mercoledì 30 ottobre 2013

Paolo Vanni - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 14 luglio 1997 - Terza parte

Segue dalla seconda parte

Avvocato Pepi: Certo, non c'è nulla di... Dicevo, si è mai suo zio lamentato con lei delle continue pressioni che aveva da parte della SAM che venivano, a prenderlo a casa a tutte le ore, anche di notte, portandolo...
P.V.: Quello, un po' sì. Quello, si è un po'...
P.M.: Presidente, chiedo scusa. Da dove risulta, avvocato, che di notte lo andavano e lo portavano in Questura? Perché,.. .
Avvocato Pepi: Io ho fatto una domanda se gli risulta o meno...
P.M.: No, no, siccome non risulta da nessuna parte, è una illazione che fa lei davanti alla Corte di Assise di Firenze. Mi dice da quale carta processuale lei lo ha tratto? 
Avvocato Pepi: Mi risulta dal fatto...
P.M.: No, di notte non lo hanno mai portato. Tutte le volte che lo hanno portato, ci sono dei verbali...
Presidente: Va bene, va bene... 
(voci sovrapposte)
P.M.: No, lei veramente... Scusi, fa delle affermazioni che di notte lo prendevano...
Avvocato Pepi: Io ho diritto di fare tutte le domande che...
P.M.: No, no, le domande sono una cosa; le domande, avvocato, sono una cosa...
Avvocato Pepi: Ecco. Sì
P.M.: ... le affermazioni circa...
Avvocato Pepi: E quello che fa la SAM è un'altra cosa.
P.M.: Mi perdoni... Eh, no avvocato... Presidente, no
Avvocato Pepi: Avvocato... Pubblico Ministero, Pubblico Ministero, aspettiamo un attimo, aspettiamo un attimo.
P.M.: Eh.
Presidente: Avvocato, lei, se risulta a lei che la SAM andò a prenderlo, lo dica...
Avvocato Pepi: Eh, a me risulta così.
Presidente: No...
Avvocato Pepi: Lo può dichiarare espressamente Vanni quante volte è stato portato di notte in Questura.
Presidente: Signor Vanni, per cortesia, faccia una dichiarazione spontanea su questo punto. Così ci chiarisce la storia.
Avvocato Pepi: Quante volte è stato portato via... 
Mario Vanni: Due o tre volte.
Avvocato Pepi: Ecco. 
P.M.: Di notte?
Presidente: Di notte? 
Mario Vanni: Sì, di notte.
Presidente: Sono venuti a prenderla a lei?
P.M.: È per caso la volta della perquisizione...
Presidente: Accenda il microfono, accenda il microfono, accenda il microfono. Lì, lì. Allora, dica per bene. 
Mario Vanni: Sì, due o tre volte…
Presidente: Due o tre volte, che cosa?
Mario Vanni: Una volta, vennero. Mi presero e mi portarono a Prato.
Presidente: A Prato. Poi?
P.M.: È la volta in cui è stato incarcerato, Presidente, eh, attenzione.
Presidente: Ma quando lo hanno arrestato, o altre volte e poi lo riportavano a casa?
Mario Vanni: No, no, mì portarono. . . Sì, mi portavano a casa. Ma la terza volta mi portarono in prigione!
Presidente: La portarono?
Mario Vanni: Mi portarono in prigione.
Presidente: Ah, ecco. Va bene. E le altre due volte lo hanno riportato a casa. 
Mario Vanni: Due volte.
P.M.: Presidente, ci sono due verbali di perquisizione, eh. Prima di dire che lo portavano...
Presidente: Ora vediamo, sentiamo cosa dice lui.
P.M.: Sì, può dire quello che vuole. Ma l'avvocato no, l'avvocato no, non può dire che lo portavano di notte se non ci sono atti. Mi scusi, avvocato...
Avvocato Pepi: No, io ho fatto una domanda.
Presidente: Aspetti, facciamolo...
Avvocato Pepi: (voce fuori microfono)
Presidente: Pubblico Ministero, Pubblico Ministero... L'avvocato è inutile che si inquieti, scusi eh.
Avvocato Pepi: Ma non è possibile...
Presidente: Va bene, ma non è quello. Non è…
Avvocato Pepi: La conduzione di questo processo non è possibile. Faccio una domanda semplice...
P.M.: No, no, assolutamente.
Avvocato Pepi: Se gli risulta o meno...
P.M.: No, mi dispiace...
Presidente: Ma siamo qui per chiarire, non siamo... Siamo qui per chiarire...
P.M.: Mi dispiace, ma...
Presidente: Pubblico Ministero, per cortesia.
P.M.: Prego.
Presidente: Siamo qui per chiarire. E allora?
Avvocato Pepi: Ogni volta che cerco di chiedere qualcosa, c'è le insorgenze...
P.M.: Eh...
Presidente: Va bene.
Avvocato Pepi: Io ho fatto una semplice domanda.
Presidente: Se non dal Vanni, se non dal Vanni...
Avvocato Pepi: Le risulta, le risulta che suo zio si lamentasse che veniva portato dalla SAM?
P.M.: Benissimo, benissimo.
Avvocato Pepi: Lui mi può rispondere si, o no.
Presidente: Benissimo.
P.M.: Avvocato, ha detto di notte, mi scusi. E io le ho chiesto...
Avvocato Pepi: E io gli ho chiesto...
P.M.: No, mi perdoni. Io le ho chiesto: di notte, da quale atto le risulta? Il signor Vanni dice una volta sola è stato portato a Prato.
Presidente: Benissimo. Pubblico Ministero, c'è il Vanni che dice questo. Noi ne prendiamo atto, se è vero o non vero, poi si vedrà.
P.M.: Bene.
Presidente: In ogni modo, lei la domanda la può fare, via.
P.M.: Sì, senz'altro.
Presidente: Ecco.
P.M.: La domanda sì, ma non illazioni.
Presidente: Ora basta, eh.
Avvocato Pepi: Ne avete fatte mille di illazioni.
P.M.: No, no
Avvocato Pepi: I giudizi...
P.M.: No, no...
Presidente: Finiamola di becchettarvi tra voi come galletti del pollaio, perché non è il caso, andiamo. 
Avvocato Pepi: Ecco.
Presidente: Prego, avvocato.
Avvocato Pepi: Perché da un anno e mezzo una persona innocente in galera, questo...
Presidente: E va be', ora vedremo se... a 
Mario Vanni: (voce fuori microfono)
P.M.: Ci sono provvedimenti giudiziari, eh.
Presidente: Che? 
Mario Vanni: Non ne posso più.
Avvocato Pepi: I provvedimenti giudiziari molte volte possono essere anche sbagliati.
Presidente: Avvocato Pepi, lei parla con la Corte, non con l'avvocato, col Pubblico Ministero, eh. Faccia la domanda...
Avvocato Pepi: Ogni volta che... Presidente...
Presidente: Come?
Avvocato Pepi: ... io sono sempre educato, perché non interrompo mai il Pubblico Ministero. Ogni volta che faccio il controesame, io vengo matematicamente...
Presidente: Ora si è chiarito, ora si è chiarito. Ma non vedo... tanta frizione, perché? Poi sono cose che capitano, purtroppo.
Avvocato Pepi: Eh sì...
Presidente: Il processo è fatto di dialettica, di confronti, di... Eh, non so. E questo...
Avvocato Pepi: Interverrò anch'io, interromperò anch'io continuamente d'ora in poi. Quando specialmente si parla di cose che non riguardano questo processo.
Presidente: Prego, prego.
Avvocato Pepi: Ultima domanda, signor Vanni: quando, in relazione alla vicenda della lettera, qual era il di suo zio? Era comportamento estremamente preoccupato, di molta tensione, di preoccupazione, oppure era semplicemente una richiesta di un parere che le aveva...
P.V.: Era la richiesta di un parere, ma non mi sembrava tanto preoccupante.
Avvocato Pepi: Bene, la ringrazio.
P.V.: Prego.
Avvocato Zanobini: Signor Presidente...
Presidente: No, no, ora una domanda la devo fare io.
Avvocato Zanobini: Ah, va bene.
Presidente: Lei aveva detto prima...
Avvocato Zanobini: Scusi, posso farla anch'io?
Presidente: Sì, sì, come noi...
Avvocato Zanobini: Ah, vuol farla prima lei. No, credevo che avesse fatto...
Presidente: No, no. Non avevo vista la cosa. Avvocato, la faccia prima lei, io la faccio per ultimo.
Avvocato Zanobini: Credevo che avesse pensato che i difensori avevano esaurito...
Presidente: Allora, avanti, avanti. C'è l'avvocato Zanobini.
Avvocato Zanobini: Senta... L'avvocato Zanobini per l'avvocato Corsi. Senta, signor Vanni, lei ha detto che l'avvocato Corsi non gli ha mai parlato che suo zio, a lui, aveva parlato della lettera. Ho capito bene?
P.V.: Sì.
Avvocato Zanobini: La domanda proprio del Pubblico Ministero. Vero?
P.V.: Sì.
Avvocato Zanobini: Poi però ha aggiunto anche che, altre volte, con l'avvocato Corsi avevate parlato della vicenda dello zio.
P.V.: Capita di parlare, no?
Avvocato Zanobini: Diceva: 'così, cosà...'
P.V.: Lo zio.
Avvocato Zanobini: Eh? 'Così cosà', giusto, ho capito bene? Voglio dire: questo discorso che lei faceva con l'avvocato Corsi che riguardava suo zio, si parlava diceva 'così cosà', è lo stesso discorso che lei ha avuto modo di fare anche con altre persone relativamente alla vicenda di suo zio? Cioè, voglio dire, di questa vicenda di suo zio 'così cosà', ne parlava soltanto con l'avvocato Corsi, ha avuto modo di parlarne soltanto con l'avvocato Corsi, o anche con altre persone che conoscevano lei e conoscevano suo zio?
P.V.: Io credo di aver parlato solo con l'avvocato Corsi.
Avvocato Zanobini: Di questa vicenda.
P.V.: Parlato perché mi ha detto lui, oppure io gli ho chiesto: 'ma il mi' zio come sta?', cioè, nel senso di dire: quali conseguenze può subire.
Avvocato Zanobini: Ah...
P.V.: Ma al tempo, prima del... Insomma, dopo poco che ricevette la lettera. Ma quando cominciò ad avere gli inviti in Pretura, in Questura.
Avvocato Zanobini: Ecco. Quindi, non della lettera. Quando cominciò ad avere gli inviti in Questura lei parlava, cioè chiedeva, mi pare di aver capito, più che...
P.V.: Sì.
Avvocato Zanobini: Chiedeva: come andrà a finire...
P.V.: ... o me lo diceva lui. Una volta, mi sembra: 'eh, gli è messo un po' male' - mi disse - 'perché c'ha a carico...' Non mi ricordo, insomma, sono passati gli anni. Ma io, tanti discorsi, cioè, del mi' zio, a Alberto non glieli ho fatti.
Avvocato Zanobini: Ecco. Quindi però conferma che, appunto, parlavate di questa vicenda nel momento in cui lo zio veniva convocato in Questura, ma no della lettera. Ho capito bene?
P.V.: Non della lettera, sì.
Avvocato Zanobini: Ecco. Quindi la lettera, l'avvocato Corsi, non gliene ha mai parlato.
P.V.: No.
Avvocato Zanobini: Suo zio non gli ha mai detto di avere portato la lettera all'avvocato Corsi.
P.V.: No, no, assolutamente.
Avvocato Zanobini: Ecco. Non gli ha mai fatto leggere la lettera?
P.V.: No, mai vista.
Avvocato Zanobini: Lei glielo aveva chiesto della lettera...
P.V.: No, no. No, non gliel'ho chiesto, non ho dato tanto peso.
Avvocato Zanobini: Ecco.
P.V.: Ho dato solo, ho espresso questo consiglio solo di dire: 'portala al maresciallo', ma finito lì. Io, da quel momento...
Avvocato Zanobini: E il periodo in cui lei parlava di questa vicenda all'avvocato Corsi, era quello in cui suo zio veniva...
P.V.: Cominciò ad essere chiamato giù a Firenze per qualche testimonianza, per qualche cosa.
Avvocato Zanobini: Ecco.
P.V.: Mi sembra sulla pistola, roba del genere.
Avvocato Zanobini: Ecco, suo zio si lamentava anche con lei di questo, o no?
P.V.: Come... ?
Avvocato Zanobini: Di questi inviti.
P.V.: Un po', è chiaro. Cioè, anch'io, qui non sono mica venuto allegramente e contento. Cioè, non vedo...
Avvocato Zanobini: E lei ricorda di avere anche parlato di queste lamentele di suo zio - quando parlava con l'avvocato Corsi - all'avvocato...
P.V.: No, no, no.
Avvocato Zanobini: No.
P.V.: Assolutamente. Perché poi ci avrò parlato tre volte.
Avvocato Zanobini: Ah, ecco. Bene. Grazie, non ho altre domande. 

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