martedì 28 giugno 2011

Enzo Materassi - Deposizione del 01 giugno 1994

 
Enzo Materassi fu ascoltato il primo giugno 1994 nel processo a Pietro Pacciani. Quelle che seguono sono le sue dichiarazioni.

P.M.: Sentiamo Materassi Enzo, Presidente.
Presidente: Materassi Enzo. Prego, no, no qua, buonasera signor Materazzi, prego si accomodi guardi su quella sedia lì, stia attento a non inciampare nei fili, si metta pure comodo, senta, consente di essere ripreso dalle telecamere?
E.M.: Son anche bellino.
Presidente: Va bene.
P.M.: Ci vuole Presidente, il caldo è insopportabile.
Presidente: Benissimo allora legga per cortesia quella formula magica.
P.M.: Ci alleggeriamo…
E.M.: Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione mi impegno a dire tutta la verità e non a nascondere nulla di quanto è in mia conoscenza.
Presidente: Benissimo, le sue generalità? Come si chiama, dove è nato…
E.M.: Materassi Enzo, nato a Vicchio xx.xx19xx
Presidente: Residente?
E.M.: Vicchio.
Presidente: Residente a Vicchio.
E.M.: Via xxxxxx xx xxxxxx n.xx.
Presidente: Benissimo, senta signor Materassi…
E.M.: Dica.
Presidente: Vuole rispondere alle domande del Pubblico Ministero per cortesia?
E.M.: Volentieri.
Presidente: Prego.
P.M.: Signor Materassi lei ci ha detto è di Vicchio, vero? Lei conosce o ha conosciuto il signor Pacciani?
E.M.: L’ho conosciuto Pacciani quando è uscito dalla carcere verso il ’68 perché prima io non abitavo… abitavo a Vicchio, cioè la mia famiglia, ma io lavoravo a Firenze in Via Gian Paolo Orsini e abitavo in via Chiantigiana 33 dove poi mi sono sposato e poi…
P.M.: E dove l’ha conosciuto il Pacciani?
E.M.: L’ho conosciuto perché mi sembra che abbia fatto qualche quindicina al Comune lì o qualcosa poi dopo quando è andato a casa non l’ho visto più.
P.M.: Qui siamo in anni lontani.
E.M.: Si eh, in quell’epoca lì.
P.M.: Quando lei lavorava al Comune, ha detto?
E.M.: No io penso che lui abbia…
P.M.: …per il Comune.
E.M.: Abbia fatto una quindicina al Comune.
P.M.: Una quindicina cioè quindici giorni di lavoro?
E.M.: Un so, come davano a tutti, vero?
P.M.: E che lavori erano?
E.M.: Quegli che danno i sindaci ora… O spazzare o andare…
P.M.: Senta una cosa, poi l’ha mai più rivisto Pacciani?
E.M.: Si
P.M.: Dove l’ha rivisto?
E.M.: L’ho rivisto a Mercatale.
P.M.: A Mercatale, in che occasione?
E.M.: Nell’83 quando siamo andati a suonare perché io fo parte della Vicchio Folk Band.
P.M.: Ecco e lei lo rivide a Mercatale?
E.M.: Si.
P.M.: E vi parlaste? Vi salutaste?
E.M.: Si, si, si.
P.M.: Ecco.
E.M.: Gli spiego perché.
P.M.: Ecco, ci spieghi perché.
E.M.: Io arrivai a Mercatale e si fece la sfilata poi ci si fermò in una piazza vicino alla chiesa e c’erano dei ragazzi che sentii una persona che disse: Siete di Vicchio? Dice: Si. - Conoscete un certo Cesari Costante? Questo ragazzo dice: No, io non lo conosco. Allora cercarono la persona che in quel momento lì… chi era il più anziano, io ero fra i più anziani, allora s’avvicinò a me e io gli dissi… a quel momento lì lo riconobbi perché domandava anche di Cesare, Gli dico  - Che c’è Pietro? - gli dissi, dice: Ma Costanti Cesare… Anzi disse: Costante i cche fa? – E’ morto. Gli dissi io, purtroppo. Oh, mi dispiace. Disse lui. O quando gli è stato? Io dissi: Non te lo so dire. Perché non me lo ricordavo, come non me lo ricordo neanche ora, la data precisa. E in quel momento lì i ragazzi chiesero: Ma bere un si beve mai? E allora lui rispose: Te lo porto io, stai tranquillo ti porto di’ vino genuino io che non avete mai bevuto. Andò via e dopo dieci minuti boni gli arrivò e ci portò da bere e gli era anche un buon vino.
P.M.: E l’offrì ai presenti.
E.M.: E diede da bere a tutti i musicanti, cioè ai maschi, a noi.
P.M.: Perfetto.
E.M.: Perché le femmine bevan l’acqua, vero?
P.M.: C’erano le femmine o eran già andate via?
E.M.: No lì quando s’arriva e ci si ferma siamo un gruppo però le femmine son molto più avanti di noi, mi capisce?
P.M.: Ho capito. Lei capì o vide se lui aveva o disse qualcosa se aveva assistito alla vostra rappresentazione?
E.M.:
P.M.: Non disse nulla?
E.M.: No, lui ci diede da bere….
P.M.: Non ol’aveva visto prima, lei lo vide solo dopo?
E.M.: No io lo vidi quando, quando…
P.M.: Si, si dico era dopo la vostra sfilata?
E.M.: La sfilata noi l’avevamo fatta dal pullman a questa piazza, al momento che ci siamo fermati s’aspetta sempre che qualcuno ci dia da bere qualcosa e a quel punto lì fu chiesto da bere da questi ragazzi e lui mentre rispondeva a me disse - ve lo porto io – e onestamente ce lo portò…
P.M.: Non ho capito, scusi, perché non l’ho capito io, la sfilata delle ragazze c’era già stata o no?
E.M.: Si, è! Quando s’arriva si parte dal pullman e si va al posto dove deve venire i valletti eccetera.
P.M.: I balletti però non c’erano ancora stati?
E.M.: Ancora no.
P.M.: Ci furono dopo la bevuta?
E.M.: Si.
P.M.: Lei ha modo di ricordare o ha elementi per ricordare se quel giorno, alla sfilata delle majorette, c’era anche Pia Rontini?
E.M.: Mah, io penso la ci sia stata percheè…
P.M.: Però lei non ha…
E.M.: Perché le c’erano tutte… S’era un bel gruppo a quell’epoca lì, c’era un trentacinque donne e una quaranta cinquina di musicanti, quando s’era al completo e quindi…
P.M.: Lei ci sarà stata ma non ha elementi per dirlo con certezza.
E.M.: Noi si faceva due pullman e cioè: c’è il pullman dei giovani e il pullman di quegli…
P.M.: Meno giovani.
E.M.: Meno giovani da stare un pochino più tranquilli, poi magari si faceva chiasso anche noi… Quindi le majorette….
P.M.: Erano nell’altro pullman
E.M.: …conoscere le conosco tutte purtroppo… ma…
P.M.: Mica purtroppo!
E.M.: Se eran tutte presenti non lo potrei giurare, ecco.
P.M.: Bene, ce lo hanno detto gli altri. Non ho altre domande grazie.
Presidente: Bene, signori avvocati di parte civile? Nessuna domanda, signori difensori dell’imputato?
Avvocato Bevacqua: Si, soltanto così è una…
Presidente: Avvocato Bevacqua prego.
A.B.: Senta, il pullman dei meno giovani come noi stava dietro? Davanti? Dove stava?
E.M.: Avvocato…
A.B.: No, no, no
P.M.: Undici anni fa…
A.B.: Allora gli faccio un’altra domanda.
E.M.: Molte volte è davanti… molte volte…
A.B.: Le volevo dire, quando voi scendete, i meno giovani, quando scendevate andavate a chiedere da bere o no?
E.M.: No. Prima si fa il nostro servizio…
A.B.: Si, si, certo.
E.M.: …si va a prendere i nostri strumenti, ci mettiamo in fila e poi si parte e si va al punto dove si deve fare questa esibizione, facendo la sfilata, e lì il nostro presidente va a portare tutto quello che deve portare, noi s’aspetta quei dieci minuti…
A.B.: La domanda che le volevo fare
E.M.: …un momento di risposto, ecco.
A.B.: Si certo, il ristoro normalmente voi…
E.M.: Ci danno da bere.
A.B.: Ecco ma il vino, la bevanda che normalmente viene usata dai meno giovani penso che sia il vino… Oltre l’acqua, no?
E.M.: Si.
A.B.: Più il vino?
E.M.: Certo, c’è vino e acqua.
A.B.: I giovani preferiscono Coca Cola, altre cose…
E.M.: Eh ma a di molti gli davano acqua.
A.B.: La zona dei meno giovani era quella nella quale sostavano queste persone che bevevano il vino?
E.M.: Si.
A.B.: Ecco, mentre i giovani se ne andavano da un’altra parte a bere l’acqua, qualcosa di più…
E.M.: Si, veniva distribuito in quel modo lì perché ora, in quel caso lì ci ha offerto da bere lui, va bene, sennò arrivava qualcuno lì del consiglio…
A.B.: Del comitato.
E.M.: …del comitato e ce lo davano loro, ha capito?
A.B.: Va bene, grazie. Tanto questo ha un valore così, per ricordare le feste paesane, grazie.
Presidente: Altre domande?
P.M.: Nessun’altra domanda Presidente.
Presidente: Può andare grazie signor Materassi.
P.M.: Presidente faccio Presente che oggi abbiamo sentito 18 testi, il diciannovesimo ho un certificato medico, è qua, che non è potuta venire, il ventesimo non è venuto. Mi sembra, aldilà dell’ora, l’impegno che avevo preso li abbiamo sentiti tutti.
Presidente: Quindi non abbiamo più testi.
P.M.: Non abbiamo nessun’altro teste.
Presidente: Che vuol dire che potevamo sentirne di più.
P.M.: Presidente 20, io…
Presidente: Allora facciamo un programma per la prossima settimana…
A.B.: Oh anche io perché siccome altrove il programma è cosiddetto programmato anche fra difesa e accusa, mi scusi Presidente, se il Pubblico Ministero mi vuole dire che cosa farà la prossima settimana io non mi porterò tutta ‘sta barca di roba dietro…
P.M.: Mi sembra che i testi che rimangono… testi come testi… per fortuna non sono moltissimi quindi è facile capire quali saranno…
A.B.: Ho capito.
P.M.: …tranne quelli nuovi, poi sentirò la Polizia giudiziaria, come testi già indicati, nell’ordine
A.B.: Grazie. Quindi no, volevo domandare, mi scusi Presidente faccio a lei la domanda perché lei, se crede, la rivolga al signor Pubblico Ministero
P.M.: No, no perbacco!
A.B.: I signori tedeschi li sentiremo quando?
P.M.: I signori tedeschi, il P.M., ne ha due soltanto e debbo concordare con la Corte una data se poi ci mettiamo lì col calendario lo possiamo fare con il difensore e con il Presidente, sono da citare.
A.B.: Grazie, anche perché bisogna citarli per tempo, questi sono in ferie…
P.M.: Noi a disposizione per concordare una data che vada bene a tutti.
Presidente: Dunque per il momento ovviamente andiamo alla prossima settimana…
A.B.: Ecco signor Presidente la prossima settimana…
Presidente: …sperando, sperando, appunto, ora non so questi lavori che cosa comporteranno anche perché sicuramente dovranno mettere le mani anche dentro il bunker, questa ditta, quindi sono un po’ così, sul chi va là, nel frattempo certamente andiamo a lunedì, sperando di fare tre udienze consecutive almeno…
A.B.: Va bene.
Presidente: Però, ripeto, c’è questo punto interrogativo e d’altra parte è nell’interesse di tutti a questo punto…
P.M.: Posso convocare lunedì, martedì e mercoledì?
Presidente: In linea di massima direi proprio di si però Pubblico Ministero per cortesia prenda contatto con me domani.
P.M.: Bene, senz’altro.
Presidente: Perché domandi avendo parlato…
P.M.: Aspetto per le citazioni.
Presidente: … con i tecnici del comune e questi di questa ditta avrò idee più chiare sull’agenda dei lavori che d’altra parte come vedete a questo punto sono indifferibili perché qui non ci si sta più.
P.M.: Bene, grazie.
Presidente: Quindi detto questo ci aggiorniamo a lunedì 6 giugno alle ore 9:00, disponendo per quella data la traduzione del detenuto, l’udienza è tolta signori, buonasera.

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