martedì 9 luglio 2013

Lorenzo Nesi - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 04 luglio 1997 - Settima parte

Segue dalla sesta parte.

« DOPO LA SOSPENSIONE »

Presidente: Lei può riprendere.
Avvocato Curandai: Sì, signor Presidente, mi perdoni.
Presidente: Mi dica.
Avvocato Curandai: Volevo dire questo al signor Nesi, che se si tratta di descrivere esclusivamente un sogno, io posso anche ritirare la domanda su questo punto, ecco. Se c'è qualche cosa in più rispetto al sogno allora sì, ma se si tratta di descrivere un sogno.
Presidente: Va bene. Io volevo dire un'altra cosa. Ha fatto riferimento lei nella domanda a una casa maledetta, a un lucernario.
Avvocato Curandai: Un posto maledetto, sì.
Presidente: Siccome noi non sappiamo di chi è questa casa, di chi è questo lucernario, dov'è, dove non è. Non so se interessa o no nel processo.
P.M.: È la casa di Vanni.
Presidente: Eh, però se non ce lo dite come facciamo a saperlo noi...
P.M.: Noi Presidente...
Presidente: ... se si riferisce alla casa di Vanni. Quello volevo dire... Bene? Signor Nesi, può rispondere alla domanda dell'avvocato.
L.N.: : Me la ripete per cortesia?
Avvocato Curandai: Sì, la domanda è questa: se ci vuole spiegare appunto il lucernario dove si trovava, in casa del Vanni?
L.N.: : Sì.
Avvocato Curandai: Ecco. A questo punto ecco, dico, se a monte di questo lucernario c'è soltanto un sogno io ritiro la domanda. Se c'è qualcosa in più allora ce lo descriva.
L.N.: : C'è questo: in base a questo sogno - che l'è un sogno lo ripeto – è venuto alla mente dei ricordi che...
Avvocato Curandai: Bene, bene. Io passerei a un'altra domanda, signor Presidente. La domanda è questa: dunque, lei un giorno si trovava in Questura insieme al Vanni.
L.N.: Sì.
Avvocato Curandai: E ambedue avete esaminato un fascicolo fotografico che, appunto, le cui fotografie ritraevano i corpi straziati dei due ragazzi francesi.
L.N.: Esatto.
Avvocato Curandai: Lei ricorda che cosa esclamò lei e che cosa esclamò il signor Vanni in quella occasione?
L.N.: : Prima le guardò Vanni, le guardò tutte. C'era sempre Lamperi e Venturini mi sembra e la Lidia Spiccio, le guardano tutte. Vanni quando arrivò alla fine, ora non mi ricordo chi dei tre, ma senz'altro uno gli disse: 'Ha' visto Mario questa persona che cosa fa? Se la ci può aiutare, la cerchi di aiutarci'. Vanni li guardò e gli disse: 'mah, non sono mica mi' parenti'.
Avvocato Curandai: Sì, lei davanti alla Polizia fu diciamo più preciso, disse: "Il Vanni sfogliò lentamente tutto il fascicolo senza batter ciglio, mentre io guardai solamente due o tre fotografie..."
L.N.: : Io guardai due o tre foto, dopo dissi: 'no, no...'
Avvocato Curandai: "... e alla domanda dell'ispettore Lamperi: 'vedi Vanni come sono stati ridotti questi poveri ragazzi?' Vanni rispose: 'mica son parenti miei'.
L.N.: : Sì, sì.
Avvocato Curandai: Questo lo conferma?
L.N.: : Sì, sì, sì, senz'altro. S'era quattro sicché, potete trovare altre testimonianze. Non ero solo.
Avvocato Curandai: Ecco, poi credo che sul fatto che Pacciani aveva preso in prestito la macchina dal Lotti...
P.M.: Ne abbiamo già parlato.
Avvocato Curandai: Lei ne ha già parlato vero su...
P.M.: Abbiamo già parlato.
Avvocato Curandai: Abbiamo già parlato, ha già chiarito prima davanti...
Presidente: 124 celeste ha detto...
Avvocato Curandai: Grazie.
Presidente: Altre domande?
Avvocato Pellegrini: Avvocato Pellegrini. Signor Nesi, lei ricorda di avere avuto una confidenza da parte di Vanni, il quale gli avrebbe detto una frase, che io vorrei lei ricordasse da solo, senza bisogno che gliela suggerisca io, a proposito di cose, di un certo rammarico del Vanni per aver fatto qualcosa con Pacciani.
L.N.: Sì, l'ho detto prima e gliene confermo.
Avvocato Pellegrini: Vuole essere un pochino più preciso. Come è stato...
L.N.: : Che con Pacciani, Vanni si è confidato, che facevano - mi cosa negli orecchi da lontano - che facevano delle cose, facevano delle cose, però io queste cose belle, brutte, come siano io non lo so.
Avvocato Pellegrini: Ma...
L.N.: : Non ho mai approfondito, ha capito?
Avvocato Pellegrini: Sì, sì, questo abbiamo capito. Ma la frase che usò Vanni in quella occasione e che è stata da lei in precedenza riportata fra virgolette quale fu?
L.N.: Che facevano delle cose brutte.
Avvocato Pellegrini: Cose brutte con Pacciani che non va bene, giusto?
L.N.: Sì, sì.
Avvocato Pellegrini: Vero, questa era la frase...
L.N.: Sì, sì.
Avvocato Pellegrini: ... con la quale si confidò in qualche modo...
L.N.: Esatto.
Avvocato Pellegrini: Eh?
L.N.: Sì.
Avvocato Pellegrini: Giusto, bene. Senta, è vero che quando Vanni è stato arrestato, lei aveva intenzione di andare a parlargli?
L.N.: Sì, sì, esatto. Telefonai all'avvocato, non mi ricordo se all'avvocato... come si chiama?
Avvocato Pellegrini: Pepi.
L.N.: Telefonai perché proprio volevo parlare con Vanni.
Avvocato Pellegrini: Ecco...
L.N.: : Ma volevo parlare con Vanni per amicizia, per animo, non parlare... parlare con lui ecco.
Avvocato Pellegrini: Sì, certo. Cosa gli avrebbe voluto dire se fosse stato possibile?
L.N.: : Mah, icché gli direi ora.
Avvocato Pellegrini: E cioè?
L.N.: : Che se... Io non lo so, la mia opinione me la tengo per me. Se Mario t'hai fatto qualcosa, tu sai qualcosa, tu sai.. . apriti perché te tu mori in galera e il Pacciani campa fori. Mario, tu lo sai come siamo amici noi. Te fai come tu vuoi. Io gli volevo dir questo, ecco perché codesta... O Marino, tu lo sai il bene che ti voglio io.
Presidente: Bene. Altra domanda?
Avvocato Pellegrini: Sissignore. Ecco, sempre riferendo alla Polizia, lei ha detto che negli anni, o perlomeno in un certo periodo...
L.N.: Scusi, avvocato, alla?
Avvocato Pellegrini: Alla Polizia.
L.N.: Ah, sì.
Avvocato Pellegrini: O alla Polizia, o a.. .
L.N.: Non avevo capito.
Avvocato Pellegrini: Sì, sì. O alla Procura della Repubblica, cioè nella fase... un annetto fa grossomodo, un anno e mezzo fa. Ecco, lei ha detto che nel tempo, negli anni passati ha visto Vanni in una certa collocazione rispetto ai delitti del mostro. E' stata usata anche una parola specifica per descrivere la posizione di Vanni, come lei la vedeva rispetto... Ecco, come la vedeva allora - poi non so come la vede adesso - ma come la vedeva allora, in quegli anni precedenti al momento in cui lei fa questa dichiarazione?
L.N.: : Cioè al momento in cui gl'è venuta fuori la storia Pacciani?
Avvocato Pellegrini: Certamente.
L.N.: : O prima? Come si riferisce?
Avvocato Pellegrini: Credo che lei si volesse riferire dal momento in cui è venuto fuori il Pacciani, penso.
L.N.: : Sì, sì.
Avvocato Pellegrini: Ecco, ce lo vuol dire, per la Corte non lo sa. Lei deve sapere che questi verbali li abbiamo noi ma non li ha la Corte.
L.N.: Ah, un no so io.
Avvocato Pellegrini: Questa è la tecnica, quindi lei queste cose le ha dette ma la Corte le deve ancora sapere.
L.N.: Vanni, gliel'ho detto prima, non ha mai avuto un comportamento trasparente, io gliel'ho detto tante volte, lui lo sa. Non ha mai avuto un comportamento trasparente. Fino all'ultima volta che io ho visto Vanni, che dopo lo rivedo oggi, che gl'era sul mi' piazzale e successe questa cosa qui. Non ha mai avuto, a vista mia, un comportamento cristallino. Comportamento, non so nemmeno definirlo perché non sono istruito, comportamento strano, comportamento... Io gli ho detto diverse volte, Mario lo sa, di agire secondo coscienza, di agire secondo queste cose qui. Mario, tu mi puoi guardare negli occhi.
Presidente: Va bene, su questo punto ha già riferito prima.
Avvocato Pellegrini: Sì.
L.N.: L'ho detto prima, l'ho già riferito prima.
Presidente: Sì, sì.
Avvocato Pellegrini: Ecco, ma allora, per essere più precisi, lei ha detto che aveva intenzione di parlare con Vanni, e ha parlato...
L.N.: Sì, quando fu arrestato. Perché quando Vanni fu arrestato per me fu un grosso dispiacere, una grossa angoscia.
Avvocato Pellegrini: Benissimo. Lei ha dichiarato: "Ho questa intenzione" – cioè di parlare con Vanni - "perché io ho sempre visto il Vanni come fiancheggiatore nei delitti del mostro"
(voci fuori microfono)
Presidente: Dà un giudizio suo effettivamente.
Avvocato Pellegrini: "Io ho sempre visto il Vanni come fiancheggiatore".
Presidente: Va bene, questo... 
(voci sovrapposte)
Avvocato Pellegrini: Certo, l'avrà ricavato da qualche cosa questa impressione.
Presidente: Domanda, domanda.
Avvocato Pellegrini: La domanda è questa: se conferma di avere avuto la visione di Vanni come fiancheggiatore. Di aver visto Vanni...
Presidente: La domanda va posta diversamente. 
Avvocato: (voce fuori microfono)
Presidente: Glielo dico io, senza un po': lei ha espresso quel giudizio, ha detto che secondo lei Vanni era un fiancheggiatore del Pacciani.
L.N.: No, io...
Presidente: Aspetti. Da cosa ricavò, quali fatti li portarono a trarre quella conclusione a lei.
L.N.: Mi scusi signor Giudice, se io gli dico a lei, a lei.
Presidente: Eh.
L.N.: Non so come la si chiama... 'ma te che c'entri in queste cose'? E lei la mi si chiude, la mi sbianca, la mi si cosa, a me mi si crea dei dubbi.
Presidente: Ecco, quello fu il fatto...
L.N.: Sennò ci si fraintende, ha capito.
Presidente: Bene. Quel giudizio nacque da quello sbiancamento che lui ebbe in quella occasione.
L.N.: Ecco. Dopo io telefonai a Lamperi.
Presidente: Bene, bene.
L.N.: Il giorno dopo... Cioè, sennò ci si fraintende, chiariamo bene le cose. Io telefonai a Lamperi il giorno dopo, gli dissi... telefonai per un'angoscia mia, dico: 'Lamperi, lei che è addetto ai lavori', non sono mica io addetto ai lavori.
Presidente: Bene.
L.N.: Non so se gli ho reso...
Presidente: No, no, ha chiarito benissimo.
L.N.: Eh?
Presidente: Bene, avvocato, può continuare.

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