giovedì 18 giugno 2015

Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 23 febbraio 1998 - Prima parte

Presidente: Allora Elisabetta, diamo atto che è presente il Vanni con l'avvocato Mazzeo. Ci sono i due difensori del Faggi, sempre contumace. I due difensori del Corsi. Bertini per Lotti, che non vedo, Lotti. C'è Lotti? Voce fuori microfono: No. 
Avvocato Bertini: Sì, c'è, Presidente.
Presidente: E dov'è? Arriverà. 
Avvocato Bertini: Sì, sì, ora arriva.
Presidente: Va bene. Poi Colao, Pellegrini e Curandai, Capanni, Voena, Saldarelli. Bene? E Curandai mi sostituisce le parti mancanti. II Pubblico Ministero può iniziare, grazie.
P.M.: Sì, Presidente. Grazie a lei. Presidente, signori Giudici, vorrei esaminare innanzitutto, stamani, dopo aver esaminato a lungo la posizione di Lotti e quelli che sono gli elementi di responsabilità acquisiti dal processo, vorrei esaminare la posizione dell'imputato Mario Vanni. Direi che questo esame, dopo tutto ciò che si è detto sugli elementi acquisiti a carico di Lotti, è indubbiamente un esame più agevole, perché si tratta sostanzialmente degli stessi fatti, delle stesse circostanze esaminate per Lotti, anche se sappiamo che Vanni risponde di un ulteriore fatto di omicidio davanti a voi: quello di Calenzano del 1981. È quindi una posizione per la quale buona parte degli elementi di fatto acquisiti dal processo sono stati esaminati, direi tutti gli elementi -oggi dobbiamo solo vedere se ce ne sono altri - e è comunque una posizione nella quale dobbiamo prestare tutti la massima attenzione, perché è un imputato, che al contrario del Lotti - tutti lo sappiamo - ha sempre negato gli addebiti nel corso delle indagini e ha ritenuto opportuno non rispondere all'esame nel corso di questo processo. È ovvio, a questo punto, che si potrebbe fare una considerazione, ma è talmente ovvia che dobbiamo prenderla innanzitutto per quella che è. Se Lotti ha detto cose cosi pesanti e così coinvolgenti dal punto di responsabilità su se stesso, che coinvolgono anche Mario Vanni, è chiaro che gli stessi elementi valgono davanti a voi, essendo così importanti a carico di Lotti, anche per quel che riguarda Vanni. Però è bene che oggi noi esaminiamo soprattutto questa posizione, per vedere se c'è gualche elemento in più - io ritengo molti in più - che ci consentano di andare ancora più avanti nella valutazione negativa del suo comportamento. Direi che, se noi verifichiamo - come verificheremo insieme - che oltre tutti quegli elementi di prova che ci ha fornito l'esame della posizione Lotti, ci sono ulteriori elementi, specifici, che individuano negativamente la posizione di Vanni, è chiaro che le nostre conclusioni, le vostre conclusioni, saranno sicuramente più tranquille, più agevoli. Allora vediamo quali sono questi elementi ulteriori, a cui io ho fatto cenno, che riguardano esclusivamente la posizione Vanni. E dicevo che il Vanni ha, legittimamente, perché è un suo diritto, deciso di non rispondere all'esame. Lo potrete valutare. Voi sapete benissimo che un imputato che non risponde all'esame ha sempre un comportamento che la Corte poi, nella sua decisione, deve valutare. Vediamo però che, anche se non ha risposto all'esame nel corso del dibattimento, il Vanni, nel corso delle indagini, ha risposto agli interrogatori del P.M. e del Gip. E, in questa sede, sono stati redatti dei verbali, utilizzabili da voi proprio perché il Vanni non si è sottoposto all'esame e quindi voi avete la possibilità di utilizzare per la vostra decisione le dichiarazioni rese nel corso delle indagini. Ecco, il primo punto che voi dovete tenere ben presente è che: dichiarazioni di Vanni ci sono, sono dichiarazioni dalle quali emergono ammissioni molto forti - le vedremo - di Vanni, del suoi coinvolgimento in questa vicenda; anche ammissioni, se obiettivamente sono ammissioni, su circostanze indirette. Le vedremo ancora meglio fra un po'. Però teniamo ben presente che, anche se non ha risposto all'esame, dichiarazioni ci sono e voi le avete. Dobbiamo vederne il contenuto per vedere quanti elementi e quali elementi ci sono, che possono comunque essere da voi utilizzati per la vostra decisione, valutati per capire se quelle dichiarazioni hanno in fondo un valore di conferma e di riscontro a altri elementi acquisiti. Prima, però, di passare all'esame di queste ammissioni, dobbiamo, a mio avviso, fare quella stessa operazione che abbiamo fatto in sostanza per il Lotti; cioè vedere di capire se questo processo ci ha dato circostanze, elementi, per vedere chi è essenzialmente la persona Vanni -qual è la sua personalità - che ci consente poi di valutare le sue condotte. E chi è Vanni lo abbiamo visto chiaramente, indipendentemente dal fatto che non abbia risposto all'interrogatorio. È persona che davanti a voi ha tenuto un atteggiamento oserei dire studiato. Sicuramente persona che si è presentata apparentemente dimessa, assente, ma solo quando gli ha fatto comodo; persona che ha dormito, o finto di dormire per buona parte delle udienze. Ma persona assolutamente vigile, ve ne siete accorti tutti voi. E' persona che ha dormito con un occhio solo in questo processo. E' stato attento, attentissimo, è intervenuto sempre nei momenti che ha ritenuto più opportuni. Quindi, assolutamente un atteggiamento di persona che dorme, o assente, che non corrisponde a quella che è la realtà. Dicevo un atteggiamento studiato. E è persona, imputato di fatti così gravi, che, quando ha ritenuto lo stesso opportuno, ha fatto dichiarazioni spontanee, dimostrando di esserci, di vedere, di capire cosa succedeva. È apparso molto spesso aggressivo, forse al di là addirittura di quello che ci potevamo aspettare. È diventato minaccioso, in un'occasione, quando ha fatto quella invettiva, che può essere apparsa fuori luogo nei confronti del P.M., ma che dimostra sicuramente una attenzione e una capacità di intendere e di volere di questo soggetto imputato, che ha ben chiaro cosa è avvenuto in quest'aula e chi sono le persone - Pubblico Ministero, la Polizia Giudiziaria - che ha raccolto elementi così pesanti nei suoi confronti. Altro che torpore, altro che sonnolenza, che la difesa del Vanni ha cercato di portarvi a dimostrazione di una presunta incapacità di intendere e di volere. Assolutamente no. Questa è persona che è sempre stata vigile. Quindi, nel momento in cui dovremo e dovrete valutare il suo comportamento, attenzione a non farvi portare su una strada sbagliata da parte di chi volesse indicarvi un Vanni incapace - ora e allora - non solo intendere e di volere, ma di fare quello di cui è imputato. Un Vanni che ha, fino in fondo, mirato al suo unico interesse: 'mi mandi a casa, non ho fatto niente, son malato'. Però, un Vanni che dice: 'che devo dire?7. E che ha tenuto questo comportamento esclusivamente per mirare a ottenere quello scopo - che è quello previsto dal 274 del Codice - di andare a casa per i raggi unti limiti di età e che questa Corte. . . un 274 che ha applicato alla lettera. Però, attenzione: qui malattie, di cui il Vanni soffrirebbe, assolutamente allontanate dal semplice, dal pur sospetto che qualcuno possa avere avuto in qualche momento che si trattasse di persona non all'altezza. Sono state correttamente, giustamente, per motivi di parte, enfatizzate dalla difesa, sia per ottenere quegli arresti domiciliari, a seguito di quella previsione di legge particolarmente favorevole per gli ultrasettantenni, sia per tentare di ottenere, attraverso questa strada, quella perizia psichiatrica, che ovviamente al P.M. la dice lunga per capire l'impostazione difensiva, ma correttamente strumentalizzate al solo fine di ottenere quegli scopi. Io vorrei soltanto che aveste ben presente che Vanni è persona, oggi, capace di quegli impeti che lo hanno portato a chiedere quella mattina – non si sa bene perché - il restauro di passati regimi perché quella è la sua più che legittima convinzione politica. Ma voi ricordate con quale enfasi quella mattina è comparso. Con quale enfasi, con quale attenzione, con quale ardore ha spiegato le sue impostazioni politiche. E quindi ha, con quella sola condotta, contraddetto tutto quell'altro atteggiamento di torpore, di persona sottomessa. È chiaro che si tratta di un personaggio la quale statura, la quale prestanza è apparsa in quest'aula solo in quel momento. Ma se voi avete un attimo l'interesse, interesse per verificare quello che sto dicendo, basta che guardate un attimo quelle foto che sono state depositate e che ritraggono Vanni in epoca lontana, 10-20 anni fa, in quelle fotografie depositate dalla difesa; vedrete che prestanza fisica aveva al momento della commissione di questi omicidi. Quindi attenzione a non pensare di dover valutare - sia pure a quei fini che vi dicevo della valutazione della persona – Vanni dall'atteggiamento di torpore che ha tenuto in quest'aula. No, sicuramente si tratta di una valutazione che dovete fare tenendo presente un Vanni in epoca diversa. Ben rappresentato sia in foto, da quelle immagini, sia da quell'atteggiamento sicuramente aggressivo, sicuramente attento, che corrisponde in fondo alla sua vera natura, che ha tenuto nelle occasioni che ho detto in quest'aula. È un Vanni, dicevo, che noi conosciamo anche attraverso le testimonianze, i documenti che abbiamo raccolto. È sicuramente - ce lo hanno detto oramai tutti e lo ha ammesso sostanzialmente anche lui - un amico intimo del Lotti e del Pacciani, su questo siamo tutti d'accordo. Non si tratta di dover dimostrare oggi questo. È una compatibilità di persone, un'amicizia che è sicura, ne abbiamo la prova. E quindi, quando dobbiamo fare la valutazione delle dichiarazioni del Lotti sul punto amicizia, abbiamo un riscontro molto forte in più di una dichiarazione di amici, rese in questo dibattimento, o di conoscenti. È sicuramente un frequentatore di osterie, di bar, di cantine. Amante di gite - a suo dire, ci ha sempre tenuto - rigorosamente di giorno. Ma su questo, gli elementi di questo processo hanno consentito di saperne qualcosa di più. È persona che ha frequentato sempre e esclusivamente un ristretto gruppo di amici, non solo il paese di San Casciano, ma un ristretto gruppo di amici con i quali ha tenuto un legame molto intenso. Questo ce lo hanno detto tutti. Questo legame è culminato, lo sappiamo - è un altro punto che a noi serve molto per valutare Vanni persona - è culminato in quella stranissima amicizia-rapporto con la nipote Bartalesi Alessandra. Cioè un Vanni che presenta all'amico Lotti la nipote e c'è quell'estate, quei mesi trascorsi, di cui abbiamo avuto una notizia dettagliata, sia nella dichiarazione della Bartalesi che del Lotti. 

3 commenti:

Unknown ha detto...

Continua Canessa, a reiterare fuffa assoluta, senza dire nulla.di penalmente rilevante sul Vanni, le sue abitudini, l'amore per il fiasco ecc.....fuffa poi clamorosamente smontata in appello dal bravo Procuratore generale Piero Toni e dal.giudice Francesco Ferri.

omar quatar ha detto...

l'udienza comincia, non può essere la 14^ parte dell'udienza del 23. a meno che quella precedente non fosse quella del 22. Poi dal 23, a luglio sei passato al 25 giugno. Il salto del 24 è volontario?

Flanz ha detto...

Corretto tutto. L'udienza del 24 febbraio non ce l'ho. Ciao, grazie.