Segue dalla prima parte.
Presidente: Signori avvocati avete…
Avvocato Bevacqua: Aldilà di questa mammella sinistra che non le toccò, mi apre, no? La toccò o no?
S.L.: Come scusi?
A.B.: Gliela toccò o non gliela toccò?
S.L.: Me la toccò.
A.B.: Gliela toccò.
S.L.: Eh, eccome!
A.B.: Toccata e fuga perchè poi…
P.M.: C’era la labbrata in arrivo!
S.L.: Non gli detti il tempo perché sennò lo buttavo giù di sotto.
A.B.: Toccata e fuga. Sa che significa toccata e fuga?
S.L.: E scappò perché avevo già allentato questa…
A.B.: A me della toccata e fuga del Pacciani mi interessa poco, mi interessa più quelle di Bach ma non queste qua. Senta signora, lei da quanti anni sta laggiù dove stava?
S.L.: Piazza del popolo?
S.L.: A.B.: Si.
S.L.: Dall’83 al ’93.
A.B.: ma anche nell’80 stava lì?
S.L.: No io ci sono andata nell’83, il 5 di febbraio.
A.B.: Senta, vorrei dirle che lei ha detto queste cose, che lei stette lì: “In merito a quanto voi mi chiedete a proposito degli sportelli del gas” se lo ricorda gli sportelli del gas? La chiamarono, gli sportelli del gas che erano stati messi? Eccetera…
S.L.: Si
A.B.: lei parlò dell’anno ’80 e ’81.
S.L.: Si che fecero gli sportelli si.
A.B.: Nellanno ’80 e nell’anno ’81.
S.L.: Io non ci stavo però.
A.B.: Però lei pagò?
S.L.: Certo che pagai!
A.B.: Ohooo! E questo volevo sapere io!
S.L.: Venne lui a portarmi la cifra che dovevo pagare.
A.B.: Ohooo vede! Allora dunque lei nell’anno ’80 dice di avere… era dopo l’estate… agli inizi di ottobre di avere parlato con un certo Ugo Nencioni, se lo ricorda questo?
S.L.: No… e… quello si difatti poi è morto.
A.B.: Va be’, pace all’anima sua ma dico se lo ricorda che Nencioni c’era? Era quello che vi fece il lavoro?
S.L.: Lui fece la buca
A.B.: Lui fece la buca…
S.L.: Lui fece la buca e Nencioni murò.
A.B.: E Nencioni murò. Ecco, questo succedeva nel millenovecentottanta?
S.L.: Eh si all’incirca.
A.B.: ’80. Ecco e lui murò, Nencioni murò, lui fece la buca e poi le mandò il conto, di sessantamila lire?
S.L.: Si venne a portarmelo lui.
A.B.: Se lo ricorda?
S.L.: Siii.
A.B.: Che era l’anno millenovecentottanta?
S.L.: Si.
A.B.: Ecco, soltanto questo volevo lei mi dicesse.
S.L.: Si.
A.B.: La ringrazio.
S.L.: Prego.
P.M.: Signora vuole chiarire allora come mai se lei non abitava lì pagava un conto nell’80 di quella casa?
S.L.: E si stava giù a Santa Lucia.
P.M.: Si, come mai lei paga un conto di una casa, nel 1980, di uno sportello del gas se lei abita da un'altra parte?
S.L.: Perché lui mi venne a portare il conto, dice: questa è la spesa della buca del metano.
P.M.: Dell’appartamento sopra Pacciani che era di sua proprietà?
S.L.: Si.
P.M.: E che era affittato ad altre persone?
S.L.: No era vuoto.
P.M.: Era vuoto, era per completezza, però era già di sua proprietà?
S.L.: Si, si.
P.M.: poi c’è andata ad abitare dopo?
S.L.: Nell’83.
P.M.: Ecco, quindi è stato per alcuni anni vuoto?
S.L.: Eh… ’78… Io la comprai nel ’78, si, verso l’80 fu libera… ‘79/’80…
P.M.: Quindi vi faceste questi lavori in quell’epoca lì…
S.L.: Si.
P.M.: Alcuni, questi degli sportelli, li fece il signor Pacciani e lei lo rimborsò, questo è il concetto?
S.L.: Certo.
P.M.: Bene, grazie, per capire soltanto signora. Non ho altre domande, grazie.
Presidente: Avvocato Fioravanti:
A.F.: Signora Lalletti in che anno lei ha visto per la prima volta Pacciani?
S.L.: Io.. quando lui c’è tornato lì… io penso nel ‘79/’80…
A.F.: Ecco quindi contemporaneamente a quei lavori che facevate insieme per il gas?
S.L.: Si.
A.F.: Ecco e quando è successo il fatto della mammella sinistra?
S.L.: Eh questo, ora non me lo ricordo bene il punto ben preciso… sarà stato…
Presidente: Ma lei stava già in casa o no?
S.L.: Si, ci stavo già, sicchè sarà stato ‘85/’86… Ottanta… No di più, quand’è tornato di carcere.
A.F.: Quando è tornato di carcere per le figlie?
S.L.: Mi sembra. Ora non posso…
A.F.: E quando è tornato di carcere per le figlie?
S.L.: Nel ’92 è tornato di carcere.
A.F.: Senta una cosa signora, Pacciani dopo che è tornato di carcere dove abitava in Piazza del popolo o in via Sonnino?
S.L.: Ma lui veniva anche di là.
A.F.: E in uno di quei giorni, dal 6 dicembre ’91 perché in quella data lui tornò dal carcere, dal 6 dicembre è successo questo fatto del tetto?
S.L.: Del tetto si.
A.B.: Quindi nel ’91 è successo questo fatto.
A.F.: Nel ’91.
S.L.: No la mammella sinistra prima.
A.F.: M’ha detto nel ’91…
Presidente: Signora, tenga presente, tanto per darle un riferimento, sennò lei fa confusione, l’episodio del sacchetto che lei vide gettare nella spazzatura, rispetto a quell’episodio lì era prima? Era dopo? Era contemporaneo quest’affare del Pacciani che le mette le mani, o cerca di metterle le mani addosso?
S.L.: No prima.
Presidente: Molto prima?
S.L.: Prima, prima.
Presidente: prima quanto?
S.L.: E chi se lo ricorda? Ora anche l’anno… Come si fa? Dopo dieci anni…
Presidente: Si ha ragione signora. Quindi non era in quell’epoca lì?
S.L.: No quella della mammella fu prima.
Presidente: Molto prima?
S.L.: Si, si. Io dico che forse non era andato nemmeno in carcere, forse.
Presidente: Forse non era andato nemmeno in carcere. Va bene.
A.F.: Senta signora, chi l’ha chiamata a lei per deporre su questi fatti?
S.L.: Pe cosa? Pe’ i contatore?
A.F.: Per raccontare queste cose che ci ha raccontato a noi…
S.L.: A me mi hanno chiamato i Carabinieri di San Casciano.
A.F.: Quante volte?
S.L.: Una volta
A.F.: Una volta sola?
S.L.: Si.
A.F.: Dove su in caserma?
S.L.: In caserma.
A.F.: E lei ha firmato un verbale?
S.L.: Si ho firmato il verbale dei contatori.
A.F.: Gliel’hanno letto prima di firmare?
S.L.: Si.
A.F.: E quindi per lei andava tutto bene quello che aveva detto?
S.L.: Per me si.
A.F.: Ecco signora ma lei mettendo il dito su quel pacco come una caramella, diceva sua figlia, su quel pacco, cos’ha pensato quando toccava? Che ci poteva essere lì dentro?
S.L.: Eh chi lo sa? Non lo so mica!
A.F.: E perché gli è venuta questa curiosità d’andare ad alzare il coperchio?
S.L.: A tutti verrebbe la curiosità d’andare a tastare con le cose che c’era in giro…
A.F.: E che c’era in giro signora?
S.L.: Ma come che c’era?!? Quello che dicevan di lui!
Presidente: Cosa dicevano, via, di lui?
S.L.: Dicevano che era il mostro, che ci aveva questa pistola e via discorrendo.
A.F.: Ah e quindi ci poteva essere anche una pistola lì dentro?
S.L.: Io non dico nulla perché non lo so, non l’ho mica aperto. La curiosità e basta.
A.F.: Grazie.
A.B.: Senta signora mi scusi, lei stava sopra no di questo signor Pacciani?
S.L.: Si, si.
A.B.: E stava dal 1983, quindi lei tutto quello che succedeva sotto in genere o percepiva rumori o vedeva gente? Vero?
S.L.: Si io sentivo rumori.
A.F.: Perché la vostra è una zona un po’ isolata? O no?
S.L.: No è abbastanza tranquilla, una zona abbastanza…
A.B.: Tranquilla quindi non è che ci passa molta gente… No?
S.L.: Ci passano ma insomma…
A.F.: Ecco ma lei si ricorda se prima che il signor Pacciani fosse uscito dal carcere, in quella casa, in quel giardino, in quel magazzino, in quel garage c’eran venuti varie volte i Carabinieri, la Polizia… Si ricorda?
S.L.: Si io l’ho visti però per me…
A.B.: Siamo d’accordo, ma lei li ha visti più volte che erano entrati a perquisire? Se lo ricorda?
S.L.: Si.
A.B.: Prima che il signor Pacciani uscisse?
S.L.: Si.
A.B.: Quindi l’aveva visto parecchie volte?
S.L.: Si
A.B.: Ecco, basta non voglio altro.
Presidente: Signora questo fagotto era grande? Piccolo? Com’era? Che dimensioni poteva avere?
S.L.: No una cosa media, un coso, un malloppo così…
A.B.: Un cannone!
A.F.: Una bomba a mano.
Presidente: Lei fa il gesto praticamente di unire le braccia in circolo, praticamente…
S.L.: si.
Presidente: Quindi per darci un’idea. Come un televisore di medie dimensioni, tanto per dire un oggetto di uso comune.
S.L.: Si pressappoco.
Presidente: La forma era piuttosto rotondeggiante o di altro tipo?
S.L.: Era da una parte un po’ tonda e da una parte un po’ anche rettangolare, così.
Presidente: Schiacciata.
S.L.: Si.
Presidente: Va be’, altre domande signori?
P.M.: Nessuna Presidente grazie.
Presidente: Signora può andare, grazie buonasera.
P.M.: Una scatola di roba andata a male…
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