mercoledì 17 aprile 2013

Michele Giuttari - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 26 giugno 1997 - Prima parte


Presidente: Allora, Vanni Mario: presente. È difeso dall'avvocato Pepi. L'altro avvocato come si chiama?
Avvocato Pepi: Avvocato Vianello.
Presidente: Come?
Avvocato Pepi: Valerio Vianello.
Presidente: Bene. Faggi, c'è? No. Difeso dall’avvocato Fenies. Lotti Giancarlo? Presente. Difeso dall'avvocato Bertini, presente. Corsi Alberto, non c'è. Difeso dall'avvocato Zanobini che è presente. Parti civili: Luca Sald.arelli, presente. Puliti? Difeso... Lo sostituisce l'avvocato Curandai, va bene? Curandai è presente. Ciappi.
Avvocato Voena: Voena.
Presidente: Voena, bene. Avvocato Colao, lo sostituisce l'avvocate Curandai. Va bene, Curandai?
Avvocato Curandai: Sì.
Presidente: Patrizio Pellegrini: è presente. Luca Santoni è presente. Eriberto Rosso, l'avvocato Saldarelìi. Va bene. Tutti a posto, possiamo iniziare. Pubblico Ministero, può entrare il teste...
P.M.: Sì. Vorrei introdurre ancora il teste, dirigente della Squadra Mobile, dottor Giuttari per vedere di completare le domande che intendo fare.
M.G.: Buongiorno.
Presidente: Buongiorno.
P.M.: Presidente, quando crede...
Presidente: Sì, sì, può partire.
P.M.: Grazie. Dottor Giuttari, volevo un attimo approfondire quelli che sono stati i suoi accertamenti o riscontri in merito alle direi frequentazioni o elementi acquisiti in merito alle conoscenze reciproche fra gli imputati. Soprattutto per quello che riguarda sia le persone del Lotti di cui abbiamo parlato ieri, che quelle del Vanni, così come emergono dagli elementi che lei ha acquisito sentendo altre persone.
M.G.: Sì. A questo proposito ho sentito alcune persone che hanno avuto contatti e rapporti di frequentazione con gli imputati e cito, faccio riferimento in particolare alle testimonianze di Lorenzo Nesi e di Antonietta Sperduto. Lorenzo Nesi è un teste che già era noto nel processo a carico di Pacciani. Era stato sentito più volte nel '90 e nel '94. Ricordo che il teste nel dibattimento parlò di aver visto la notte del delitto degli Scopeti il Pacciani da lui riconosciuto a bordo e alla guida della Fiesta con un'altra persona accanto a lui che non aveva riconosciuto, in circostanza di tempo compatibile con il delitto. Lo sento, su delega sempre dell'ufficio del Pubblico Ministero, il 28 febbraio '96. Nei precedenti verbali aveva fatto cenno il Nesi ai rapporti di frequentazioni di Vanni e di Lotti con la Filippa Nicoletti e ai rapporti di Vanni in particolare, con la Sperduto. E aveva fatto, aveva riferito la circostanza relativa alla preoccupazione di Vanni per via di, a causa di minacce subite da parte di Pacciani. Aveva riferito, in particolare, di una lettera che Vanni aveva ricevuto dal carcere da Pacciani e che lui, a lui risultava direttamente questa circostanza, quindi per cognizione diretta perché Vanni, in una occasione, dopo aver ricevuto la lettera, gliela fece vedere così in mano e lo prego di accompagnarlo dalla moglie di Pacciani perché aveva necessità urgente di parlargli. Questo è il Nesi, questi sono diciamo i fatti, così come già risultavano e come si presentavano alla lettura degli atti precedenti. Lo sento il 28 febbraio del 1996. Innanzitutto sulla sua conoscenza con Vanni e sulla sua frequentazione. E qui il teste, a proposito, mi riferisce di conoscere Vanni da circa xx anni. Vanni era un amico intimo dello zio del teste che era anche lui postino, poi morto: Dori Oliviero. E mi riferisce che, dalla prima metà degli anni '70, aveva iniziato a frequentare il Vanni. In pratica il teste raccontava che all'epoca per ragioni di lavoro, era solito girare in alcuni paesi della provincia di Firenze per trovare negozianti, ecco, proprio per l'attività commerciale che svolgeva. In questi giri gli era capitato più volte di incontrare il Vanni, o alla stazione della SITA, o in paese che faceva l'autostop per venire a Firenze. E quindi gli era capitato di fermarsi, di dargli un passaggio e di accompagnarlo a Firenze. O dal nipote del Vanni; oppure a prostitute. Ecco che a quell'epoca, inizi prima metà anni ’70 il teste inizia a datare non la conoscenza che era antecedente, ma un rapporto di frequentazione prima così quasi occasionale per dare i passaggi al Vanni; e successivamente invece anche un rapporto di frequentazione per esperienze sessuali con prostitute anche insieme. E qui cita, si sofferma anche a riferire nei dettagli, ecco, i rapporti alquanto anomali con prostitute del Vanni. Indica anche le prostitute dove erano soliti andare, tra cui una certa Manfredi Gina che poi si era suicidata gettandosi dalle trombe delle scale. Cita anche una esperienza in cui erano stati insieme con questa Manfredi e con la donna di servizio di questa Manfredi. Fa riferimento alle difficoltà del rapporto sessuale del Vanni che usava vibratori che si portava con sé. La Manfredi ce l'aveva...
Presidente: (voce fuori microfono)
M.G.: prego? Posso?
Presidente: Sì, sì.
M.G.: E quindi riferisce proprio con dettagli quello che a lui risulta per avere vissuto questa esperienza diretta con il Vanni. Parla anche di una prostituta che abitava in via della Scala. Parla anche di prostitute che venivano contattate dal Vanni alle Cascine, che poi lui, il teste, il Nesi, metteva a disposizione il proprio furgone al Vanni per avere il rapporto con la prostituta alle Cascine. Ecco, fa un quadro di questo genere, dove emerge la specificità del rapporto sessuale di Vanni. Riferiva poi, sempre a proposito di queste esperienze femminili del Vanni, i rapporti avuti dal Vanni con Maria Antonietta Sperduto. Chi è Maria Antonietta Sperduto? È la moglie di Renato Malatesta, l'uomo che nella casa di via Chiantigiana, alla Sambuca, il 24 dicembre 1980 venne trovato impiccato ad una trave. E riferisce quindi di questa frequentazione del Vanni con la Sperduto, di questi rapporti del Vanni con la Sperduto, sottolineando che il Vanni con la Sperduto era riuscito dopo vari tentativi ad instaurare, ad avviare un rapporto sereno anche sotto il profilo sessuale. Fino a quando però durò questo rapporto? Fino a quando non portò dalla Sperduto anche il Pacciani. E allora, in quella occasione, si erano verificate scene di violenza nei confronti della donna e Vanni non riusciva più ad avere con la donna stessa un rapporto sessuale sereno. Sottolineava che il Pacciani era violento. E che il Pacciani in quella occasione in cui andava con il Vanni dalla Sperduto picchiava, quando trovava sul posto chiaramente, il marito della donna. Cioè il Malatesta Renato. Su questo punto della frequentazione, su questo aspetto della frequentazione di Vanni e Pacciani dell'abitazione della Sperduto, dei rapporti del Vanni con la Sperduto e degli atti di violenza di Pacciani sul marito della Sperduto, vi sono anche i riscontri delle dichiarazioni dei figli della Sperduto che ho sentito il 7 marzo 1996: Malatesta Luciano e Malatesta Laura. Malatesta Luciano, per altro, in una occasione testimone oculare, perché si trovava casualmente a casa. Perché il Vanni andava e si soffermava nella abitazione della Sperduto quando faceva il giro della posta, quindi la mattina. Nei momenti quindi in cui il marito solitamente era a lavorare nei campi e i figli erano a scuola. Una mattina invece c'è il Malatesta Luciano, assiste ad una scena di violenza del Vanni sulla madre e quindi cerca nonostante la giovane età, cerca di reagire. Dice: 'lascia stare mia madre, stai fermo, non picchiare mia madre'. E il Vanni lo redarguisce, dice: 'no, vattene, altrimenti ti do uno schiaffo'. Il verbale 7 marzo 1996. Malatesta Laura, nel verbale sempre del 7 marzo '96, confermava di essere stata testimone oculare ad un pestaggio da parte di Pacciani ai danni del proprio genitore, Pacciani, aiutato in quella circostanza da Andriaccio Antonio. E confermava in questa data questo episodio che già aveva riferito ai Carabinieri in due altre occasioni: il 26 settembre '92 e il 10 giugno '94. Tornando al Nesi riferiva, a proposito sempre della Sperduto e del rapporto del Vanni e del Pacciani con la Sperduto e delle violenze cui il marito della Sperduto era stato...
Avvocato Pepi: Presidente, mi scusi. Avvocato Pepi. Qui mi sembra che allora non ci siamo intesi, anche in relazione alle altre udienze. Qui si continua a parlare di fatti che sono estranei al capo di imputazione. Su questi, che abbia il dottor Giuttari, fatto delle indagini che possono integrare o collaborare certi tipi di investigazione, è un discorso. Ma che oggi ci venga a riferire fatti che coi cinque omicidi di cui si deve discutere, mi sembra che si sia veramente al di fuori. Perché sennò qui a questo punto si sta a fare una relazione su tutti i fatti inerenti vicini...
Presidente: No, si sta parlando dei rapporti che legavano il Pacciani, il Vanni e altri personaggi.
Avvocato Pepi: Va bene, ma Presidente, ma qui si dovrebbe... Il teste dovrebbe, a mio avviso, relazionare soltanto su… (voci sovrapposte)
Avvocato Pepi: ... relativi agli omicidi. Ora è una giornata che si parla della Sperduto, del Malatesta, di altre persone che su questo processo non hanno nulla a che vedere.
Presidente: Allora, la domanda era dei rapporti tra il Vanni, il Pacciani e poi vedremo anche del Faggi. Cosa può dire su questo punto? Magari i rapporti particolari del marito, la Malatesta e gli altri, possiamo sorvolare. Insomma, dire il più possibile brevemente. Va bene?
M.G.: Riferiva, sempre in relazione a questi rapporti, il Nesi, una circostanza riferibile alla frequentazione di Pacciani e Vanni della piazzola degli Scopeti, dove si è verificato poi successivamente l'8 settembre 1985, il delitto ai danni dei due francesi. Riferiva infatti che il... No, signor Presidente.
Presidente: Dica.
M.G.: No, c'è un equivoco : non è il Nesi che riferiva questa circostanza della frequentazione di Vanni e Pacciani della piazzola degli Scopeti, ma è la Sperduto Maria Antonietta. La Sperduto Maria Antonietta, nel verbale del 7 marzo 1996, riferiva questo particolare proprio specifico.
Presidente: Allora, sul Nesi abbiamo finito?
M.G.: Sul Nesi c'è poi l'aspetto della lettera, sulla...
P.M.: È una circostanza diversa, Presidente.
M.G.: Quella è una domanda diversa. Io... cerco adesso di rispondere proprio alla...
Presidente: sì, sì, esatto.
M.G.:... ai rapporti tra gli imputati. Quindi la circostanza specifica che ho accertato dall'attività svolta e che fa rifermento al luogo dove poi si è verificato il delitto, l'ho rilevata dalla testimonianza resami dalla Sperduto Maria Antonietta il 7 marzo' '96. La Sperduto mi riferiva che Pacciani e Vanni l'avevano condotta più volte, un paio di volte in quella piazzola dove poi lei ha saputo che si è verificato il delitto ai danni dei francesi. Il Pacciani, all'epoca aveva la FIAT 500; il Vanni la Lambretta e lei era stata prelevata da casa dal Pacciani con la macchina, quindi era stata portata in macchina da Pacciani in questa piazzola dove era sopraggiunto il Vanni con la Lambretta, Qui racconta tutta una scena raccapricciante che ho difficoltà anche al...
Avvocato Pepi: Per favore, il teste si astenga dai commenti, eh. Raccapricciante è un commento e non lo può fare.
M.G.: No...
Presidente: Bene.
M.G.: È per la difficoltà che ho nell'esporre quello che ha detto la donna.
Presidente: Va be', lei...
M.G.: Sì.
Presidente: I particolari nudi e crudi, purtroppo siamo qui…
M.G.: Diceva e raccontava la donna in questo posto di essere stata spogliata, di essere stata picchiata dai due, di essere stata fatta sdraiare nel sedile nella parte davanti con i piedi in fuori e si masturbavano. Poi la lasciavano in... quelle condizioni nuda nella macchina. Li vedeva andare più in sopra dove vi erano delle coppie, quindi si avvicinavano a fare i guardoni di queste coppie e poi ritornavano nuovamente da lei. Faceva sostanzialmente questo quadro con riferimenti più particolari. E quindi sulle frequentazioni, c'è questo riferimento specifico alla piazzola degli Scopeti e ai rapporti avuti da Pacciani e Vanni con la donna. Riferiva anche la donna che i primi tempi aveva avuto anche violenze da Vanni, che aveva difficoltà a congiungersi, il fatto non gli raddrizzava, eccetera... Tornando al Nesi, il Nesi mi riferiva l'episodio della lettera...
Presidente: No, prima della lettera, dei rapporti del Faggi può dire qualche cosa lei?
M.G.: Sul Nesi...
P.M.: Presidente, era una posizione che volevamo trattare come domande unitariamente, se permette, per quello che riguarda Faggi. Volevamo... comunque non c'è difficoltà. Se lei pensa che sia più opportuno per la Corte valutare...
Presidente: No, parlavo della conoscenza dell'imputato. Però ora vediamo un po' anche il Faggi in che posizione era, tutto qui. 
P.M.: Sì, sì, certo. È una domanda che facciamo fra un attimo, eh?
Presidente: Bene, bene.
P.M.:Continuiamo probabilmente con un ordine che forse è quello dell'indagine che arriva comunque a tutti i punti che sono stati esaminati.
Presidente: Bene.
P.M.: Prego, dottore, se vuole andare avanti.

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