Giornalista televisivo. È sposato con Marzia Rontini, sorella di Pia. Nel 1989 si recò in Francia presso l'abitazione di Francesco Vinci per un colloquio di cui non sono mai emersi i dettagli. Fu iscritto nel registro degli indagati con l' accusa di favoreggiamento e frode processuale poichè accusato di aver inviato, il 25 maggio 1992, al maresciallo dei carabinieri di San Casciano Arturo Minoliti, un'asta guidamolla avvolto in un pezzo di stoffa. Un biglietto riportava il testo che segue: "Questo è un pezzo della pistola del Mostro di Firenze e sta' sulla "Nazione". C'era la fotografia. Stava in un barattolo di vetro stiantato (qualcuno lo a' trovato prima di me) sotto un albero a Crespello-Luiano. E' si vede il tabbernacolo della vergine. Il Pacciani andava li e lavorava alla fattoria. Anche la moglie e la figlia grande passeggiavano li e sono grulle è fanno tutto quello è lui gli comanda se no' ne toccano. Il Pacciani è un diavolo e incanta i bischeri alla t.v. ma noi lo si conosce bene e lo avete conosciuto anche voi. Punitelo e Dio vi benedirà perché un è un uomo ma una belva. Grazie."
Alcuni giorni dopo il ricevimento del pacco, durante una nuova perquisizione nel garage di Pietro Pacciani, gli agenti della SAM trovarono un pezzo di stoffa che combaciava perfettamente con quello inviato pochi giorni prima al comandante della caserma dei carabinieri.
Dopo aver subito sei mesi consecutivi di intercettazioni telefoniche, 22 ore di perquisizione, oltre a perizie grafologiche e interrogatori, nel febbraio del 2006, Giovanni Spinoso, fu assolto per non aver commesso il fatto.
Rif.1 - Toscana Oggi - 22 ottobre 2003
Rif.2 - Corriere della Sera - 31 marzo 2001 - pag.11
Rif.3 - Dolci colline di sangue - pag.203
Rif.4 - Il mostro - pag.60
Rif.5 - Il Tirreno - 25 gennaio 2002 pag. 1
Alcuni giorni dopo il ricevimento del pacco, durante una nuova perquisizione nel garage di Pietro Pacciani, gli agenti della SAM trovarono un pezzo di stoffa che combaciava perfettamente con quello inviato pochi giorni prima al comandante della caserma dei carabinieri.
Dopo aver subito sei mesi consecutivi di intercettazioni telefoniche, 22 ore di perquisizione, oltre a perizie grafologiche e interrogatori, nel febbraio del 2006, Giovanni Spinoso, fu assolto per non aver commesso il fatto.
Rif.1 - Toscana Oggi - 22 ottobre 2003
Rif.2 - Corriere della Sera - 31 marzo 2001 - pag.11
Rif.3 - Dolci colline di sangue - pag.203
Rif.4 - Il mostro - pag.60
Rif.5 - Il Tirreno - 25 gennaio 2002 pag. 1
1 commenti:
Combaciava, ma non era mai stato nella disponibilità di Pacciani, ovvero mai è stato dimostrato. In quella casa stavano le figlie. La figura di questo giornalista meritava più attenzione, ma...
Posta un commento