Ferdinando Benedetti, geometra delle ferrovie dello Stato, dirigente della sezione perugina del Partito repubblicano. Fu revisore dei conti della Società di Mutuo Soccorso dal 1991 al 2004; fu membro del consiglio di amministrazione, di cui facevano parte i soci onorari Augusto De Megni e Mario Bellucci. Referì: "C'era l'usanza di mettere come soci onorari i capi loggia, cioè i Maestri Venerabili delle diciotto logge perugine. Ebbi la possibilità di vedere degli elenchi e ho ritrovato Bellucci in quello della P2, De Megni in quelli sia della P2 e sia in quello del Pri". La loggia Bellucci "Era una loggia piena di medici universitari. Ascoltavo i loro discorsi nelle riunioni conviviali, ad esempio in occasione delle ricorrenze della presa di Porta Pia (2o settembre) o della Repubblica romana (9 febbraio), dove si parlava molto di spartizioni e carriere. Accadeva spesso infatti in queste riunioni che persone di età avanzata, alla fine, si estraniavano; andavano fuori da qualche parte a decidere per esempio chi nominare primario all'ospedale di Perugia". La morte di Francesco Narducci "era oggetto di discussione in qualsiasi riunione (...) l'argomento Narducci fu trattato come unico tema all'ordine del giorno delle varie logge perugine dal giugno 1986. Per diversi mesi una maggioranza di stretta misura decise di coprire la vicenda data la levatura dei personaggi implicati e tale decisione fu poi confermata dal vertice dei diciotto maestri di loggia del Grande Oriente d'Italia, nonostante in quelle riunioni fosse emerso che il Narducci fosse coinvolto probabilmente nella vicenda dei delitti del cosiddetto mostro di Firenze, esattamente sapevano che il Narducci custodiva i feticci delle vittime di tali duplici omicidi, questo era il punto fondamentale delle riunioni. (...) In quelle riunioni non si era detto che Narducci fosse il mostro di Firenze, ma che fosse uno dei mostri di Firenze. A tale riguardo ricordo bene che prima delle riunioni le logge tendevano a non recepire la voce pubblica di Narducci implicato negli omicidi di Firenze, mentre dopo le discussioni approfondite sul caso nelle riunioni e i particolari accertati dalle logge con le loro indagini, che vi ho riferito, la conclusione di tutte le logge fu che in effetti il Narducci era purtroppo coinvolto in quei delitti. L'ordine dato dalle logge sui risultati delle loro indagini fu quello di mantenere la segretezza ma devo precisare che mi risulta che una parte fu dissenziente perché voleva far emergere la verità; l'ala per così dire dura invece aveva sostenuto che per lo spirito di corpo non bisognava far trapelare nulla perché altrimenti sarebbero stati coinvolti tutti". Nel 1987 "Capitai al tribunale di Perugia e lì incontro Tiberi che stava parlando con l'avvocato Giancarlo Zuccaccia, entrambi massoni. Ascoltai ciò che si dicevano mentre mi venivano incontro: "ne parliamo in loggia e parliamo solo del medico''. Quando nel 1993 sono andato a vedere gli elenchi ho visto che Zuccaccia non apparteneva alla stessa loggia di Tiberi. Quindi significava "ci vediamo nell'agape'', che è una riunione conviviale che coinvolge tutta l'altra massoneria".
1 commenti:
Greetings from Ireland.
Sorry, I don't speak much Italian so need to post in English and use google translate to read this but I just wish to express my appreciation for such an excellent, highly informative and meticulously researched blog on this tragic case.
Thanks very much for all your hard work. :)
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