Segue dalla settima parte.
M.G.: Altri elementi di collegamento con il Francesco Vinci. Francesco Vinci frequentava a Prato lo stesso bar di Indovino Salvatore. Indovino Salvatore abitava in via di Faltignano ma frequentava Prato, anche perché a Prato aveva gli amici e aveva il fratello she abitava, credo che tuttora abiti a Prato: Indovino Sebastiano. Frequentavano lo stesso bar proprio negli anni tra la fine degli anni '70 e i primi anni '80. Vinci Francesco - altro elemento di collegamento - ed Indovino Salvatore sono stati detenuti , per un certo periodo insieme al carcere Le Murate. Posso riferire anche le date esatte: l'Indovino dal 27 luglio '81 al 5 dicembre '81; il Vinci dal 14 novembre '81 al 21/12/81. Quindi abbiamo più di un mese e mezzo di comune detenzione. E accertamenti fatti sulla situazione della struttura carceraria
all'epoca dimostravano che le celle... qui c'è una nota della direzione del carcere di Sollicciano...
P.M.: La può riferire lei perché la Corte non la conosce?
M.G.: Le celle di quel carcere - de Le Murate - erano singole senza servizi igienici, e rimanevano aperte con possibilità quindi dei detenuti di incontrarsi dalle ore 8:00 di mattina alle ore 8:00 di sera. Non aggiungo altro su questa...
sulle celle. Vinci, agli inizi - altri elementi di comune, in comune, sia con Indovino che con Pacciani - Vinci, Francesco Vinci agli inizi degli anni '80, era l'amante di Milva Malatesta. Milva Malatesta - lo dico adesso perché ricorre poi anche successivamente - è quella giovane donna che, insieme al figlio Mirco di tre anni, la mattina del 20 agosto '93, 1993, nel Comune di Barberino Valdelsa, viene trovata morta bruciata nella macchina di sua proprietà, una Panda. Dieci giorni prima, con modalità analoghe - quindi il 9 agosto 1993 - era stato ucciso Vinci Francesco. Agli inizi degli anni '80 la Milva Malatesta era l'amante di Francesco Vinci. E qua c'è una puntuale testimonianza di Giovanni Calamosca, che, come dicevo prima, è stato uno dei migliori amici del Vinci. E per questa amicizia era stato, anche per questi rapporti, era stato indagato per la vicenda del mostro. Il Giovanni Calamosca, a questo proposito del rapporto sentimentale tra la Milva Malatesta e il Vinci Francesco, mi riferisce che il Vinci, agli inizi proprio degli anni '80, in quel periodo, fine anni '70 inizi anni '80, aveva perso la testa per una donna che abitava a Prato. Tant'è che la moglie del Vinci, che aveva saputo questa circostanza, questo fatto, voleva, intendeva separarsi.
E mi dice: 'in un'occasione io ho conosciuto, ho visto questa donna di cui non so il nome, non so dirvi come si chiama, però l'ho vista. L'ho vista perché ho avuto la necessità di parlare con Vinci Francesco. Sono andato quindi al bar a Prato dove solitamente lui frequentava, non l'ho trovato, sono andato a casa' - il Vinci Francesco abitava a Montelupo Fiorentino - 'sono andato a casa, non l'ho trovato. La moglie mi indicò dove avrei potuto trovarlo, e mi indicò una trattoria andando verso Barberino. Passai da quel posto, effettivamente lo trovai, stava cenando con una donna che mi presentò non ricordo il nome che mi disse, forse neppure me lo disse il nome'. Mi descrive questa donna. In sede poi di individuazione fotografica, di un album che conteneva varie fotografie, riconosce con certezza quella donna nella Milva Malatesta.
Quindi abbiamo questo elemento di riscontro. Milva Malatesta che risulta essere stata anche l'amante di Indovino Salvatore, e in proposito richiamo le dichiarazioni di Filippa Nicoletti. Filippa Nicoletti, la donna che all'epoca stava con Indovino Salvatore. Filippa Nicoletti il 23 aprile del 1996... Che cosa c'entra con questo processo questo fatto, rapporto qui? Questo c'entra, a mio giudizio, perché dimostra i rapporti, tra Vinci, Indovino, Pacciani. E quindi...
P.M.: Sono i riscontri dei...
M.G.: ... sono i riscontri alle dichiarazioni di Sgangarella.
P.M.: E di Lotti.
M.G.: E di Lotti anche. Perché anche Lotti... Io non lo sto citando Lotti, ma Lotti parla del Vinci Francesco.
P.M.: Presidente, è quella dichiarazione sostanziale...
M.G.: Quindi sono tutti riscontri.
P.M.: ... in cui il Lotti dice: 'fu eseguito quell'omicidio dei tedeschi per scagionare il Vinci'. Allora sta dimostrando che attraverso le indagini la Squadra Mobile, nella persona del dottor Giuttari, ha riscontrato la sussistenza di rapporti tra queste... rapporti con...
P.M.: ...persone. Rapporti tali, e cosi ben radicati che hanno, possono giustificare un omicidio o comunque danno riscontro...
Presidente: No, io intendevo riferirmi al rapporto affettivo tra Calamosca ela Milva Malatesta, questo dicevo...
P.M.: Non è Calamosca è Indovino, è Indovino.
M.G.: No, di Indovino stavo parlando adesso.
Avvocato Pepi: Presidente, Presidente mi scusi.
Presidente: Mi dica.
Avvocato Pepi: Mi sembra che sia inutile che il Pubblico Ministero spieghi quello...
P.M.: Sì, sì ma lo sappiamo. Il teste è un teste qualificato può dirlo lui il motivo.
Presidente: Va bene.
Avvocato Pepi: Non è che ci sia necessità ogni volta di una spiegazione.
Presidente: Va bene, va bene. Può andare.
M.G.: Ma io non sto richiamando le dichiarazioni... A me sembrava chiaro che tutti questi riscontri, che possono apparire un po' minuziosi, forse molto approfonditi, per me non sono stati strani perché - ecco, non voglio esprimere un mio giudizio per non essere richiamato nuovamente - ma io dovevo riscontrare le dichiarazioni di Sgangarella. Quindi se io...
P.M.: E prima quelle del Lotti.
M.G.: ... nel riscontrare le dichiarazione di Sgangarella, o di qualsiasi altro teste, trovo più elementi, è tanto meglio perché mi dà più attendibilità alla testimonianza. Quindi stavo dicendo… avevo parlato del rapporto Vinci Francesco-Milva Malatesta ed ero passato al rapporto tra Indovino Salvatore, titolare, proprietario della casa di via di Faltignano - e dalle testimonianze risultava frequentata anche da Vanni e Pacciani - e questa Milva Malatesta. E a proposito richiamavo ad ulteriori, a riscontro le dichiarazioni rese il 23 aprile del '96 dalla Filippa Nicoletti che all'epoca era la donna chiamiamola ufficiale anche se non era, la convivente dell'Indovino Salvatore. La Filippa Nicoletti...
Presidente: Quand'era? In che epoca?
M.G.: Siamo agli inizi degli anni '80. La Filippa Nicoletti riferisce che dopo la scarcerazione di Indovino, avvenuta il 5 dicembre '81 - quindi siamo proprio agli inizi degli anni '80, possiamo anche collocarlo temporalmente in un arco di tempo più ristretto, quindi in epoca prossima al 5 dicembre '81 - si reca da via di Faltignano a cercare Indovino perché da diversi giorni mancava da casa. Va a Prato nel bar famoso là frequentato anche dai sardi per vedere se lo trova, non lo trova. Poi racconta tutta una storia che fa un incontro con un uomo che la porta 15-20 giorni in un'altra zona, che non riferisco perché non la ritengo pertinente. Comunque, tornata poi a casa dopo questo periodo di assenza di 15-20 giorni, la Filippa nota che nei cassetti del comò della stanza da letto, anziché le proprie cose, i propri oggetti, i propri indumenti intimi, c'erano gli indumenti intimi e oggetti appartenenti alla Milva Malatesta. Dice, perché la Milva ha avuto un rapporto con l'Indovino. Peraltro, su questa relazione tra la Milva e l'Indovino posso fare riferimento anche alcune lettere, sequestrate in occasione della perquisizione del 23 gennaio '96 alla Filippa Nicoletti, in cui in quella operazione sequestrammo delle lettere che l'Indovino aveva mandato dal carcere - quindi nell'81, quando era detenuto nell'81 - aveva mandato dal carcere alla Filippa, e in calce alla lettera mandava i saluti, l’Indovino, alla Milva e a Vincenzo. Che Vincenzo all'epoca era il Limongi Vincenzo, convivente della Milva Malatesta, poi impiccatosi in carcere. Quindi c'era anche questo riscontro che dalle lettere si capiva che tra l'Indovino e la Milva c'era comunque un buon rapporto di amicizia, dal momento che mandava i saluti in ogni lettera. E la Nicoletti dice: 'a casa trovai questi oggetti personali della Milva Malatesta perché l'Indovino si era messo poi con la Milva Malatesta'. Sgangarella, nelle sue dichiarazioni, dice: 'il Pacciani mi aveva confidato di essere stato amante della moglie di Rubino'. Non sa il nome. Questo lo dice nel verbale del 20 giugno '96. La moglie di Rubino è la Milva Malatesta. Il Rubino è il ragazzo che era stato imputato dell'omicidio del... poi scarcerato...
P.M.: Il Presidente lo conosce.
Presidente: I fatti di quel processo li conosco bene.
M.G.: Ah, ecco, quindi. Quindi ulteriori. Don Cuba, ulteriore riscontro, confermava lo
stato depressivo del Vinci, questo lo avevo già accennato. Confermava che Pacciani voleva
regalare la casa al coso, a Sgangarella. Le lettere, io sul collegamento con Vinci...
P.M.: Ecco, questo è il quadro che lei ci ha fatto sul riscontro relativo all'83,
grosso modo.
M.G.: Sì.
P.M.: Reso molto, molto ampio perché ha fatto un riscontro con l'altro. Vogliamo andare avanti se ha fatto riscontri anche per fatti antecedenti?
M.G.: Ci sono dei riscontri sì, sull'ultimo delitto che...
P.M.: Baccaiano.
M.G.: Baccaiano.
P.M.: L'ultimo nell'ambito della...
M.G.: L'ultimo... sì, di quelli per i quali sono stato delegato al...
P.M.: Relativi alla presenza di lotti a quel delitto.
M.G.: Alla presenza di Lotti certo.
P.M.: L'ultimo in questa
M.G.: In quest'ottica.
P.M.: In quest'ottica.
M.G.: Sì. Del 1982.E qui, se possiamo vedere le foto perché i riscontri che ho rilevato sono desumibili dalla dinamica proprio del fatto.
Presidente: Allora.
M.G.: E allora: questi sono i rilievi fatti in occasione di quel duplice omicidio. Noi abbiamo, sul lato destro dell'immagine, lo spiazzo dove era ferma la macchina della coppia. Ecco quello spiazzo. Era ferma là. Là inizia la sparatoria. La macchina poi viene trovata sul lato opposto della strada, in un fossetto. Presentava, la macchina, colpi d'arma da fuoco nella parte anteriore, anche i fari erano stati colpiti. Veniva rinvenuto un bossolo anche all'interno della macchina, dentro la macchina. Presentava poi il finestrino lato guida completamente frantumato. Finestrino lato guida, si. Su questo delitto non avrei altri riscontri obiettivi.
P.M.: Sono oggettivi indipendentemente dalla sua attività voleva dire.
M.G.: Questi risultavano già negli atti e io, dovendo riscontrare le dichiarazioni nei verbali del Lotti, ho rilevato questi particolari che ho riferito.
Presidente: Bene.
P.M.: Bene. Presidente, io non so ora se convenga passare... Cioè, sarei nella necessità di chiederle se mi può anticipare un attimo il programma della Corte. Mi spiego, perché direi che con il dottor Giuttari forse avrei da affrontare gualche altro argomento e non so ora la pesantezza di questo argomento rispetto al programma che vogliamo fare. E sulla base di questo, se so un attimo la Corte...
Presidente: Allora, noi pensavamo di stare oggi fino alle due.
P.M.: Bene.
Presidente: Come programmato già nei giorni precedenti.
P.M.: Bene, bene.
Presidente: E poi smettere.
P.M.: Oggi. Benissimo.
Presidente: Quindi sono le 12 e qualche cosa.
P.M.: Allora, chiedo soltanto cinque minuti, un attimo di interruzione, mi bastano cinque. Grazie.
Presidente: Cinque minuti. Bene, sospendiamo cinque minuti.
P.M.: Nei giorni successivi Presidente?
Presidente: Per domani mattina ho un problema, per pagare l'I.C.I., non posso delegare a nessuno, mi tocca andare in banca, all'ufficio postale, io credo alle 10.30 si possa iniziare. Può darsi pure alle 10.00 però per essere tranquilli alle 10.30.
P.M.: Ecco, allora noi pensiamo, grosso modo di fare un'altra parte di deposizione del dottor Giuttari fra oggi e domani, e il giorno successivo fare eventuale controesame.
Presidente: Sì, sì va bene, non c'è problema.
P.M.: Va bene così?
Presidente: Okay.
P.M.: Bene, grazie.
Presidente: Bene.
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