Mario Lasagni fu ascoltato il 26 maggio 1994 nel processo a Pietro Pacciani. Quelle che seguono sono le sue dichiarazioni.
Presidente: Ecco allora un altro teste, si accomodi prego. Le sue generalità per favore?
M.L.: Lasagni Mario, nato a Firenze, il xx aprile 1928.
Presidente: Residente?
M.L.: A Firenze, via Xxxxxx Xxxxxxxx, 38.
Presidente: Vogliamo fargli leggere quella formula per cortesia
M.L.: Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza.
Presidente: Bene. Risponda prego alle domande del Pubblico Ministero.
P.M.: Signor Lasagni lei ha detto abita a Firenze se non ho capito male.
M.L.: Si.
P.M.: Ma ha mai abitato o avuto case in campagna?
M.L.: Si.
P.M.: Dove?
M.L.: Allora in località S.Anna prima di entrare a Mercatale e poi in fondo chiamato Terzona di proprietà del… Beh, ora ve lo dirò… Non mi viene in mente.
Presidente: Va bene. Le rinfreschiamo poi la memoria.
M.L.: Rosselli Del Turco.
Presidente: Rosselli Del Turco.
P.M.: In che epoca? Lo ricorda?
M.L.: Si più o meno nell’80 a S.Anna sopra, poi lasciammo quella casa lì e andammo giù in Terzona sarà stato l’81 e siamo stati fino all’83, alla fine dell’83.
P.M.: Era una casa dove lei andava… quindi una seconda casa?
M.L.: Si ci andavamo soltanto la domenica.
P.M.: Con la famiglia? Con gli amici?
M.L.: Con gli amici, bravo si.
P.M.: Quindi andavate solo la domenica o…
M.L.: Solo la domenica e verso le sei e mezzo, le sette, a seconda delle giornate si faceva più tardi e si tornava a casa, quando si poteva andare…
P.M.: Mentre d’estate tornavate via a buio, più tardi?
M.L.: Si, più o meno… A buio mai perché fino alle nove l’era sempre giorno.
P.M.: Al massimo alle nove/nove e mezzo
M.L.: Si, si, si.
P.M.: Senta una cosa in queste sue visite a questa casa ha conosciuto il Pacciani?
M.L.: Si.
P.M.: Come mai?
M.L.: E’, stava di fronte di casa.
P.M.: Ecco stava di fronte
M.L.: Anche a non volere… Ho parlato molte volte con lui… così…
P.M.: Con i familiari? Le figlie? La moglie?
M.L.: Mah con la moglie e la figlia abbiamo parlato poco.
P.M.: Come mai?
M.L.: Non uscivano quasi mai.
P.M.: Nemmeno la domenica quando voi andavate lì?
M.L.: Era molto difficile che uscissero, anzi un paio di volte siamo riusciti a chiamarle e a portarle dove si mangiava su il parto, qualche biscotto o qualche cosa, però dopo un pochino andavano via…
P.M.: Come mai questo atteggiamento? Glielo avete chiesto?
M.L.: Glielo abbiamo chiesto si, loro non dicevano niente.
P.M.: E cosa vi hanno risposto?
M.L.: Si capiva che l’avean paura, non so perché forse…
P.M.: Paura di voi?
M.L.: No di noi no.
P.M.: Paura di chi allora? Chi c’era?
M.L.: Penso del signor Pacciani.
P.M.: Ma era presente?
M.L.: No, no, no.
P.M.: Avevano paura anche selui non c’era?
M.L.: E infatti… No paura, avean paura di escire
P.M.: Di uscire?
M.L.: Almeo quello che…
P.M.: …che avete capito voi. E il Pacciani lo vedevate uscire?
M.L.: Siii ci ho parlato tante volte del più e del meno…
P.M.: E lo vedevate tornare?
M.L.: No, quello difficilemente, ora sa… A parte…
P.M.: Cioè quando andavate via voi la sera normalmente lui non era ancora rientrato, è questo?
M.L.: Si questo si, più o meno così però a volte…
P.M.: A volte tornava.
M.L.: Non potrei giurare perché l’abbiamo visto anche di giorno.
P.M.: Cioè in parole povere queste donne erano impaurite, anche se lui non c’era…
M.L.: Si, noi… Io… Almeno personalmente penso che fossero impaurite perché non doveano escire di casa, perché sennò non era possibile
P.M.: Perché lui a volte l’avete visto tornare all’improvviso? Non lo so…
M.L.: No.
P.M.: Erano impaurite indipendentemente dalla sua presenta
M.L.: Penso che lui non volesse che stassero fuori, che vedessero persone, poi naturalmente…
P.M.: … il motivo lei non lo sa. E in queste domeniche, quando voi andavate via, normalmente lui non era rientrato?
M.L.: No.
P.M.: D’estate era… Fino… Insomma fino all’ora… Lei ha detto le nove… Finchè non faceva buio…
M.L.: Finche non faceva buio.
P.M.: Era il vostro modo di…
M.L.: A volte siamo andati via prima…
P.M.: Raramente l’avete visto rientrare…
M.L.: Si.
P.M.: Senta una cosa, fra le persone che erano con lei cosa c’era? Sua moglie, degli amici?
M.L.: Si, moglie e amici.
P.M.: E la signora Ceccarelli Miranda chi è?
M.L.: La signora Ceccarelli Miranda è vedova del signor Anichini
P.M.: E’ una vostra conoscente?
M.L.: Si un’amica proprio…
P.M.: Senta una cosa, a lei il Pacciani ha mai offerto animali da imbalsamare o imbalsamati?
Avvocato Bevacqua: Domandiamolo a lei Presidente.
P.M.: No a lei signor Lasagni.
A.B.: Va bene.
M.L.: No a me no, personalmente no, ma non credo che… Mi sembra una volta questa signora Miranda…
A.B.: Lo domandiamo alla persona.
Presidente: No, no, no, no.
A.B.: Va bene, va bene.
P.M.: Un attimo, io lo domando poi… le sembra che la signora Miranda Ciccantelli…
M.L.: Si perché la signora avesse una donnola, non son sicuro se era codesto animale e che sembra che il signor Pacciani gli abbia detto: se vuole gliela imbalsamo.
P.M.: Tutto qui.
M.L.: Poi non è che lo ricordi tanto perché io ho avuto dieci anni terribili e ho perso anche un po’ la memoria, comunque ci son delle testimonianze fatte, mi sembra, un paio…
P.M.: Si, si, si ma io volevo sentirlo da lei quello che ricorda. Non ho altre domande, grazie
Presidente: Signori avvocati di parte civile? Nessuna domanda. Prego i difensori.
Avvocato Bevacqua: Nessuna domanda.
Presidente: Bene, può andare grazie, buongiorno.
M.L.: Buongiorno.
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