giovedì 5 maggio 2011

Luca Iandelli - Deposizione del 31 maggio 1994 - Terza parte

Segue dalla seconda parte.

Avvocato Bevacqua: Posso?
Presidente: Avvocato Bevacqua prego.
A.B.: Grazie. Senta signor Iandelli lei ha detto che i nom gli furono fatti, suggeriti, detti dal maresciallo Minoliti, vero?
L.I.: Si.
A.B.: Cioè gli disse se potevano essere queste due persone: il Pucci…
L.I.: Se potevo?
A.B.: Se potevano essere… una di quelle persone poteva essere o il Pucci o il Pacciani e lei disse… cosa disse?
L.I.: Io dissi che non li ho riconosciuti, poteva essere chiunque, non li ho riconosciuti…
L.I.: Ecco, si ricorda se proprio in occasione di questo interrogatorio dal maresciallo Minoliti lei che insisteva in certe cose ad un certo punto il maresciallo Minoliti, c’è scritto nel verbale, siccome la Corte non ce l’ha ma io lo devo leggere: “A questo punto l’ufficio da atto che il presente verbale sarà tempestivamente trasmesso al Pubblico Ministero per tutti i reati che esso potrà ravvisare”, se lo ricorda questo? Tant’è che lei non lo firmò…
L.I.: Mi può spiegare che cosa era? Non capisco bene.
A.B.: Lei viene sentito su ordine del Pubblico Ministero dal maresciallo Minoliti il 31 gennaio 1993, se lo ricorda?
L.I.: Si.
A.B.: Era gennaio.
L.I.: Si senz’altro.
A.B.: E lei viene sentito dal maresciallo Minoliti, dall’ispettore della P.S. Lamperi e assistente capo della P.S. Venturini Alessandro, c’era tre persone accanto a lei, vicino a lei che le facevano delle domande…
L.I.: Si.
A.B.: Ecco, in particolare a un certo punto volevano sapere anche di questa ragazza eccetera, dopo averle suggerito a suo tempo del Pucci e del Pacciani lei disse, non voleva dire, non voleva assolutamente dire quello che volevano probabilmente loro tant’è che loro le contestano: “A questo punto l’ufficio da atto che il presente verbale sarà tempestivamente trasmesso al Pubblico Ministero per tutti i reati che esso potrà ravvisarvi” si ricorda che le fecero delle minacce, lo sbattevano dentro?
L.I.: Si.
A.B.: Ohoo e probabilmente questi signori hanno dimenticato che c’è un articolo 13 della Costituzione, hanno dimenticato ma comunque qualche volta bisognerebbe ricordarglielo, allora si ricorda anche che lei questo verbale non lo volle firmare?
L.I.: Si mi ricordo.
A.B.: Si ricorda, ohoo e allora questo se lo ricorda e lo alleghiamo alla Corte però devo domandarle un’altra cosa, lei ha detto prima che questo discorso, va bene? Era uno dei tanti discorsi che si facevano nel momento in cui Pacciani viene fermato, viene perquisito più volte, tant’è che questo signore dice, il Caioli, che o lei o lui avrebbe detto: stavolta il Pacciani va dentro, stavolta lo trovano, sarebbe il mostro. Se la ricorda questo discorso? Manca poco, nel senso che fra poco tempo sarà arrestato, o no?
L.I.:
A.B.: Si ricorda il discorso? Perché lei…
L.I.: Mi ricordo d’aver incontrato il signor Caioli un giorno al Galluzzo che abbiamo parlato di questa cosa però di questo particolare no.
A.B.: Ecco, avete parlato di questa cosa, ora lei ha precisato al Pubblico Ministero le modalità del fatto, come si è svolto, che cosa lei ha visto, va bene? Lei ha detto particolarmente che si trovava in una Passat familiare, l’ha detto pac’anzi ma c’è scritto anche qui, giusto?
L.I.: Certo.
A.B.: E avrebbe visto come un uomo che abbracciava questa Passat, addirittura lei ha detto che la pistola batteva contro il deflettore della Passat, vero?
L.I.: Si.
A.B.: Benissimo e l’altro braccio dall’altra parte della Passat.. eh?
L.I.: Mhmm
A.B.: Vero?
L.I.: Si.
A.B.: L’ha detto. Ecco, lo conferma questo?
L.I.: Si.
A.B.: lo conferma, benissimo. Poi lei ancora sentito su questo episodio dal Pubblico Ministero: “Mi si chiede se abbia successivamente all’episodio rivisto una persona con un braccio ingessato o fasciato e se abbia potuto ricollegare tale circostanza all’uomo di cui ho parlato e lei dice, puntini: “questo non è avvenuto. Mi si fa presente che Luigi, il pasticcere, ha dichiarato che io nel raccontargli l’episodio gli riferii anche che il giorno dopo vidi il Pacciani con il braccio ingessato e che quindi maturai la convinzione che era stato proprio il Pacciani quello che avevo visto quando ero in macchina” e lei risponde: “Io non ho detto questo al Caioli”, conferma questa circostanza?
L.I.: Si.
A.B.: “Non ricordo quale fu l’occasione per entrare con il Caioli nel discorso relativo a quello che mi era successo nel piazzale antistante al cimitero di San Casciano. Conosco il Pucci di Mercatale lui è uno che porta gli occhiali da vista con i capelli bianchi ed una corporatura simile a quella del Pacciani. I due mi sembrano molto simili.” Si ricorda d’aver detto anche questo?
L.I.: Si.
A.B.: Benissimo. Ecco, io le devo dare atto pubblicamente che lei ha cercato in tutti i modi di evitare che il suo rapporto antecedente potesse essere pubblicizzato ed è stato un uomo veramente d’onore, come si dice dalle mie parti, però purtroppo le esigenze di giustizia hanno portato a questa amarissima questione e purtroppo a questa amara manifestazione processuale. Senta, lei quando fu sentito ancora dai carabinieri, dal maresciallo Minoliti, quello che le aveva suggerito i due nomi, no? Maresciallo Minoliti e gli altri due, Lamperi e Venturini, lei dopo che fece? Parlò con questa sua ragazza?
L.I.:
A.B.: lei era in difficoltà chiaramente, no?
L.I.: No io dopo l’ennesima riunione, diciamo, lì alla caserma dei carabinieri, dopo varie pressioni da parte degli inquirenti ai quali ho dovuto dire chi era questa persona mi son sentito in dovere di avvertirla che avevo dovuto fare il suo nome…
A.B.: E fu intercettata anche la sua telefonata, lei non lo sa ma io lo so. E allora? Ebbe varie pressioni dai carabinieri?
L.I.:
A.B.: Tanto lo dica, tanto ormai… prima era pallido ora è diventato più rasserenato, davanti alla Corte, alla giustizia, in nome del popolo italiano si deve fare giustizia, si deve sapere tutto. Capito? Anche dei custodi che dovrebbero essere custoditi non si sa da chi…
Presidente: Ma insomma che razza di pressioni possono averle fatto?
L.I.: Mah, essere richiamato costantemente e un po’ a tutte le ore, a distanza di così poco tempo…
P.M.: Facciamo spiegare a quali ore e quante volte perché ci son dei verbali…
L.I.: Ma questo non me lo ricordo ma senz’altro il sabato…
P.M.: Come mai il sabato? Perché lei gli altri giorni forse era occupato?
L.I.: Non penso che avete preso questo riguardo…
P.M.: Io…
L.I.: O chi per lei.
P.M.: Si, si, no, ci mancherebbe.
Presidente: Va be’, quindi le sciupavano il fine settimana.
L.I.: No
A.B.: No, nel senso, non è il sabato…
L.I.: Uno che veniva avvertito a così breve distanza di presentarsi repentinamente. Che sia il sabato…
Presidente: Questi sono i fatti.
A.B.: Questi sono i fatti…
L.I.: Questi sono i fatti e insomma e insistentemente venivo pressato dovendo un po’… Sembrava che io dovessi occultare il nome di qualcuno…
P.M.: Di questa donna.
L.I.: No oltre che della donna…
A.B.: Sto facendo io l’interrogatorio, il controesame lo sto facendo io
P.M.: Credevo avesse finito.
Presidente: Facciamo parlare il teste via, lo stava dicendo, non della donna ma ovviamente di quello che lui aveva visto. Va bene.
A.B.: Senta, lei, mi perdoni, ma siccome non mi torna un certo dato, sia sul deflettore della Passat, sia su questo uomo che abbracciava la Passat che ci ha un muso che non finisce mai, l’ho guardato, l’ho visto, eccetera, ecco le volevo domandare, questo poi lo vedrà la Corte guardando le Passat che passano di qua e di là, se è possibile, se non è possibile, se hanno il deflettore, se non ce l’hanno, se si può abbracciare con questo muso… va be’ io le volevo domandare: ma è possibile che lei abbia visto veramente la mano, le dita che impugnavano questa pistola oppure no? Perché se lei ha visto la canna, la canna sta un po’ distante dalle dita, o no? Va bene? Capisce? Spiego? Questa è la pistola, questa è la canna, batto sul finestrino e qua a distanza di… perlomeno dieci centimetri dovrebbe stare le dita e quindi la mano. Siccome era buio quasi pesto o del tutto pesto, come faceva lei a vedere queste mani? Oppure è stata una sua sensazione? Proprio a individuare praticamente la grossezza delle dita, in quel buio? Eh? Così…
L.I.:
A.B.: Non se lo ricorda…
L.I.: No mi ricordo che ho visto senz’altro la pistola e la mano appoggiata al finestrino…
A.B.: La mano destra.
L.I.: La mano destra.
A.B.: L’altra mano dov’era?
L.I.: L’altra mano era sul parabrezza appoggiata sui tergicristalli.
A.B.: Sui tergicristalli. Va bene, nessun altra domanda.
P.M.: Presidente io ne avrei qualcuna ovviamente alla luce…
A.B.: E io voglio produrre la documentaz.. i due verbali Presidente.

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