martedì 24 febbraio 2015

Francesco Bruno - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 12 gennaio 1998 - Ventiduesima parte

Segue dalla ventunesima parte.

Avvocato Filastò: Ecco, da questo punto di vista, per esempio, è piuttosto... glielo chiedo se è riscontrabile spesso in letteratura o comunque rappresenta un dato indicativo di quello che lei sta dicendo, il fatto che in questa catena di delitti, ad un certo numero di assalti, corrispondano l'identico numero di vittime. Cioè, nel senso, non ha mai lasciato dietro di sé un ferito questa persona.
Francesco Bruno: Ci sono dei parametri numerici che sono addirittura indicativi. Cioè, non soltanto, non sono soltanto le due vittime che ogni volta vengono lasciate sul campo...
Avvocato Filastò: Morte.
Francesco Bruno: Morte, certo. Ma la metodicità con cui esegue l'omicidio in cui colpisce prima con l'arma da fuoco per essere sicuro di ottenere subito la messa fuori gioco di entrambe le persone; poi, colpisce l'uomo, che è più pericoloso, e lo colpisce con questo meccanismo di... cosiddetto overkilling, cioè vuole essere sicuro al cento per cento che la persona sia morta. Quindi lo colpisce sia con l'arma da fuoco, sia con l'arma da taglio. E poi dedica le sue attenzioni al corpo femminile che è l'oggetto della ritualità patologica con l'arma da taglio, sempre spostando questo corpo femminile dall'automobile in cui sono stati sorpresi, portandola in un posto da dove possa controllare. Sceglie il posto con molta attenzione; da una parte... un posto che possa servire quasi come tavolo chirurgico e quindi che abbia, sia leggermente sollevato sul terreno. E che sia posto in una condizione da cui possa controllare tutti i luoghi di accesso, i luoghi... al luogo in cui compie l'omicidio. Quindi questo denota uno studio attento del luogo. Non è un luogo scelto a caso. In questo luogo, appunto, poi si dedica a queste escissioni chirurgiche compiute con una certa manualità, una certa abilità. E porta a termine, diciamo, il suo complesso rituale. Evidentemente in maniera molto organizzata, perché riesce ad avvicinarsi alle coppie senza che queste lo percepiscano; riesce ad andarsene senza lasciare testimonianze affidabili, o tracce affidabili. Pur portandosi via, in quattro casi su otto, dei feticci piuttosto voluminosi. E quindi, indubbiamente, essendo preparato a questo. Quindi, una persona che arriva, che è dotata, oltre che dell'arma da fuoco, anche di un'arma da taglio, anche di, evidentemente, un mezzo luminoso, e anche di contenitori in cui tenere poi questi feticci.
Avvocato Filastò: A proposito di questo mezzo luminoso, è attendibile, è verosimile o probabile che questo mezzo luminoso sia di forma tale, come del resto hanno detto anche i periti De Fazio e gli altri, con riferimento in particolare all'omicidio dei francesi dell '85, che sia in una forma tale da consentire l'uso delle mani. Vale a dire, una forma a caschetto o comunque tipo occhiale, anche. Perché se ne trova in commercio anche di tipo occhiali, che consentono una illuminazione senza che questo implichi la necessità di usare le mani per...
Francesco Bruno: Per come vengono atte le escissioni chirurgiche, direi che è possibile, diciamo, è certamente possibile che utilizzi uno strumento tipo, che so io, casco da minatore, oppure luce da otorinolaringoiatra, insomma, ecco. Che possa essere utilizzata sul capo. Però non è assolutamente detto, perché potrebbe fare ugualmente le stesse cose con una pila, o con uno di questi che si usano, per esempio, per gli incidenti stradali. Sono delle pile, insomma, che illuminano abbastanza bene il terreno e che possono stare in piedi vicino al posto in cui ha operato...
Avvocato Filastò: Che hanno un piedistallo su cui appoggiare...
Francesco Bruno: Un minimo piedistallo.
Avvocato Filastò: Un minimo di piedistallo in cui appoggiare...
Francesco Bruno: Quello che è certo è che lui ha una attrezzatura, ecco. Questa persona si muove con una attrezzatura che utilizza.
Avvocato Filastò: Una attrezzatura che comprende, per esempio, un fodero per il...
Francesco Bruno: I contenitori.
Avvocato Filastò: ... conteni...
Francesco Bruno: Adesso questi contenitori possono essere di vario tipo, comunque sicuramente dei contenitori, sicuramente delle... diciamo, appunto, dei coltelli. Sicuramente, appunto, l'arma con cui...
Avvocato Filastò: La fondina.
Francesco Bruno: Probabilmente la fondina, probabilmente anche una possibilità di ricambio, perché chiaramente gli atti a cui lui sottopone le vittime sono tali che non può non sporcarsi con del sangue e con le condizioni anche del terreno, spesso in campagna. Quindi, io credo che abbia anche la possibilità anche di avere un ricambio da qualche parte.
Avvocato Filastò: Sì. Vorrei che, se lei naturalmente ha fatto delle osservazioni sul punto, vorrei chiedere: l'uso costante in otto casi su otto della stessa arma da fuoco, può essere riferito soltanto ad un fenomeno di carattere casuale, vale a dire che usa quell'arma da fuoco perché quella si ritrova, oppure acquista, secondo la sua valutazione di tipo più psicologico che altro, psichiatrico che altro, ma ha anche un significato come dire rivendicativo, di firma?
Francesco Bruno: Oggettivamente è una firma, ma lo è oggettivamente. Naturalmente qui non siamo nella testa di costui, non possiamo che fare delle ipotesi. Ma la ipotesi principale che corrisponde, che ha qualche elemento di oqgettività, anche perché corrisponde un po ' al modus operandi che viene mantenuto in tutti e otto gli episodi, è che il soggetto sia molto prudente. Quindi una persona di una prudenza assoluta, il quale è probabilmente in possesso di una pistola e di un armamento di questa pistola, limitato. Quindi ha delle munizioni che sono probabilmente limitate, numericamente. Sicuramente evita, o ha evitato con molta attenzione di acquisire nuove munizioni in modo legale, o anche in modo illegale. Credo che siano state fatte moltissime indagini in tanti anni su questo punto; e che queste indagini non abbiano portato da nessuna parte, proprio forse perché questa persona ha questa pistola, ha queste munizioni. È sicuro sulla non rintracciabilità della pistola e delle munizioni. E questo ha utilizzato nel compiere dei delitti complessi, difficili. Perché assalire una coppia non è facilissimo. C'è sempre la possibilità, insomma, si combatte contro due persone, c'è sempre la possibilità che una di queste due persone possa sfuggire al controllo. E allora, la necessità di usare l'arma da fuoco da distanza ravvicinata, ravvicinatissima. La necessità di avvicinarsi al veicolo in modo tale da non destare alcun sospetto, alcuna attenzione da parte della coppia; il cogliere la coppia nel momento di maggiore rilassatezza. Perché tutte, quasi tutte le coppie sono state colte nell'attimo, nei momenti precedenti, diciamo, quando si passa dal petting all'atto sessuale vero e proprio, prima ancora che potessero compiere quest'atto sessuale. E l'unica volta in cui invece l'atto sessuale è stato verosimilmente compiuto, c'è stato quella famosa situazione per cui, che sia stato visto, o comunque la macchina si è messa in moto e lui ha dovuto risolvere un imprevisto che... di grandissima difficoltà dal punto di vista dell'assassino. Quindi, io credo che... 
Avvocato Filastò: Lei si riferisce all'episodio di Baccaiano?
Francesco Bruno: Esatto.
Avvocato Filastò: Ecco, lì però, non so se lei ha presente le considerazioni fatte dal professor De fazio, dall'equipe del professor De Fazio, questo atto sessuale... le vittime, anche in questo caso, erano vestite.
Francesco Bruno: Sì.
Avvocato Filastò: Entrambe. E l'atto sessuale a cui fa riferimento lei e che probabilmente è rintracciabile attraverso l'esistenza - questa non è una domanda, è una precisazione per sapere se...
Francesco Bruno: Sì, il profilattico che si è usato...
Avvocato Filastò: Il profilattico usato, era probabilmente riferibile ad un episodio pregresso...
Francesco Bruno: Precedente, sì...
Avvocato Filastò: Precedente. Anche perché lo stato di corruzione di questo materiale...
P.M.: E' una domanda, o...
Avvocato Filastò: No, l'ho premesso prima, che non è una domanda, è una precisazione...
P.M.: No...
Avvocato Filastò: ... rispetto, che sto facendo io e per la quale io chiedo al professor Bruno se è d'accordo oppure no su questa mia precisazione.
Francesco Bruno: No, io... Sì, posso essere d'accordo, ripeto, il punto fondamentale è questo: la scelta del momento, è una scelta attenta. Cioè, le coppie vengono prese sempre, appunto, in questo momento di passaggio all'atto.
Avvocato Filastò: Di passaggio all'atto.
Francesco Bruno: E' il momento in cui c'era minore attenzione da parte delle coppie che avevano delle effusioni in macchina.
Avvocato Filastò: Certo.
Francesco Bruno: Questo era in risposta all'uso della pistola e all'uso delle munizioni che evidentemente l'assassino ha la necessità di esser sicuro di colpire le due persone, ucciderle e poi poter lavorare tranquillamente. Quindi, l'uso della pistola, secondo me, non è soltanto, o comunque non è solo per uno scopo di firma degli omicidi, quanto perché appunto, per le coppie, deve utilizzare un'arma da fuoco, un'arma che gli consente di uccidere e di uccidere rapidamente. Questo... Poi si vede nella serie omicidiaria come lui utilizzi progressivamente sempre meno colpi. Probabilmente da una parte la reiterazione sempre dello stesso tipo di omicidio, fa sì che impari con l'esperienza. E, in secondo luogo, tende a risparmiare evidentemente qualche cosa che è limitata nella quantità.
Avvocato Filastò: Benissimo. Quindi, nella sua valutazione, lei esclude ima malattia mentale, intesa come psicosi vera e propria, la sua valutazione del soggetto - la domanda è questa - e quindi una situazione in cui il soggetto non ha mai perso la sua autonomia.
Francesco Bruno: No, dunque, io non è che escludo ima psicosi vera e propria. Dagli elementi che abbiamo a disposizione, l'ipotesi più possibile è che il soggetto sia stato affetto da una forma di paranoia. La paranoia è una psicosi lucida, secondo cui una persona, a causa della quale una persona identifica un persecutore o dei persecutori. E questi diventano un pensiero costante, fisso. E, a un certo punto, in particolari soggetti, si determina la volontà di liberarsi da questi persecutori anche attraverso l'omicidio. Naturalmente la persecuzione non è data soltanto da persone, ma anche da ideologie, fatti religiosi... Ecco, ci sono delle forme di fanatismo che sono molto vicine alla paranoia. Una personalità paranoicale di questo tipo che possa essere dotata di una personalità multipla, ovvero sia dalla possibilità di compiere anche degli omicidi valendosi di una personalità perversa. E vivendo invece la maggior parte del tempo con una personalità adeguata socialmente. E' possibile, è possibile proprio grazie alla paranoia. Cioè, in altri termini, io mi sento particolarmente attratto da una forma di pensiero religioso, secondo cui le coppie che fanno l'amore in macchina apertamente, al di fuori del matrimonio, sono...
Avvocato Filastò: Mostrandosi.
Francesco Bruno: Mostrandosi, eccetera. Sono da perseguire, perché commettono dei peccati, dei peccati che per me sono gravissimi e che - appunto, qui la paranoia -mi impediscono di vivere serenamente. Naturalmente questa è una costruzione psicologica che il soggetto fa a suo uso e consumo, e che è basata invece su una incapacità personale di amare, una incapacità personale di poter avere un comportamento sessualmente libero, maturo, adulto, come vogliamo chiamarlo. E allora succede che questo soggetto può nascondere in se stesso naturalmente questi pensieri, i pensieri patologici, non parlarne con nessuno, mantenere un comportamento esteriore assolutamente morigerato, adeguato, tale da suscitare anche l'ammirazione da parte degli altri. E poi, invece, in alcuni momenti trasformarsi in un feroce assassino. Ma lui non si sente un assassino, lui si sente una sorta di mano di Dio, una sorta di strumento per compiere un... far compiere un destino superiore, di cui in qualche modo lui è partecipe. E allora dentro di sé non c'è contrasto fra il suo ruolo omicidiario e la morigeratezza del suo comportamento esteriore. E almeno non c'è contrasto finché l'omicidio è sporadico. Quando invece l'omicidio tende ad essere reiterato, e quando soprattutto il soggetto comincia a sentire piacere nel compiere questi omicidi e nel compiere le ritualità connesse agli omicidi, allora questo tipo di personalità può entrare in crisi e può esplodere la psicosi vera e propria. Non è detto che nel nostro soggetto, a un certo momento, non sia esplosa una psicosi vera e propria che poi lo abbia portato a poter usufruire di terapie o di cure, e quindi questo abbia determinato la fine degli omicidi.
Avvocato Filastò: Ho capito. 

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