Miranda Bugli fu ascoltata il 6 giugno 1994 nel processo a Pietro Pacciani. Quelle che seguono sono le sue dichiarazioni.
Presidente: Diamo lettura della seguente ordinanza. La Corte provvedendo sulla richiesta avanzata nell'interesse della teste Miranda Bugli per ottenere la deposizione medesima venga assunta a porte chiuse ritenuto che pur tenendo in dovuto conto che per comprensibili esigenze si debba Bugli esse non appaiono tali da prevalere sulla fondamentale regola della pubblicità del dibattimento che del resto le circostanze suscettibili di trovarsi in contrasto con le esigenze di riservatezza della Bugli sono ampiamente note già da tempo e diffusamente divulgate dagli organi di informazione che rimane tuttavia fermo l'assoluto divieto di riprendere in qualsiasi modo l'immagine della teste durante la sua permanenza in aula per questi motivi respinge la richiesta di procedere a porte chiuse l'audizione della teste Bugli Miranda fermo restando l'assoluto divieto di riprendere in qualsiasi modo l'immagine della Bugli durante la sua permanenza in aula e allora preciso perchè così non ci saranno equivoci, che ci furono l'altra volta, che se saranno pubblicate foto a tuttapersona naturalmente della teste o in altro modo saranno diffuse per televisione o via dicendo la testata responsabile sarà esclusa nel proseguio del dibattimento, va bene? E quindi possiamo iniziare l'esame della teste. Gli obbiettivi giù per favore. Ecco signora si vuole voltare verso di noi per cortesia? Stia ssolutamente tranquilla non c'è... Lei non viene ripresa nè in altro modo sarà dato pubblicità alla sua immagine. Senta signora vuole darci le sue generalità per piacere?
M.B.:Allora, Bugli Miranda
Presidente: Nata, signora, dove?
M.B.:Nata a Firenze il 'xx del xx gennaio.
Presidente: xx gennaio del 19xx, residente signora?
M.B.:A Montelupo Fiorentino.
Presidente: A Montelupo Fiorentino. Benissimo. Vuole leggere per cortesia quella formula?
M.B.:Con tutte le pasticche che ho preso qui un ci vedo proprio niente.
Presidente: Allora, vuole che le prestiamo un paio di occhiali? Ce li ha? A posto, se la signora ha gli occhiali suoi è meglio. Li cerchi con calma.
M.B.:Consapevole di quella responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia disposizione, deposizione, mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è in mia conoscenza.
Presidente: Benissimo signora, benissimo. Senta per cortesia vuole rispondere adesso alle domande che le faranno prima il Pubblico Ministero e poi i difensori?
M.B.:Va bene.
Presidente: Prego signor Pubblico Ministero.
P.M.: Signora lei abita a Montelupo ora?
M.B.:Si.
P.M.: E’ nata, se non ho capito male, a Firenze?
M.B.:A Firenze.
P.M.: Lei è stata protagonista di un fatto ormai noto a Vicchio nell’anno ’51 no?
Avvocato Bevacqua: La domanda scusi Pubblico Ministero
Presidente: Avvocato gliel’ha fatta, per cui…
M.B.:Mi scusi non ho…
Presidente: C’era un punto interrogativo, quindi era una domanda.
A.B.: Gli dice che è stata protagonista
Pres. E’ stata protagonista assiemenaturalmente alla persona che lei sa…
M.B.:Si.
P.M.: Ecco, il tutto serviva…
Presidente: Diamo per scontato però tutto questo.
P.M.: Si, si, volevo solo introdurre, attraverso questa domanda, per capire i suoi spostamenti geografici. Lei nel ’51 abitava a Vicchio?
M.B.:Si.
P.M.: Nel comune di Vicchio.
M.B.:Nel comune di Vicchio.
P.M.: E poi è stata in carcere per quel fatto. Quando è uscita dal carcere?
M.B.:Non mi ricordo la data esatta.
P.M.: In che anno?
M.B.:Nel cinquant…
P.M.: Quanti anni è stata in carcere?
M.B.: Cinque.
P.M.: Quindi ’51
M.B.:’56.
P.M.: Quando uscì dal carcere dove andò ad abitare signora?
M.B.:Frasassi si chiamava.
P.M.: Cioè? In che comune?
M.B.:Sempre comune di Vicchio.
P.M.: Quindi tonò a… tornò dove aveva abitato prima. In un’altra casa…
M.B.:In un’altra casa perché nel frattempo avevano cambiato casa.
P.M.: I suoi familiari?
M.B.:I miei familiari si.
P.M.: Successivamente si è spostata o ha sempre abitato a Vicchio?
M.B.:No son stata lì un… …penso un anno.
P.M.: Lì circa un anno.
M.B.:Circa un anno poi mi sono sposata
P.M.: E dov’è andata a stare?
M.B.:Sempre nel comune di Vicchio.
P.M.: Successivamente ha mai cambiato casa?
M.B.:Dal comune di Vicchio, cioè lì da dove ero nel comune di Vicchio sono andata via di lì, son sempre comune di Vicchio, son andata, non mi ricordo come si chiamava, in un’altra casa. Però un mi ricordo il posto.
P.M.: Sempre nel comune di Vicchio.
M.B.:Si.
P.M.: Poi ha cambiato comune, proviamo così…
M.B.:Poi ho cambiato comune sono tornata… a Lastra a Signa.
P.M.: Con suo marito? E’ andata a stare a Lastra a Signa
M.B.:Non mi ricordo mica il posto
P.M.: Direttamente a Lastra a Signa? E’ un posto che a noi interessa.
M.B.:No, no mi scusi.
P.M.: Io le farò delle domande specifiche
M.B.:Mi scusi non sono andata direttamente a Lastra a Signa sono andata, sempre nel comune di Scandicci ,alla villa su, su era vicino a coso… su…
P.M.: A San Martino alla Palma
M.B.:A San Martino alla Palma
P.M.: A Badia a Settimo. Per quanto tempo c’è stata?
M.B.:Nove mesi, finchè non ho avuto il bimbo.
P.M.: E poi è andata a stare a Lastra a Signa. Poi ci torniamo su questo perché lei è stata diffusa, ora mi interessava il quadro generale delle sue abitazioni,
M.B.:Si poi un me ne ricordo nemmeno io tutte.
P.M.: Strano signora eh? Che non se lo ricordi. Insomma, ha cambiato quattro, cinque abitazioni non somo mica poi tante…
M.B.:No non mi ricordo i nomi no
P.M.: Va be’ i nomi li troviamo, l’aiuto io. Poi è andata a Lastra a Signa. Si ricorda in che anno è andata a Lastra a Signa?
M.B.:Nel ’61?
P.M.: Nel ’61. Ricorda la via dove abitava?
M.B.:Via Matteotti
P.M.: E si è trattenuta per qualche anno?
M.B.:Si.
P.M.: Fino al?
M.B.:Fino al… Sono negata per…
Presidente: All’incirca signora.
Sono rimasta lì, mi sembra fino ai 6 anni, 6 anni.
P.M.: ‘68/’69.
M.B.:Si.
P.M.: All’anagrafe sembra il ’69, poi lo verifichiamo e da lì è andata dove abita ora o no?
M.B.:No da lì sono andata su a Rincine.
P.M.: A Rincine in che comune siamo?
M.B.:Londa.
P.M.: Londa. A Londa… e questo… in che periodo, in che anni c’è stata e quanto c’è stata?
M.B.:E’ una parola! E chi se le ricorda?
M.B.:E’ semplice, è andata via da Lastra a Signa nel ’69 fa il calcolo…
M.B.:Ci sono stata, in ogni modo ci sono stata sui sedici mesi perché i’ mi’ marito, so’ andata su per il lavoro di mi’ marito, sicchè sedici mesi ci son stata lassù.
P.M.: Quindi nel ’70 è venuta via.
M.B.:Nel ’70 si.
P.M.: E dal ’70 dov’è andata a stare?
M.B.:A Scandicci.
P.M.: Fino al?
M.B.:All’84, fine ’85 o ’85, mi sembra.
P.M.: E dall’85 a Montelupo dove abita ora.
M.B.:Dove son tutt’ora.
P.M.: Questo è grosso modo il quadro poi lo vedremo nei particolari. La domanda che le voglio fare ora è questa: in tutti questi anni ha mai più visto il signor Pacciani?
M.B.:Si.
P.M.: Quando l’ha visto?
M.B.:L’ho visto nel periodo ero su a Rincine e…
P.M.: A Londa signora?
M.B.:A Londa si. Quant’è che… Alla fine del ’69, penso.
P.M.: Quindi…
M.B.:Fine ’70 son venuta via. Non mi ricordo il mese, il giorno…
P.M.: Lei l’ha visto una volta sola dopo il fatto del ’51?
M.B.:Si.
P.M.: In questa occasione.
M.B.:In questa occasione.
P.M.: Venne lui a trovarla?
M.B.:Si venne lui a trovarmi.
P.M.: Lì a Rufina? A Londa, scusi
M.B.:No su, proprio a Rincine perchè noi avevamo una casa a Rincine.
P.M.: Chiedo scusa. Che comune è Rincine per capirci?
M.B.:Londa. Questo è un paesino. Cioè un gruppo di case.
P.M.: Si, si. Nel Mugello?
M.B.:Sopra Dicomano.
P.M.: Sopra Dicomano era questo che volevo sapere. E il Pacciani venne a trovarla.
M.B.:Si.
P.M.: Le preannunciò questa visita?
M.B.:No.
P.M.: Comparve un giorno…
M.B.:Comparve così una mattina, di mattina mi sembra si.
P.M.: Le suonò al campanello, c’era il suo nome?
M.B.:No non suonò nessun campanello perché la porta era aperta, è arrivato così, davanti alla porta.
P.M.: Quanti anni era che non lo vedeva?
M.B.:Eh dal ’51.
P.M.: Quindi se facciamo un po’ di conti una trentina d’anni, una ventina, scusi.
M.B.:Una ventina tutti.
P.M.: E lei lo riconobbe subito o non capì chi era?
M.B.:No lì per lì l’ho riconosciuto, un po’ impressionato ma l’ho riconosciuto.
P.M.: Un po’?
Presidente: Impressionato.
M.B.:Cioè m’ha fatto un po’ impressione.
P.M.: Impressionata lei
M.B.:Si, lì per lì mi sono un po’… Non impaurita ma insomma un po’ impressionata!
P.M.: Non si aspettava questa visita.
M.B.:Non l’aspettavo. Non m’aspettavo la visita.
P.M.: In tutti questi anni non le aveva mai scritto? Non si era mai fatto vivo con lei?
M.B.:No.
P.M.: Mai. E’ sicura di questo, si?
M.B.:Io non ho mai ricevuto niente.
P.M.: Io glielo chiedo, lei mi risponde e poi andiamo avanti, vediamo. E un giorno dopo vent’anni compare…
M.B.:Si.
P.M.: Non… Le chiese lei: Come hai fatto a trovarmi?
M.B.:No, lui veramente m’ha chiesto, m’ha detto che aveva chiesto di mi’ marito e che gli avevan detto che si stava lì.
P.M.: Come faceva il signor Pacciani, glielo chiese, a chiederle, a sapere che lei era sposata? Se era vent’anni che non vi vedevate?
M.B.:Questo non lo so.
P.M.: Lei gliel’ha chiesto?
M.B.:No non gliel’ho chiesto. Non credo di averglielo chiesto.
P.M.: Le chiese come l’aveva rintracciata? Come aveva, ha saputo questo indirizzo, fra l’altro, mi sembra di capire, lei dice un paesino, Rincine… Era sull’elenco?
M.B.:Si gli ho chiesto come ha fatto e mi ha detto che era a una fiera e che era venuto su.
P.M.: Mi scusi, non l’occasione, come aveva fatto a sapere che lei abitava lì?
M.B.:Non credo di averglielo chiesto. Non credo.
P.M.: Lei non gliel’ha chiesto…
M.B.:Mi sembra proprio di no. A me m’ha chiesto di mio marito, io gli ho detto che non c’era, era a lavoro, non era lì presente, l’uniche cose che m’ha detto: che lui s’era sposato, io mi sono sposata, lui aveva due figli e io ne avevo tre, la vita era andata com’era andata e ognuno per conto suo. Tutto qua.
P.M.: Una strana apparizione con altrettanto…
M.B.:Con tanta velocità.
P.M.: Ecco. Però lei signora ha riferito che…
Presidente: Con tanto scusi? Non abbiamo capito, “con tanto”?
M.B.:E’ andato via alla svelta, non s’è trattenuto lì… Mi dica.
P.M.: Lei in precedenza dice non aveva mai avuto suo notizie? O le aveva avute?
M.B.:Io non le ho avute notizie. Notizie nel senso… un so…
P.M.: Che la stava cercando. Aveva mai avuto notizie che la stava cercando?
M.B.:Io m’era stato riferito che lui aveva chiesto il mio indirizzo.
P.M.: A chi lo aveva chiesto e chi glielo aveva riferito?
M.B.:A me me l’ha riferito, come si chiama? Una… Rosa. Cioè la mamma di una mia cognata.
P.M.: Come si chiama questa sua cognata?
M.B.:Marisa. Però non me l’ha detto la Marisa me l’ha detto la nonna che gliel’aveva chiesto alla figlia. Lorena.
P.M.: La figlia si chiama Martelli Lorena per caso?
M.B.:Si.
P.M.: O Martelli Iris?
M.B.:Si forse ha due nomi, si.
P.M.: Ecco, Martelli Iris Lorena. La mamma di Martelli Iris Lorena, che è sua parente, è così?
M.B.:No, se sono cogna… E la sorella è cognata
P.M.: Benissimo, le disse che il Pacciani l’aveva cercata da lei?
M.B.:No dice che l’aveva vista e gli aveva chiesto dove stavo.
P.M.: Ecco, perché questa signora, Martelli Iris, ieri è venuta a dirci proprio il contrario. Che lei non ha mai…
Avvocato Bevacqua: Contestiamo.
P.M.: Eh? E’ così? Lei questo ha riferito, io volevo mettere in evidenza come la Martelli iris, se è la stessa persona come ho capito, addirittura ieri ci ha fatto una falsa testimonianza! Lei comunque ricorda che il signor Pacciani
M.B.:Io mi ricordo, dice, non gliel’ho dato.
P.M.: Non glielo aveva dato. Il suo indirizzo.
M.B.:Se poi…
P.M.: Però comparve questo signore…
M.B.:Si.
P.M.: Quindi qualcuno glielo aveva dato.
M.B.:Non lei personalmente. Non Lorena personalmente a me me lo aveva detto la mamma.
P.M.: La mamma di questa Lorena.
M.B.:Perché stava vicino.
P.M.: Però se compare qualcuno l’indirizzo glielo avrà dato.
M.B.:…
P.M.: E’ così?
M.B.:E’ così.
P.M.: Lei non gliel’ha chiesto. Senta una cosa, quindi l’ultima volta che lei ha visto il Pacciani, in queste condizioni, abbastanza, come ci racconta lei, frettolose, senza preventive comunicazioni è in questo anno ‘69/’70?
M.B.:Si.
P.M.: Successivamente lei non l’ha mai più visto lo rivede, a parte i giornali e le telecamere, oggi in quest’aula?
M.B.:Anzi non l’ho ancora visto.
P.M.: Senta signora io le dovrei contestare che le figlie di Pacciani sono venute in quest’aula per dire che sono venute una volta a trovarla, insieme al padre, avevano una Fiesta nuova, il padre mostrò a lei queste ragazze, lei disse “che belle ragazze” e in quell’epoca…
Avvocato Bevacqua: La domanda scusi.
P.M.: E’ vero!
A.B.: No, no questo non glielo può dire, scusi Presidente… Lei deve domandare se… Mi scusi Presidente
P.M.: Posso domandare se
A.B.: No
P.M.: Posso doman… No ora intanto faccio la domanda
A.B.: Pubblico Ministero
Presidente: Allora faccio io la domanda
A.B.: La domanda!
Presidente: Faccio io la domanda!
P.M.: Prima ho fatto la contestazione se loro mi permettono.
Presidente: La contestazione lei l’ha fatta, ha sentito signora?
P.M.: Lei ricorda…
Presidente: E’ una contestazione impropria naturalmente
P.M.: Queste ragazze hanno detto…
Presidente: Chiamiamola contestazione in maniera assolutamente atecnica.
P.M.: Benissimo in quest’aula, queste due ragazze, hanno raccontato questo.
Presidente: C’è questa circostanza che il Pubblico Ministero riferisce, è vero allora, le domandiamo, che una volta…
P.M.: E’ la stessa domanda che ho fatto io.
Presidente: E’ chiaro che i suoi ricordi non possono essere brillantissimi, è vero che una volta il Pacciani venne dopo quella volta lì, con le figlie, e gliele mostrò?
M.B.: No.
Presidente: No.
M.B.: Mai viste io.
Presidente: No. Lei lo ricorda bene questo signora. Benissimo.
M.B.: E’ una cosa che se le avessi viste me lo ricorderei, io non le ho mai viste.
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