Prima edizione: Aliberti 2007 - 256pp - brossura
Dalla presentazione:
Pacciani e i compagni di merende sarebbero innocenti. Un solo uomo l'ha scritto. Ed è stato arrestato."Il più grave abuso contro la libertà di stampa perpetrato in Europa dalla fine della guerra." (The Guardian)"Mario Spezi ha un difetto. E' un giornalista all'antica, convinto che la verità non sia sempre e solo quella delle veline e delle carte ufficiali. E così, facendo il suo mestiere, un giorno si è trovato chiuso in una cella, umiliato, sospettato addirittura di essere una delle menti dei crimini alla cui soluzione ha dedicato tanta parte del suo lavoro. Un incubo, che in questo libro Spezi ci racconta da scrittore di razza. Una giustizia impazzita, ammalata di superficialità e protagonismo, circondata da un sottobosco di mitomani e approfittatori; un carcere dove l'umanità appartiene solo ai «delinquenti»; un mondo dell'informazione dai riflessi troppo spesso appannati dall'abitudine a registrare acriticamente giudizi, decisioni e illazioni del magistrato di turno. Una storia pazzesca, una trama inverosimile e grottesca. Una storia - incredibilmente - tutta vera." (Vittorio Feltri)
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