venerdì 3 aprile 2009

Ruggero Perugini - Intervista su La Repubblica - 17 gennaio 1993

Il 17 gennaio 1993, Ruggero Perugini, il commissario di Polizia che per sei anni ha dato la caccia al "mostro di Firenze"rilasciò al giornalista Gianluca Monastra l'intervista che segue.
E allora dottor Perugini, da ieri Pacciani è in galera accusato di essere il mostro.
Dovrei essere euforico? Ci sarà un processo, ci sarà ancora molto da soffrire.
Qual è la prima cosa che ora le viene in mente?
Sono tante, mille. Ricordo la passione dei miei preziosi collaboratori, il giorno che da funzionario della sezione omicidi sono diventato capo della Sam, la squadra antimostro. Di una scena non mi scorderò mai. A giugno andammo in Germania per mostrare ai parenti di due delle vittime del maniaco alcuni oggetti trovati a casa di Pacciani. Il vecchio Meyer, padre di Horst ucciso con l' amico in un bosco, capì che potevamo farcela. Mi abbracciò, ancora sento le sue braccia intorno al collo.
Sì, ma non dica che in tutto questo tempo lei ha sempre creduto di farcela.
E come potevo tirami indietro? Ci ho creduto, eccome. Dovevo andare avanti per le vittime, per le loro famiglie, e anche per me.
Va bene, ma non c' è stato mai un momento di sconforto?
Non potevano non esserci in un' indagine come questa, infinita, inedita, maledettamente strana per l' Italia e così vicina ai serial killer americani e anglosassoni. Magari non ci crederà ma il momento più brutto è stato quando durante la perquisizione dello scorso aprile ho visto luccicare nell' orto di Pacciani il fondo di un proiettile. Temevo che fosse uguale a quelli usati dal maniaco ma che fosse inesploso e quindi che non avesse i segni caratteristici sul fondello trovati nei bossoli del mostro. E fu così, solo che i periti sono stati bravissimi".
Già, il proiettile nell' orto di Pacciani. Fu trovato durante una perquisizione fatta con metodi sofisticati, durata quindici giorni e quindici notti, sotto i riflettori delle tv appostate nel piccolo paese sulle colline di Firenze, con fotografi e giornalisti in agguato. Perchè fu così lunga, così pignola? Cosa cercavate con tanto affanno, scavando nell' orto, smontando pezzo per pezzo tutta la casa?
Cercavamo la prova principe, cioè la pistola usata in tutti i delitti del maniaco. Soprattutto cercavamo di trovare qualcosa che confermasse la nostra pista oppure la escludesse definitivamente. L' arma non è uscita, ma quei quindici giorni senza dormire non sono stati inutili per le indagini.
Dottor Perugini, ha paura del processo?
Paura no, dico solo che ancora non è finita. E temo anche le convinzioni che si è fatta la gente. Sui giornali avete sempre descritto il mostro come un uomo colto, un professionista, un chirurgo, un folle in doppiopetto. Ora invece...
Invece cosa?
Pacciani non è così, e poi si dovranno giudicare elementi oggettivi che a prima vista potrebbero sembrare impalpabili. Una cosa è certa: per decidere ci si dovrà immergere nell' indagine e liberarsi dagli stereotipi sul maniaco radicati nell' immaginario collettivo e nei nostri incubi.
Secondo lei che persona è il mostro?
Un uomo curioso, con grande fantasia, attento e influenzabile, egocentrico e megalomane. Un bugiardo patologico che mente solo per il gusto di mentire. Un uomo che ha voluto attraverso i delitti cercare di rivivere da vincente un episodio della sua vita che lo vide perdente. E' uno che uccide la coppia avendo come obiettivo principale la donna.
E Pacciani chi è?
Ne parleremo al processo, comunque se vuole lo descrivo con tre aggettivi. E' un uomo raro, multiforme e soprattutto sembra insospettabile.
Dopo la sentenza cosa dirà a Pacciani, in qualsiasi caso?
Ruggero Perugini: "Gli dirò di guardarmi negli occhi, almeno per una volta. E di convincersi che il suo nemico è solo dentro di lui.
Ma finora nei vostri faccia a faccia, ha mai avuto l' impressione che Pacciani stesse per confessare?
Diciamo che un giorno stava per dirmi qualcosa. Qualcosa che poi non ha più detto a nessuno.
Rif.1 - La Repubblica - 17 gennaio 1993 pag.12

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2 commenti:

matteo ha detto...

gentile redazione di "Insufficienza di prove", sto lavorando ad un progetto sul Mostro di Firenze e sono alla ricerca di un contatto con Ruggero Perugini. Per caso potete aiutarmi?

la mia mail è: billimatteo@gmail.com

grazie mille

Flanz ha detto...

Mi spiace, non so proprio come aiutarla.
Grazie dell'attenzione.
Flanz