L'allora Maresciallo dei Carabinieri Pietro Frillici fu ascoltato l'8 luglio 1994 nel processo a
Pietro Pacciani. Quelle che seguono sono le sue dichiarazioni.
Presidente: Proseguiamo.
P.M.: Dunque, sentirei il maresciallo Frillici, Presidente.
Presidente: Un'altra rata del maresciallo Frillici. Si accomodi Maresciallo. Buongiorno. Sieda pure. Lei è già stato sentito: lei viene sentito a rate, ma naturalmente...
P.M.: Facciamo sui singoli argomenti perché è più chiaro tutto.
Presidente: Sì, certo, certo, è naturale, è ovvio.
P.M.: Questo è il metodo. Le domande che vorrei fare al Maresciallo Frillici, che...
Presidente: Prego.
P.M.: ... che sappiamo ha fatto parte delle SAM e del ROS Carabinieri, sono due. La prima è questa: Maresciallo, abbiamo parlato in questi giorni con altri testi di un blocco Skizzen Brunnen che sappiamo, almeno processualmente, che viene dalla Germania. Io le chiedo: lei ha effettuato accertamenti per vedere dove e come veniva commercializzato questo blocco e se, per caso, c'è qualche possibilità che sia stato commercializzato in Italia? E dove, eventualmente. Lei ha fatto questi accertamenti...
P.F.: Sì.
P.M.: ... sono negli atti. Vorrei che li spiegasse nei dettagli alla Corte.
P.F.: Esatto. Dunque, io ho fatto questa attività dopo che il dottor Perugini aveva appreso dalla ditta produttrice di questo blocco che poteva anche essere stato commercializzato nella zona del Trentino Alto Adige. Quindi ci siamo, mi sono portato, io con il collega - appuntato di P.G., Scano Antonello - in quella zona e abbiamo provveduto a verificare, sia presso piccoli commercianti, come grossi rivenditori, la possibilità se questo blocco fosse stato commercializzato o meno. E, dunque, l'esito è stato negativo, però è doveroso dire che io ho trovato presso una piccola cartolibreria di Merano un depliant riferito a questo blocco Skizzen Brunnen.
P.M.: Cioè un depliant in cui, fra altri oggetti, c'era anche un blocco simile.
P.F.: Sì, ecco.
P.M.: Quindi cosa ha fatto?
P.F.: Abbiamo sentito a verbale questo signore, il quale ci ha...
P.M.: Colui che aveva fatto questo...?
P.F.: Esatto. Mi pare che si chiami tale Mayer Stephan, il quale...
P.M.: Tutti Mayer, in questo processo.
P.F.: ... il quale mi ha però assicurato che l'attività che aveva iniziato lui era nell'86 e che non aveva mai commercializzato questo blocco da disegno e anzi, aggiunse che trattavasi di oggetto particolare, destinato a persone che facevano studi in Belle Arti o qualcosa di simile. Quindi è un blocco che costava molto e che escludeva nel modo più assoluto di averlo commercializzato.
P.M.: In Merano.
P.F.: In Merano. Ovviamente non mi limitai solo a questo. Mostrai anche quello che era scritto in fotografia, come ho qui, quello che era scritto, la serie di numeri 424/6.40 e così ho fatto anche con tutti gli altri...
P.M.: Una verifica, eh?
P.F.: ... gli altri, diciamo le altre ditte, e con esito negativo. Quindi si concluse che questo blocco non era mai stato...
P.M.: Non c'era traccia di commercializzazione in Italia.
P.F.: ... di commercializzazione in Italia.
P.M.: Questo signore comunque, che disse di averlo in catalogo e di non averlo mai venduto.
P.F.: Sì.
P.M.: Aveva cominciato a operare dopo... nell'86.
P.F.: Nell'86. Io non mi limitai a questo. Chiesi anche chi era, in precedenza, che aveva questo negozio. Mi disse che era un'anziana signora, ma che vendeva prevalentemente souvenirs. Souvenirs e, nella tabella merceologica, souvenirs e prodotti da scuola camminano, diciamo, si possono vendere contemporaneamente, ecco.
P.M.: Ho capito, ho capito. Mille grazie.
P.F.: Prego.
P.M.: Un'altra domanda su un argomento diverso. Sempre nel tipo di indagini di cui abbiamo già parlato, ci è stato riferito nei giorni scorsi di un portasapone che aveva una marca "Deis" sopra, che è stato trovato al Pacciani. E la sorella ci ha detto qualcosa, nei giorni scorsi. Lei, circa la commercializzazione di questo portasapone "Deis", in Italia o all'estero, ha fatto qualche accertamento? E ci vuole spiegare il risultato di questi accertamenti?
P.F.: Dunque, stabilito che l'accertamento era stato fatto presso la Camera di Commercio di Colonia per stabilire se questo era un prodotto tedesco, prodotto da qualche ditta tedesca - con esito negativo - io estesi gli accertamenti sul campo nazionale. Sul campo nazionale, anche qui...
P.M.: In Italia.
P.F.: In Italia, ovviamente. Anche qui con esito negativo, con esito negativo. Ovviamente iniziai dalla Camera di Commercio di Firenze, era la cosa più semplice da fare al momento. Quindi, la Camera di Commercio di Firenze ci consigliò di rivolgerci al Ministero dell'Industria e dell'Artigianato, del Commercio dell'Artigianato in Roma. Il quale, anche qui ci fu un esito negativo. Quindi ci disse di rivol...
P.M.: Quindi nessuna marca di quel tipo portasapone in Italia, vi disse il Ministero.
P.F.: Portasapone. Quindi ci consigliarono, anzi, loro stessi decisero, ci dissero che potevano fare un accertamento a Ginevra, va bene? per vedere se esistessero tra i marchi, a livello internazionale, dei marchi... appunto, il marchio "Deis". E anche qui con esito negativo. Io devo...
P.M.: Marchi registrati.
P.F.: Registrati, marchi registrati. Ovviamente loro si avvalevano sulla scorta del fatto che esiste una convenzione, diciamo, un'associazione di nazioni che si...
P.M.: Un accordo internazionale, diciamo.
P.F.: Ecco, un accordo. Credo che si chiami "arrangement de Madrid".
P.M.: "Arrangement" fatto a Madrid.
P.F.: Sì, fatto a Madrid, dove aderiscono svariate nazioni. Questo, però, ovviamente... cioè fu un esito, portò a un esito negativo. Però, ovviamente, non sappiamo quali sono le nazioni che aderiscono o meno.
P.M.: Aderiscono…
P.M.: Aderiscono…
P.F.: Quindi, ecco...
P.M.: Di quelle aderenti a questo accordo nessuno aveva il marchio "Deis".
P.F.: Nessuno, no. Io devo dire per dovere di cronaca, diciamo, che...
P.M.: Di indagine.
P.F.: ... di indagine, chiedo scusa.
P.M.: Più che di cronaca.
P.F.: …è stato un lapsus… che il logo "Deis" l'ho trovato, l'ho trovato.
P.M.: Come "Deis".
P.F.: Come "Deis".
P.M.: Cioè un marchio "Deis" esiste.
P.F.: Esatto.
P.M.: A cosa corrisponde in Italia?
P.F.: In Italia è riferito a un'attività commerciale che ha un certo signore De Divittis, residente in provincia di Salerno.
P.M.: Che ha registrato un marchio "Deis".
P.F.: Sì, praticamente, provincia di Salerno e questo signore sta a Vietri sul Mare esattamente.
P.M.: Vietri sul Mare. L'avete sentito.
P.F.: Lo sentii telefonicamente io prima di fare un'attività più concreta. E mi disse che si trattava di... lui non aveva mai commercializzato portasaponi, e la sua ditta trattava prevalentemente materiale cinematografico.
P.M.: Ecco, quindi non proseguì, tanto era un settore completamente diverso. Non ho altre domande, Presidente, al teste.
P.M.: Ecco, quindi non proseguì, tanto era un settore completamente diverso. Non ho altre domande, Presidente, al teste.
A.B.: Nell'attività di... Posso?
Presidente: Avvocato Bevacqua, prego.
A.B.: Nell'attività di indagine che lei ha svolto per cercare di individuare questa fabbrica, lei, credo, perlomeno risulta agli atti, che abbia pure parlato non soltanto con qualcuno della Camera di Commercio di Colonia, ma anche di Monaco e comunque, con qualche Commissario di Pubblica Sicurezza.
P.F.: Sì, questa è un'attività che, diciamo, l'ha fatta prevalentemente il dottor Perugini.
A.B.: Perugini.
P.M.: È agli atti della rogatoria, quindi quella la conosce già la Corte. Ma non l'ha fatta il maresciallo Frillici.
P.F.: La conoscevo per...
A.B.: Pubblico Ministero, mi vuol far parlare stamattina?
P.M.: Sì, ma faccio per evitarle di...
A.B.: Sì, ho capito.
Presidente: Sì, va bene. Andiamo avanti, per favore.
A.B.: La domanda è questa. Vorrei farlo sentire, no? ecco. Lei ricorda se dall'esame di questa, il risultato di questa indagine poi ha consentito di accertare che in Germania, se esistono fabbriche di portasapone, nessuna di queste utilizza dei marchi. Vero?
P.F.: Probabile.
A.B.: Cioè... ecco.
P.F.: Io, diciamo, l'ho acquisita questa...
A.B.: Cioè, nessuno mette marchi a...
P.F.: Sì.
A.B.: Di nessun tipo. Grazie. Oh, aspetti, un'ultima domanda. Lei ha fatto tutta una - siccome il Pubblico Ministero è passato da una cosa all'altra, da una questione all'altra - io le volevo domandare questo...
P.F.: Sì.
A.B.: ... lei ha fatto tutte le indagini in genere in simbiosi, per così dire, con la SAM, no?
P.F.: Sì.
A.B.: Abbastanza.
P.F.: In collaborazione, ovviamente, molto stretta.
A.B.: Sì, va bene, collaborazione stretta qualche volta diventa, qualche volta può diventare...
Presidente: Facciamo le domande, allora, su!
A.B.: Ecco, la domanda è questa: lei ricorda di avere avuto dei rapporti - nel senso rapporti dal punto di vista professionale - con la siqnora Sperduto Maria.
P.F.: Sì.
A.B.: Professionale: cioè l'ha sentita, la signora Sperduto Maria, per qualche altra cosa di cui la signora Sperduto Maria era stata indiretta protagonista?
P.F.: In questo processo?
A.B.: No. Avete fatto delle indagini sulla morte della figlia della Sperduto Maria?
P.F.: No.
A.B.: Non l'avete...
P.F.: Io personalmente non ho mai fatto...
A.B.: Va bene. Cioè lei sa che alla Sperduto Maria è stata uccisa una figlia, eccetera, eccetera.
P.F.: Sì, però io non ho mai fatto indagini.
A.B.: Va bene. Allora, io le volevo ricordare il primo rapporto che esiste con la Sperduto Maria e la Sperduto Maria vi fa delle dichiarazioni. Voi dite - è firma sua anche questa -...
P.F.: Sì.
A.B.: ... "A parere di noi scriventi la donna - la Sperduto - di carattere estremamente semplice ed elementare nella manifestazione dei propri sentimenti, non rivela in pieno la frequenza dei rapporti e delle dichiarazioni del Pietro. In quanto, in un primo tempo fa risalire la conoscenza con costui al 1976, ed in un secondo tempo sostiene che i primi approcci avvennero nel periodo in cui lavorava nel ristorante, alla fine del 1979". Se la ricorda questa circostanza?
P.F.: Sì, sì.
A.B.: Cioè, il primo rapporto, il primo approccio con questa donna vi sembrò un po' strano perché questa donna diceva una volta '76, una volta '79. L'ha scritto lei.
P.F.: Sì, sì, Avvocato, se...
A.B.: Se lo ricorda?
P.F.: ... se la firma mia, se c'è la mia firma l'ho scritto io, sì.
A.B.: Io non è che mi metto a firmare apocrifamente.
P.F.: No, no, Avvocato.
A.B.: Ecco, guardi. Dopo, invece, la signora sa tutto qua, e dice tutto. No, no, per carità!
P.F.: Avvocato...
A.B.: No, ma io... Siccome questo è scritto, l'avete scritto voi.
P.F.: Il personaggio Sperduto l'ha vista lei molto meglio lei di me com'è, insomma.
A.B.: Certo. Allora, un'altra domanda. Lei ha fatto anche delle indagini insieme alla SAM e avete interrogato tal Cacioli, si ricorda?
P.F.: Sì, sì, mi ricordo perfettamente.
A.B.: Il quale Cacioli vi ha detto alcune cose sul comportamento del Pacciani, che cosa faceva, lui l'aveva visto, eccetera. E voi avete scritto questo.
P.F.: Sì.
A.B.: Io glielo dico, se lei lo ricorda, se lei me lo conferma.
P.M.: Scusi, Presidente, non è...
A.B.: "Era un cercatore..."
P.M.: Gli atti non ce li hanno, quindi la conferma si fa poco bene. La Corte non ha...
Presidente: Be', sentiamo la domanda, via.
A.B.: Vediamo che cosa dice.
P.M.: Sì.
Presidente: Anch'io ho da chiedere qualcosa al teste.
A.B.: Certo, signor Presidente.
Presidente: A questo proposito.
A.B.: Ecco: "... che era un cercatore di funghi. Il Cacioli Mauro aggiungeva che, però, il Pietro Pacciani non sarebbe stato in grado di disimpegnarsi alla guida dell'autovettura per vie intensamente trafficate".
P.F.: Sì, mi ricordo che disse questo.
A.B.: Se lo ricorda?
P.F.: Sì, sì. Parlava anche di un incidente che aveva avuto, forse.
A.B.: Esattamente. Quindi era un uomo che guidava molto male. La ringrazio, solo questo.
P.F.: Io ho raccolto questo e questo so.
A.B.: Grazie, grazie.
P.F.: Prego.
Presidente: Senta, senta, Maresciallo.
P.F.: Dica.
Presidente: A proposito, mi viene in mente una cosa: sulla Sperduto Maria, sugli spostamenti di costei nel territorio di San Casciano e Mercatale, sa qualche cosa lei?
P.F.: No.
Presidente: In particolare dove risiedeva al momento, dove stava al momento in cui furono uccisi i francesi?
P.F.: No no, non lo so.
Presidente: Non lo sa. Be', lo chiederemo a qualche altro teste.
P.M.: Al maresciallo Minoliti che verrà la prossima settimana.
Presidente: C'è Minoliti? Benissimo.
P.M.: Stamani no, verrà la prossima settimana perché...
Presidente: Lo volevo sapere, appunto, perché...
P.M.: ... deve mettere insieme degli atti.
Presidente: ... non so se negli atti c'è, non l'ho molto bene a fuoco questo particolare.
P.M.: No, no, c'è, c'è. Sono documenti che ha acquisito il maresciallo Minoliti e che saranno forniti alla Corte per la prossima udienza.
Presidente: Va bene. Allora chiederemo a Minoliti, benissimo. Bene, nient'altro. Se non avete domande voi, possiamo licenziare il Maresciallo. Vogliamo fare una sospensione di dieci minuti?
P.M.: Sì, Presidente, una cosa sola.
Presidente: Prego.
P.M.: Volevo capire io, perché forse mi è sfuggito.
Presidente: Aspetti.
P.M.: Il teste - scusi eh? - riferisce in merito a qualcosa che avrebbe saputo da Cacioli Mauro, dico bene? Ho capito.
P.F.: Sì.
P.M.: Ecco, questo Cacioli Mauro è indotto?
A.B.: Lo possiamo sentire come teste di riferimento.
P.M.: Uhm.
A.B.: Io ho domandato...
P.M.: No, no, io chiedo, scusi, se l'ha indotto lei al momento...
A.B.: Io non ho indotto nessuno, perché io ho indotto quelli che potevo. Siccome...
P.M.: Il potere è un'altra cosa.
A.B.: È un'attività di Polizia Giudiziaria che ha svolto questo signore.
P.M.: Sì.
A.B.: Se la Corte ritiene... questo signore ha ricevuto queste dichiarazioni. Se la Corte ritiene essendo teste di riferimento - di sentire il Cacioli, ben venga il Cacioli.
P.M.: Bene, bene, tutto qua. Grazie. Bene per la sospensione, Presidente.
Presidente: Sospendiamo cinque minuti, dieci minuti anzi.
A.B.: Grazie.
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