martedì 5 maggio 2015

Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 28 gennaio 1998 - Quarta parte

Segue dalla terza parte.

Avvocato Mazzeo: Ha detto, il dottor Perugini: secondo l'esito di tutte le mie indagini, tra l'altro anche col supporto di strumenti estremamente raffinati, non c'è dubbio che certe ritualità, ritualità nel senso di comportamenti che al di là di una progressione, poi, nel tempo, di un affinamento, ma si ripetono in questo soggetto o in questi soggetti, questo ubbidiva a delle fantasie, ricorrenti. Ci vuol tanto? Non c'è bisogno di essere psichiatri per capirlo. O comunque, quanto meno, per porsi il problema della schizofrenia; quanto meno per porsi il problema. "... che non mancano mai. Una relativa lucidità e un parziale orientamento nel momento dell'azione non sono di per sé sufficienti a escludere il vizio di mente." Infatti, il soggetto che uccide in qual caso può essere anche estremamente accorto e lucido; ciò non toglie che è una persona che non è normale, che non è capace di intendere e di volere. Cassazione, 17 ottobre '62, eccetera, eccetera, eccetera. Per concludere. Pare ineludibile che questo problema la Corte se lo ponga. Prima di tutto per ragioni di serenità di giudizio. Indipendentemente da quelli che potranno essere gli esiti che, come ha sottolineato il collega, potrebbero anche essere nefasti per la difesa. Siamo pronti ad accettare il rischio, per amore della verità, però. Grazie.
Avvocato Filastò: Presidente, volevo solamente aggiungere questo. Nella valutazione che farà la Corte, di questo problema che la difesa ha accennato, importante è non lasciarsi fuorviare dalla impostazione che è stata data a delle perizie, sull'argomento, precedenti: quella De Fazio, per esempio. Dove, a un certo punto il tema non era questo, il tema era quello di individuare un tipo psicologico che corrispondesse a quei delitti. Non è questo che deve fare la Corte. Mi pare che qualche tempo fa qualcuno obiettò che il carattere e ' la personalità dell'imputato, in genere qualità psichiche indipendenti da cause patologiche, non devono essere prese in considerazione. Certo, se sono indipendenti da cause patologiche. Noi abbiamo qui la conferma e l'esistenza di cause patologiche, che possono limitare la capacità di intendere e di volere di Vanni. Quel tipo di indagine - tendente ad individuare il tipo di autore, con tutte le caratteristiche di scarsa scientificità che poteva avere quel tipo di indagine là - non ha niente a che vedere con quella che vi chiediamo noi, che si deve effettuare su una persona ben presente, specifica e che ha questo significato. Insomma: vedere se questa persona, nell'ipotesi che voi la riteneste colpevole di quei fatti, è una persona che deve essere ritenuta capace di intendere e di volere, oppure no. Questo è il punto fondamentale. Poi, se all'interno di quell'indagine quei periti valuteranno che questa persona caratteriologicamente è agli antipodi da quei delitti, quelle son cose che se ci saranno, verranno; se non ci saranno, fra l'altro possono formare oggetto’ di un vostro quesito, ma non è indispensabile un quesito di questo genere. Certo è che il quesito fondamentale sulla capacità di intendere e di volere di una persona, in presenza di delitti di questo genere - di una persona: questa, quella, Vanni Mario - è, come, dicevo prima, qualche cosa che non ha niente a che vedere con quella ipotesi prevista nell'ultimo comma dell'articolo 220 e che è contraddetta, nel nostro caso, sotto il profilo della prova esistente della patologia, certificata, come dicevo prima, documentata, da un punto di vista clinico. Per il resto, Presidente, io spero di... Dunque, c'è una persona alla quale son fischiate le orecchie da quasi l'inizio del processo fino a oggi e che a un certo punto credo, direi anche per lui, ha diritto di venir qui. A parte il diritto di questa persona, che per me è una cosa importante - un cittadino ha diritto sempre di difendersi quando si parla male di lui -c'è il vostro diritto di veder chiaro su una circostanza. I Questo Toscano, questo signor Toscano, maresciallo dei Carabinieri, insomma, questo signore è uno il quale, addirittura, avrebbe fornito, nell'impostazione dell'accusa - si sa, una cosa di questo genere qua - avrebbe fornito a Pacciani o a non so chi altro le pallottole per i delitti. Tant'è vero che ieri è venuto qua il dottor Giuttari: 'sì, tant'è vero che non gliele abbiamo trovate quelle pallottole con l'impronta "H", gliele abbiamo trovate con l'impronta "W", però questo significa che, siccome lui aveva fatto I esercizio al poligono...'. Insomma, un sacco di cose dette sul conto di questo signore per le quali si dovrebbe dimostrare che lui le pallottole "H" forse non ce l'aveva, ma comunque avrebbe potuto avercele. Per dimostrare che? Ha a che fare col vostro processo? Certo che ha a che fare, accidenti se ha a che fare. Ha a che fare con l'arma dei delitti; ha a che fare con una reiterata presenza di pallottole di quel tipo sulla scena dei delitti, al punto che qualcuno vi ha parlato di firma: circostanza fondamentale. C'è una persona indagata, c'è un articolo 210 che vi consente di sentirla, va sentito questo signore, non c'è niente da fare. Soprattutto... verrà qua, potrà dire: mi avvalgo della facoltà di non rispondere; fatti suoi. Ma comunque lui qui deve essere chiamato, perché voi lo possiate vedere, commisurare, sentire, chieder conto di quelle circostanze che per ora sono emerse così, in quella maniera larvata, a mezz'aria in questo processo e che a mezz'aria non possono rimanere, perbacco ! Toscano, quindi. Maresciallo Toscano di San Casciano. Ieri ho parlato abbastanza a lungo sulla questione che riguarda le buche e la questione Rontini. Reitero la richiesta di sentire la signora, quindi, Rontini sul punto, con riferimento a quella acquisizione. I testimoni Borsi e Bonciani, sentiti ieri sul punto della datazione dell'omicidio dei francesi, non hanno aggiunto di una virgola quel che era il materiale probatorio di cui disponeva già il Pubblico Ministero. In pratica, la loro deposizione, il loro esame serviva solamente per introdurre nel processo degli atti che eran del Pubblico Ministero. Benissimo, ci sono. Però, allora, io chiedo l'acquisizione di tutte le dichiarazioni rese nel corso delle indagini preliminari, a Polizia Giudiziaria e al Pubblico Ministero, della Sabrina I Carmignani. Questa signorina Sabri... Prima di tutto chiedo questo e poi chiedo che venga risentita. Anche qui, vedano, siamo di fronte ad un nodo, riguardante la prova generica, che non può restar per aria, non può restare irrisolto. È un punto fondamentale: domenica o sabato? Ora, qui, in questo dibattimento, io non c'ero, ma la Sabrina Carmignani ha detto una cosa importante, ribadendola: di aver sentito e di essere andata via per questo motivo, "puzzo di morto" in quel punto, in quel posto. E voi avete saputo, tramite altre fonti di prova, che animali morti nella zona non ce n'erano. Tant'è vero che si credeva di dover trovare anche il cadavere di un bambino per la presenza di quel seggiolino. Vennero fatti accertamenti e ricognizioni particolarmente attenti. Niente cadavere. Quindi questo fatto di questo puzzo di cadavere, in questo posto, che si sente già nel pomeriggio di domenica, è un elemento estremamente grave per indicare la data di questo delitto e retrodatarlo al sabato. Ma nei verbali resi alla Polizia Giudiziaria e al Pubblico Ministero, la Sabrina Carmignani disse di più. Disse di aver visto dentro la tenda un corpo sdraiato di donna e di non aver visto l'uomo da nessuna parte. Su questo nessuno l'ha interrogata qui al dibattimento. Nessuno gli ha contestato queste dichiarazioni. Questa è la ragione per la quale io chiedo che venga risentita. Perché se confermasse di aver visto questo, allora avremmo un dato in più. Oltre a un altro dato importantissimo da lei detto a quel dibattimento, quando afferma di aver visto la tenda sciupata, esattamente com'è dopo l'omicidio. Fra l'altro in quel dibattimento, sul punto della tenda sciupata, vale a dire sbilenca da una parte, come venne trovata dopo, nessuno ha pensato: 'senta signorina, vuol vedere questa foto della tenda così come l'abbiamo trovata? Signorina, quando lei dice sciupata intende dire così? Era così la tenda che lei ha visto?' È strano, ma nessuno gliel'ha chiesto. Sabrina Carmignani. Poi chiedo che venga risentita la teste Frigo, per una circostanza che a mio avviso è molto importante. A me sembra, lo dico molto sinteticamente e non vado più in là, che la deposizione qui dibattimentale della teste Frigo sia la dimostrazione di certi interventi polizieschi sulle dichiarazioni dei testimoni, sulle fonti di prova di questo processo, interventi. In senso accusatorio. Tendenti ad aggravare la prova, o a crearla, o a costruirla. Rileggetevi quelle dichiarazioni della testimone Frigo, quando parla di macchina, che aveva detto prima rossa, poi bianca, poi rossa, poi diventano due, tutto quello che viene. E perché ha cambiato, a un certo punto, il colore della macchina e vi accorgerete che la ragione è quella che ho detto. Su questo punto io voglio interrogare la testimone Frigo. E poi bisogna sentire l'Antonio Andreaccio. Questo personaggio fa parte delle messe nere, è il pessimo soggetto che viene descritto dalla Sperduto. Ieri quella deposizione della signora Sperduto - molto opportunamente introdotta dalla Corte - beh insomma, ha aperto uno squarcio su una realtà che così sembra, qualcuno dice: 'mah, 1'ambiente è questo'. Quale ambiente? Ma chi le conosce queste persone? Ma chi sono? Sappiamo che c'è stato un delitto sì, questo lo sappiamo. Sappiamo che c'è stato un delitto che a me sembra connesso con quello che riguarda Vinci Francesco, perché le modalità son le stesse, il tempo è lo stesso, a 20 giorni di distanza l'uno dall'altro, 1993, estate, agosto. Due persone morte in una macchina, bruciate, una delle quali il bambino bruciato vivo. Orrendo questo fatto. Non ho bisogno di ricordare questo episodio al Presidente, perché il Presidente lo conosce meglio di me. Episodio terribile. Le portiere della macchina vennero chiuse. E' vero Presidente? Alla macchina fu dato fuoco e il bambino era ancora vivente. È vero Presidente? Fu trovato fumo nei polmoni di quel bambino. La persona che ha commesso quel delitto è una persona terribile. E allora va be', questo delitto, quell'ipotetico delitto, ipotetico... impiccagione del signor Malatesta, il marito. Tutto per aria, tutto così, tutto ondeggiante. Sentiamo questo Andreaccio. Sentiamo quella signorina di cui ha parlato a lungo, con acredine, la signora Sperduto, signora, cognata, come si chiama? Mugnaini, non me lo ricordo, non ho il verbale. Mugnaini mi pare. Sentiamo anche lei. Cerchiamo di entrare dentro a questo ambiente, vedere, capire se ha a che fare e come con i delitti di cui ci stiamo occupando. Ho quasi l'impressione che l'istruttoria che è stata fatta fino a ora, sì, abbia come dire, costruito una cornice, ma dentro, dentro, dentro non ci siamo ancora. E poi, mi pare l'altra volta, ho formulato delle altre istanze, Presidente, ora non ritrovo più gli appunti perché fra l'altro vengo da una discussione di un processo a Pistoia insieme al collega. Ah, sì. E ultima cosa: va risentito Lotti, ahimè. Mi dispiace per voi, mi dispiace per me, mi dispiace per il signor Pubblico Ministero, mi dispiace per tutto il mondo, ma il Lotti va risentito. Perché? Perché c'è una riserva fatta da questa difesa sul Lotti. Noi l'abbiamo interrogato quando ancora non esisteva la deregistrazione completa periziata della conversazione telefonica da lui avuta con la Ghiribelli. Deregistrazione telefonica di un'importanza secondo me fondamentale, illuminante in questo processo, rispetto alla quale sì, delle domande gliele ha formulate questo difensore e ha avuto delle risposte. Ma erano domande, come dire, di attinenza rispetto al discorso che si stava facendo alla prova, alla circostanza che si voleva approfondire, entrava di mezzo anche quella questione lì e delle domande gli vennero fatte. Ma non sulla telefonata in sé. Non è stato controinterrogato, controesaminato da me sul punto e nemmeno dal Pubblico Ministero. Nessuno gli ha chiesto: 'ma come? Come intervenne questa i telefonata? Chi la fece? Che tipo di spontaneità c'è in quella telefonata'. E' quello il problema fondamentale. Parla spontaneamente questa persona? Sa di essere ascoltato, oppure no? Chi gliel'ha fatta questa domanda su questo punto? Nessuno. Perché si aspettava l'esito della perizia, che non era stata fatta. Ora l'abbiamo e su questo punto, purtroppo, dovremo risorbirci un'altra volta - secondo me e secondo quello che chiedo - il signor Lotti Giancarlo. Per il resto mi riporto a quelle altre cose di cui ho già chiesto l'approfondimento. 

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