L'allora Ispettore Giovanni Autorino fu ascoltato il 27 aprile 1994 nel processo a Pietro Pacciani. Quelle che seguono sono le sue dichiarazioni.
P.M.: Vorrei sentire, Presidente, il signor Autorino Giovanni, che all'epoca era una guardia di P.S.. Oggi ci facciamo dire da lui mansioni e specializzazioni.
Presidente: Bene, introduciamolo.
P.M.: Autorino Giovanni.
Presidente: Si accomodi, prego.
G.A.: Mi chiamo Autorino Giovanni, nato a Xxxxxx, Xxxxxx, XX/XX/XX, sono ispettore della Polizia scientifica.
Presidente: Benissimo. Legga quella formula, per cortesia.
G.A.: Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione, mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza.
Presidente: Risponda, prego, alle domande del Pubblico Ministero.
P.M.: Ispettore, vuole spiegare alla corte quali erano le sue mansioni nell'81, e precisamente quali furono i suoi incombenti il giorno 7 giugno dell'81 quando fu rinvenuto, come c'ha detto il teste che abbiamo già sentito, furono rinvenuti i corpi relativi a Goggi Giovanni e De Nuccio Carmela?
G.A.: Era un agente della Polizia e prestavo servizio presso il centro regionale di Polizia scientifica.
P.M.: Quindi già allora lei era alla scientifica?
G.A.: Sì, da un anno.
P.M.: Aveva un'esperienza di rilievi, o comunque una formazione verso...
G.A.: Quantomeno provenivo da un ufficio investigativo.
P.M.: Quel settore. Bene, ci vuole un attimo raccontare quando, come arrivò, cosa vide e cosa fece? Abbiamo tutte le foto, ma vediamo se focalizziamo con lei alcuni punti che per ora per noi sono da decifrare.
G.A.: Verso le ore 10:00 del 7 giugno del 1981 fummo chiamati. Purtroppo però non conoscendo la zona abbiamo dovuto aspettare un agente della Polizia stradale che ci accompagnasse sul luogo. Il rinvenimento non possiamo posizionare prendendo come punto di riferimento via Dell’Arrigo. A 800 m, sulla destra vi sono due stradine sterrate che immettono nella proprietà denominata “Setti”, o cose del genere.
P.M.: Quindi la strada asfaltata...
G.A.: Cioè dal suo inizio fisico di via Dell’Arrigo a ottocento metri circa, sulla destra, noi troviamo due stradine sterrate che entrano nella proprietà “Setti”. E sono distanti tra loro un duecento metri.
P.M.: Parallele insomma?
G.A.: Sì. Poi vanno a congiungersi a un 150 m, all'interno. Mentre quella più a monte termina, intersecandosi con quella più a valle, l'altra continua per arrivare a una fattoria che si trova più a monte.
P.M.: Arriviamo al luogo del rinvenimento.
G.A.: Diciamo che appena siamo arrivati c'era già...
P.M.: Una di queste due stradine voi prendeste?
G.A.: Noi abbiamo preso una delle due stradine, ora non ricordo quale, per arrivarci.
P.M.: Comunque una delle due che porta...
G.A.: Comunque entrambe, nel punto di congiunzione si trovava parcheggiato l'autovettura.
P.M.: Oh, ecco, questo volevo che lei ci dicesse. Entrambe arrivano a quel punto lì.
G.A.: Esattamente.
P.M.: Bene.
G.A.: Cioè uno poteva scegliere l'una e l'altra, si arrivava lì.
P.M.: Era il dato che mi interessava. Qualche centinaio di metri dalla strada asfaltata.
G.A.: Un 150.
P.M.: Bene.
G.A.: Poi abbiamo notato che c'era la Fiat Ritmo di colore rame, rosso rame, parcheggiata con la parte anteriore rivolta alla stradina a monte, cioè quella che terminava.
P.M.: Perpendicolare alle due stradine.
G.A.: Esatto.
P.M.: Bene.
G.A.: E distava da un cipresso, che noi poi abbiamo preso come indice di riferimento, un 4 metri e 40; dal ciglio della strada, che possiamo indicarla come prima stradina sterrata, un 6 metri e 50. Il riferimento dell'autovettura è il centro del tetto. I quattro sportelli li abbiamo rinvenuti chiusi.
P.M.: Quando arrivaste voi erano chiusi?
G.A.: Sì. I due posteriori avevano la sicura inserita. Lo sportello anteriore sinistro, cioè quello del lato guidatore, presentava la frantumazione del vetro. I frammenti si trovavano e all'interno e qualcuno sparsi all'esterno, laddove poi abbiamo visto sparsi tra i frammenti anche una borsetta - mi sembra che era di paglia - da donna, due biglietti dell’Ataf, un mazzo di chiavi e una carta d'identità intestata alla ragazza.
P.M.: Andiamo avanti.
Al Torino: Un po' più, arretrando verso la parte posteriore e prendendo come riferimento il centro della ruota posteriore sinistra, abbiamo localizzato quattro bossoli calibro 22 Long Rifle, Winchester, e li abbiamo...
P.M.: Vicini fra loro?
G.A.: Vicini no, perché noi le abbiamo indicati, intanto, con le lettere A,B e C. Sono quattro, il C ne indica due.
P.M.: Li vediamo poi nella foto, andiamo avanti.
G.A.: Bene. E stanno, diciamo, tra la ruota posteriore sinistra e la parte mediana della fiancata sinistra.
P.M.: Lei è chiarissimo. Andiamo avanti.
G.A.: All'interno poi abbiamo visto che sul sedile di guida era sdraiato il ragazzo; il quale presentava, così come prima vista, diciamo, senza entrare proprio nel particolare, due soluzioni sulla regione laterale sinistro del collo. Soluzioni che avevano una morfologia ad asola, con l'angolo acuto nella parte superiore rispetto al corpo del ragazzo. Questo logicamente dovrebbe fare intendere che lo strumento utilizzato per produrle era monofilare.
P.M.: Quindi, scusi, voi vedete subito che al collo... monofilare, quindi è un coltello?
G.A.: Eh, diciamo così.
P.M.: Va bene, va bene.
G.A.: Un coltello, può essere anche un'arma di tipo diverso, comunque un'arma tagliente, da punta e taglio.
P.M.: Non un'arma da sparo, un'arma bianca.
G.A.: Senz'altro.
P.M.: Bene. Questo volevo sapere.
G.A.: Queste hanno una dimensione di 3 cm, almeno così a una misura esterna, stiamo parlando di esterno. Poi abbiamo visto che colava del sangue, cioè era colato perché oramai era già rappreso, sulla parte superiore del sedile, della spalliera del sedile. E questo sangue era poi a sua volta colato, gravato nella parte posteriore, sul tappetino che stava giù. La camicia, il ragazzo indossava una camicia e aveva appena infilato la gamba destra, cioè la coscia destra, e un paio di mutandine. Abbiamo visto che c'erano delle macchie di sangue sulla camicia. Abbiamo aperto, dopo, e abbiamo notato che sulla regione mammellare sinistra, a sei centimetri dal capezzolo, si apprezzava un'altra soluzione, senz'altro prodotta da arma da punta e da taglio. Però qui non possiamo...
P.M.: Sempre da arma da punta e da taglio.
G.A.: Sì. Qui non possiamo, però, specificare bene se la parte, diciamo il cuneo, si trovava nella parte superiore perché aveva delle dismorfie nella sua presentazione.
P.M.: Non si preoccupi, vediamo poi più avanti.
G.A.: Tra questa soluzione di continuo prodotta da arma da punta e da taglio e la clavicola che si trova nella parte superiore apprezziamo inoltre un colpo d’arma da fuoco
P.M.: Bene.
G.A.: Poi il ragazzo è stato mosso e abbiamo visto che nella regione occipitale, se non vado errato più spostato a sinistra, vi era un'altra soluzione da arma da fuoco.
P.M.: Bene.
G.A.: Si presume che, almeno poi mi sembra che dall'autopsia, in entrambe le soluzioni da arma da fuoco avessero ritenuto all'interno il proiettile.
P.M.: Poi lo vedremo. Voi proiettili e lì non ne trovate?
G.A.: All'interno della...
P.M.: Proiettili, eh.
G.A.: Posso parl…?
P.M.: Prego, prego.
G.A.: Posso dire prima caso mai i bossoli e poi passiamo ai proiettili?
P.M.: Come crede, come torna più comodo a lei, perché è veramente chiaro, quindi.
G.A.: Benissimo. Allora, sul sedile posteriore poggiavano due maglie e una coperta, e a 30 centimetri, mi sembra, prendendo il riferimento dell'autovettura, no per chi osserva…
P.M.: No, no riferimento autovettura.
G.A.: …poggiava un altro bossolo long rifle, 22 long rifle marca Winchester, che noi indicammo con la lettera F. Sul sedile sempre destro, posteriore destro, ne poggiava un altro bossolo, che indicammo, mi sembra, con la lettera I. Poi si guarderà dal fascicolo. Rimosso il tappetino, sotto, abbiamo rinvenuto un ulteriore bossolo sempre uguale a quelli precedentemente che ho indicato e un proiettile, una palla, un calibro sempre 22 che mi sembra che era un po' deformato.
P.M.: Esploso quindi.
G.A.: Sì, ma presentava l'apice deformato.
P.M.: Bene.
G.A.: Inoltre sulla spalliera del...
P.M.: Mi scusi, questo proiettile si poteva vedere visivamente se era passato da un corpo o se era andato a vuoto rispetto ai corpi?
G.A.: No, dottore, più che altro possiamo capire da una traiettoria che poi noi abbiamo...
P.M.: No, io dico dal proiettile nella sua materialità.
G.A.: Cioè non presentava tracce ematiche per cui si può pensare che non avesse attinto un corpo, ma queste sono supposizioni mie che non vorrei...
P.M.: No, no, io volevo arrivare proprio questo.
G.A.: Mentre un altro proiettile lo asportiamo dal bordo superiore della spalliera del sedile anteriore destro, dunque quello accanto al guidatore.
P.M.: Bene.
G.A.: Dove vi era una notevole gora di sangue, già rappreso...
P.M.: In alto.
G.A.: In alto, e con un ciuffetto di capelli e poi tra questo sangue oramai rappreso, abbiamo visto che c'era un foro e successivamente lo abbiamo asportato dall'interno un proiettile calibro 22.
P.M.: Dall'interno del sedile.
G.A.: Sì, mentre...
P.M.: Di questo proiettile, lo stesso tipo di discorso è possibile addivenire a una...
G.A.: Sì, però il discorso diverso, dottore, perché essendo che si trovava già su una superficie che era impregnata dal sangue, pertanto potrebbe esser si quella che poi troviamo, perché noi troviamo una lesione sul mento della ragazza, passante, questa lesione potrebbe far capire che abbia attraversato il mento della ragazza per poi infilarsi...
P.M.: Vedremo se i periti balistici ci sanno dire qualcosa.
G.A.: Poi quasi a 10 centimetri dalla piegatura, perché il sedile era basculato verso il lato posteriore.
P.M.: Il sedile di destra.
G.A.: Stiamo parlando del sedile di destra. Troviamo a 10 cm un'altra soluzione penetrante in cavità che per, diciamo, per noi, per poter capire meglio, abbiamo usato come uno specillo per tracciarne il tramite, una punta di cacciavite. Dunque, se mentre dal lato interno del sedile questo ha una distanza dal bordo del sedile stesso di 10 centimetri, all'esterno là dove è fuoriuscito ha un calo di 2 centimetri, pertanto abbiamo otto centimetri, tracciando così un'ipotetica traiettoria dall'alto verso il basso.
P.M.: Bene.
G.A.: Il proiettile poi sempre trovando riscontro con questo tramite che noi abbiamo utilizzato…
P.M.: È chiarissimo.
Auto.: …va a impastarsi al fascione che sta tra i due sportelli interni, all'interno, e troviamo proprio il punto di impatto e dovrebbe essere poi quello stesso proiettile che mi sembra che noi abbiamo indicato con la lettera H, che rinveniamo sotto il tappetino. Sembra...
P.M.: Per l'uomo e per la macchina non abbiamo altro.
G.A.: Poi a 12 metri, sempre come punto di riferimento il centro del tetto dell'autovettura, in diagonale, attraversiamo la prima stradina che avevo indicato a monte e a valle, questa è quella a valle che va a congiungersi, e c'è un piccolo pendio di 1 metro e mezzo, 1 metro e 80, ecco, e lì in posizione supina rivediamo la ragazza.
P.M.: Supina?
G.A.: Supina.
P.M.: Ci vuole descrivere come la rinvenuta?
G.A.: La ragazza aveva la testa rivolta a questa fattoria che ho detto prima che mi sembra che si chiami Setti, così prendendo come direzionalità i piedi erano rivolti a via Dell’Arrigo perché fa una piccola...
P.M.: Comunque nella direzione grosso modo della macchina? Nemmeno.
G.A.: No.
P.M: No, bene…
G.A.: Diciamo dove c'era…
P.M.: Lei è parallelo alla macchina…
G.A.: …l'ingresso della prima stradina, per la prima stradina che indichiamo come prima stradina, ecco che poi c'è via Dell’Arrigo grosso modo doveva essere quella la posizione.
P.M.: Che caratteristiche ha questo cadavere?
G.A.: Il cadavere ha gli occhi sbarrati, mi sembra, stringeva tra i denti una collanina, presentava appunto questa soluzione al mento e aveva delle ecchimosi al collo. La camicetta era intrisa di sangue e poi aveva un paio di jeans che erano stati tagliati dal cavallo alla cintura tanto da far intravedere anche le mutandine sotto, mi sembra, sul lato sinistro, tagliate anche esse. E in più aveva l'asportazione del pube.
P.M.: Segni, al di là dell'asportazione del pube, di terzi, di arma?
G.A.: Sugli avambracci. Noi notiamo sull'avambraccio destro un foro d'ingresso e di uscita proprio vicino alla piegatura del gomito, e in più vi è all'interno del polso, sempre del braccio destro...
P.M.: Foro d'ingresso di arma da...
G.A.: Di arma da fuoco. Sempre di arma da fuoco, invece troviamo un'altra soluzione all'interno dell’avambraccio destro, cioè quasi in corrispondenza del polso, che trova come punto di uscita la parte esterna dell’avambraccio un po' più verso il gomito. Altre soluzioni, sempre da colpi di arma da fuoco, si trovano sul braccio sinistro però, le dico la verità, non ricordo bene la sede.
P.M.: Quindi da quel che vede lei i colpi d'arma da fuoco sono tutti alle braccia?
G.A.: Così, perché è vestita la ragazza, eh? Ci ha una camicia.
P.M.: Andiamo avanti.
G.A.: Si apprezzano queste maculazioni di sangue sulla camicetta e che fanno presupporre che sotto ci debba essere, qualcosa c'è.
P.M.: Bene, bene. Voi vi fermate a questo. Poi?
G.A.: Non lo so.
P.M.: Allora, veniamo a qualche domanda. Fra l'auto e il posto dove era la ragazza apprezzate segni di trascinamento?
G.A.: Purtroppo, dottore, noi quando siamo arrivati, come ho detto, abbiamo messo un po' di tempo perché non conoscevamo la zona e l'ambiente non era nella sua ascetticità come noi avremmo dovuto trovare, perché gli investigatori che ci hanno... sicuramente anche per un loro scopo proprio investigativo hanno dovuto senz'altro avvicinarsi all'auto. Abbiamo fatto un'ispezione intorno perché rientra, diciamo, tra quella che è la nostra attività, però se debbo dirle che lì io ho visto segni di trascinamento, purtroppo no. Posso dire un'altra cosa quasi in fine, in coda al sopralluogo, abbiamo voluto verificare sotto i talloni della ragazza se vi erano tracce.
P.M.: Perché la ragazza è senza scarpe?
G.A.: Sì, senza scarpe, perchè le scarpe sia della ragazza che del ragazzo si trovano sul tappetino anteriore sinistro, cioè posto guida...
P.M.: Bene, la ragazza è scalza.
G.A.: ... tutte e due. È scalza. Abbiamo guardato anche il fondo dei pantaloni per vedere se nel trascinamento si fosse imbrattato di terriccio; e stessa osservazione l'abbiamo rivolta alla parte posteriore del tronco e dei capelli. Sì, è vero che c'erano delle pagliucole e cose del genere, ma questo poteva essere dovuto alla caduta nel piccolo precipizio che stava lì oltre la strada.
P.M.: Quindi su questi talloni segni evidenti di trascinamento non ci sono.
G.A.: Assolutamente, perché fra l'altro l'abbiamo guardato con quelli di medicina legale, perciò...
P.M.: Il suo collega invece ha detto che era rimasto impressionato dall'erba abbassata. Lei questo dato non l'ha apprezzato?
G.A.: Non l'abbiamo apprezzato e penso che, poi sul posto c'era il dottor Izzo, seppure ne avesse sentito lui prima di noi, sicuramente ce lo avrebbe fatto notare, ecco.
P.M.: Quindi segni di come è arrivata lì la ragazza non l'avete potuto ricostruire.
G.A.: No.
P.M.: Bene. Vogliamo vedere le foto con lei. Presidente, la celerità non fa parte spesso dei nostri uffici, ma oggi l'abbiamo avuta, abbiamo il punta laser.
A.B.: Io come difesa sono distrutto.
P.M.: Apprezziamo che la sua richiesta è stata esaudita prima possibile.
Presidente: Vediamo se funziona prima...
P.M.: Sì, ha ragione, non allarghiamoci troppo in considerazioni.
Presidente: Al teste lo deve dare.
P.M.: Forse addirittura se funziona, direttamente sulla...
Presidente: Vediamo se funziona. Lo punti verso lo schermo vediamo se funziona.
P.M.: Vediamo se riusciamo a farlo… a ottenere dei risultati. Non funziona. Allora ci siamo allargati troppo.
Presidente: Siete sicuri che funziona? Proviamo.
P.M.: Vuole provare lei dottore?
Presidente: Eppure è un raggio… facilissimo.
P.M.: A noi ci interessava a far vedere l'oggetto poi...
A.B.: Quello sarebbe il laser?!?
P.M.: Avvocato, né so quanto lei, non l'avevo nemmeno richiesto, capisco che può essere utile... chi di dovere si è dato da fare, il risultato per ora non è proprio...
A.B.: Mi rendo conto di essere proprio un piccolo…
G.A.: Ci sono zone che più scuro che si vede e dove non si vede. Ecco, lì dove dobbiamo far vedere bossoli non li vediamo.
Presidente: Ah, eccolo là! Ma è sul soffitto!
G.A.: No, no, guardi, dottore.
P.M.: Vabbè, proviamo poi ad attrezzarci meglio. Per ora apprezziamo la buona volontà. La Corte ci dia...
Presidente: Tutte buone intenzioni non fa al caso nostro.
P.M.: Poi cerchiamo di migliorare.
Presidente: Arrangiamoci in maniera più artigiana.
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