
Lapini Scilla confermava di aver avuto col Pitocchi, nel 1987, una relazione sentimentale durata due anni; che con la Fiat 131 bianca di costui qualche volta la sera erano soliti fermarsi in luoghi non molto illuminati, anche a Mercatale, vicino al campo sportivo, o anche a Tavarnelle; che era possibile che qualche volta si fossero fermati a parlare sotto casa una diecina di minuti quando il ragazzo la riaccompagnava.
Pacciani si era difeso dicendo: "Io non ho mai preso numeri di targa" e in un memoriale del 30 gennaio 1993: "...se l'avessi scritto io era a scopo benefico, e avendo saputo chi erano, era per avvertirli dei pericoli che rischiavano appartandosi in luoghi solitari, e avevano messo cartelli in vari Locali, di avvertimento il nostro comune e io avvertiva pure le mie figlie tante volte, se si fosse trattato a scopo malefico, non avrei certo tenuto un indizio in casa, e inoltre se si fosse trattato di questo malvagio sarebbe intervenuto su di loro, come è successo prima, il male, e non lo hanno subito, segno era a scopo di bene..."
Rif.1 - Corriere della Sera - 9 dicembre 1995 pag.11Rif.2 - Sentenza della Corte di Assise dell'1 novembre 1994 contro Pietro Pacciani (testo in corsivo)
Vedi anche:
Claudio Pitocchi - Deposizione del 30 maggio 1994
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