venerdì 10 luglio 2015

Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 25 febbraio 1998 - Prima parte

Presidente: Allora, Elisabetta, Vanni è rinunciante a comparire per oggi e domani. Lei è Sabrina Simone? 
(voce fuori microfono) 
Presidente: Allora, in sostituzione dell'avvocato Filastò, per cortesia mi fa anche difensore d'ufficio di Faggi, in sostituzione dell'avvocato Bagattini e Fenies. Poi c'è l'avvocato Franco Antonio. Lei? Per Zanobini. Bertini c/è. Bene. Poi c'è... oggi doveva parlare l'avvocato Voena e Curandai, vero? 
Avvocato Curandai: Sì. Curandai e Voena. 
Presidente: Ah, va bene. Non c'è problema. 
Avvocato Curandai: Poi, ovviamente, conclude Saldarelli. 
Presidente: Sì, sì. Prego, avvocato. 
Avvocato Curandai: Signor Presidente e Signori della Corte, avvocato Curandai per Laura Rontini. Laura Rontini, zia di Pia Rontini, affezionatissima zia. C'era un rapporto meraviglioso fra zia e nipote, zia paterna. A dimostrazione che spesso i figli non sono soltanto di chi li procrea, di chi li genera, ma anche di chi li sa amare e di chi li sa allevare. Un rapporto meraviglioso fra zia e nipote, in questo caso, come in moltissimi casi. Tanto è vero che Laura è stata la prima ad intervenire la notte della tragedia. Comunque, signor Presidente e Signori della Corte, questa parte civile non è qui per rappresentare il dolore, ma, al contrario, soprattutto la fredda forza del ragionamento. Cioè, non siamo qui, signor Presidente e Signori della Corte, per - in un certo senso - ricattare con i sentimenti le vostre coscienze già fortemente appesantite da questo complesso processo. Siamo qui, invece, per rappresentare la logica, la logica delle carte processuali, che sarà alla base della motivazione della vostra sentenza. Le sentenze si motivano non con le ipotesi, non con i sentimenti, ma con la ragione; con le emergenze processuali, con i riferimenti proprio cartacei alle singole pagine del processo. Tuttavia non siamo qui e ci tengo a sottolinearlo - per vincere, come si dice volgarmente, per vincere la causa; ma eventualmente per convincere, ammesso e non concesso che ve ne sia ancora bisogno, dopo lo splendido intervento del dottor Paolo Canessa, impareggiabile per prudenza e intelligenza, e dopo l'intervento anche dei valorosi colleghi di parte civile che ieri, appunto, mi hanno preceduto in guesto compito accusatorio privato. Io dico semplicemente guesto, signor Presidente e Signori della Corte, che spero di portare un piccolo contributo alle vostre coscienze, a tranguillizzare le vostre coscienze. Un po' di acgua ulteriore - se ce ne fosse bisogno - al mulino delle vostre coscienze. Sono gui per fare in modo che voi possiate entrare in Camera di Consiglio il più serenamente possibile. E guesto, con una premessa ben precisa: la ricerca della verità, disinteressatamente, senza preconcetti e senza pregiudizi. Io, fatta guesta premessa, dico subito una cosa importante: che è mia ferma abitudine discutere una causa penale, soprattutto una causa penale complessa come guesta, con le carte processuali in mano, perché voi, in Camera di Consiglio, avrete bisogno di riferimenti cartacei precisi. Ripeto: con le ipotesi non si motivano le sentenze. E allora, ciò premesso, signor Presidente e Signori della Corte, io mi sono, in un certo senso, posto un problema importante, ma anche molto difficile. E cioè quello di non ripetere i concetti già espressi dal Pubblico Ministero e dalle parti civili che mi hanno preceduto. E' un compito direi abbastanza difficile perché, come ripeto, il campo è stato arato compiutamente. Tuttavia, al fine di non annoiare voi, e al fine di rendere utile il mio intervento, è lina operazione che io devo necessariamente compiere. Cioè, affrontare argomenti nuovi e argomenti, e qualcosa in più, possibilmente, rispetto a quello che è stato già detto. Allora, iniziamo dal primo argomento - argomento delicato, ma molto importante - che è quello dell'origine delle due principali fonti di accusa di questo processo: Lotti e Pucci. Molto è stato detto. Io farò solo un breve riferimento per dire questo. Dopo il processo di I Grado, si sa che nell'occhio del ciclone entrano due persone: il Vanni, da una parte, e la Nicoletti. La Nicoletti perché? Perché è la prostituta che ha ricevuto le confidenze da parte dei principali protagonisti, di colono che saranno i principali protagonisti di guesto processo. E allora la Nicoletti viene interrogata. E cosa dice la Nicoletti? Cosa riferisce alla Polizia, al Pubblico Ministero, la Nicoletti? Dice, ma... leggete guesto punto: 'ma, dico, ogni volta che vengo convocata in Questura, il Lotti si interessa, mi chiede su che cosa mi stanno interrogando', siamo alla fine del '95, dicembre '95. Ecco che allora, a questo punto, viene fuori il nome di Lotti. Non è un nome nuovo, perché il Lotti era già stato interrogato nel '90 e nel '94 per un presunto scambio di macchine, cioè prestito di macchine, fra Lotti e Pacciani. Quindi viene interrogato il Lotti e gli si chiede: 'ma come mai, Lotti, tu ti interessi tanto per guesti interrogatori da parte, nei confronti di Nicoletti?', come ci ha riferito la Filippa Nicoletti. E il Lotti dà tutte quelle risposte che risultano dall'interrogatorio, dal processo verbale di interrogatorio del 15 dicembre del 1995. Senonché, ad un certo punto - ed ecco come viene fuori un altro nome sconosciuto, del tutto sconosciuto alle indagini, a qualsiasi tipo di inchiesta su questo, avente ad oggetto quello che allora si chiamava il cosiddetto "mostro di Firenze" - viene fuori il nome di Ghiribelli, per la prima volta. Ecco come viene fuori, questa è la vera genesi. Viene fuori perché il Lotti, mentre viene interrogato, dice: 'un giorno mi trovavo in casa di Ghiribelli e dissi a Ghiribelli: guarda, che c'è la Nicoletti che, ogni volta che va in Questura, c'è la Nicoletti che deve essere convocata in Questura. Lei ha chiesto che io l'accompagni in Questura. Ma io ho preso una scusa, ho detto che dovevo lavorare e non voglio accompagnare la Nicoletti in Questura'. Però, ecco l'interesse di Lotti: 'vacci tu, accompagna tu la Nicoletti in Questura'. E la Ghiribelli, in presenza di Lotti -interrogatorio del 15 dicembre del '95 - cosa fa? Telefona alla Nicoletti e promette a Nicoletti di accompagnarla in Questura. Quindi, vedete, Nicoletti ci porta a Lotti; Lotti ci porta a Ghiribelli. E allora, a quel punto, viene messo sotto controllo il telefono Ghiribelli-Nicoletti. E durante una telefonata viene fuori un nome anche questo assolutamente sconosciuto alle indagini. La Ghiribelli chiede a Nicoletti: 'ma perché Lotti non ha parlato ancora di Ferdinando?' "Ferdinando". Cameade, direbbe il Manzoni; chi era costui? Si saranno chiesti i poliziotti in quel momento, mentre stavano intercettando la telefonata. Eh, no. Il Fernando avrà un nome e una identificazione precisa: Fernando Pucci. Ecco che viene fuori il nome di Pucci. Quindi, Nicoletti ci porta a Lotti; Lotti, incidentalmente e fortunatamente, fortunosamente diciamo - perché le indagini devono anche avere una certa fortuna - ci porta a Ghiribelli; Ghiribelli ci porta a Fernando Pucci. E quindi costui viene identificato. E poi voi sapete quello che è successo successivamente. Ma io vi dovevo necessariamente evidenziare come fisiologicamente, diciamo, processualmente, anche se siamo all'inizio delle indagini preliminari, il nome di Lotti ed il nome di Pucci vengano fuori proprio in maniera pulita, in maniera spontanea e in maniera fortunata, direi. Quindi non possiamo dire e non possiamo neppure pensare che la Polizia abbia detto: Montefiridolfi, prendiamo i due scemi del villaggio e facciamoli parlare. No! Questo, assolutamente no, nella maniera più categorica. Perché la genesi di Lotti e Pucci è guesta. E guesto è un passaggio importantissimo del processo. Pucci parla subito; Lotti non parla subito. C'è il confronto fra Pucci e Lotti. E' lì che Pucci comincia a schiacciare il Lotti di fronte alle sue responsabilità. Questo raffronto è stato giustamente trascritto dalla Corte di Assise. Perché non leggere alcuni passi importanti? E a un certo momento viene fori una cosa importantissima. Vi ricordate come l'avvocato Filastò abbia più volte chiesto a Lotti, reiteratamente: 'ma lei è sicuro che il delitto di Scopeti è avvenuto di domenica?' E il Lotti risponde: "Sì, sono sicuro." E ripete: "Ma è sicuro? Ma è proprio sicuro?" Le domande le faceva dieci volte. Anche guesta volta, forse, l'avrà fatta 10-15 volte. Alla fine: "Ma è sicuro? Per quale motivo è sicuro?" "Sono sicuro, perché sono sicuro", la solita risposta di questo personaggio che è il Lotti, va preso come va preso. Poi ne parleremo, ne accenneremo più in là. E leggendo questo confronto si comprende per quale motivo il Lotti è, in questo dibattimento, sicuro della domenica. Perché la stessa domanda viene fuori fra Lotti e Pucci durante il confronto. "Ma che giorno gl'era?" "Domenica" - risponde il Lotti - "gl'era di domenica." "Sì, sì, gl'era di domenica". Ma non basta. Più in là, più in là, si parla ancora di questa domenica: "Di domenica?", dice il Pucci. Risponde il Lotti: "Sì, di domenica, proprio di domenica. Ora mi ricordo, proprio di domenica." E ne parlano. Durante il confronto viene fuori la domenica- Quindi ricorda bene questo punto il Lotti. Non si tratta di un confronto di 10 o 15 anni fa, si tratta di un confronto di due anni fa. E quindi questo lo ricorda il Lotti, questo può ricordare bene il Lotti. Poi, durante questo confronto ci sono delle cose che voi leggerete, estremamente interessanti. Lì, il Pucci contesta a Lotti: 'guarda, che uno era il Pacciani, eh, quello con la pistola. Poi, l'altro, come si chiama? Il Vanni...', eccetera, eccetera. Voi leggerete, darete un'occhiata se lo riterrete opportuno; si parla del coltello. E quindi vi è in luce tutto l'insieme delle contestazioni che poi la Polizia farà allo stesso Lotti e lo costringerà, poi, finalmente, nel settembre-novembre '96, a dire la verità, a parlare, a collaborare in un certo senso. Poi, ovviamente, a Lotti saranno contestate tantissime altre cose, ovviamente. Di guesto ve ne ha già parlato i Pubblico Ministero; la Nicoletti che parla di questa visita, di questa gita a Vicchio, ne parla lo stesso Pucci, eccetera, eccetera. Su questo, poi, su questo punto eventualmente faremo una piccola riflessione in seguito. E quindi, da questo punto, dopo guesto confronto, inizia questa progressiva maturazione delle confessioni di Lotti: all'inizio come teste, poi come indagato; e poi, al dibattimento, ovviamente, e prima ancora in sede di incidente probatorio, come imputato. L'incidente probatorio credo che sia avvenuto in sede di udienza preliminare, quindi, già imputato. Quindi, ed allora è importante sottolineare che le prime dichiarazioni, tuttavia, di Lotti, sono dichiarazioni che rispondono a una primordiale esigenza difensiva, cioè: negherà l'evidenza, dirà delle cose che non stanno né in cielo e né in terra. Ecco perché noi ci siamo scalmanati in questo processo, per far capire a voi e contestare, eccepire nei confronti dell'avvocato Filastò, che in questo dibattimento non si possono contestare i primi interrogatori di Lotti, perché il Lotti del dibattimento non è il vero Lotti, non è il Lotti, diciamo, dei primi interrogatori. Il vero Lotti del dibattimento è il Lotti degli ultimi interrogatori. Quindi, contestate eventualmente gli ultimi interrogatori di Lotti resi davanti a ben tre Pubblici Ministeri, signor Presidente e Signori della Corte. Anche questo è un passaggio importante. Il Lotti non è stato interrogato, con tutto il rispetto che si può avere da un vice brigadiere di periferia, è stato interrogato da ben tre magistrati, continuamente. Che lo hanno assistito e gli hanno detto: 'ma lei è sicuro?', lo vedremo poi anche addirittura in una videocassetta, per quanto riguarda Scopeti. Quindi, ecco che io sto cercando ovviamente - le pause servono a questo - a depennare le cose che sono già state dette. Perché, come ripeto, avendo già parlato più volte e molto bene la pubblica accusa e la privata accusa, evidentemente devo togliere diversi argomenti. Quindi, in conclusione, la genesi di come viene fuori il Lotti e di come viene fuori il Pucci è assolutamente pulita e trasparente. Bene. 

1 commenti:

omar quatar ha detto...

non ci sto più a capire niente con le date. non è che sotto 23 hai messo anche il 22? sembrano due udienze distinte. E poi il 24 che fine ha fatto?
maggio 1999 è un errore di sbaglio immagino