giovedì 24 ottobre 2013

Luciano Malatesta - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 10 luglio 1997 - Terza parte

Segue dalla seconda parte.
Presidente: Senta una cosa, volevo fare una domanda io, poi passerò...
Avvocato Pepi: Prego, prego.
Presidente: Ah, scusi avvocato. Prego, prego.
Avvocato Pepi: Una sola domanda, signor Malatesta, ma, ho capito bene, lei il Vanni l'ha mai visto in casa di sua madre?
L.M.: Certo. Saliva su, entrava dentro.
Avvocato Pepi: Ma l'ha visto lei personalmente?
L.M.: Certo.
Avvocato Pepi: Ecco, e quando l'ha visto lì personalmente come si comportava? Quando l'ha visto lei.
L.M.: Sì, sì, l'ho detto, l'ho detto. Alle volte veniva e lasciava solo la posta, alle volte saliva su e faceva pressioni per avere rapporti sessuali con la mi' mamma.
Avvocato Pepi: Ma l'avrebbe visto lei personalmente questo?
L.M.: Certo. Direttamente.
P.M.: L'ha sempre detto, non è una novità.
L.M.: Sì, sì. No, di questo...
Presidente: Senta, lei ha detto, parlando della casa dell'Indovino, che lì vicino c'era una macchina targata Gorizia, eccetera.
L.M.: Sì, una macchina sportiva, ora non mi chiedete...
Presidente: Di che colore era la macchina sportiva? Se lo ricorda o no?
L.M.: Mi sembra, un colore chiaro, mi sembra.
Presidente: Un colore chiaro.
L.M.: Sì, però non so il tipo, mi ricordo aveva la linea sportiva, era più corta di dietro e più lunga davanti. C'aveva questa linea che a quel tempo era una linea... una macchina sportiva.
Presidente: Senta, lei ricorda la linea sportiva, la targa Gorizia...
L.M.: Gorizia, perché dissi - perché quello rimane impresso - ma che ci fa uno...
Presidente: Ma, com'è Gorizia? Com'è? Come si...
L.M.: GZ.
Presidente: G?
L.M.: GZ.
Presidente: GZ.
(voce fuori microfono)
L.M.: SI. No, GO, mi sono sbagliato scusate, GO, GO.
Presidente: GO, colore chiaro.
L.M.: Sì, il colore era un colore chiaro.
Presidente: Bene.
P.M.: Chiaro, forse, le faccio una domanda, se consentito Presidente, perché noi sappiamo che la macchina, del Lotti prima era targata Gorizia,, quindi, la domanda, mi sembra che lei Presidente l'abbia fatta, penso, in quest'ottica.
Presidente: Infatti.
P.M.: Abbiamo anche la targa, in atti, l'abbiamo depositata la volta scorsa. Lei ricorda se questa macchina Gorizia di color chiaro poteva essere un rosso chiaro?
L.M.: Non ne sono sicuro. Non glielo dico né per sì, nè per no, non...
P.M.: Beh, sa, Gorizia è già un elemento...
L.M.: Eh, cioè, Gorizia, ecco quello m'è rimasto impresso. Uno di Gorizia che ci fa, poteva essere... a quel tempo era anche obbligatorio cambiare le targhe, come mai non era stata cambiata, e poteva essere...
P.M.: È la domanda che le volevo fare io, era la domanda per... Lei la persona che aveva quest'auto targata Gorizia l'ha mai vista?
L.M.: Ma, no, il conducente no, non l'ho mai visto.
P.M.: Quest'auto in che anni l'ha vista?
L.M.: '80, cioè, da '80, '81, poi ci fu un periodo scomparve, e ricomparve gli ultimi tempi che s'andò via, non mi ricordo. Ecco, ci fu dei periodi di buio, ecco, e poi ricomparve.
P.M.: Senta, allora, quest'auto che lei ha descritto, targata Gorizia, negli anni '80 l'ha vista.
L.M.: Sì, sì.
P.M.: Quando lei è andato lì.
L.M.: Sì, sì.
P.M.: Anche '81. Senta, quest'auto targata Gorizia, la fisionomia di quest'auto ce la... il tipo di auto, ad esempio, quella del Faggi, ha detto, era un'auto grossa...
L.M.: Sì, ho spiegato, a me...
P.M.: . . . questa invece era più piccola, più grande. . .
L.M.: No, no, era più piccola, più corta, aveva il dietro era più corto rispetto al davanti, per questo dico...
P.M.: Dietro, come se fosse tronca.
L.M.: Sì, tagliata.
P.M.: Tagliata.
L.M.: Sì, come fosse tagliato, e poi una linea più, come si può dire, più grintosa.
P.M.: Più sportiva.
L.M.: Eh, più sportiva, esatto.
P.M.: Lei ricorda se quest'auto davanti aveva uno o due fari per ciascuna parte?
L.M.: No, mi chiede troppo, mi chiede troppo, così no. Mi ricordo benissimo del particolare della targa...
P.M.: Presidente, dato che è un dato che emerge oggi così chiaro, volevo insistere un attimo, se mi consente, con il teste.
Presidente: Sì, sì.
P.M.: Lei ricorda se... io le mostrerei delle foto di una macchina di questo genere, lei mi può dare indicazioni sul fatto se gli assomiglia o meno alla macchina che ha visto lei?
L.M.: Sì.
P.M.: Vorrei mostrare quelle foto in cui abbiamo visto quella macchina nelle tre posizioni, davanti, laterale e dietro.
Presidente: Cioè, non è la macchina targata Gorizia, eh? Non quella.
L.M.: Sì, sì, no, no...
P.M.: Questa che le mostriamo non è la macchina targata Gorizia.
Presidente: Un'altra macchina.
L.M.: Sì, sì, sì. Vediamo se sono... Bisogna essere comprensivi sono diciott'anni, capito?
Presidente: Sì, appunto. Ora si troverà, eh? Pian piano.
P.M.: Sì, ce l'abbiamo, ce l'abbiamo. Rispieghiamo, l'ha già detto lei Presidente, che questa è una macchina che non è quella targati Gorizia.
Presidente: Sì, appunto, quello è sicuro.
P.M.: Noi chiediamo ora a lei, signor Malatesta, se una macchina con le caratteristiche che le mostriamo, ha come caratteristiche di auto, somiglianza con quella che ha visto lei.
L.M.: Sì, mi sembra, sì, sì, all'incirca siamo lì. Sì, sì, è questa, cioè, la forma era questa qui.
P.M.: Il colore può essere simile?
L.M.: Il colore non posso essere preciso, può essere ma non glielo do per sicuro.
P.M.: Lei la vedeva di giorno o...?
L.M.: Giorno e notte.
P.M.: Anche di notte.
L.M.: Anche di notte, sì.
P.M.: Veniva parcheggiata di fronte alla casa di Indovino o dalla parte vostra?
L.M.: No, dalla parte di Indovino, sulla strada.
P.M.: Non ho altre domande, grazie. Chiedo scusa, anzi, un'altra, diversa, lei ha detto è stato a volte in casa di Indovino...
L.M.: Sì.
P.M.: ... per telefonare, se non sbaglio, no?
L.M.: Sì, sì, aveva il telefono.
P.M.: E io le ho chiesto se ha visto altre persone o frequenze di persone. In questo Processo qualcuno ci ha raccontato che in questa casa venivano fatte un'attività di magia, o qualcosa del genere, lei ha mai avuto la sensazione di vedere qualcosa corrispondente? Se lei sa.
L.M.: Dice la Filippa faceva le carte.
P.M.: Lo dicevano.
L.M.: Lo diceva lei che faceva le carte.
P.M.: Lo diceva la Filippa?
L.M.: Sì, che faceva le carte, ecco.
P.M.: Cosa vuol dire faceva le carte? Cosa capì lei.
L.M.: In pratica, predire il futuro attraverso la...
P.M.: La lettura delle carte.
L.M.: Sì, sì, la lettura delle carte, casuale.
P.M.: La Filippa o l'indovino?
L.M.: La Filippa.
P.M.: Lo diceva la Filippa stessa?
L.M.: Sì, sì, lo diceva la Filippa che faceva le carte. Ecco, lo diceva lei che aveva... Che l'Indovino, poi dopo, era molto chiuso, era sempre per i fatti suoi, ecco. Poi, ecco, non è che mi fidassi tanto ad avvicinarmi perché vedevo come conciava la Filippa, sicché mi dava anche un po' di timore.
P.M.: Lei ha mai visto in casa se c'erano candele...
L.M.: No, non glielo specifico, non lo so.
P.M.: E' mai stato fino alla camera? Si ricorda dov'era la camera?
L.M.: Sì, mi sembra la camera a sinistra, appena si entrava, però non ci sono mai entrato. Mi ricordo c'era la cucina appena si entrava e c'era il telefono sul mobiletto lì. Sicché, ecco, io andavo a telefonare e alle volte c'era la camera aperta, l'ho vista un po' così, ma non ci sono mai entrato.
P.M.: Bene, grazie. Non ho altre domande, Presidente.
Avvocato Bagattini: Signor Malatesta, lei prima diceva di persone che aveva visto, o dei quali aveva sentito, che picchiavano o avevano picchiato suo padre.
L.M.: Sì. L'ultima mi' sorella, la Laura.
Avvocato Bagattini: Sì. Lei ha fatto anche i nomi di queste persone.
L.M.: Sì.
Avvocato Bagattini: Ha riferito altresì di altri fatti, in qualche modo, di violenza o di coercizione per avere rapporti sessuali con sua madre.
L.M.: Sì.
Avvocato Bagattini: Ecco, lei può riferire... lei sa che suo padre ufficialmente è morto suicida, eh?
L.M.: Sì.
Avvocato Bagattini: Lei sa, per quelli che sono i suoi ricordi, se suo padre avesse dei motivi reali per impiccarsi?
L.M.: L'aveva manifestato un paio di volte l'intenzìone di impiccarsi, e c'aveva anche provato, ecco. Insomma io l'ho fatto desistere un paio di volte dal farlo, questa è la verità...
Avvocato Bagattini: Però lei si è espresso in termini diversi, nel senso che, il suo pensiero è sempre stato diverso su questo punto, è vero?
L.M.: Cioè, come? Sì.
Avvocato Bagattini: Cioè che lei non ha mai creduto che suo padre si fosse...
L.M.: Sì, senta, io fino a queste indagini ero pacifico, il mio babbo si era ammazzato, anche in virtù dei ricordi che avevo di questi due episodi. Ho visto le foto, venuto a conoscenza dei particolari che m'hanno messo a conoscenza gli investigatori, ora ho cambiato completamente idea.
Avvocato Bagattini: Quindi, anche qui, a posteriori, lei non ritiene più che si trattasse di un suicidio.
L.M.: Ma, vede, si tratta, a questo punto, non più di opinioni, si tratta di fatti, fatti oggettivi.
Avvocato Bagattini: Sì, sì, ma certo
(voci sovrapposte)
L.M.: Perché, cioè, la foto... io la foto non l'avevo mai vista, il mi' babbo, ai funerali del mi' babbo non c'andai mai perché ero...
Avvocato Bagattini: Mi scusi, signor Malatesta, se la interrompo...
L.M.: Sì.
Avvocato Bagattini: Vorrei avere o meno conferma di questa circostanza, e cioè, lei in passato ha sempre ritenuto...
L.M.: Sì.
Avvocato Bagattini: ... buona l'ipotesi ufficiale: suicidio del babbo.
L.M.: Sì, sì.
Avvocato Bagattini: Alla luce dei fatti successivamente conosciuti, si è dovuto ricredere. E' così?
L.M.: Son stato...
Avvocato Bagattini: E' così?
L.M.: Certo.
Avvocato Bagattini: Grazie, nessun altra domanda.
L.M.: Son stato messo di fronte all'evidenza.
Avvocato Bagattini: Grazie, grazie.
L.M.: La foto mi pare sia esplicita.
Presidente: Avvocato...
Avvocato Colao: Senta, signor Malatesta, su questo episodio che lei sapeva che suo padre aveva due volte manifestato l'intenzione d'impiccarsi, che lei aveva cercato di aiutarlo...
L.M.: Sì, sì...
Avvocato Colao: ... a non farlo...
L.M.: Di farlo desistere, piangeva,
Avvocato Colao: Ecco, lo sapevano anche altri di questo fatto? Lo sapeva sua madre?
L.M.: No, non l'ho mai detto a nessuno.
Avvocato Colao: Prego?
L.M.: Non l'ho mai detto a nessuno, mi vergognavo.
Avvocato Colao: Però queste manifestazioni potevano essere note anche a sua madre o ad altri, che suo padre, depresso, avesse tentato di fare questo?
L.M.: Può essere possibile, perché negli ultimi tempi era veramente depresso, molto giù, poi beveva continuamente e lo diceva continuamente che lo avrebbe fatto, capito? Ha' voglia, ci sta benissimo che qualcuno l'abbi saputo o abbia... insomma, via, ora non voglio andare oltre... o abbia approfittato della situazione, ecco. Comunque...
Avvocato Colao: La ringrazio, non ho altre domande.
Presidente: Senta, tanto per finire questo argomento, lei ha detto, qualche volta ha anche tentato. In che senso?
L.M.: Sì, eh, aveva messo la corda alla trave della stalla, la stessa stalla in do fu trovato.
Presidente: Quindi, lei ha visto la corda lì, preparata per...
L.M.: Sì, sì, una volta l'era bell'e messa al collo. Lo feci desistere, mi buttai di peso, era montato sul mobile, voleva buttarsi e piangeva, insomma, gli dissi di non farlo, insomma, cercavo, insomma, di farlo desistere. Quella volta ce la feci. Insomma, due volte ce l'ho fatta. Poi dopo, ecco, quando noi siamo tornati di là e, insomma, fu trovato morto, lì per lì non mi feci domande, per me era pacifico. Poi lessi il referto...
Presidente: Va bene.
L.M.: ... di morte, insomma, va bene, insomma, non me lo disse, poi, insomma, lessi il referto di morte e capì, insomma, che era morto per asfissia da rottura del collo.
Presidente: Va bene. Se non ci sono altre...
L.M.: Comunque, cioè...
Presidente: Sì, sì, ma è stato chiaro, è stato chiaro, va bene. Se non ci sono altre domande...
P.M.: Nessuna il P.M..
Presidente: Può andare, grazie.
L.M.: Buongiorno.

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