Quella che segue è la trascrizione integrale dell'udienza del 17 maggio 1999 relativa al Processo d'appello per i delitti del "mostro di Firenze" davanti alla prima sezione della Corte d'Assise d'Appello di Firenze.
Segue dalla parte 01.
Relatore: Scopeti. Il delitto viene consumato l'8 settembre del 1985, secondo qualcuno il 7. Due francesi, i cui nomi non ripeto perchè sono complicati, 2 turisti francesi pongono la loro tenda in località Salve Regina, contrada Scopeti, Via degli Scopeti, San Casciano Val di Pesa, nei pressi della Cassia, se ho ben capito. La mattina del 9 un cercatore di funghi, avverte i carabinieri di San Casciano che in questo posto ha visto il cadavere di un essere umano, di un uomo; ci vanno tutti in questo caso, accorrono veramente tutti, non so se c'era anche la forestale, la guardia di finanza. C'erano tutti e lì si viene a scoprire una Golf della Repubblica Federale francese parcheggiata in un certo modo, la quale Golf, con a fianco una tenda; ed è la classica canadese che ha una larghezza di 1,85 metri, non di 1,80, che da un lato è alta 1,10 e dall'altro 1,40. All'interno della canadese giace, come diranno i periti, il cadavere cereo, mutilato, in stato di media putrefazione di Nadine Jeanine Mauriot, del '49, cittadina francese che presentava la asportazione completa del seno sinistro e della regione pubica. Davanti alla tenda vi è una chiazza di sangue, vi sono bossoli 22, marca Winchester, con la solita "H" sul fondo, è inutile ripeterlo, su questo non ci piove. Più in là, viene rinvenuto il cadavere del compagno di questa donna, nato nel '60, freddo, cereo, emanante cattivo odore, in posizione supina e sollevato leggermente, con i piedi leggermente sollevati dai cespugli, da terra, perchè poggiava su un cespuglio. Viene trovato accoltellato. Ricostruiranno i periti l'omicidio nel seguente modo, almeno la perizia Maurri: l'assassino o gli assassini, quello che è, l'assassino arriva davanti alla tenda, spara contro la tenda, viene colpita la donna mortalmente e subito, tanto che un proiettile ne provocherà lo sfacelo della massa cerebrale, il giovanotto che sta sotto la donna o almeno l'abbraccia, viene colpito, ma parzialmente, comunque non mortalmente, per cui, nudo o semi nudo, fugge dalla tenda, non si dirige verso la strada, perchè secondo i periti, probabilmente vede Lotti, che si trova lì, e quindi vede il pericolo, questo lo dice la perizia Maurri, ma verso il bosco, fugge ma vi è rincorso da una persona, dal reo, che gli spara contro! Che gli spara contro, questa cosa, che sembra una sorta di barzelletta detta dal Lotti, la dicono in realtà i periti De Fazio e compagni, i quali diranno che l'assassino sparerà contro il francese che fugge e la cosa la dirà anche il perito Maurri, tanto che il colpo al gomito destro, che colpirà il gomito destro, secondo i periti è dovuta a questo colpo sparato. Che l'abbia colpito un colpo o meno non lo so, fatto sta che a un certo punto viene preso e colpito con un coltello, prima sulla schiena, viene afferrato, secondo la ricostruzione, col braccio sinistro, viene colpito prima sulla schiena e poi nel collo, sulla faccia destra con una coltellata che è trapassante e taglierà l'aorta. Ulteriori coltellate, il giovane cade, crolla e viene finito in questo modo. Dopodichè vi è la escissione o il taglio delle parti anatomiche di questa ragazza. Questa escissione o taglio, nella perizia del professor De Fazio e compagni, avviene ad opera di un assassino all'interno della tenda, su questo lui non ha dubbi, o loro non hanno dubbi; nel nostro dibattimento si porrà il problema se la cosa possa essere avvenuta in questi termini e i periti Maurri e C. avendo rinvenuto davanti alla tenda una notevole macchia di sangue, chiazza di sangue e avendo scoperto che si tratta di sangue appartenente alla donna, ne dedurranno che l'assassino, o gli assassini, hanno parzialmente estratto dalla tenda la ragazza, non completamente, parzialmente, per avere lo spazio necessario per effettuare questi tagli; avrebbero effettuato i tagli e l'avrebbero letteralmente ributtata dentro la tenda. Questo è, in linea di massima, il duplice omicidio avvenuto il giorno 8 settembre 1985, la sera tra le 23,30 e la mezzanotte, grossomodo.
L'anno precedente in località Vicchio di Mugello, il 30 luglio dell'84 i carabinieri si recavano dove c'è una certa piazzola, giacchè avevano avuto notizia che vi era stato rinvenuto il cadavere di un giovane, in questa piazzola, che, daranno atto i carabinieri, veniva comunemente usata dai ragazzi che andavano a far l'amore, è pieno di fazzolettini, preservativi, cose di questo genere. Rinvengono una Fiat Panda, di proprietà di Stefanacci, il quale si trova all'interno morto. Mentre ad 8 metri circa dalla macchina, si trova il cadavere della ragazza che stava con lui: Pia Gilda Rontini. E' da notare che lo Stefanacci era nato nel '63 e la Rontini nel '66. Anche in questo caso la Rontini ha subito la escissione del seno sinistro e del pube. L'auto, la Panda, viene trovata parcheggiat al termine di questa stradina che si diparte da una certa strada che sta lì ed è posta quindi in posizione di partenza. Cioè arrivati lì hanno rigirato la macchina in modo da poter andar via mettendo il muso verso la strada e la coda della macchina, diciamo verso la collinetta che sta a tergo. Risulterà nel verbale dispensione, redatto dal Pubblico Ministero, lo stesso giorno, risulta un viottolo irregolare, leggermente in salita, che parte dalla strada che unisce Vicchio a Dicomano. Inizialmente ha una larghezza che consente il transito ed anche l'incrocio di 2 vetture ad un certo punto si restringe e passa tuttalpiù una macchina. La Fiat Panda è stata rinvenuta nella posizione che ho detto, il retro del finestrino destro, quello del passeggero, viene trovato completamente frantumato e vicino al finestrino vi è un bossolo calibro 22 con la consueta lettera "H". Altri 4 bossoli stanno dietro la vettura, sempre marca Winchester e sempre con questa lettera "H". Dalla parte destra e quindi in corrispondenza della portiera destra della macchina, vi è un campo coltivato ad erba medica, per essere il secondo campo coltivato ad erba medica, se non sbaglio, l'altro ci arriviamo tra qualche momento. Si trova il campo di erba medica adiacente e a 6/7 metri, in questo campo, il cadavere di questa povera ragazza, neanche diciottenne, la quale stringeva in mano ancora i suoi indumenti intimi, diranno i carabinieri, che probabilmente ha visto arrivare gente e allora aveva afferrato gli indumenti intimi per rimetterseli ma non ha fatto in tempo a farlo. In sede di perizia medico-legale si accertava che il ragazzo era stato colpito da tre colpi di arma da fuoco e da 10 coltellate. Mentre la Rontini da 2 colpi di arma da fuoco e due coltellate. La morte è avvenuta tra le 22,00 e le 22,30 e su questo, credo avessimo una buona certezza perchè la mamma di uno dei due, se non sbaglio, era preoccupata per l'orario. I periti, su questa morte della ragazza, diranno che la Rontini è stata colpita, tra l'altro, da un colpo alla testa, al cervello. In una prima fase nulla viene chiesto a costoro, successivamente diranno che però non era morta sul colpo ma aveva, il proiettile, cagionato una grave perdita di coscienza, tanto che la morte era sopraggiunta 10 o 15 minuti dopo. Questo tecnicamente lo spiegheranno, hanno trovato edema polmonare e schiuma nelle narici, quindi ha respirato e spiegheranno successivamente, ve lo dirò più tardi, che quindi è possibile, che per certe ragioni meccaniche, un qualche gemito possa essere fuoriuscito dalla bocca di questa ragazza. Proseguiremo dopo il racconto quando parleremo del Lotti. Affermeranno i periti, che la morte è di quel giorno, tra le 22,00 e le 22,30, che la morte era stata cagionata da colpi di arma da fuoco e non già dalle coltellate che erano state inferte in limine vitae o quando le persone erano morte. Erano stati esplosi sei colpi di pistola, dei quali due avevano colpito la ragazza, tre l'uomo ed uno era andato a vuoto. Anche in questo caso i ragazzi sono stati uccisi con la solita Beretta calibro 22 serie 70. E siamo al 1984.
Segue dalla parte 01.
Relatore: Scopeti. Il delitto viene consumato l'8 settembre del 1985, secondo qualcuno il 7. Due francesi, i cui nomi non ripeto perchè sono complicati, 2 turisti francesi pongono la loro tenda in località Salve Regina, contrada Scopeti, Via degli Scopeti, San Casciano Val di Pesa, nei pressi della Cassia, se ho ben capito. La mattina del 9 un cercatore di funghi, avverte i carabinieri di San Casciano che in questo posto ha visto il cadavere di un essere umano, di un uomo; ci vanno tutti in questo caso, accorrono veramente tutti, non so se c'era anche la forestale, la guardia di finanza. C'erano tutti e lì si viene a scoprire una Golf della Repubblica Federale francese parcheggiata in un certo modo, la quale Golf, con a fianco una tenda; ed è la classica canadese che ha una larghezza di 1,85 metri, non di 1,80, che da un lato è alta 1,10 e dall'altro 1,40. All'interno della canadese giace, come diranno i periti, il cadavere cereo, mutilato, in stato di media putrefazione di Nadine Jeanine Mauriot, del '49, cittadina francese che presentava la asportazione completa del seno sinistro e della regione pubica. Davanti alla tenda vi è una chiazza di sangue, vi sono bossoli 22, marca Winchester, con la solita "H" sul fondo, è inutile ripeterlo, su questo non ci piove. Più in là, viene rinvenuto il cadavere del compagno di questa donna, nato nel '60, freddo, cereo, emanante cattivo odore, in posizione supina e sollevato leggermente, con i piedi leggermente sollevati dai cespugli, da terra, perchè poggiava su un cespuglio. Viene trovato accoltellato. Ricostruiranno i periti l'omicidio nel seguente modo, almeno la perizia Maurri: l'assassino o gli assassini, quello che è, l'assassino arriva davanti alla tenda, spara contro la tenda, viene colpita la donna mortalmente e subito, tanto che un proiettile ne provocherà lo sfacelo della massa cerebrale, il giovanotto che sta sotto la donna o almeno l'abbraccia, viene colpito, ma parzialmente, comunque non mortalmente, per cui, nudo o semi nudo, fugge dalla tenda, non si dirige verso la strada, perchè secondo i periti, probabilmente vede Lotti, che si trova lì, e quindi vede il pericolo, questo lo dice la perizia Maurri, ma verso il bosco, fugge ma vi è rincorso da una persona, dal reo, che gli spara contro! Che gli spara contro, questa cosa, che sembra una sorta di barzelletta detta dal Lotti, la dicono in realtà i periti De Fazio e compagni, i quali diranno che l'assassino sparerà contro il francese che fugge e la cosa la dirà anche il perito Maurri, tanto che il colpo al gomito destro, che colpirà il gomito destro, secondo i periti è dovuta a questo colpo sparato. Che l'abbia colpito un colpo o meno non lo so, fatto sta che a un certo punto viene preso e colpito con un coltello, prima sulla schiena, viene afferrato, secondo la ricostruzione, col braccio sinistro, viene colpito prima sulla schiena e poi nel collo, sulla faccia destra con una coltellata che è trapassante e taglierà l'aorta. Ulteriori coltellate, il giovane cade, crolla e viene finito in questo modo. Dopodichè vi è la escissione o il taglio delle parti anatomiche di questa ragazza. Questa escissione o taglio, nella perizia del professor De Fazio e compagni, avviene ad opera di un assassino all'interno della tenda, su questo lui non ha dubbi, o loro non hanno dubbi; nel nostro dibattimento si porrà il problema se la cosa possa essere avvenuta in questi termini e i periti Maurri e C. avendo rinvenuto davanti alla tenda una notevole macchia di sangue, chiazza di sangue e avendo scoperto che si tratta di sangue appartenente alla donna, ne dedurranno che l'assassino, o gli assassini, hanno parzialmente estratto dalla tenda la ragazza, non completamente, parzialmente, per avere lo spazio necessario per effettuare questi tagli; avrebbero effettuato i tagli e l'avrebbero letteralmente ributtata dentro la tenda. Questo è, in linea di massima, il duplice omicidio avvenuto il giorno 8 settembre 1985, la sera tra le 23,30 e la mezzanotte, grossomodo.
L'anno precedente in località Vicchio di Mugello, il 30 luglio dell'84 i carabinieri si recavano dove c'è una certa piazzola, giacchè avevano avuto notizia che vi era stato rinvenuto il cadavere di un giovane, in questa piazzola, che, daranno atto i carabinieri, veniva comunemente usata dai ragazzi che andavano a far l'amore, è pieno di fazzolettini, preservativi, cose di questo genere. Rinvengono una Fiat Panda, di proprietà di Stefanacci, il quale si trova all'interno morto. Mentre ad 8 metri circa dalla macchina, si trova il cadavere della ragazza che stava con lui: Pia Gilda Rontini. E' da notare che lo Stefanacci era nato nel '63 e la Rontini nel '66. Anche in questo caso la Rontini ha subito la escissione del seno sinistro e del pube. L'auto, la Panda, viene trovata parcheggiat al termine di questa stradina che si diparte da una certa strada che sta lì ed è posta quindi in posizione di partenza. Cioè arrivati lì hanno rigirato la macchina in modo da poter andar via mettendo il muso verso la strada e la coda della macchina, diciamo verso la collinetta che sta a tergo. Risulterà nel verbale dispensione, redatto dal Pubblico Ministero, lo stesso giorno, risulta un viottolo irregolare, leggermente in salita, che parte dalla strada che unisce Vicchio a Dicomano. Inizialmente ha una larghezza che consente il transito ed anche l'incrocio di 2 vetture ad un certo punto si restringe e passa tuttalpiù una macchina. La Fiat Panda è stata rinvenuta nella posizione che ho detto, il retro del finestrino destro, quello del passeggero, viene trovato completamente frantumato e vicino al finestrino vi è un bossolo calibro 22 con la consueta lettera "H". Altri 4 bossoli stanno dietro la vettura, sempre marca Winchester e sempre con questa lettera "H". Dalla parte destra e quindi in corrispondenza della portiera destra della macchina, vi è un campo coltivato ad erba medica, per essere il secondo campo coltivato ad erba medica, se non sbaglio, l'altro ci arriviamo tra qualche momento. Si trova il campo di erba medica adiacente e a 6/7 metri, in questo campo, il cadavere di questa povera ragazza, neanche diciottenne, la quale stringeva in mano ancora i suoi indumenti intimi, diranno i carabinieri, che probabilmente ha visto arrivare gente e allora aveva afferrato gli indumenti intimi per rimetterseli ma non ha fatto in tempo a farlo. In sede di perizia medico-legale si accertava che il ragazzo era stato colpito da tre colpi di arma da fuoco e da 10 coltellate. Mentre la Rontini da 2 colpi di arma da fuoco e due coltellate. La morte è avvenuta tra le 22,00 e le 22,30 e su questo, credo avessimo una buona certezza perchè la mamma di uno dei due, se non sbaglio, era preoccupata per l'orario. I periti, su questa morte della ragazza, diranno che la Rontini è stata colpita, tra l'altro, da un colpo alla testa, al cervello. In una prima fase nulla viene chiesto a costoro, successivamente diranno che però non era morta sul colpo ma aveva, il proiettile, cagionato una grave perdita di coscienza, tanto che la morte era sopraggiunta 10 o 15 minuti dopo. Questo tecnicamente lo spiegheranno, hanno trovato edema polmonare e schiuma nelle narici, quindi ha respirato e spiegheranno successivamente, ve lo dirò più tardi, che quindi è possibile, che per certe ragioni meccaniche, un qualche gemito possa essere fuoriuscito dalla bocca di questa ragazza. Proseguiremo dopo il racconto quando parleremo del Lotti. Affermeranno i periti, che la morte è di quel giorno, tra le 22,00 e le 22,30, che la morte era stata cagionata da colpi di arma da fuoco e non già dalle coltellate che erano state inferte in limine vitae o quando le persone erano morte. Erano stati esplosi sei colpi di pistola, dei quali due avevano colpito la ragazza, tre l'uomo ed uno era andato a vuoto. Anche in questo caso i ragazzi sono stati uccisi con la solita Beretta calibro 22 serie 70. E siamo al 1984.
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