Avvocato, assieme ad Andrea Gramigni, di Enzo Spalletti. L'11 settembre 1981, tre mesi dopo l'arresto del suo assistito, rilasciò l'intervista che segue al quotidiano "La Nazione".
Avvocato Lastraioli: Lo Spalletti si è inguaiato per la sua iniziale resistenza ad ammettere i suoi passatempi di guardone e per una certa confusione successiva nel dare notizie sui suoi movimenti ma è tutto spiegabile visto lo stato d'animo in cui si trovava dopo essere stato fermato.
Allora è innocente?
Ammetto che nella sua deposizione ci sono dei lati oscuri ma non ci sono elementi tali da mandarlo davanti ai giudici della Corte d'Assise. Nessun elemento obiettivo di riscontro, nessuna risultanza testimoniale giustificano gli addebiti mossi allo Spalletti.
Ma come faceva a sapere del delitto?
Lui sostiene di averne sentito parlare al bar al mattino e ricorda anche una circostanza precisa. Al bar c'era confusione perchè era sparito un accendino di valore. Mi chiedo: sono stati interrogati i clienti del bar? Mi sembra che questa inchiesta stia battendo la fiacca. Lui è sospettato solo perchè è un guardone. Noi vogliamo un sopralluogo, convinti che tutto possa essere chiarito. E' in carcere da tre mesi, se non si fosse trattato di uno Spalletti qualunque le cose sarebbero andate diversamente.
Ma la testimonianza della moglie, che dice che lui gli parlò del delitto?
Continuo a dire che lo Spalletti è credibile. Se lui avesse avuto qualcosa da nascondere si sarebbe preoccupato di dire qualcosa alla moglie. Invece quella mattina tutto si svolse normalmente. Lavorò nell'orto, giocò con i bambini. Ora gli hanno inviato anche una comunicazione giudiziaria per l'omicidio di Borgo S. Lorenzo. Per la verità un atto dovuto dovendo esser fatta una perizia. Ma anche questo fa il nostro gioco di difensori. Lui a Borgo S. Lorenzo non c'è maistato.
Ma cosa c'è a discarico?
Voglio dire che fino ad oggi sono state messe in luce solo circostanze sfavorevoli. Il fatto che fosse a conoscenza del delitto non vuol dire che sia colpevole ed essersi vergognato di essere un guardone non mi sembra una contraddizione. Si è indagato a senso unico e ora tocca a noi difensori di fare i detective. Ma sono state esaminate altre ipotesi? Nei nemici dei due ragazzi ad esempio. Invece per lo Spalletti un altro trattamento. Hanno affidato anche una perizia su alcune macchie trovate su un paio di pantaloni, macchie di vernice. Spalletti è una brava persona. Non chiederemo perizie psichiatriche perchè secondo noi è innocente. E' da tre mesi in galera e non ce la fa più. Il giudice istruttore è malato e non l'ha ancora interrogato. Non si può condannare solo perchè è moralmente censurabile. Gli hanno addebitato il delitto e poi si ha la sensazione che non sia stato fatto più nulla. Ma insomma, l'arma usata per il delitto dov'è? Ebbene non è stata ancora trovata.
Rif.1 - La Nazione - 12 settembre 1981 pag.10
Avvocato Lastraioli: Lo Spalletti si è inguaiato per la sua iniziale resistenza ad ammettere i suoi passatempi di guardone e per una certa confusione successiva nel dare notizie sui suoi movimenti ma è tutto spiegabile visto lo stato d'animo in cui si trovava dopo essere stato fermato.
Allora è innocente?
Ammetto che nella sua deposizione ci sono dei lati oscuri ma non ci sono elementi tali da mandarlo davanti ai giudici della Corte d'Assise. Nessun elemento obiettivo di riscontro, nessuna risultanza testimoniale giustificano gli addebiti mossi allo Spalletti.
Ma come faceva a sapere del delitto?
Lui sostiene di averne sentito parlare al bar al mattino e ricorda anche una circostanza precisa. Al bar c'era confusione perchè era sparito un accendino di valore. Mi chiedo: sono stati interrogati i clienti del bar? Mi sembra che questa inchiesta stia battendo la fiacca. Lui è sospettato solo perchè è un guardone. Noi vogliamo un sopralluogo, convinti che tutto possa essere chiarito. E' in carcere da tre mesi, se non si fosse trattato di uno Spalletti qualunque le cose sarebbero andate diversamente.
Ma la testimonianza della moglie, che dice che lui gli parlò del delitto?
Continuo a dire che lo Spalletti è credibile. Se lui avesse avuto qualcosa da nascondere si sarebbe preoccupato di dire qualcosa alla moglie. Invece quella mattina tutto si svolse normalmente. Lavorò nell'orto, giocò con i bambini. Ora gli hanno inviato anche una comunicazione giudiziaria per l'omicidio di Borgo S. Lorenzo. Per la verità un atto dovuto dovendo esser fatta una perizia. Ma anche questo fa il nostro gioco di difensori. Lui a Borgo S. Lorenzo non c'è maistato.
Ma cosa c'è a discarico?
Voglio dire che fino ad oggi sono state messe in luce solo circostanze sfavorevoli. Il fatto che fosse a conoscenza del delitto non vuol dire che sia colpevole ed essersi vergognato di essere un guardone non mi sembra una contraddizione. Si è indagato a senso unico e ora tocca a noi difensori di fare i detective. Ma sono state esaminate altre ipotesi? Nei nemici dei due ragazzi ad esempio. Invece per lo Spalletti un altro trattamento. Hanno affidato anche una perizia su alcune macchie trovate su un paio di pantaloni, macchie di vernice. Spalletti è una brava persona. Non chiederemo perizie psichiatriche perchè secondo noi è innocente. E' da tre mesi in galera e non ce la fa più. Il giudice istruttore è malato e non l'ha ancora interrogato. Non si può condannare solo perchè è moralmente censurabile. Gli hanno addebitato il delitto e poi si ha la sensazione che non sia stato fatto più nulla. Ma insomma, l'arma usata per il delitto dov'è? Ebbene non è stata ancora trovata.
Rif.1 - La Nazione - 12 settembre 1981 pag.10
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