Mauro Bacci e Massimo Ramadori - Periti di parte civile durante le indagini sulla morte di Francesco Narducci. Furono sentiti il 3 giugno 2009, nell'ambito dell'udienza preliminare che vide imputate 22 persone per presunte irregolarità compiute in occasione del ritrovamento del cadavere del medico perugino.
Enzo Ticchioni - Pescatore del lago Trasimeno. L'8 ottobre 1985, mentre stava mettendo le reti vicino all'Isola Polvese, vide a circa 200 metri di distanza una barca, "uno scaletto in mezzo alle cannine, dove l'acqua sarà al massimo alta un metro e venti" al cui interno una figura rispose al suo saluto. Ticchioni non ha mai conosciuto Narducci per cui non seppe mai dire con certezza chi fosse l'occupante del natante ma la descrizione che fornì ricordò agli inquirenti le fattezze del medico perugino. Citato a pag. 19 de La strana morte del dr.Narducci.
Federico Centrone: Sostituto procuratore della Repubblica. Circa la mancata autopsia al corpo di Francesco Narducci dichiarò: "«Non la disposi perché non lo facevo mai nei casi di annegamento, a meno che dalla ricognizione cadaverica non emergessero ipotesi di reato o altri elementi che facessero pensare a una morte violenta. E in quel caso mi dissero che non c'erano sospetti." Citato a pag. 35 de La strana morte del dr.Narducci
Egle Agostini - Odontoiatra perugino. Riferì ai magistrati: "Dal 1975 si diceva che Narducci avesse un appartamento a Firenze, condiviso con un suo amico di Sinalunga. Sentii dire che fin dal 1974 e nell'ultimo periodo universitario, Narducci apparteneva alla setta della Rosa Rossa, nella quale aveva raggiunto il grado di custode". Citato a pag. 61 de La strana morte del dr.Narducci
Secondo Sisani - Fu incriminato per reticenza nel procedimento relativo alla misteriosa morta di Francesco Narducci. Si presentò poi spontaneamente ai magistrati dove dichiarò "di aver sentito dire che il ritrovamento del corpo avvenne alcuni giorni prima del 13 ottobre, verso l'isola Polvese, direzione Panicarola-Castiglione, a sud del Muciarone, incaprettato. Il corpo sarebbe stato portato nella darsena di Trovati, poi nella villa dei Narducci dove era stato lasciato". Confermò altresì le frequentazioni fiorentine di Francesco Narducci. Citato a pag. 80 de La strana morte del dr.Narducci
Mariella e Gianlaura Lilli - Infermiere presso il policlinico di Perugia. Nel settembre del 1985 notarono un occhio arrossato e dei punti all'arcata sopracciliare sinistra del dottor Narducci. Gianlaura Lilli riferì anche di una ferita al braccio: "Disse che era caduto e che non lo poteva utilizzare e quindi non poteva effettuare gli esami di manometria". Citate a pag. 43 de La strana morte del dr.Narducci
Luigi Stefanelli - Factotum della Villa di San Feliciano di proprietà della famiglia Narducci. L'8 ottobre 1985, con la moglie Emma Magara, si recò presso la villa per sistemare della legna. Dichiarò d'aver visto sul davanzale di una finestra o su di un tavolo "Un foglio abbastanza grande, scritto davanti e dietro con una calligrafia illeggibile". Citato a pag. 48 de La strana morte del dr.Narducci
Rosario Bevacqua - Ex ufficiale dei carabinieri di origini siciliane. Studiò lirica sotto lo stesso maestro di Gino Bechi. Negli anni '70 si trasferì a Firenze dove divenne avvocato. Nel 1994, assieme a l'avvocato Pietro Fioravanti, curò la difesa di Pietro Pacciani.
Rosario Bevacqua - Ex ufficiale dei carabinieri di origini siciliane. Studiò lirica sotto lo stesso maestro di Gino Bechi. Negli anni '70 si trasferì a Firenze dove divenne avvocato. Nel 1994, assieme a l'avvocato Pietro Fioravanti, curò la difesa di Pietro Pacciani.
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