venerdì 26 settembre 2014

Alberto Corsi - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 11 dicembre 1997 - Quattordicesima parte

Segue dalla tredicesima parte.

Avvocato Zanobini: Lei ha mai chiesto, a qualcuno che era nella piazza, che poteva essere nella piazza - ha già risposto, ma vorrei che mi rispondesse anche a me - quando vede uno che legge una lettera, lei ha mai chiesto a questo signore di fargli leggere una lettera? A chiunque dico.
Alberto Corsi: Io ho detto che a San Casciano conosco tutti. Amici credo di averne pochi, anche simpatie sì, ma amicizia con nessuno. Ma come ripeto, io se vedo leggere una lettera, non vo mai a chiedere: 'che t'hanno scritto'. Questo è un assurdo. Ribadisco che non lo chiederei nemmeno a mia moglie io, se riceve una lettera: 'chi t'ha scritto?' Figuriamoci se lo chiedo a Vanni.
Avvocato Zanobini: E quando venne in studio da lei, il Vanni, secondo lei, la lettera ce l'aveva o no?
Alberto Corsi: Seco... Cioè, secondo me non l'aveva ricevuta.
Avvocato Zanobini: Ecco.
Alberto Corsi: No che non ce l'avesse. Non l'aveva nemmeno ricevuta, secondo me.
Avvocato Zanobini: Presidente, io farei vedere le foto, a cui ha fatto prima riferimento e che poi chiedo di produrre, e che sono foto di questa cena. C'è anche la data stampigliata, luglio '90. Perché lui le possa riconoscere e possa dire magari anche qualcuno di quelli a cui ha fatto riferimento e che partecipavano a questa cena. (voce fuori microfono)
Presidente: Lì al microfono, avvocato, sennò non viene la registrazione.
Avvocato Zanobini: Il motivo per cui ho chiesto che l'avvocato Corsi vedesse queste foto è perché, a queste cene e quindi in queste foto, appaiono anche dei testimoni che noi abbiamo citato a difesa. E quindi se può dire, guardando le foto, chi sono, se riconosce queste persone.
Alberto Corsi: Questa è la cena alla quale il Vanni non partecipò.
Avvocato Zanobini: Bene.
Alberto Corsi: E dovrebbe essere dal 10 al 20 luglio.
Avvocato Zanobini: Bene.
Alberto Corsi: Una sera...
Avvocato Zanobini: Basta così...
Presidente: Se lei può indicare le persone che, così, nominativamente...
Alberto Corsi: Quelli che ho messo io come testi?
Avvocato Zanobini: Sì.
Presidente: Non lo so io se sono testi. Così, se ci sono delle persone...
Avvocato Zanobini: E poi anche altre.
Alberto Corsi: Come persone ... vedo... Qui vedo tutti strumenti della banda, Mazzei Mario, un certo Ciria che suona la fisarmonica, un ballerino, poi vedo Paolo Bacci, Dori, Oliviero, un altro musicante che ora è morto, non mi ricordo come si chiama. Questo uguale. Qui vedo il ballerino. Poi vedo un muratore che si chiama Mingione, sempre il Dori. Poi vedo Fusi Dante, che suona la batteria e che ho citato come teste a conferma di queste cose.
Avvocato Zanobini: Ecco, bene. Poi?
Alberto Corsi: Poi vedo lo Zanieri, che voi già conoscete. Il dottor Mancini, il don Garrà e il Leoncini, che è un altro teste che verrà qui a riconfermare il resto.
Avvocato Zanobini: Va bene.
Alberto Corsi: Poi vedo un macellaro che si chiama Cori. Poi vedo ancora il Leoncini. Vedo Torricelli, ma insomma questo...
Avvocato Zanobini: Basta così.
Presidente: Senta, per curiosità, chi è quel signore che sta sempre dietro la porta, con un occhio sì e un occhio no, che dà noia, fuma, non fuma, o entra, o fuori.
P.M.: È un semicurioso.
Presidente: Non so. Oltretutto distrae.
Avvocato Filastò: Presidente, credo che sia il dottor Nocentini, citato da me stamattina.
Presidente: Lo so. Però distrae, perché capito, sta sempre così.
Avvocato Filastò: E probabilmente sta aspettando di vedere quando tocca a lui, ecco.
Presidente: Va bene, va bene, non è un problema. Allora.
P.M.: I testi dovrebbero stare in una saletta...
Presidente: Appunto, se è un testimone è inutile che sta a sentire. Io non lo so chi è...
(voci sovrapposte)
P.M.: Nemmeno io. Però 1'Ufficiale Giudiziario dovrebbe...
Presidente: Non c'è problema.
Avvocato Filastò: Presidente, è un consulente tecnico che si è occupato di tre delitti: '74...
Presidente: Sì, sì, non c'è problema. Ora sappiamo. Prego, avvocato Zanobini.
Avvocato Zanobini: Sì. Ricorda se nel dicembre del '96 gli sono state fatte altre domande su queste vicende?
Alberto Corsi: Più o meno mi sono state fatte le stesse domande degli argomenti che mi ha chiesto il dottor Canessa.
Avvocato Zanobini: Ecco.
Alberto Corsi: Cioè, quella pistola...
Avvocato Zanobini: Alle quali lei ha risposto...
Alberto Corsi: Ho risposto, risposi subito che l'avvocato... che andò subito da un altro avvocato. Siccome io non facevo penale, credo che il Vanni si sia rivolto subito a un altro avvocato.
Avvocato Zanobini: Ha fatto anche il nome di questa persona che forse, a suo avviso, potrebbe averglielo consigliato, vero?
Alberto Corsi: Sicuramente, glielo ha consigliato lui. Perché il segretario del Movimento Sociale Italiano di San Casciano. Che risulta anche dagli atti, comunque eh.
Avvocato Zanobini: Poi ricorda di essere stato interrogato anche nel gennaio del '96, no?
Alberto Corsi: Sì, dal dottor Fleury e dal dottor Canessa.
Avvocato Zanobini: Dal dottor Canessa. Ecco, e quindi...
Alberto Corsi: 26 gennaio.
Avvocato Zanobini: Eh. E quindi, anche qui, le sono state fatte domande sulle frequentazioni dei bar, se aveva sentito dire nulla nell'immediatezza dell'omicidio degli Scopeti...
Alberto Corsi: Sì, il 26 gennaio il dottor Fleury mi rilesse il vecchio verbale che aveva sottoscritto il dottor Canessa e il dottor Vigna. Riconfermai, anche se non se ne parla, riconfermai. Ma ribadii ancora una volta che io, la lettera, non l'avevo mai vista, né nessuno me ne aveva mai parlato.
Avvocato Zanobini: Ecco, poi?
Alberto Corsi: E che questo lo avevo appreso dai giornali successivamente, con le deposizioni di Nesi, eccetera.
Avvocato Zanobini: Bene. E poi ricorda anche che gli fecero altre domande a cui lei ha risposto?
Alberto Corsi: Altre domande mi sembra... sì, mi chiesero...
Avvocato Zanobini: Con chi frequentavano...
Alberto Corsi: Mi chiesero se io frequentavo il bar, lì... Io dissi, mi sembra, che io non sono frequentatore di bar, perché rendo il caffè, sa, quando stacco dall'ufficio, i bar li frequento tutti. E mi chiesero se potevo aver sentito il Lotti o il Pucci dire che erano passati dagli Scopeti la sera del delitto degli Scopeti.
Avvocato Zanobini: Ecco.
Alberto Corsi: Questo, me lo chiesero. E io non l'ho sentito. Gli dissi logicamente no.
Avvocato Zanobini: Ecco. Poi gli chiesero anche quali erano le persone che frequentavano il Vanni, oltre al Lotti, vero?
Alberto Corsi: Sì. Mi chiesero le persone che frequentava il Vanni. Insomma, io dissi quelli con cui stava di più.
Avvocato Zanobini: Ecco.
Alberto Corsi: Un certo Dori Oliviero che è morto, anche lui portalettere; e forse il Lotti, anche con il Lotti l'ho visto tante volte. Sì.
Avvocato Zanobini: Poi, ricorda'se...
Presidente: Avvocato, non facciamo domande su tutte le domande che gli hanno fatto a lui...
Avvocato Zanobini: No, no. Sì, sì...
Presidente: ... la Polizia, eccetera. Veniamo alla lettera famosa.
Avvocato Zanobini: ... questa è l'ultima... Le spiego subito il motivo, ha capito?
Presidente: Sì, bene.
Avvocato Zanobini: Cioè, che cosa ha detto lui. E che quindi, nonostante che non ci sia bisogno di fare nessuna contestazione, perché non ha detto stamani niente di diverso, per ammissione anche del Pubblico Ministero, quello lo ha già detto... La difesa vuol far risultare che, in realtà, lui ha sempre detto queste cose. E che, della lettera, della quale gli è stato chiesto fino dal dicembre del '95, lui ha sempre dato la stessa risposta.
Presidente: Va bene.
Avvocato Zanobini: E siccome lei vedrà che il capo di imputazione... Faccio per spiegare il motivo, perché sennò potrebbe benissimo dire: 'ma non conosce la procedura? Non si possono che fare domande se non c'è la contestazione.' E siccome, e siccome appunto il capo di imputazione suo specifico è quello di avere taciuto il 15/06/96 di questa lettera, ecco, è diciamo esigenza della difesa di far capire che, in realtà, lui, il 15 dicembre...
Presidente: Va bene, va bene, abbiamo capito.
Avvocato Zanobini: ... '96 non ha taciuto di questa lettera. Perché di questa lettera gli è già stato domandato fino dal dicembre; e, di questa lettera, lui ha sempre dato la stessa risposta.
Presidente: Bene.
Avvocato Zanobini: E che, a contorno, per far vedere che non c'è stata mai nessuna reticenza, eccetera, di tutte le altre domande che gli sono state fatte, lui ha sempre dato una risposta. Compreso anche la domanda che gli è stata fatta...
Presidente: La sappiamo la linea che ha detto l'avvocato...
Avvocato Zanobini: . . . circa la pistola.
Presidente: Bene.
Avvocato Zanobini: Gli è stato chiesto... E' vero avvocato Corsi? Gli è stato chiesto anche se... una domanda sulla pistola?
Alberto Corsi: Sì, sì, mi è stato chiesto...
Presidente: Quale, quella del Pacciani?
Avvocato Zanobini: Eh...
Presidente: Quella del Pacciani? ,
Avvocato Zanobini: No. Sì, sì, che se il Vanni...
Alberto Corsi: Cioè, mi è stato chiesto i motivi per cui il Vanni si rammaricava, si rammaricava... Io credo che, in quel momento, credo si rammaricasse unicamente perché, per le perquisizioni di questa Polizia che voleva, in tutti i modi sapere... Cioè, giustamente, faceva il suo dovere, voleva sapere se il Vanni conosceva o no l'esistenza di questa pistola.
Avvocato Zanobini: Ecco, e questo...
Alberto Corsi: Questo, credo sia stata la prima inchiestina sul Vanni, credo.
Avvocato Zanobini: Va be'. E di questo quando gliene ha parlato il Vanni?
Alberto Corsi: Il Vanni me ne ha parlato di questo nel luglio del '90.
Avvocato Zanobini: Ecco. E lei... .
Alberto Corsi: L'unica volta, eh, che siamo entrati in questi argomenti.
Avvocato Zanobini: Sì, sì.
Alberto Corsi: Perché le altre volte, le altre 10, 20, 50 volte, che ci siamo salutati con il Vanni, non è che si entrasse in argomento di nulla. Lui si rammaricava un'altra volta. Si rammarica solo del trattamento che lui credeva, riteneva di subire. Ma invece...
Avvocato Zanobini: E lei... Quindi lei lo tranquillizzava per questo.
Alberto Corsi: Ma io l'unico... Sempre, 'stai tranquillo, Vanni, tanto sei un testimone. Stai tranquillo, Vanni.' Ecco, l'unico... se colloquio si può parlare, è questo.
Avvocato Zanobini: Ricorda se una volta i Vanni le ha detto in piazza, le ha parlato in piazza, di una lettera di minacce, se c'era anche il Lotti? E' vero, o non è vero? Lo ha già detto. Me lo ridica anche a me.
Alberto Corsi: Assolutamente non è vero.
Avvocato Zanobini: E quindi, il Vanni, su questo che cosa... dice la verità, o non dice la verità?
Presidente: E va be'... allora...
Alberto Corsi: Chi, il Vanni?
Avvocato Zanobini: Sì. Siccome lo ha detto il Vanni…
Presidente: Andiamo, andiamo...
P.M.: (voce fuori microfono)
Avvocato Zanobini: Glielo ha chiesto il Pubblico Ministero...
Alberto Corsi: Sì. Dice una bugia, il Vanni.
Avvocato Zanobini: Ecco. Glielo ha chiesto il Pubblico Ministero, glielo posso chiedere anch'io.
Alberto Corsi: Quando mi dice, mi ha fatto vedere la lettera, il Vanni dice una bugia.
Avvocato Zanobini: Ecco.
Alberto Corsi: Posso capire, come ho detto, perché la dice. Ma comunque dice una bugia.
Presidente: Bene. Ha fatto anche due bozze, lui, a questo punto.
Avvocato Zanobini: Sì.
Presidente: Va bene?
Avvocato Zanobini: Presidente, io non ho altre domande. Grazie.
Segue...

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