lunedì 8 giugno 2015

Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 20 febbraio 1998 - Settima parte

Segue dalla sesta parte

P.M.: A un altro delitto ha partecipato e ci ha descritto di aver partecipato il Lotti, quello di Baccaiano-Montespertoli. È il primo delitto. Ci ha spiegato quel è stata la sua partecipazione; quello è il primo, secondo il suo racconto - ma in questo processo di questo ci occupiamo - è il primo in cui il Lotti dice: 'beh, io sapevo che sì , andava, non ci credevo, ho visto'. Questo è la dinamica psicologica della mente di Lotti e comunque del suo racconto. Dice: 'io sono rimasto a distanza. La strada nel sopralluogo è quella. Il luogo è quello'. La ricostruzione della dinamica in tre fasi, come ce la racconta Lotti è talmente tranquillizzante per uno che è stato… sicuramente era la prima volta, era uno che doveva guardare la strada a distanza, è talmente tranquillizzante perché è perfetta con la ricostruzione che hanno fatto i medici legali. Perché, come ricorderete, il professor Cagliesi Cingolani e la dottoressa Cucurnia, che materialmente avevano steso quella relazione, all'epoca vi hanno chiaramente parlato di tre fasi, così come la Polizia Giudiziaria, così come Lotti. Dice Lotti: "Io rimasi a distanza. Pacciani e Vanni si avvicinarono alla piazzola sulla destra. Noi arrivavamo da dietro. Pacciani sparò alcuni colpi verso l'auto. Il giovane reagì" - e qui poi parleremo a lungo fra un attimo - "avviando l'auto a marcia indietro, finì con le ruote posteriori della sua auto nel fossetto, dalla parte opposta della strada. Pacciani sparò ai fari dell'auto che era di traverso sulla strada e poi contro gli occupanti. Vanni era nei pressi." Non avvennero le escissioni, sappiamo tutti perché. Questa è la cosiddetta ricostruzione ufficiale e su questa ricostruzione c'è stata una lunghissima attività istruttoria. Secondo me una ricostruzione e un'attività istruttoria non solo doverosa ma abbiamo fatto bene a farla completa. Perché, lo sapete tutti il difensore di Vanni si è molto battuto per dare la prova di una ricostruzione diversa, sulla base di elementi che lui difensore aveva e ha fornito alla Corte. Tutti noi siamo stati a sentirlo, vediamo quali sono questi elementi oggettivi dell'ipotesi della ricostruzione non ufficiale, diversa da quella ufficiale, per poi trarre delle conclusioni. E io a questo punto mi dilungo sul questo perché è importante, perché siete stati voi investiti della necessità di capire a lungo e nei dettagli come potevano essere andati i fatti quella notte. Tant'è che avete voi - ex 507 - ammesso ulteriori testi. Meno male, signor Presidente! Meno male! Ha fatto bene il difensore a fare tutte le sue istanze. Abbiamo fatto bene tutti a ricostruire nei dettagli come andarono quelle cose, perché abbiamo avuto la prova che la ricostruzione ufficiale non solo è perfetta ma è quella reale. Vediamo perché, perché questa, in questo momento, è una affermazione del P.M. Allora noi sappiamo che per quanto riguarda Baccaiano - e su questo ci dobbiamo dilungare - c'è una ricostruzione ufficiale, confermata dai periti e dagli Ufficiali di Polizia Giudiziaria, dall'altra c'è la ricostruzione che io per comodità la chiamo ricostruzione Allegranti, che è quell'autista della Croce D'Oro di Baccaiano che dice di essere intervenuto lui e sulla base delle cui dichiarazioni abbiamo una ricostruzione o avevamo, prima del dibattimento una ricostruzione possibile diversa. Noi dobbiamo partire solo dall'esame obiettivo di quello che è emerso in quest'aula. La versione Allegranti è quella di quell'autista della Croce D'Oro di Baccaiano, che dice subito: 'beh, la Croce D'Oro che è intervenuta era stata costituita da poco, era luglio, avevamo messo insieme le forze che avevamo sul posto e eravamo sul luogo, siamo intervenuti noi quella notte'. Quindi, innanzitutto sappiamo che è un'opera di assistenza che è stata da poco costituita. Ma il punto fondamentale è sicuramente in contrasto -nella dichiarazione di Alleqranti - con quella che è la ricostruzione ufficiale, cioè: il ragazzo che guida, è al posto di guida, quantomeno con il corpo sul posto di guida e guida la macchina indietro. Perché il signor Allegranti si presenta e dice subito: "Quando io estrassi” - io, io Allegranti, punto fondamentale, io Allegranti, io; bene, questo dice - "dall'auto il corpo del giovane Mainardi, era ancora vivo ed era sul sedile posteriore dell'auto." Quindi, come poteva lui guidare? L'Allegranti non lo dice, è una tesi difensiva. O meglio, è un'ipotesi. Perché su questa ipotesi noi abbiamo fatto un grosso lavoro di ricostruzione dei fatti, voi non noi, voi Corte avete fatto, insieme alla difesa. Il P.M. è stato a sentire e ha cercato insieme alle altre parti private di esaminare obiettivamente solo i fatti. E quindi la ricostruzione difensiva è questa: il ragazzo se era sul sedile di dietro non può avere guidato l'auto; quindi, siccome l'auto si è sicuramente spostata l'ha guidata un altro. Ipotesi. Noi siamo a verificare le ipotesi. Beh, l'ipotesi però è più completa e io dico, per me, è fantasia il solo pensiero, però siccome è un'ipotesi esaminiamola. L'ipotesi è questa: siccome il ragazzo è sul sedile di dietro, l'auto è stata spostata dall'autore dei delitti, dal mostro, il quale si mette alla guida lui per allontanarsi, con i due giovani feriti dietro, tra l'altro poi scende, perché in questa ricostruzione... e spara ai fari, o gli ha sparato prima, dovendo scappare lui stesso poi acceca i fari di questa macchina - e quindi, ecco una fantasia - e poi scappa per portare il corpo da un'altra parte per fare le escissioni. Tutto questo sulla base di questa dichiarazione di Allegranti che dice: 'io ho spostato, io ho spostato il corpo che era dietro'. Allora, siccome siamo in un'ipotesi, la ricostruzione ufficiale è diversa, eh, dobbiamo verificarla in pieno. Nessuno sì è sottratto, la Corte non ci ha nemmeno pensato minimamente a non verificare questa situazione. E cosa è emerso piano piano? È stato chiesto al professor Maurri, al tecnico, dice: 'professor Maurri, lei pensa a una cosa di questo genere?'. Ora, il professor Maurri, che secondo me è persona talmente schietta, forse a volte ci è ancora più vicina perché non usa i termini di scienziato, e alla domanda del difensore dì Vanni, dice: 'ma lei cosa pensa di questo?', e con la sua schiettezza, che secondo me gli riconosciamo in termini poi di verità, perché è quasi una persona come noi, non è più scienziato, vi ricordate che cosa ha detto? Dice: 'un'ipotesi di questo genere mi sembra un'ipotesi salottiera', così ha detto. E' la vera schiettezza di un medico legale, che con l'esperienza sua ha bollato, se così si può dire questa ipotesi come un'ipotesi salottiera. Noi non ci fa né caldo né freddo, perché è una affermazione del professor Maurri, sia pure sulla base della sua esperienza e sulla base di quello che aveva visto. Però abbiamo la possibilità di verificare come andarono veramente i fatti, cosa può avere visto veramente questo Allegranti di diverso da quella che è la ricostruzione ufficiale. Bisogna comunque cercare di inquadrare quando questo signor Allegranti è arrivato, perché se fosse innanzitutto la persona che è arrivata prima sul posto e ci fosse la prova che è arrivato solo lui, c'era lui, ha visto, beh, insomma, un minimo di credibilità in più glielo dobbiamo dare. Però vediamo, vediamo con calma quali sono gli elementi diversi di questa ricostruzione, un esame obiettivo. Partiamo dall'esame del fascicolo processuale, perché se si dice che questo corpo era dietro, tutta un'attività istruttoria che oggi ricordiamo solo per dire che l'ipotesi era solo un'ipotesi, non che cambi assolutamente nulla in termini della decisione perché abbiamo visto come stanno le cose. Però è mio dovere, secondo me, perché vi è stato proposto questo argomento, esaminarlo fino in fondo. Gli elementi obiettivi sono le foto di quella macchina e le foto dimostrano che il sangue al posto di guida era chiaramente in abbondanza sul sedile anteriore - questo è un elemento oggettivo - e era più verso la parte centrale dell'auto. Voi ricorderete che molti ci raccontano che questo ragazzo, il corpo di questo ragazzo era comunque spostato verso, non so, il freno a mano, verso quella zona lì, verso il centro dell'auto. Il sedile poi nelle foto è reclinato indietro, nulla vieta quindi che quel soccorritore o quei soccorritori, che vi hanno poi raccontato che effettivamente gli è sembrato era sul sedile posteriore, abbiano visto il ragazzo sdraiato con comunque il corpo, la parte bassa del corpo sul sedile davanti e la testa indietro. Ma c'è un altro da... e che per me è la più verosimile è la verità. Ma c'è un dato ancora in più: il sangue, oltre che sul sedile nella parte davanti, in abbondanza, in maggiore quantità che sulla parte più indietro, il sangue è sullo sportello lato guida, sul montante e sul pianale a sinistra del lato guida. Voi ricorderete che quel teste, cognato se non sbaglio del Mainardi, vi ha diffusamente raccontato quello che vide lui e è perfettamente corrispondente alle foto. È un contributo di chiarezza che questo signore ha dato in questa aula. Allora noi abbiamo elementi oggettivi completamente in contrasto con ciò che dice Allegranti, ma Allegranti può essere anche in buona fede, lo vedremo, e completamente in contrasto con la sua ipotesi. Gli elementi obiettivi sono sulla... ovviamente, a favore della : ricostruzione ufficiale. È ovvio, perché la ricostruzione ufficiale è basata su questi elementi. Ma allora veniamo a questi soccorritori che noi abbiamo sentito tutti e che hanno visto veramente le cose. Partiamo dal presupposto che se fosse arrivato prima l'Allegranti avrebbe una quantità di motivi per essere creduto. Ma è arrivato, se non sbaglio, settimo, ottavo, decimo, vediamo. I primi intervenuti soccorritori non sono quelli dell'ambulanza, sono dei comuni cittadini che passavano di lì e questi signori cosa ci hanno detto tutti - poi vediamo chi sono 'abbiamo visto il ragazzo che era sul sedile davanti'. Ma a questo proposito, quelli che sono arrivati prima di Allegranti sono tutti d'accordo, bisogna anche dare un attimo una patente di credibilità agli atti ufficiali di coloro che sono intervenuti. Non che valga necessariamente di più il verbale di sopralluogo del P.M. rispetto alla testimonianza Allegranti, però, quantomeno, valutiamo entrambi. Obiettivamente. Il P.M. potrebbe essersi sbagliato, potrebbe aver raccolto elementi non corretti, però è un P.M. che voi sapete che non solo ha fatto il verbale alle due di notte ma ha subito sentito tutti i presenti l'indomani. Quindi, il P.M. ha cercato di ricostruire subito i fatti, era suo dovere poteva essere meno puntiglioso nella ricostruzione, per fortuna abbiamo trovato un P.M. che ha fatto il suo dovere con il massimo scrupolo, la dottoressa Della Monica. Il massimo dello scrupolo e che oggi ci consente proprio di dire al signor Allegranti: va beh, signor Allegranti, tu l'hai visto così, nessuno ti può negare il diritto di raccontare questo. Però che da questo si parli di una ricostruzione di un ipotetico mostro che ha messo in moto la macchina ne corre. Cosa dicono gli atti ufficiali? C'è il verbale di sopralluogo del P.M. di quella sera, dice a che ora è arrivato, in cui da atto che il ragazzo, sulla base della ricostruzione degli Ufficiali di Polizia presenti sul fatto e dei testi, era sul sedile anteriore. Questo dice il verbale del P.M. Poi ci sono questi testi che dicevo, quelli che sono intervenuti per primi, quelli che hanno avvertito Carabinieri di Montespertoli, Croce D'Oro di Baccaiano, sono quattro: Marini Graziano, Bartalesi Concetta, Poggiarelli Adriano, Calamandrei Stefano. 

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