Era tra i curiosi che sopraggiunsero al rinvenimento del presunto cadavere di Francesco Narducci il 13 ottobre 1985. Dichiarò agli inquirenti: "Eravamo tenuti a distanza ma non abbastanza da impedirmi di vedere il cadavere, anche se non in viso. Era estremamente gonfio, indossava pantaloni chiari, mi sembravano di fattura rozza, di colore tra il carta da zucchero e il grigio comunque inadeguati per una persona raffinata come Narducci. Indossava un giacchetto marrone di renna di due tonalità, una più scura e una con due riquadri, uno a destra e uno a sinistra, chiuso davanti, ma l’enorme ventre premeva sull’indumento. (...) Mi colpì che i pantaloni fossero asciutti, si vedeva nettamente la riga."
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