giovedì 1 ottobre 2015

Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 4 marzo 1998 - Sesta parte

Segue dalla quinta parte

Avvocato Mazzeo: Se invece si scopre che tu hai detto una falsità su questo, bah, e allora per me è falso anche che tu hai visto Vanni. Del resto lo ha anche detto, lo ha detto alla Nicoletti in quella telefonata. L'unica volta in cui non stava parlando circondato da poliziotti, circondato da Magistrati, circondato da toghe nere, circondato dai Giudici. Per uno sfogo umanissimo, lo ha detto, ma... Dice: 'ma io non li ho riconosciuti. Mah, io ho visto due, non li ho riconosciuti'. Dice: "Io non li ho riconosciuti." Se ha visto qualcuno. E se lo ha visto, non lo ha riconosciuto. E allora, fascicolo 63, pagina 18, udienza 09/12: "L'ho visto tagliare. E quanto lo devo ripetere?" E quindi, Lotti, ricordo a questa Corte, indica il Vanni esattamente in corrispondenza della lettera C della foto numero 7 del rilievo fotografico. Credo che sia pagina 25, questo rilievo fotografico. Che è, ripeto, falso. Bugia, non sbagliato. È stato coerente, lo ha portato fino in fondo. Siccome non poteva più dire, dopo aver detto una decina di volte: "Ho visto, ho visto, ho visto...", non poteva più con la penna andare a segnare di là; perché, se segnava di là, dice: ma come hai fatto a vederlo? E allora doveva indicare un punto compatibile con la sua posizione. Soltanto che il punto compatibile con la sua posizione, insisto insisto, insiste l'evidenza, la verità, la realtà - era il punto diametralmente opposto a quello dove c'era il taglio della tenda. E, all'udienza dell'll dicembre '97... Perché su questa cosa naturalmente si scatena poi la folla delle domande, il conflitto delle tesi, no? La verità deve emergere dal conflitto delle tesi i contrapposte. Ottimo criterio di ricerca della verità. La verità non deve mai essere preconcetta, la verità non deve essere una cosa che uno si tiene dentro per sensazione. Può avere le sue opinioni, le sue sensazioni. Ma quando è chiamato a fare il Giudice, la verità deve essere il risultato di un lavoro, di un ragionamento, di una conferma. Quindi, fioccano le domande su questo: vediamo un po', ma non è sicuro, ma... Ma forse possiamo farlo rifugiare... possiamo farlo rifugiare in qualche 'non ricordo', in qualche refugium peccatorum. Eh, e allora, fascicolo 64, pagina 20. Fascicolo 64 pagina 20, Signori, udienza dell'11 dicembre. Presidente... No, Presidente, evidentemente le mie osservazioni non riguardavano il Presidente, riguardavano le parti civili. E il Presidente che, anche lui, dice: ma com'è possibile? Mi hai appena segnato con una disinvoltura, con una faccia tosta, bisognerebbe dire a questo punto, da presa in giro di tutti noi. Del resto, un autistico come lui... Come lo ha descritto il Pubblico Ministero? Uno che non gliene importa niente del suo prossimo. E quindi non gliene importa niente neanche di voi, di noi. 'Giudicatemi come diavolo vi pare, io segno quello che mi pare...' Dice: 'ma è un'offesa alla nostra intelligenza, ma ci stai considerando degli imbecilli'. 'E che me ne importa a me? Io ve lo segno lo stesso'. Sicché il Presidente, dice: "Ma quando lei dice" -pagina 20 - "che il Vanni ha tagliato la tenda, ha mimato, ha fatto un gesto così." Imputato Lotti: "Sì, dalla parte opposta, così. Però..." "Scusi" - dice il Presidente - "lei ha detto, lei gli ha visto il coltello in mano, lo ha visto il coltello, o non lo ha visto?" Imputato Lotti: "Sì, sì, l'ho visto." Non lo poteva vedere. Il Presidente insiste: "O ha immaginato che tagliasse?" Forse si sta confondendo. "No" - dice Lotti - "No, io ho visto..." Presidente, "Io ho visto tagliava con il coltello. Sì, e vedevo." Insiste Lei: "Lo vedeva lei, sì o no?" "Sì e vedevo, anche se gl'ero un pochino distante, si vede." "Dov'era lei, dov'era lei?", dice il Presidente. "Sì, dov'ero io." Il Presidente, si conclude con un "Mah....” È suo. Un "Mah..." con tre puntini di sospensione. Fine dell'esame sulla questione del taglio della tenda. Sempre all'udienza dell'11 dicembre, fascicolo 64. E qui c'è l'avvocato Bertini, eccolo qui, all'udienza dell'11 dicembre, fascicolo 64, pagina 43. Siamo sempre al taglio della tenda eh, perché sa, quella è una cosa insormontabile, eh. L'avvocato Bertini dice: "Soltanto due precisazioni. La prima riguarda gli Scopeti." Dice: "Lei ha detto alla scorsa udienza e oggi lo ha ripetuto..." Mi pare proprio lo avesse ripetuto a lei, mi pare, alla stessa udienza, Presidente... Sì, fascicolo 64, 11/12. Poco dopo il suo esame. Dice: "E oggi lo ha ripetuto, che ha visto il Vanni tagliare la tenda." Imputato Lotti : "Sì." "Avvocato Bertini: Lei ha detto alla scorsa udienza... Quando ha visto il Vanni compiere questo gesto" - dice - "il Vanni era di spalle? Lo vedeva di spalle, lei?" Risposta del Lotti: "No, proprio di spalle no. Vedevo quando tagliava. Quando faceva lo strappo cosi, vedevo." Ma che altro vi devo dire? Lo ha detto prima, glielo avete chiesto 50 volte. Va be', abbiamo visto cosa ha visto, come lo ha visto, che rispetto ha avuto per la vostra persona di Giudici. Andiamo avanti, perché a Scopeti la dinamica è particolarmente complessa, come sappiamo, come risulta dalle obiettive ricostruzioni che sono state effettuate dalla Polizia Scientifica, da seri inquirenti: dottor Perugini, eccetera; dai medici legali, eccetera, eccetera. Allora, cosa succede dopo che Vanni taglia la tenda? Domande: "Una volta tagliata la tenda, Vanni che fa?" Perché uno dice: ma Vanni taglia la tenda, che farà? Entrerà dentro. Noi sappiamo, Signori della Corte - anche questo è un dato assolutamente oggettivo e incontrovertibile - che lo strappo è di circa 40 centimetri. Quindi, in natura, è impossibile a Vanni - per secco e lungo che sia - entrare nella tenda da quello strappor eh. Attenzione, questo è un fatto oggettivo. Quindi, domanda: "Una volta tagliata la tenda, Vanni che fa?” All'incidente... incidente probatorio, volume I, pagina 80. "Lotti: Poi si sente entrar dentro." Incidente, volume II, pagina 37. A domanda dell'avvocato Santoni Franchetti: "Lei conferma che il Vanni entrò dalla parte posteriore della tenda?" Risposta del Lotti: "Sì." Forse ancora non sapeva di quanti centimetri era il taglio. Signori, queste sono falsità oggettive, eh. Queste sono le parole del Lotti. C'è un fatto certo e c'è la risposta del Lotti. Voi dovete comparare il racconto del Lotti col fatto certo. Quelle che, secondo il Pubblico Ministero, sarebbero aderenze perfette, incontrovertibili, queste sono, eh? Il racconto del Lotti coincide perfettamente con le ricostruzioni... Ma non è che le ricostruzioni sono immaginazioni degli inquirenti; la ricostruzione è: c'è un taglio, uno solo - quindi quello deve essere il taglio di cui sta parlando - che è tale da non consentire a nessuno, neanche a un bambino, di entrare. Falso. Quindi, qui sono falsità. Io non le ho ancora contate, mi auguro lo facciate voi, poi, quando giudicherete. "Lei conferma che il Vanni entrò dalla parte posteriore della tenda?" Lotti, pagina 37, incidente probatorio: “Sì." Poi arriviamo al dibattimento. Forse ha avuto qualche divinazione. Chi lo sa, forse è riuscito a immaginare quanto era lungo questo strappo. Udienza del 5 dicembre, fascicolo 60, pagina 54. A domanda dell'avvocato Filastò: "E lei ha visto, subito dopo, entrare dentro la tenda il Vanni?” Lotti, guardate bellina: "Può darsi che in quel momento mi sia spostato. E che sia andato dentro. Poi non l'ho rivisto più." Ora non è più tanto certo l'ingresso del Vanni dentro la tenda dallo strappo, dopo sei mesi dall'incidente probatorio. Guarda bellina! Pagina 55, Lotti, stessa domanda: "No, non l'ho rivisto più. Sarà entrato di certo.” Però non dice più: 'l'ho visto entrare'. "Sarà entrato di certo." Andiamo avanti. Questi sono i famosi aggiustamenti non spontanei, ma correlati, va bene, a risultanze processuali oggettive, incotrovertibili, E quindi sono aggiustamenti. Non genuini ripensamenti, sono aggiustamenti. Quindi sono la prova della falsità del racconto, eh, lo dice la Cassazione, Sezioni Unite. Queste sono la prova della falsità del racconto, della falsità di chi parla, eh. Andiamo avanti: "Nel momento in cui il giovane francese scappava..." Allora, Vanni fa questo taglio; lo fa, dice che lo ha visto, non lo poteva vedere. Falso. Poi dice che entra nella tenda. Falso, il taglio non lo consente. Dice: 'va be', non l'ho visto. Sarà entrato, non sarà entrato... Poi non l'ho rivisto più, quindi sarà entrato'. Non è più: "È entrato", "Sarà entrato". In questo momento il Vanni noi non sappiamo più, in base al racconto del Lotti, se è dentro la tenda, se è fuori dalla tenda, se ci è entrato dallo strappo e se non ci è entrato dallo strappo. "Nel momento in cui il giovane scappava" - noi sappiamo che uscì di corsa dalla... ci fu un inseguimento, no? Eccetera - "Vanni, dov'è?" Udienza 28 novembre, fascicolo 54 pagina 62. Risposta del Lotti: "Lì fuori un c'era. Dentro la tenda." "Lì fuori un c'era". - Plinto - "Dentro la tenda." Udienza del 5 /12, fascicolo 60, pagina 57. Stessa domanda. Risposta del Lotti: "Io l'ho visto, gl'era dentro certamente." "Io l'ho visto. Gl'era dentro certamente", pagina 7. Poi: "Io l'ho visto entrare, ma dopo, se c'era sempre dentro..." Pagina 58: "Pensai che fosse entrato dentro, ecco." Che bello quell' "Ecco”. Oh, che sospiro di sollievo. Cominciava a sudare. Dice; mah, questa storia... è dentro, fuori, dentro fuori... Io pensai che era dentro. Quindi, noi abbiamo una verosimile, o certa, in base al racconto del Lotti, presenza del Vanni dentro la tenda - sarebbe entrato non dall'entrata principale, ma dallo squarcio - nel momento in cui il ragazzo francese esce di corsa dalla tenda. E insiste, pagina 58, udienza 05/12, fascicolo 60. Risposta del Lotti: "Sì, quando un l'ho visto più, sarà entrato dentro la tenda." “Sarà entrato dentro la tenda," “E' entrato." "Sarà entrato." "Non l'ho visto più." Quindi, siccome la tenda, Signori, è alta 1 metro e 40, con una circonferenza di 1 metro e 10. Non lo so, comunque è alta 1 metro e 40. A igloo, non a capanna, com'è stato detto. Proprio tonda, a igloo. Guardate le foto. Quindi, c'è questo, che tra l'altro è alto il Vanni, che scompare alla sua vista, la risposta più verosimile è che sia dentro la tenda, quando scappa dalla tenda il ragazzo francese. Dice... Attenzione, allora: pagina 58... siamo, guardate un po ', qui si comincia proprio in modo impressionante a beccheggiare la barca, no? Proprio così, di fronte all'urto dei flutti, delle onde. Udienza 05/12, fascicolo 60. Ha detto, pagina 58: "Pensai che fosse entrato dentro, ecco.” Pagina 58: "Sì, quando un l'ho visto più, sarà entrato dentro al tenda.” Pagina 58, stessa pagina: "Mah, io credo dentro non c'era.”. Pagina 58: "No, gl'era fuori della tenda.” Nella stessa pagina, nello stesso contesto, ha detto tutto e il contrario di tutto. "Ma io credo dentro non c'era." "No, gl'era fuori la tenda." La domanda era: ”Quando è scappato il ragazzo francese.” Pagina 59, stessa domanda, stesso contesto: "Ma se era rimasto dentro, come fo a vedere io? Sarà risortito quando gl'è sortito il coso.” Anche il ragazzo francese, a questo punto, diventa "coso". "Sarà risortito...", allora, ma com'è, com'è risortito quando è sortito il coso? Cioè... Vanni, non si sa come, entra dentro la tenda. Ci sono due persone. Non si sa la povera donna che fine fa, perché ancora non se ne sta parlando. C'è questo ragazzo francese, che, siccome è stato trovato fuori il cadavere, sarà uscito dalla tenda. Non ci sta dicendo mica niente di nuovo, il Lotti. Lo sanno tutti che il cadavere del ragazzo francese è stato trovato fuori dalla tenda, su un cespuglio. Quindi sarà per forza uscito dalla tenda. È meno verosimile pensare che qualcuno lo abbia preso in braccio e se lo sia portato fuori. Per quale ragione? No? 

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