venerdì 16 gennaio 2009

Piero Becherini

Poco dopo le 23:00 di domenica 29 luglio 1984, la madre di Claudio Stefanacci non vedendolo rincasare aveva iniziato a cercarlo. Prima si era recata al bar poi dagli amici. Infine aveva svegliato l'amico del figlio, Piero Becherini, che conoscendo le sue abitudini si era avviato verso un viottolo che si dipartiva dalla Via Sagginalese. Un posto frequentato da coppie desiderose di appartarsi. Scorse la Panda azzurra di Claudio ed il cadavere dell'amico sul sedile posteriore. Furono chiamati i carabinieri, la polizia e tutto il pool degli investigatori fiorentini con in testa i magistrati Carlo Bellitto e Paolo Canessa. 
Rif.2 - La leggenda del Vampa pag.210 Nel libro "Il mostro" a pag. 40 i cadaveri dei due giovani furono trovati grazie ad una segnalazione anonima.

2 commenti:

ilbravo ha detto...

Sulla Nazione del tempo in effetti c'era scritto che fu Becherini a ritrovare i cadaveri dei due ragazzi.Tuttavia, come hai specificato, nel libro di Giuttari è scritto che il rinvenimento avvenne per una telefonata anonima presso i Carabibieri di Borgo Santo Stefano alle ore 3:45.Anche Filastò riporta tale notizia, anche se la sposta alle 23:00.Teoricamente Giuttari dovrebbe essere il più attendibile poiché è il titolare del''inchiesta quindi le sue fonti dovrebbero essere i verbali originali.Non è un elemento secondario poiché una probabile telefonata anonima, a un'ora così insolita,potrebbe anche averla fatta l'assassino.Per tracciare un profilo del Mostro sarebbe importante sapere come sono andate veramente le cose.Ma le fonti non sono chiare.

Unknown ha detto...

L'omicidio è avvenuto tra le 21,30 e le 22, 00....se il mostro di firenze avesse voluto segnalare l'omicidio non avrebbe atteso le 3.45 ma avrebbe telefonato molto prima. E' molto più verosimile che la telefonata a borgo l'abbiano fatta i carabinieri sopraggiunti sul luogo per chiedere rinforzi...o qualche cittadino che si trovava in zona nell'immediatezza del ritrovamento....ma che non sia rimasta traccia del nominativo del chiamante.