Squilibrato, fanatico di armi. Il 15 aprile 1973 aveva sparato ad una coppia che si trovava in auto in un campo appena fuori Firenze. Aveva creduto di scorgere la propria moglie tra gli occupanti dell'auto ed aveva sparato 7 colpi di rivoltella al presunto amante. Detenuto presso il carcere delle Murate a Firenze, scrisse alla madre di Susanna Cambi: "Io conosco il mostro e mi sento un pò colpevole di questi assurdi omicidi perchè io sparai a una coppietta e sembra che il mio gesto abbia dato vita a questi omicidi. (...) Ammise d'essere stato un guardone, d'aver visto il mostro in volto e che questi nel 1968 gli aveva rubato una Beretta calibro 22. "Lui praticava spesso il campo delle Bartoline, poi l'ho visto dopo le Croci di Calenzano. Lo rividi dalle parti di Scarperia e una volta nei pressi del paese La Lisca per andare a Montelupo e l'ultima volta che lo vidi fu nel '76 tramite una licenza che mi diede il carcere di Firenze".
Rif.1 - Il mostro di Firenze pag.97
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