Stralci dalla perizia del criminologo Francesco De Fazio sul quadro "Un sogno di Fatascienza", sequestrato presso l'abitazione di Pietro Pacciani.
"Nel quadro l'elemento che colpisce con maggior forza è quello della violenza, espressa sia dai temi (il toro, il cappello nazista, le armi, la morte, ecc.), sia dal colore (in prevalenza giallo e rosso, colori con i quali il Pacciani riverniciò il ciclomotore, il primo simbolico di violenza, il secondo di violenza agita o esperita). Questa violenza inaudita sembra trovare espressione soprattutto nella sessualità: si rinvengono infatti rappresentazioni falliche molto realistiche (la mano nel quadrante superiore destro) che danno la possibilità di interpretare in tal senso anche quelle simboliche (le corna, la freccia, l'arma, la sega, il serpente). Il serpente, come simbolo maschile, la cui lingua si scatena su una sessualità ermafrodita (toro con sesso femminile), è poi direttamente ricollegato alla morte (il teschio con la mandibola): sta cioè a significare una sessualità che uccide, sadica e violenta. Quanto all'aggressività, si tratta di una aggressività sessuale agita, e non solo pensata: lo si vede dalla tratteggiatura/scia, a partenza dalla spada e poi dalla mano, indicativa del movimento. L'interazione di questo doppio tratteggio/scia potrebbe avere il significato di una identità sul piano simbolico: per la figura maschile sadico-aggressiva ("Il militare"), infilzare con la spada o compiere l'atto sessuale assume identico significato; si tratta cioè di una rappresentazione fallica interata che produce effetti di morte, confermando la presenza di una sessualità che uccide (commistione tra sessualità e violenza, il piacere agito attraverso la violenza). Un altro tema caratteristico e ricorrente del quadro è quello della morte: simbolizzata dalle mummie, ma anche da altri disegni, quali le stelle e le croci: la stella richiama infatti, sul piano simbolico, la svastica, ed ha lo stesso significato della croce; anche uno dei buchi di fuga ha la forma di una sessualità violenta, distruttiva ed eliminatrice (il gabinetto). Il quadro propone inoltre altri elementi di indubbio interesse, ma che appare difficile analizzare ad una lettura superficiale: 1)l'aspetto confusivo fra la sessualità maschile e femminile; 2) le scarpe con i lacci enormi e lo stivale con lo sperone, elementi tutti che rimandano alla letteratura sadomasochista ed in parte a quella feticista (la scarpa); 3) i buchi che potrebbero rimandare anche ad aspetti voyeuristici; 4) l'aspetto contaminato della figura centrale - ad un tempo maschio, femmina ed animale - che potrebbe rimandare a pratiche perverse su animali; 5)infine l'elemento iterativo (sei petali, sei croci, sei stelle, sei punte degli ombrelli) che introduce un elemento di sacralità rituale (sacrificale?). Quanto alle ipotesi diagnostiche il quadro potrebbe suggerire la presenza di una paranoia. Si tratta di una patologia mentale, caratterizzata da un delirio a lenta evoluzione, coerente e fanatico, che si sviluppa su una personalità egocentrica, diffidente, permalosa, dogmatica, scarsamente socievole; l'intelligenza non è messa in gioco, ma viene utilizzata al servizio del delirio, ed eventualmente alla sua dissimulazione o alla sua difesa. Ciò che fa pensare alla paranoia è la prospettiva rigorosamente centrica, l'utilizzazione di un simbolismo conscio e coerente, una scelta motivata dagli elementi, dei segni e finanche del colore, tutti strumentalizzati in funzione di un messaggio e della propria visione del mondo."
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