venerdì 8 maggio 2015

Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 28 gennaio 1998 - Settima parte

Segue dalla sesta parte

P.M.: Presidente...
Presidente: Avvenuta l'udienza il giorno dopo, o due giorni dopo, non so, all'udienza, il Vanni disse che non voleva rispondere: 'no, no, venga a dirlo qui dove c'è il Lotti'...
P.M.: Esatto.
Presidente: ...io gli feci il discorsino: vuole essere interrogato dal Pubblico Ministero, dalle parti, succede quello che succede al Lotti, vuol rispondere così? E lui dice: 'ma che devo dire, sono innocente'. Non so, cose di questo genere. Dico: 'vuole rispondere?', 'non voglio rispondere'. E quando alla fine gli dissi io: 'ma allora ha da dire solamente che è innocente?'. Dice: 'e che devo dire?'. Allora, se questo vuol dire che lui vuole rispondere, non lo so, mi faccio frate.
P.M.: Presidente, ci facciamo frate io e lei...
Presidente: Io non so, questo ricordo io, questo ricordo io. Ora, salvo a verificarlo. Lo verificheremo anche questo.
Avvocato Filastò: (voce fuori microfono)
P.M.: Presidente, io la ringrazio ha ricordato a me elementi di fatto che sono avvenuti in questa aula, erano argomenti che volevo usare io ma se già li ha esposti lei, certamente, meglio...
Presidente: No, io li ricordo così. Ora dovrei rivedere ...
P.M.: Anche io li ricordo così. Anzi, lo ricorderà anche l'avvocato Filastò.
Presidente: Io mi ricordo anche Zanobini... Dice, non è possibile questo...
Avvocato Filastò: (voce fuori microfono)
P.M.: Come stanno le co... lo sa.
Avvocato Filastò: (voce fuori microfono)
Presidente: Mi dica, continui Pubblico Ministero.
P.M.: Su questo argomento io non ho altro da dire. Vogliamo anche aggiungere forse 'facta cum prudentia', da quel giorno, il signor Vanni qualche volta è stato presente, perché ha ritenuto opportuno di essere presente e mai si è alzato per dire: no, voglio rendere interrogatorio, ci ho ripensato. Quindi, mi sembra che...
Presidente: Può sempre venire spontaneamente a fare le dichiarazioni che vuole.
P.M.: In qualsiasi momento, non l'ha fatto, ad oggi. Addirittura ha rinunciato a comparire. Mi sembra che su questo argomento che voglia essere... che sia stato interpellato o meno, sul fatto che voleva rispondere, mi sembra argomento chiuso. Anche per le considerazioni esclusivamente di fatto che lei Presidente or ora ha ricordato. Allora, tutto questo serve a dire, signori, che una perizia psichiatrica è una perizia che non ha alcun senso, ma non perché potrebbe aiutarvi o non aiutarvi. Io sono pienamente convinto, perché il dibattimento lo ha dimostrato e tutti gli Iargomenti che ho usato, che il signor Vanni è perfettamente capace di intendere e di volere e l'ha dimostrato in più occasioni, in passato. Perché basta il fatto che nell''87 ancora lavorava regolarmente alle Poste. Ma lo ha dimostrato anche negli anni successivi, signori. Basta vedere che ha risposto nel 1990, '91, '92, ha risposto al processo Pacciani, e mai nessuno ha pensato di dire che, in quelle sedi, era incapace di intendere e di volere. Anzi, si è difeso come era suo diritto anche quando era soltanto teste a forti tratti. Cioè, ha caratterizzato molto bene qual è la sua personalità e quale era la sua intenzione di difendersi o di comunque spiegare come erano le cose. Quindi, pensare che quindici anni fa o venti anni fa era incapace di intendere e di volere e cercare di dimostrarlo ora senza avere un minimo elemento che ci possa far pensare che la richiesta ha un fondamento, mi sembra che si tratta esclusivamente di argomenti corretti, giusti - l'avrei forse fatto anche io, ma quelle sono valutazioni da difensore - per dire: beh, insomma, intanto vediamo se si porta a casa in una situazione probatoria, quel che è, un incapacità di intendere e di volere. Signori, non ci sono spazi, ma non perché non ci sono spazi perché qualcuno voglia negare o tanto meno il P.M. che sia ammissibile o meno, tranne le argomentazioni che ho già usato, una perizia psichiatrica. Il signor Vanni è pienamente cosciente di intendere e di volere oggi; lo era allora, che sia colpevole o meno di quei reati è tutta un'altra cosa. Va giudicato come persona cosciente perché è persona cosciente oggi e lo era allora. Se decide di dormire qualche volta o di non venire altre volte mi sembra che non abbia… che siano argomenti che non possono interessare questa Corte. Quindi chiedo che sia rigettata l'istanza di ammissione di perizia psichiatrica. L'argomento che i perversi o nel caso in cui qualcuno abbia commesso fatti feroci induce la Corte, alcuna Giurisprudenza a fare una perizia psichiatrica, mi sembra argomento talmente superato anche in Giurisprudenza per il quale non mi sembra il caso, per il P.M., di usare alcun tipo di argomento successivo. Sennò, per tutti i delitti nel quale c'è l'omicidio, bisognerebbe fare la perizia psichiatrica. E quindi mi sembra assolutamente ininfluente una valutazione di questo tipo. Passerei, nel concludere, che la perizia psichiatrica, non solo non è ammissibile, ma non ci sono assolutamente elementi per ammetterla in questo processo, concluderei con un altro paio di valutazioni per quanto riguarda le istanze dell'avvocato Zanobini. E qui direi che si tratta di valutazioni meramente in diritto, sulle quali mi permetto di fare due osservazioni. La prima: 513-bis. Attenzione - dice l'avvocato Zanobini - le dichiarazioni di Vanni non sono utilizzabili nei confronti dell'avvocato Corsi perché è una dichiarazione fatta nei confronti di un altro imputato. Ecco, valutiamola questa norma, perché, attenzione, teniamo sempre presente che i fatti che Vanni ammette sono fatti che riguardano se stesso. Ma soprattutto, per quanto riguarda quella famosa lettera di cui avrebbe parlato con Vanni. Attenzione perché lo Zanobini non è imputato di I quel reato, omicidio, di cui, in teoria si parlerebbe in quella lettera o in qualche modo sarebbe connessa. La imputazione di cui risponde l'avvocato Zanobini... l'avvocato, chiedo scusa, Corsi, è una imputazione completamente diversa e quindi bisogna valutare se il 513-bis ha a che fare, quando si tratta di valutazio... di dichiarazioni che non possono essere utilizzate nei confronti degli altri imputati per lo stesso fatto o per fatti diversi. Io propongo a voi la questione ritenendo che, in questo processo, le dichiarazioni del Vanni sono perfettamente utilizzabili. Per quello che riguarda invece la utilizzabilità delle dichiarazioni rese il 15/06/96, mi sembra che sono già ’ corpo di reato. Si tratta di dichiarazioni che costituiscono proprio l'essenza dell'accusa e quindi... o l'accusa non si potrà mai dimostrare perché nel momento in cui nel verbale si compie il reato questo verbale non è utilizzabile, oppure è materialmente quella dichiarazione costituisce corpo di reato, e quindi è utilizzabile, non tanto come elemento materiale o come elemento sostanziale o ideologico, il contenuto di quell'atto, ma proprio perché con quel documento lì si è commesso il reato. Per cui chiedo che anche le istanze proposte dall'avvocato Zanobini, circa l'utilizzabilità di quei documenti, siano rigettate. E chiedo quindi che sia completamente dichiarato utilizzabile sia le dichiarazioni di Vanni nell'interrogatorio del... cui ha fatto riferimento il difensore dell'avvocato Corsi, nonché le dichiarazioni, appunto, dell'avvocato Corsi del 15/06/96.
Presidente: Le altre parti hanno istanze? No, no, istanze, sulla richiesta di perizia psichiatrica che è la più importante dell'avvocato Filastò. 
Avvocato: Sì.
Presidente: Se avete interesse a fare, a dire qualche cosa o no, l'interesse è anche vostro.  
Avvocato: Sì, Presidente, sì, sì, due parole brevissimamente per non tediare ulteriormente la Corte. Questo difensore di parte civile si associa a quelle che sono state le argomentazioni e le conclusioni del signor Pubblico Ministero. Per quanto riguarda in particolare la istanza di perizia psichiatrica, questo difensore ha ascoltato con attenzione e con molto rispetto la difesa di Mario Vanni, l'avvocato Filastò e l'avvocato Mazzeo. E sinceramente, fino a questo momento, non trovo ancora ragioni comprensibili di fondatezza per l'accoglimento di una richiesta di questo genere. Cioè, l'avvocato Filastò, a mio avviso, e l'avvocato Mazzeo, avrebbero dovuto - non voglio dare consigli all'avvocato Filastò - ma mi sarei aspettato tutta una serie di sintomatologie, tutta una serie, cioè, di disturbi patologici di tale gravità da mettere la Corte nelle condizioni di poter valutare fondatamente un tipo, questo tipo di istanze. Vale a dire, che cosa vi ha detto sostanzialmente l'avvocato Filastò? E qui devo dire che è stato molto incisivo e molto profondo, sotto certi aspetti l'avvocato Filastò, perché ha detto: 'state attenti, signori, a mio avviso la patologia di oggi potrebbe avere radici lontane e cioè all'epoca anche dei fatti'. E' questo il discorso importante a cui rispondere dell'avvocato Filastò. E non è un discorso, a mio avviso, vago, generico e astrattamente infondato. Però è un discorso al quale, in aggiunta agli argomenti del P.M., perché io cerco sempre di evitare di portare gli stessi argomenti del Pubblico Ministero, di aggiungere eventualmente, ad integrazione, qualche argomento in più, perché sennò è inutile parlare, è inutile rinnovare gli argomenti del P.M. Ecco, io direi, è questo il punto a cui rispondere. E allora, ecco, purtroppo, anche sotto questo profilo, devo dire, dal mio... sotto il mio punto di vista, che la domanda, le istanze dell'avvocato Filastò non sono degne di accoglimento. Proprio perché egli, oggi, ci parla di una patologia, a mio avviso, che non può trovare radici lontane nel tempo. E questo propio sulla base dei sintomi che ci ha descritto lo stesso Filastò e sulla base dei sintomi che sono stati descritti dai periti di ufficio, dal professor Barontini in particolare. Vale a dire, si è parlato di lunghe dormite, si è parlato di danno organico al cervello. Guardate che su questo punto, signor Presidente e signori della Corte, io ho qui davanti a me proprio il verbale dibattimentale, e in particolare quello del 23 gennaio del '98, e l'intervento del professor Barontini: su questo punto è stato categorico il professor Barontini, anche sotto il profilo psichiatrico. Egli ha detto che, sostanzialmente, questa malattia organica, questa malattia cerebrale si risolve, si riduce a lievissimi episodi ischemici, transitori, dovuti anche all'età. E ha detto... e poi è andato oltre, giustamente stimolato dall'avvocato Filastò, e per fortuna devo dire che la presenza dell'avvocato Filastò in questo processo esalta il contraddittorio e quindi esalta anche... ci fa avvicinare di più alla verità, sotto certi aspetti, perché abbiamo la possibilità di controbattere e di scoprire meglio la verità. E allora, anche su questo punto, le istanze dell'avvocato Filastò devono essere disattese, perché? Perché il perito dice testualmente, il professor Barontini: 'quello che è successo a livello fisico, non ha alterato niente nella sostanza né sotto il profilo neurologico - perché quelle piccolezze che abbiamo visto non sono sufficienti nella sua funzionalità motoria, sensitiva - né dal punto di vista psichiatrico' -dice lo stesso Barontini - 'perché si tratta di una persona ipodotata, che è sempre stata ipodotata, per ambiente, per cultura' - e dice anche - 'per invecchiamento'. E continua: "Ma non c'è nulla oltre l'ipodotazione, non ha subito per eventi morbosi, anche sotto il profilo psichiatrico, una serie di danni per cui noi lo possiamo chiamare demente.” Quindi, neppure sotto questo profilo possiamo parlare di demenza. "E allora, quello di fare, per esempio la risonanza, si è parlato di risonanza, io sarei d'accordo se fosse un demente” - dice il professor Barontini - "o se la difficoltà fra noi consulenti fosse fra una demenza e una non demenza". Quindi anche sotto questo profilo il professor Barontini è stato categorico. Cioè, ha detto, ci ha fatto capire, sostanzialmente, ecco, è questo il punto, è questa la risposta al quesito giusto, giustissimo dell'avvocato Filastò, ci ha fatto capire che la patologia di oggi non può essere collegata a una sorta qualsiasi di infermità mentale pregressa, risalente agli anni oggetto, appunto, di questo processo. Altro non ho da aggiungere, mi riporto alle conclusioni del signor Pubblico Ministero.
Presidente: Bene. Allora, siccome le istanze sono tante, ci occorre del tempo, noi ci aggiorniamo a sabato mattina alle ore 9.30. 
Avvocato: Perfetto.
Presidente: Bene. Sabato 31 ore 9.30. 
Avvocato: Bene.
Presidente: Domani ho un'udienza penale, quindi non posso...
P.M.: Bene, grazie.
Presidente: Ordino una nuova traduzione del Vanni.

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