Presidente: Esatto.
Avvocato Bertini: Presidente, volevo dare atto che.’Ar
Presidente: Allora, scusi, lei non vuole essere ripreso dalle telecamere, vero?
Franco Bellini: Se è possibile.
Presidente: Bene. Allora, per cortesia, il teste non inquadrarlo. Allora, come si chiama lei?
Franco Bellini: Bellini Franco.
Presidente: Bellini Franco. Dove è nato? Dove risiede?
Franco Bellini: A San Casciano. Risiedo a xxxxxx "Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione, mi | impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza".
Presidente: Senta, lei conosce Lotti Giancarlo? Lo conosce, vero?
Franco Bellini: Sì.
Presidente: Lo conosce. É suo cliente?
Franco Bellini: Sì, era mio cliente.
Presidente: Si serviva per la sua officina.
Franco Bellini: Della mia officina, sì.
Presidente: É lei che ha venduto la 128 a lui?
Franco Bellini: La 128 sì, mi ricordo di avergliela venduta.
Presidente: Ecco, noi intendiamo parlare non della vendita della 128, della 124 blu o celeste. Com'era? Blu o celeste?
Franco Bellini: Quello, guardi, io, assolutamente non me lo ricordo. Il 124 che ha preso dopo non mi ricordo nemmeno di che colore era, onestamente.
Presidente: Era la macchina di Schwarzenberg.
Franco Bellini: L'ho saputo stamani mattina io di questo, perché non mi ricordavo...
Presidente: Come, c'era in officina lei?
Franco Bellini: Eh?
Presidente: Non c'era lei in officina?
Franco Bellini: Sì, c'ero io in officina. Ma, capisce, sono passati tanti di questi anni che ricordarmi...
Presidente: Senta, c'era un altro dipendente che si chiama Gino?
Franco Bellini: Il mio cognato.
Presidente: Come si chiama? Come si chiama?
Franco Bellini: Coli Gino.
Presidente: Coli Gino. Che lavora con lei?
Franco Bellini: Sì.
Presidente: Lavora con lei. E pare che questa macchina è stata proprio venduta, il pagamento l'ha ricevuto lui, il Gino, dallo Scherma Roberto. Come sì chiama, Scherma? (voce fuori microfono) Roberto.
Presidente: Va be', Scherma Roberto, sì. Scherma Roberto.
Franco Bellini: Può darsi.
Presidente: Con un assegno, eccetera, eccetera. Insomma, questa vendita è stata trattata da voi.
Franco Bellini: Può darsi sia stata trattata da noi. Infatti io, quando mi chiesero che macchina avevo venduto, dissi: il 128 me lo ricordavo chiaramente, era una macchina un po' particolare, un 128 coupé rosso.
Presidente: Ecco. Questo 12...
Franco Bellini: Altre macchine, onestamente, capisce, ne passano tante, ricordarsele tutte...
Presidente: Senta, il 128... il Lotti è venuto sempre da lei come meccanico, o si rivolgeva anche a altre officine?
Franco Bellini: Mah, io penso venisse da me, poi sa, non posso sapere se viene sempre da me. Fino a un certo periodo è venuto da me, poi...
Presidente: Eh, fino a quando è venuto da lei, se lo può ricordare?
Franco Bellini: Onestamente no.
Presidente: Col 128. Si ricorda, il 128 è una macchina particolare.
Franco Bellini: Il 128 sì.
Presidente: Eh,fino a quando è venuto da lei, per farla riparare, rivedere, eccetera, eccetera.
Franco Bellini: Mah, io penso, in quel momento lì si serviva da me, quindi sarà continuato a venire a servirsi da me. Col 128 senz'altro, non ho... non penso sia andato... Poi sa, uno è libero di andare dove crede, ecco. Però lì si serviva da noi, ecco.
Presidente: Si serviva da lei, eh?
Franco Bellini: Sì.
Presidente: Aveva grossi guasti questa macchina, grossi problemi, è una macchina vecchia?
Franco Bellini: Mah, non era una macchina poi tanto vecchia; un 128 coupé in quel periodo era una macchina ancora, insomma, decente, ecco. Però grossi problemi, onestamente, a ricordarsi ora di 15 anni fa, o 16, o 20, o 18...
Presidente: Va bene.
Franco Bellini: ...sarebbero tutti discorsi onestamente da mettersi così, ecco.
Presidente: E senta, quando avveniva la vendita delle macchine, come avveniva?
Franco Bellini: Mah, avveniva così, che il cliente diceva: io ho una macchina che ho intenzione di venderla. Se c'era qualche cliente o qualcuno interessato all'acquisto, si chiamava, si faceva i fogli, gli si faceva fare il certificato di residenza.
Presidente: Eh.
Franco Bellini: Si portavano a un'agenzia di pratiche automobilistiche, si chiamava il cliente a firmare, e basta.
Presidente: Il cliente sarebbe l’acquirente?
Franco Bellini: No, firma il venditore.
Presidente: Il venditore.
Franco Bellini: L'acquirente non firma.
Presidente: Non firma. Ecco, no, io volevo sapere da lei, per carità.
Franco Bellini: No, no, no.
P.M.: (voce fuori microfono)
Presidente: Senta, e volevano... prima di vendere la macchina, volevate l'assicurazione già pronta, o no?
Franco Bellini: Sì, perché generalmente senza assicurazione non si mandava via nessuno.
Presidente: Voi.
Franco Bellini: Mah, noi... non ho ricordanza di una macchina che sia uscita senza una copertura assicurativa.
Presidente: Il pagamento lo facevate dilazionato, oppure la davate dopo pagamento avvenuto intero, dopo il saldo?
Franco Bellini: Eh, codesto... generalmente non erano cifre talmente grosse da poter dire si dilaziona un pagamento... Però può anche darsi che abbiano lasciato qualcosa da pagare, quello non lo so.
Presidente: Ma insomma, il pagamento non era un'impedimento a consegnare la macchina?
Franco Bellini: No, no, no. Cioè, se uno...
Presidente: Ma voi…
Franco Bellini: Se uno lascia, per modo di dire, su una cifra di mezzo milione, lasciava 50.000 lire o 100 da pagare, non era un discorso...
Presidente: Ora, è una domanda un po' scontata, ma ad ogni modo gliela devo fare: perché voi non davate la macchina se non c'era la copertura, assicurativa?
P.M.: È la legge.
Franco Bellini: Come si fa a mandare...
Presidente: No, no, è la sua versione. Mi deve dire quello che pensa lui.
Franco Bellini: Una macchina senza assicurazione, la capisce, insomma non è serietà nei confronti di nessuno. Per legge ci deve essere la copertura assicurativa della macchina.
Presidente: E quella macchina risultava affidata a voi, o no?
Franco Bellini: Quale?
Presidente: La macchina che voi vendevate, era affidata a voi? C'è una procura a vendere… (voci sovrapposte)
Franco Bellini: Se uno mi porta una macchina, nella mia officina io c'ho la macchina sotto la mia, cioè, la mia responsabilità.
Presidente: Ma il venditore, il proprietario,, vi faceva una procura a vendere a voi, o no?
Franco Bellini: No, generalmente no.
Presidente: Che documento rilasciate voi?
Franco Bellini: Generalmente no. Generalmente erano tutti clienti di qui.
Presidente: Cioè sulla voce, sulla parola.
Franco Bellini: Dice: guarda, io ti lascio la macchina, se trovi qualcuno da venderla. O sennò addirittura qualcheduno ci diceva: io ho intenzione di vendere la macchina, se ti capita un cliente, telefonami. Ecco, il discorso era in questi termini qui.
Presidente: Di che agenzia vi servite per le pratiche?
Franco Bellini: Per le pratiche ci si serviva all'ACI di San Casciano, poi della Val di Pesa che era un'altra agenzia che faceva atti di vendita, o trasferimenti, di proprietà, insomma, in quel periodo lì. Poi dipendeva anche dal cliente: se uno aveva dei rapporti fuori, andava a farla fuori.
Presidente: Senta, e queste macchine che voi trattavate per la vendita, chi le trattava: lei, c'era il suo babbo, c’era Gino, chi altro, c'era?
Franco Bellini: Il mi' babbo generalmente no.
Presidente: No, no.
Franco Bellini: Perché fra l'altro in quel periodo il mi' babbo era presente inofficina. Ora, a parte che è morto da poco.
Presidente: Sì, Io so.
Franco Bellini: Però, ecco, era presente in officina, però generalmente non le curava queste cose.
Presidente: E questo Gino... come si chiama? (voce fuori microfono) Coli, Presidente.
Franco Bellini: Coli Gino.
Presidente: Coli Gino è suo cognato, no?
Franco Bellini: Sì.
Presidente: Lui faceva anche questo lavoro di vendita, trattare con ì clienti, o no?
Franco Bellini: Era nell'azienda, e ci sta che facesse anche codesto lavoro, ecco. Cioè, trattava con i clienti, era un coadiuvante dell'azienda, quindi...
Presidente: Ci lavora sempre lì? Sta sempre lì?
Franco Bellini: Ora lui l'è in pensione, però insomma è sempre lì, eh. Volendo si chiama.
Presidente: Dove abita questo signore? Dove abita questo signore?
Franco Bellini: ... A San Casciano.
Presidente: Sì, che via?
Franco Bellini: Xxxxxxxx XX
Presidente: XX.
Franco Bellini: Abitiamo nello stesso portone. Uno...
Presidente: ... Ah, sta proprio in casa sua.
Franco Bellini: No, sulle stesse scale: uno a destra e uno a sinistra.
Presidente: Va bene. Destra e sinistra. Va bene, va bene. Naldino gli dice nulla? Naldino.
Franco Bellini: Naldino no, Nandino.
Presidente: E chi è?
Franco Bellini: Nandino era mio padre.
Presidente: Ah, Nandino è suo padre.
Franco Bellini: Chiamato così, perché si chiamava Ferdinando e quindi lo chiamavano...
Presidente: Nandino, va bene.
Franco Bellini: ...come soprannome, Nandino.
Presidente: Va bene, io non ho domande a questo signore. Se voi avete delle domande, fategliele.
P.M.: Nessuna il P.M., Presidente, grazie.
Segue...
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