Sorella di Jean Michel, venne sentita il 14 novembre 1992 dal PM, davanti al quale si era presentata spontaneamente trovandosi di passaggio a Firenze per motivi turistici. Riferì le sue perplessità circa il fatto che Nadine e suo fratello si fossero trattenuti in Italia anche la domenica, giornata che avrebbero invece dovuto dedicare al viaggio di ritorno. Nadine non avrebbe mai potuto trattenersi in Italia anche la domenica 8 settembre 1985, poiché il giorno 9 settembre era il primo giorno di scuola ed ella non avrebbe certo mancato di essere presente a casa per portare a scuola i due figli o, se non avesse potuto farlo, quanto meno avrebbe telefonato per avvertire. Aggiungeva poi che il fratello, quando era fuori in viaggio, non aveva l'abitudine di telefonare ed affermava che avrebbe fatto sapere, interpellando i parenti suoi e di Nadine, quale avrebbe dovuto essere il giorno esatto della loro partenza e se qualcuno di loro avesse ricevuto telefonate dai due e quando fosse stata l'ultima di queste. Sentita il 20 gennaio 1993, in sede di rogatoria internazionale, la stessa teste, dopo aver esaminato con esito negativo le foto di oggetti e capi di vestiario sequestrati nell'ambito dell'inchiesta, ebbe ad aggiungere espressamente di non essere in grado di fornire agli inquirenti elementi utili per il prosieguo delle indagini.
Rif.1 - Sentenza della Corte di Assise dell'1 novembre 1994 contro Pietro Pacciani
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