a trovare a Roma, gli faccio vedere come funziona questo. Ho
notato che lei, il caso, lo ha approfondito'. Persona squisita.
Non sono per niente d'accordo con lui, con le sue indagini, con le sue conclusioni. Il processo Vanni... Il processo Pacciani, l'ho discusso in un'altra maniera, non come sto discutendo questo. Questo lo sto discutendo con la bava alla bocca, un po' con una sorda irritazione. Quello no. Che significa? Significa, detto in termini molto semplificati, semplicistici se volete, significa -"La forma erotica dell'odio" - significa che il perverso prova ostilità, non aggressività, ostilità - c'è la distinzione fra ostilità e aggressività in questo libro - prova ostilità nei confronti dell'oggetto della sua pulsione sessuale e prova la soddisfazione amorosa facendogli male. In un modo più o meno grave, perché al limite della perversione, l'ultimo limite della perversione, ci sono i delitti che voi avete in questo, nel fascicolo, nei fascicoli della prova generica.
Voi vedete, no? Poi vedete, l'ostilità, l'avversione, la cattiveria nei confronti della donna, non solo attraverso le escissioni, non solo attraverso la uccisione, ma anche attraverso la esibizione, che è la cosa più terribile di quest'uomo. Quando, dopo averla uccisa, quella... così rovinata, la sistema in quella positura, in vista: il massimo del disprezzo, il massimo dell'odio. Ecco, alla fine si trova questo. Ma poi ci sono dei comportamenti intermedi, ovviamente. C'è, per esempio, che va a prostitute non perché necessitato ad andarci, ma perché riesce ad avere un rapporto per lui soddisfacente... Voi capite, voglio dire, vi ho dato l'indicazione del termine più estremo, che è quello che avete lì negli atti, quello dei delitti. Ora vi dico quello più attenuato: l'uomo che va a prostitute, che trova soddisfazione solamente con la prostituta. Perché? Perché la prostituta è degradata; e perché, attraverso il rapporto con la prostituta, trova il rapporto degradato che lo soddisfa. Lui la paga, la donna è oggettivizzata, reificata al massimo. Questo gli dà la soddisfazione, così. Anche questo può essere materia di perversione, in grado di un comportamento intermedio, certamente non grave, non così patologico come quello che trovate in questo processo. Ma quando le cose sono diverse, questo scrittore - no, non è uno scrittore, è uno scienziato - questo scienziato... Dicevo prima il dottor Perugini, dice nel suo libro di aver tenuto questo testo come una specie di Bibbia, per le sue indagini.
Il dottor Perugini è uno che legge i libri, li legge. Le studia, le cose, eccetera. E fa anche bene. Si sa che certe cose o si studiano o non si studiano, vero. Per dirla anche al collega, là, che legge le carte, vedendo con, finisce con... Come diceva Che Guevara: “El nino che no estudia no es un buen revolucionario". E io dico che l'avvocato che non studia, non è un buon accusatore. In questo capitoletto il signor Stoller intitola il capitolo con questa espressione: "Faut de mieux", "In mancanza di meglio". Quando la scelta di un certo tipo - e ne parla a proposito della bestialità, ne parla a proposito della bestialità - e dice: "Nel caso dei pastori, ad esempio, si presume di solito che il coito con le pecore sia dovuto alla mancanza di qualcosa di meglio e non al fatto che le pecore siano i loro oggetti di amore preferiti." L'unica eccezione che conosco appare in un film di Woody Alien, che infatti il film è: "Tutto quello che voi avreste dovuto sapere sul sesso...", eccetera. Spero che lo abbiate visto, perché è delizioso.
Bene. Quindi poi continua in questo capitolo intitolato "Faut de mieux": "Un uomo può indursi a rivolgersi a prostitute in mancanza di meglio; può essere un minatore delle miniere d'oro dello Yukon e le uniche donne disponibili possono essere prostitute. Ma se si tratta di - un agente di cambio di New York che è impotente tranne che con una donna ufficialmente degradata?" Ecco, il minatore là, dello Yukon, eh, lui va con le prostitute perché sono le uniche disponibili; l'agente di cambio di New York, che trova soddisfazione e riesce ad avere l'orgasmo solamente con la prostituta, eh, no. Lì è perché lui cerca la degradazione e riesce ad ottenere soddisfazione dei sensi, come si dice, solo con la donna degradata. Ha qualcosa a che vedere con gli agenti di cambio di New York, il signor Mario Vanni? Con la moglie che, insomma, è in quelle condizioni che sappiamo?
Con le sue condizioni personali, ' anche di carattere psicologico, di rapporto, che sono quelle di essere "torsolo"?
Va con le prostitute perché non ha altro da fare. "Faut de mieux". E come lui ci sono tantissime persone. E non ci mancherebbe altro che tutte queste persone, non solo minatori dello Yukon, ma anche, che devo dire, postini di San Casciano; ma anche, che devo dire, contadini di Barbiana; ma anche, che devo dire, non so, i muratori di Caltanissetta. . . Ma insomma, tutta questa gente, sono tutti perversi secondo il Pubblico Ministero? Ma dove siamo?
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