giovedì 6 dicembre 2012

Ignazio Spampinato e Pietro Benedetti - Udienza del 4 luglio 1994 - Prima parte

Il Generale Ignazio Spampinato fu ascoltato il 4 luglio 1994 nel processo a Pietro Pacciani. Quelle che seguono sono le sue dichiarazioni.

Presidente: Vogliamo introdurre allora ora anche il generale Spampinato?  
P.M.: Sì, Presidente, ben volentieri.  
Presidente: Facciamolo venire.  
P.M.: Allora, qui per accelerare un po' i tempi e per capirsi. Successivamente, signori Giudici, il perito Benedetti insieme al generale Spampinato è stato incaricato dal GIP, nel corso dell'indagine a carico di Pietro Pacciani di fare con incidente probatorio una perizia diversa, una perizia che aveva come oggetto innanzi tutto il proiettile trovato nell'orto di Pacciani.  
Presidente: Bene, buongiorno, Generale. E la ringraziamo di essere venuto. 
P.M.: E ci scusiamo, soprattutto il P.M., per il fatto che per un disguido è stato - purtroppo è la seconda volta - avvertito all'ultimo momento.  
Presidente: Va bene. Speriamo non succeda una terza.  
P.M.: No, anche perché il Generale, per fortuna, è l'ultima volta che lo sentiamo, pensiamo, in questo processo. Noi facciamo ammenda.  
Presidente: Allora la Corte è già a cognizione... Si tratta della famosa cartuccia... Allora, qui è un po' diverso l'oggetto dell'accertamento, perché non ha per oggetto un bossolo ma un proiettile, ed è quel proiettile che abbiamo visto, è stato individuato e sequestrato perché trovato nel famoso paletto portavigna. Questo proiettile la Polizia Giudiziaria aveva evidenziato che portava delle caratteristiche. I quesiti che sono stati fatti ai periti, in questo caso entrambi i periti, sono numerosi, e il primo quesito era quello di vedere, di analizzare la cartuccia trovata nell'orto per vedere se questa cartuccia innanzi tutto aveva caratteristiche peculiari che servissero a identificarla e soprattutto, per vedere se innanzi tutto questa cartuccia era stata in un'arma. Anche in questo caso i periti hanno fatto una serie innumerevole di fotografie, e io questa volta mi sono appuntato i numeri, perché nella perizia di volta in volta i periti hanno messo i numeri, chiedo che man mano che i periti esporranno le loro risposte ai numerosi quesiti - i quesiti erano sostanzialmente cinque - possano dimostrare con le foto ciò che è emerso. La prima domanda che io faccio ai periti è questa: le caratteristiche di questo proiettile quali erano, per vedere la provenienza. Cioè la prima cosa, se e perché c'è la prova, se c'è, che era stato in un'arma, e in che modo c'era stato. Anche qui ci sono numerosissime foto. Quindi la prima è: se e perché quel proiettile trovato nell'orto di Pacciani era stato in un arma e questo da cosa si deduce, cioè da quali elementi e quali caratteristiche o meglio quali segni, che sono numerosi, sono stati trovati sul bossolo. Sono i cinque quesiti a cui voi avete risposto. Non so, se vuol cominciare lei intanto, signor Benedetti e poi...  
P.B.: Dunque, sulla cartuccia sequestrata nell'orto del signor Pacciani erano presenti alcune tracce: parliamo di deformazioni sull'ogiva della pallottola e di deformazioni sul corpo cilindrico; poi avevamo una serie di microstrie presenti alla periferia del fondello su un settore abbastanza limitato, e un solco pressoché rettilineo, all'interno del quale c'era una stria. Allora, accertato, sulla base della precedente perizia, secondo noi, ingegner Salza ed io, gli elementi di colpo repertati negli otto duplici omicidi erano riferibili a una pistola Beretta della serie 70, abbiamo fatto delle prove per vedere...  
P.M.: Con delle pistole vostre?  
P.B.: Con delle pistole; due prestateci dalla ditta Beretta e una in dotazione al banco nazionale di prova, una Beretta 70S, la nostra; e due pistole Beretta modello 71 della ditta Beretta. Abbiamo fatto delle prove e abbiamo visto che introducendo, dopo aver caricato, introdotto nel caricatore delle cartucce, eseguendo la manovra di fare andare la cartuccia in canna e anche sparando poi dei colpi, delle microstrie. Non sempre, ma in buona parte dei casi rimanevano impresse sulla periferia del fondello. Si trattava di microstrie rettilinee, pressoché rettilinee. E abbiamo anche constato, facendo prima la manovra a vuoto, poi sparando, che una parte di queste microstrie veniva obliterata, oppure distrutta, dall'azione del percussore perché riferendo, guardando i bossoli sparati, praticamente queste microstrie si trovavano in circa ore 12, se immaginiamo il quadrante dell'orologio, un poco più a sinistra, un poco più a destra, a seconda dei casi. Quindi abbiamo visto appunto che con tutti e tre gli elementi, con tutte e tre le pistole, usando delle cartucce che avevano la stessa sigla impressa sul fondello del bossolo, cioè, la sigla 'H', quindi della stessa marca di quella repertata nell'orto del Pacciani, queste microstrie potevano essere, potevano rimanere impresse abbastanza bene, oppure risultare meno profonde, o addirittura non essercene affatto. Comunque, diciamo che sicuramente questa serie di microstrie fra loro parallele trovate sulla cartuccia sequestrata al Pacciani erano riferibili, diciamo, all'azione della parte inferiore, dello spigolo inferiore della testata dell'otturatore, organo col quale questo spigolo veniva a contatto della cartuccia inserita nel caricatore e la sfilava dalle labbra del caricatore stesso per portarla nella camera, portarla in canna. Quindi queste microstrie, l'origine di queste microstrie è stata documentata in questo modo. C'era un'altra impronta sul fondello, ed è costituita da un segno quasi rettilineo, una incisione all'interno della quale c'era una microstria. Questa... questo segno noi l'abbiamo riprodotto, non siamo stati tanto bravi nel senso di... non siamo riusciti ad ottenerlo così rettilineo come quello trovato sul fondello di questa cartuccia, però l'abbiamo ottenuto nell'azione, cioè nel caricare, nell'introdurre la cartuccia nel caricatore, facendo fregare il fondello contro uno delle labbra del caricatore. Rimanevano le altre impronte, le altre impronte che noi abbiamo rilevato erano due verso la sommità del bossolo - mi pare una a un millimetro e mezzo, l'altra a circa due millimetri e mezzo dalla sommità - disposta ad una distanza angolare di circa 180°, praticamente contrapposte.  
P.M.: Sui due fianchi del cilindro?  
P.B.: Sì. E in corrispondenza di una di queste, verso il fondello sotto il collarino, c'era un'altra deformazione abbastanza accentuata, che per le sue dimensioni non era assolutamente riferibile all'azione di un estrattore. Abbiamo pensato che... inoltre il proiettile era disassato, cioè non era perfettamente disposto sull'asse longitudinale del bossolo, ma era inclinato. Queste impronte, a nostro avviso, non dovevano essere, non potevano che essere il frutto di un inceppamento dell'arma. Chiaramente non siamo riusciti a riprodurlo perché le tre pistole che avevamo in mano noi erano tutte e tre efficienti, e quindi non c'era verso di provocare un inceppamento. Allora abbiamo cercato di riprodurre queste tracce manualmente, cioè introducendo la cartuccia nel caricatore in modo che il fondello del bossolo si trovasse vicino alla parte anteriore delle labbra del caricatore, e il proiettile invece disposto più in alto, inclinato in modo che non potesse entrare nella camera di cartuccia. Lasciando andare l'otturatore noi abbiamo riprodotto, come dimostrano anche le fotografie, impronte e deformazioni, direi, molto simili a quelle trovate sul reperto. Se vogliamo a questo punto guardare le fotografie... 
P.M.: Ecco, io le ho indicate. Forse ci sono... con cinque o sei foto riusciamo a illustrare i cinque... I quattro punti che ha messo ora in evidenza il perito Benedetti. Partirei se lei è d'accordo dalla foto 33/34 che sono quelle relative alle microstrie sul margine del fondello, rettilinee e parallele, che sono quelle che poi avete usato per confrontare. Ecco, per capire. Le foto 33 e 34 mettono bene in evidenza le microstrie. Poi andiamo per ordine. Perché cosi poi riusciamo a capire quali sono i paragoni effettuati. Queste sono l'esame del proiettile Pacciani. 
A.P.: Mi scusi signor... scusate signori, scusi Presidente, ma, visto che è una cosa molto interessante che andrà per le lunghe, non sarebbe il caso a rimandare tutto questo discorso alla ripresa pomeridiana dell'udienza? Perché...  
P.M.: Uno dei periti... 
A.P.: Ora ci porta via un'ora, almeno. 
P.M.: per colpa... uno dei periti per colpa nostra, mia, cioè, del mio ufficio, ha un impegno nel pomeriggio, e quindi siano stati costretti – io l'ho fatto presente al Presidente - che era bene cercare di esaurire il prima possibile. Questa è la realtà dei fatti.
A.P.: Il fatto è che... ognuno ha i suoi impegni e i suoi zuccheri che calano.  
P.M.: Io posso solo dire che per colpa del mio ufficio, il...
A.P.: L'udienza stamattina ha subito una interruzione di un'ora e mezzo. Ora... 
P.M.: Per colpa sempre di chi ha fatto le citazioni.
A.P.: No, non si parla di colpe, si parla di orari.  
Presidente: Signori, avete ragione, ma questa è la situazione in cui ci troviamo.  
P.M.: Io ho spiegato la situazione. Vediamo, anche perché poi con i periti di parte ci possiamo tornare domani, su questo argomento, se qualcuno ha ancora dei problemi. Ci sono numerose...  
Presidente: Questa non riesco a vedere che foto è. È la numero 33. Bene.  
P.M.: Allora, nella foto 33 si vede il fascio di microstrie tra loro parallele... ecco, si vedono abbastanza bene. Dico bene? Ecco, che sono quelle parallele...  
Presidente: Ecco, le indichi, Generale, grazie.  
P.M.: Che poi sono servite per delle comparazioni con i bossoli degli omicidi. Questo è il bossolo Pacciani. Ecco, vogliamo andare avanti per far vedere nella foto 34 lo stesso tipo di microstrie. La foto successiva, ecco, è la 34, ci sono delle frecce. Vogliamo leggere la didascalia? Tante volte mi sono sbagliato, ma, idem... Sì, sì, sì, trovato. Ecco. Ci è andata via la... è andato via il colore, anzi, troppo colore. 
A.F.: Ecco, il bossolo era quello trovato nel giardino dell'imputato.  
Presidente: Nell'orto.  
P.M.: Sì, sì, sì. 
A.F.: Ecco. Non il bossolo Pacciani.  
Presidente: Bè, va bè...  
P.M.: Io ho usato delle contrazioni lessicali...  
Presidente: Lo chiamiamo del tutto impropriamente “bossolo Pacciani”.  
P.M.: Bene. È solo per...  
Presidente: Ogni volta che si dice "bossolo Pacciani" è chiaro...  
P.M.: Che non è quello...
A.B.: È un acrasi, Presidente.
Presidente: Cartuccia, poi. Eh, va bè...  
P.M.: Bene.  
Presidente: Avete capito...  
P.M.: Ora questo era solo per far vedere le microstrie che sono...  
Presidente: ... è solo un riferimento.  
P.M.: ... sul fondello. Ora vogliamo vedere le foto 30, 31, e 32, invece sono quelle che evidenziano l'altra incisione, quella rettilinea di cui ci ha parlato...  
P.B.: Basta la 30 che si vede bene.  
P.M.: Ecco, basta la 30.  
Presidente: Foto 30. Vediamo. Ecco, generale, cortesemente se lei con...  
P.M.: C'è un po' poca luce, o troppo...  
A.B.: Non si è capito cos'è.  
P.M.: Ecco, ecco, la freccia in basso? Scusi, Benedetti, se...  
Presidente: Abbiamo problemi di ripresa.  
P.M.: La microstria è la freccia circolare...  
Presidente: Attenzione, perché qui dobbiamo intenderci su cosa vogliamo vedere.  
P.M.: Vogliamo far vedere... Abbiamo visto la freccia circolare è quella relativa alle microstrie sul... Ecco, mentre...  
Presidente: Ecco, oh!  
P.M.: ... quella rettilinea è la freccia in basso. Ecco. Aveva dato più luce, si vedeva meglio.  
Presidente: Ecco, oh! Ora, cosi.  
P.M.: Ecco, la allarghiamo... Allarghiamo ancora. Ecco. Ancora luce, se è possibile. Prima era riuscito meglio.  
Presidente: Come non riusciamo mai a... stavolta...  
P.M.: Prima era venuta molto bene. No, l'aveva data con la macchina.  
P.B.: La vediamo meglio nella successiva...  
P.M.: Allora facciamo la foto successiva, via.  
Presidente: Vediamo la foto successiva. Con questa non abbiamo potuto... Abbiamo capito cosa si vuol mostrare...  
P.M.: Ecco, ecco.  
Presidente: ... ma vediamo... Ah, è l'originale allora che era poco buono!  
P.M.: Questa, quindi, è quella rettilinea; le altre erano quelle laterali, sempre sul fondello.  
Presidente: È la foto 31?  
P.B.: Sì, questa è la foto 31. È il particolare di quella...  
Presidente: Ecco, altra foto...  
P.M.: Non so se la 32 è ancora...  
P.B.: Sì, è la stessa...  
P.M.: È la stessa.  
Presidente: Vediamo la 32.  
P.M.: Ecco. Questa, se ho capito bene ciò che diceva  
Presidente: Vediamo la didascalia, scusate: "Idem con foto numero 31. La ripresa è stata eseguita... valgono le stesse considerazioni".  
P.M.: Maggiore ingrandimento. E qui siamo a due tipi di tracce: quella rettilinea e quelle parallele che abbiamo visto poi. Lei...
Presidente: Ma vogliamo, scusate, eh, perché sennò... Vogliamo vedere la didascalia precedente? Perché sennò "valgono le stesse considerazioni" non si sa quali sono. Non abbiamo sotto gli occhi l'album. "Macrofoto del solco pressoché rettilineo presente sul fondello del bossolo della cartuccia calibro 22 repertata presso Pacciani Pietro. La freccia indica la microstria presente all'interno della discontinuazione".  
P.M.: Ecco, se ho…  
P.B.: Come vedete c'è un piccolo rilievo...
P.M.: Signor Benedetti, lei ha detto che ci sono delle microstrie all'interno; una sola.  
Presidente: Ecco, vuol far vedere...  
P.M.: Una.  
Presidente: Una.  
P.M.: Che è particolare. Che è quella che, secondo...  
Presidente: Quella... quella lì, quella nella parte inferiore, diciamo, indicata dalla freccia nera.  
P.M.: Bene.  
Presidente: Questa è la foto...  
P.M.: Ecco.  
Presidente: Va bene, eh, perché sennò non si capiva bene...  
P.M.: Benissimo. Sì, sì. Poi lei ci ha parlato invece di incisioni laterali del cilindro, che sono rispettivamente nella foto 37, e quella al collarino nella foto 40. Se non ricordo male. Vediamo la 37...  
P.B.: C'è la 37...  
P.M.: E la 40, se non... Cioè, vediamo la 37, cosi intanto... Che sono quelle che lei ci ha spiegato potevano... Leggiamolo.  
Presidente: Ecco, leggiamolo: "Foto 37, cartuccia proiettile del calibro sequestrata presso Pacciani. Le frecce indicano le deformazioni rilevate sul terzo settore del corpo cilindrico del bossolo. Quella più in alto si trova a circa 2,25 millimetri dal margine superiore del bossolo.  
P.M.: Perdiamo spesso le immagini.  
P.B.: Ecco, questa è un'altra, quella che c'è in basso, vicino al collarino.
P.M.: Quella è la depressione, no?  
P.B.: Al collarino. Ecco, vede. Sono sullo stesso asse. Ce n'è una in basso e una in alto.  
P.M.: Ecco, lei ci può spiegare meglio? Ha detto, questi sono comunque segni che dimostrano l'inceppamento. Ci fa capire meglio, vedendo qua... ora qua non si vede che è disassata, perché...  
P.B.: Sì, perché lo dimostreremo dopo.  
P.M.: Bene. Comunque questi segni qua, poi lei ha fatto tutte le foto dell'inceppamento fatto in esperimento, ma questo è l'originale, no?  
P.B.: Sì.  
P.M.: Ecco. Quindi i segni, ce n'è uno ultimo che è quello sulla depressione concava, sono le foto 42 e 44, che invece riguardano il proiettile. Vogliamo vedere anche quelle? 42... Ecco, ecco, si vede molto bene qua. Questa è, leggiamo, foto 42: “È una microfoto della pallottola di piombo nudo montata sulla cartuccia sequestrata presso Pacciani Pietro. La freccia indica le due deformazioni a forma di calotta sferica presenti in prossimità dell'ogiva”. Sono le due frecce. Ecco, quindi direi che con queste foto lei ci ha illustrato come si presentava, quali caratteristiche aveva.  
P.B.: Ce ne sono...  
P.M.: Se ce n'è qualchedun'altra...  
P.B.: Mi perdoni. La foto numero 35...  
P.M.: Prego.  
P.B.: Ecco, si rileva l'altra deformazione che è situata ad una distanza di 180° rispetto...  
P.M.: Dalla parte opposta del cilindro.  
P.B.: Sì, dalla parte opposta, che si trova a 1,4 mm dal bordo.  
P.M.: Quel segno rosso l'avete fatto voi per identificare... per... quando l'avete smontata, insomma.  
P.B.: Sì, fu fatto dal Generale quando fu smontata...  
P.M.: Quindi ci sono due segni più o meno identici uno opposto all'altro, sul cilindro.  
P.B.: Sì.  
P.M.: Ecco, una volta chiarito quali erano i vari segni che grossomodo sono due, quattro, cinque sul proiettile trovato nell'orto del Pacciami, vediamo, lei ci ha spiegato, che era possibile vedere qualcosa con gli esperimenti che avete fatto. E poi, se non sbaglio, avete fatto dei confronti. Vogliamo vedere di capire questi?  
P.B.: Allora, se noi guardiamo la foto numero 45...  
P.M.: Vogliamo leggere... La leggo io, Presidente, se crede.  
Presidente: Si, "Foto di comparazione...  
P.M.: Prego. "Di comparazione indiretta tra le microstrie presenti su un bossolo sparato dalla pistola Beretta modello 71, calibro 22 LR, matricola... - cioè quella sperimentale che avevano loro - e quelle presenti su una cartuccia inesplosa sfilata dal caricatore e convogliata nella canna dell'arma"… Quindi questo è un esperimento, dico bene? che avete fatto.  
P.B.: Queste sono le microstrie appunto che sono rimaste impresse su un bossolo sparate e su una cartuccia inesplosa.  
P.M.: Quindi, su entrambi è cosi? Rimane... rimangono dei segni, che una volta messi a confronto in questa foto, sia quello sparato, che quello non sparato, hanno queste caratteristiche sulla pistola vostra, su quella usata. Ecco, e voi cosa avete dedotto, quindi?  
P.B.: Diciamo che questa era l'origine, spiegava l'origine delle microstrie trovate sulla cartuccia sequestrata presso Pacciani.  
P.M.: Ecco. Quindi quelle microstrie che abbiamo visto per prime, per intenderci, sono, come tipo e come localizzazione, uguali a quelle fatte sul bossolo, sperimentale.  
P.B.: Sì.  
P.M.: In più qui voi dite nella vostra relazione, è cosi, che questi segni...  
A.B.: Si può fare delle domande?  
P.M.: È la domanda a cui ha già risposto.  
I.S.: No, no, forse...  
Presidente: Generale... Generale Spampinato, dica.  
I.S.: ... forse ho capito male io.  
P.M.: No, no, io volevo fare una domanda, quindi, ho spiegato...  
I.S.: Il dottor Benedetti stava dicendo qual'era la causa delle striature che stiamo osservando. Senza parlare di identità o meno, perché non è il momento...  
P.M.: No...  
I.S.: ... la causa è dovuta...  
P.M.: No, questo...  
I.S.: ... Mi faccia finire di parlare, abbia pazienza. Mi interrompe continuamente.  
Presidente: Generale, dica.  
P.M.: È la prima volta che parliamo io e lei.  
I.S.: È già la seconda volta che mi interrompe.  
Presidente: Prego, Generale, dica.  
I.S.: Allora, scusatemi, eh. Stava spiegando il perché, da che cosa vengono prodotte queste striature. Lo aveva già anticipato prima. Vengono prodotte dal fatto che in fase di caricamento, cioè a dire di sospingimento - scusatemi la brutta parola - della cartuccia in canna da parte dell'otturatore, precisamente la sua parte più bassa, questa parte più bassa, per effetto delle tolleranze di lavorazione, produce queste striature. Questo è il motivo. Era solo il motivo che era stato chiesto. Non si parlava né se erano uguali, né se erano disuguali.  
Presidente: Benissimo.

0 commenti: