Perito della polizia scientifica. Si occupò del delitto avvenuto a Giogoli eseguendo la perizia balistica comparativa sui bossoli. Le impronte da percussore e da espulsore e le microstriature risultarono identiche a quelle precedentemente rilevate sugli altri bossoli attribuiti al "mostro di Firenze".
Si legge della sua attività anche nella sentenza della Corte d'Assise di Firenze del primo febbraio 1994: "La perizia balistica fu affidata al perito Giovanni Iadevito, e prendeva in esame un campione di circa 450 pistole Beretta cal.22 LR sequestrate ai legittimi detentori nel territorio della provincia di Firenze al fine di individuare, con la minore approssimazione possibile, attraverso l'esame, in particolare, del tipo di percussione, a quale modello, tipo e periodo di produzione potesse farsi risalire la pistola Beretta cal.22 LR usata sia nell'ultimo duplice omicidio che in quelli precedenti. La risposta del perito era che, eseguite le prove di sparo e tutti i necessari raffronti, le caratteristiche di percussione dell'arma omicida erano tali da poter escludere che essa fosse stata fabbricata oltre i 1964 e comunque non oltre il 1966: però le caratteristiche di percussione di una delle Beretta campione, modello 71 immatricolata nel settembre 1964, erano quelle che più di tutte assomigliavano alle pari carateristiche presenti nei reperti."
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