La trasmissione televisiva "Chi l'ha visto?", nel 2001, raccolse la testimonianza che segue da Giovanni Calamosca.
Dov'è nato?
A Imola.
Da quanto vive qui (Ca'Buraccia, sull'Appennino Tosco Emiliano)
?
Dal 1952-1954.
Che lavoro ha fatto?
Il pastore.
Quanti anni ha?
Settantaquattro.
Ha conosciuto Giuseppe Barrui?
Ho conosciuto Giuseppe Barrui perché trattai con lui cento pecore; stava qui sopra a Bologna. Poi l'ho conosciuto perché sono andato a comprare un montone da lui, che abitava a Comacchio.
Conosceva i Vinci?
Sì, tutti e due. Conoscevo meglio Francesco, abbiamo fatto diciotto mesi a San Giovanni in Monti, innocenti. Lui scriveva a venti trenta donne, a tutti quegli avvisi dei giornalini; aveva dei pacchi di lettere così. Io mi divertivo a leggere le lettere per non pensare alla tragedia che uno ha quando fa della galera innocente. La sua amante era Barbara Locci. Il marito era contento che Vinci andasse a letto con lei, gli portava il caffè a letto. Questa è la sacrosanta verità che mi ha raccontato lui, non sono bugie. Solo che dopo Barbara Locci ha trovato questo toscano, e lì sono nate le gelosie ed è successo quello che è successo.
A lei, però, Francesco Vinci racconta che quella notte dell'agosto 1968 a uccidere i due amanti era stato lui.
Sì, insieme a Mele.
Vengono uccisi con una pistola, la calibro 22, che sarà quella del mostro di Firenze. La pistola era di proprietà di Francesco Vinci, le ha raccontato che fine ha fatto?
No, non me l'ha mai raccontato, io non ci ho mai capito niente. Però, voi vi dovete fare indietro nel tempo. Francesco Vinci aveva un'amante - non mi ricordo più il nome - ed è stata ammazzata, bruciata (Milva Malatesta).
Dopo, hanno ammazzato anche Francesco Vinci, nel 1993, è stato bruciato. Non si brucia uno per un furto di pecora come poteva fare lui, o per un furto di due maiali.
Perché ricorda questo particolare per spiegare il delitto del 1968 e quella pistola?
Perché ho sempre avuto questo presupposto, che qualcuno, il vero mostro, avesse paura o fosse ricattato e abbia avuto l'interesse di togliersi sia il Vinci sia l'amante, che sapesse qualcosa anche lei. Io guardi a tutta la storia di Pacciani non ci credo.
Pacciani non era il mostro di Firenze?
No, nella maniera più assoluta, come neanche quello che è all'ergastolo.
Intende i "compagni" di Pacciani?
Sì, sì...
A casa sua sono passati Mario Sale e Giovanni Farina?
Sì, è la verità. Ma ci ho rimesso sempre di tasca.
Che faceva lei quando venivano sequestrate queste persone?
Io mi mettevo le mani nei capelli, perché sapevo che prima o dopo mi capitavano dei casini.
Vigna cosa le chiese durante il periodo in cui accadevano questi rapimenti?
In un primo momento, prima, ha creduto che io fossi il mostro di Firenze. Io sulla "Nazione" sono stato cinque o sei mattine, così piccolo, in fotografie in prima pagina, così piccole; e lui là grande, con la mano così, con la toga, così grande.
Quando qui in questa stanza c'erano Mario Sale e Farina di cosa si parlava? Cosa le dicevano?
Niente, si parlava di pecore, si parlava perché io poi ero diventato socio con Farina, avevamo un branco di pecore assieme, dei cavalli assieme.
Avevate i vostri affari...
Puliti.
Degli affari sporchi lei non sapeva niente, però Vigna da lei voleva sapere questi affari sporchi?
Appunto.
Vigna voleva che lei parlasse?
E io l'ho anche aiutato Vigna, se vuol dire la verità. Forse, se non Vigna, ho aiutato molto di più la Criminalpol di Firenze, gli ho dato delle mani forti - lasci perdere, non posso dire niente.
Mi fa capire queste "mani forti"...
Non posso dire niente. Non mi chieda altro.
Ma per il "mostro" o per i rapimenti?
Per i rapimenti.
Riguarda, forse, il sequestro Berardinelli?
No, prima, prima ...
Il sequestro Fantazzini?
Non mi chieda niente.
In un articolo de "La Nazione" c'è scritto "Vigna ha coperto i sardi, sulla vicenda del mostro di Firenze spunta un altro testimone".
Per me è tutta una montatura. Vigna non ha coperto nessuno, glielo dico pure che io mi sono trovato interrogato più di una volta, più di due.
Da Vigna?
Da Vigna. Vigna non ha coperto nessuno, Vigna non ha mai avuto rispetto per nessuno.
Chi può aver parlato?
Non credo io che sia un sardo, perché i sardi hanno solo interessi a tenere coperta la faccenda. Quando fu arrestato Vinci per il mostro, perché sospettavano lui, è stato arrestato in 'sta casa, qui, il 15 agosto che c'avevamo una cena. Com'è che subito dopo sono successi altri due delitti in poco tempo? Lo facevano per tirar fuori Vinci. E allora chi è che ha ammazzato Vinci? Chi è stato che ha ammazzato l'amante? Com'è che è sparito il fratello di Vinci?
Rif.1 - Chi l'ha visto - Puntata dell'11 dicembre 2001
Dov'è nato?
A Imola.
Da quanto vive qui (Ca'Buraccia, sull'Appennino Tosco Emiliano)
?
Dal 1952-1954.
Che lavoro ha fatto?
Il pastore.
Quanti anni ha?
Settantaquattro.
Ha conosciuto Giuseppe Barrui?
Ho conosciuto Giuseppe Barrui perché trattai con lui cento pecore; stava qui sopra a Bologna. Poi l'ho conosciuto perché sono andato a comprare un montone da lui, che abitava a Comacchio.
Conosceva i Vinci?
Sì, tutti e due. Conoscevo meglio Francesco, abbiamo fatto diciotto mesi a San Giovanni in Monti, innocenti. Lui scriveva a venti trenta donne, a tutti quegli avvisi dei giornalini; aveva dei pacchi di lettere così. Io mi divertivo a leggere le lettere per non pensare alla tragedia che uno ha quando fa della galera innocente. La sua amante era Barbara Locci. Il marito era contento che Vinci andasse a letto con lei, gli portava il caffè a letto. Questa è la sacrosanta verità che mi ha raccontato lui, non sono bugie. Solo che dopo Barbara Locci ha trovato questo toscano, e lì sono nate le gelosie ed è successo quello che è successo.
A lei, però, Francesco Vinci racconta che quella notte dell'agosto 1968 a uccidere i due amanti era stato lui.
Sì, insieme a Mele.
Vengono uccisi con una pistola, la calibro 22, che sarà quella del mostro di Firenze. La pistola era di proprietà di Francesco Vinci, le ha raccontato che fine ha fatto?
No, non me l'ha mai raccontato, io non ci ho mai capito niente. Però, voi vi dovete fare indietro nel tempo. Francesco Vinci aveva un'amante - non mi ricordo più il nome - ed è stata ammazzata, bruciata (Milva Malatesta).
Dopo, hanno ammazzato anche Francesco Vinci, nel 1993, è stato bruciato. Non si brucia uno per un furto di pecora come poteva fare lui, o per un furto di due maiali.
Perché ricorda questo particolare per spiegare il delitto del 1968 e quella pistola?
Perché ho sempre avuto questo presupposto, che qualcuno, il vero mostro, avesse paura o fosse ricattato e abbia avuto l'interesse di togliersi sia il Vinci sia l'amante, che sapesse qualcosa anche lei. Io guardi a tutta la storia di Pacciani non ci credo.
Pacciani non era il mostro di Firenze?
No, nella maniera più assoluta, come neanche quello che è all'ergastolo.
Intende i "compagni" di Pacciani?
Sì, sì...
A casa sua sono passati Mario Sale e Giovanni Farina?
Sì, è la verità. Ma ci ho rimesso sempre di tasca.
Che faceva lei quando venivano sequestrate queste persone?
Io mi mettevo le mani nei capelli, perché sapevo che prima o dopo mi capitavano dei casini.
Vigna cosa le chiese durante il periodo in cui accadevano questi rapimenti?
In un primo momento, prima, ha creduto che io fossi il mostro di Firenze. Io sulla "Nazione" sono stato cinque o sei mattine, così piccolo, in fotografie in prima pagina, così piccole; e lui là grande, con la mano così, con la toga, così grande.
Quando qui in questa stanza c'erano Mario Sale e Farina di cosa si parlava? Cosa le dicevano?
Niente, si parlava di pecore, si parlava perché io poi ero diventato socio con Farina, avevamo un branco di pecore assieme, dei cavalli assieme.
Avevate i vostri affari...
Puliti.
Degli affari sporchi lei non sapeva niente, però Vigna da lei voleva sapere questi affari sporchi?
Appunto.
Vigna voleva che lei parlasse?
E io l'ho anche aiutato Vigna, se vuol dire la verità. Forse, se non Vigna, ho aiutato molto di più la Criminalpol di Firenze, gli ho dato delle mani forti - lasci perdere, non posso dire niente.
Mi fa capire queste "mani forti"...
Non posso dire niente. Non mi chieda altro.
Ma per il "mostro" o per i rapimenti?
Per i rapimenti.
Riguarda, forse, il sequestro Berardinelli?
No, prima, prima ...
Il sequestro Fantazzini?
Non mi chieda niente.
In un articolo de "La Nazione" c'è scritto "Vigna ha coperto i sardi, sulla vicenda del mostro di Firenze spunta un altro testimone".
Per me è tutta una montatura. Vigna non ha coperto nessuno, glielo dico pure che io mi sono trovato interrogato più di una volta, più di due.
Da Vigna?
Da Vigna. Vigna non ha coperto nessuno, Vigna non ha mai avuto rispetto per nessuno.
Chi può aver parlato?
Non credo io che sia un sardo, perché i sardi hanno solo interessi a tenere coperta la faccenda. Quando fu arrestato Vinci per il mostro, perché sospettavano lui, è stato arrestato in 'sta casa, qui, il 15 agosto che c'avevamo una cena. Com'è che subito dopo sono successi altri due delitti in poco tempo? Lo facevano per tirar fuori Vinci. E allora chi è che ha ammazzato Vinci? Chi è stato che ha ammazzato l'amante? Com'è che è sparito il fratello di Vinci?
Rif.1 - Chi l'ha visto - Puntata dell'11 dicembre 2001
1 commenti:
Com’é che é sparito il fratello di vinci ?
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