lunedì 9 luglio 2012

Processo a Pietro Pacciani - Udienza del 22 giugno 1994

P.M.: Buongiorno, Presidente.  
Presidente: Allora, abbiamo superato gli inconvenienti tecnici. Possiamo cominciare. L'imputato è presente, il Pubblico Ministero è presente. Sono presenti tutti i difensori. Benissimo. Allora io comincerei dando lettura di una missiva che mi perviene dal compartimento Polizia Stradale della Toscana, con allegati documenti dell'ANAS. Si dice questo: "In relazione alla richiesta inoltrata a questa Sezione Polizia Stradale di Firenze - vi ricordate, no? riguardava la chiusura della Superstrada Firenze-Siena - si fa presente che per attività di ordinaria manutenzione, quando per durata e importanza dei lavori stessi non è consigliabile attendere l'emissione di un'ordinanza, è possibile la chiusura al traffico di corsie o di carreggiate. Senza conservare, di conseguenza, nessun supporto documentale. Non si esclude quindi che nei giorni 8, 9 settembre 1985 sulla superstrada Autopalio vi fosse l'interruzione della circolazione, per il blocco di una corsia di marcia. Tenuto conto che, in quel periodo, sussistevano problemi di manutenzione che richiesero, poi, interventi massicci iniziati il 17 settembre '85. Quanto sopra è suffragato dalla dichiarazione allegata rilasciata dal dirigente ANAS dottor De Paolis e dal geometra Baranelli, che nel 1985 rivestiva il ruolo di caporeparto del raccordo autostradale Firenze-Siena. Si fa inoltre presente che la ricerca dei brogliacci di servizio relativi ai giorni 8, 9 settembre '85 risulta pressoché impossibile, poiché gli stessi vengono conservati per non più di cinque anni e distrutti come scarto di archivio. Tuttavia non si esclude la possibilità di reperire notizie da coloro che, all'epoca, prestavano servizio di pattuglia sulla superstrada Autopalio, riservandosi questa Sezione, qualora sia possibile, di comunicare qualunque informazione utile ai fini delle indagini". Poi vi è qui una missiva dell'ANAS in data 15 giugno '94, che è quella richiamata, appunto, dal documento che vi ho precedente letto, e dice: "In esito alla richiesta pervenuta via fax in data odierna si comunica quanto segue: In caso di interventi non programmabili, e comunque di modesta entità, cioè in tutti quei casi che rientrano nell'ordinaria attività di ordinaria manutenzione che comporta una limitazione di traffico, non rilevanti e di breve durata, ovvero in caso di incidente stradale, l'ente proprietario può omettere l'emissione del formale provvedimento, come meglio specificato al comma 7 dell'articolo 30, regolamento esecuzione nuovo Codice della Strada. Pertanto, la non esistenza agli atti di ordinanza di limitazione di traffico non esclude che nei giorni 8 e 9 settembre '85 possa essere stata posta in opera la segnaletica di cantiere, interruzione di corsia di marcia, per gli interventi di cui all'allegata dichiarazione del geometra Luigi Baranelli, caporeparto all'epoca, o per altri motivi contingenti. Per successivi interventi, programmabili e di consistente durata ed esecuzione, risulta agli atti l'ordinanza numero 35 in data 16/09/85 - quella che abbiamo - di chiusura al traffico della corsia sud, tra gli svincoli di Certosa e San Casciano, con effetto dalle ore 8.00 del 17/09/94 - sarebbe '84 - per la durata prevedibile di 15 giorni". Vi è poi questa dichiarazione del geometra Baranelli in data 15 giugno, che vi leggo. "Oggetto: raccordo autostradale Siena-Firenze, chiusura al traffico del tratto Certosa-San Casciano. Per quanto è possibile interrogare la memoria per fatti e circostanze verificatesi nove anni or sono, il sottoscritto, geometra Luigi Baranelli, all'epoca caporeparto del raccordo autostradale Siena-Firenze, ricorda che nell'estate dell'85 fu realizzato un muro di controripa in località Le Terme tra Certosa e San Casciano, direzione Firenze-Siena, eseguita dall'impresa Pierini Giuseppe di Tavarnuzze. A lavori ultimati, in periodi successivi, compresi i primi giorni del settembre '85, l'impresa eseguì diversi lavori di rifiniture delle opere eseguite, provvedendo a installare sempre la prescritta segnaletica di cantiere per restringimento dì corsia saltuariamente e per brevi periodi". Questo è quanto. Io lo allego al verbale; è a vostra disposizione, lo potete vedere. Prego. Signor Pubblico Ministero, prego.  
P.M.: Sì, Presidente. In proposito a questa interruzione del 9, 10 settembre '85 - io ovviamente non posso essere testimone di me stesso - però vorrei far presente alla Corte una circostanza. Quando giunse notizia che a Scopeti erano stati rinvenuti dai Carabinieri, tramite un cittadino, i cadaveri dei due francesi, io ero il P.M. di turno, e fui, mi recai sul posto insieme a personale dei Carabinieri del Nucleo Operativo di Firenze. Andammo sul posto intorno alle 14.30-15.00, cosi è la mia memoria, ci sono i verbali di sopralluogo. Passammo per il Galluzzo e passammo, con questa macchina dei Carabinieri, dallo svincolo dell'autostrada e dell'Autopalio.  
A.B.: Mi scusi, io mi oppongo a questo.  
Presidente: Avvocato, è chiaro...  
P.M.: Sto facendo un'istanza.  
Presidente: Il Pubblico Ministero sta introducendo l'istanza.  
A.B.: Vediamo, l'introduca, per cortesia.  
P.M.: Voglio fare un'istanza. Spiego di cosa si tratta. Se non lo spiego… Poi si opponga a un racconto di un fatto.  
A.B.: Che resta negli atti.  
Presidente: Va bene, Avvocato.  
P.M.: Allora...  
Presidente: Credo il Pubblico Ministero introdurrà su questo punto.  
P.M.: Almeno sarebbe mia intenzione, se ci riesco, se ci riesco.  
Presidente: Avete già capito che cosa vuole dire?  
P.M.: Vorrei quindi - non posso dare atto che l'autostrada era chiusa o che, comunque, c'era la stradale lì - vorrei chiedere alla Corte di ammettere quali testi su questo fatto relativo alla chiusura o comunque all'interruzione, o comunque alla presenza di un blocco presidiato dalla stradale per il giorno lunedì 10, vorrei che fossero accolti come testi gli ufficiali di Polizia Giudiziaria che erano con me quel giorno in macchina. Io ne ho individuato uno soltanto, perché alcuni non sono più a Firenze. Mi riservo di fare loro i nomi, e ne chiedo la ammissione come testi. Ovviamente su com'era la situazione il giorno lunedì, alle 14.30, allo svincolo autostradale Autopalio a Certosa, si chiama, dopo il Galluzzo. Questa quindi è la prima istanza. Voglio far presente, poi, che la Corte la scorsa udienza aveva chiesto di avere a disposizione una cartina relativa alle abitazioni di Pacciani. La Polizia Giudiziaria ha addirittura reperito le mappe catastali di entrambi, di tutti gli appartamenti, che metto a disposizione della Corte. A questo proposito io mi permetto di fare qualche istanza, in questo senso. Avevo fatto presente come l'abitazione di Pacciani fosse stata filmata prima e dopo la perquisizione. Questi filmati sono a disposizione della Corte; io insisto perché vengano visti. Soprattutto quello del 1990 che potrebbe farci chiarezza sullo stato dei luoghi, sulla presenza o meno di acacie nel famoso punto individuato dal dottor Perugini, e potrebbe dare alla Corte una visione più completa del luogo, soprattutto in relazione alle deposizioni della scorsa udienza sul punto della attività del Pacciani nell'orto e del ritrovamento del proiettile. Abbiamo poi la cassetta relativa a tutta la perquisizione, che potrebbe essere utile vedere anziché - come è avvenuto finora - il solo pezzo relativo al ritrovamento del proiettile. A questo proposito, oltre nell'insistere nei filmati, mi permetto di far presente alla Corte che sarebbe opportuno, a questo punto, un'ispezione dei luoghi, o comunque un sopralluogo, perché la Corte si rendesse conto realmente, dal vivo, come sono queste abitazioni, l'ubicazione dell'orto, le distanze, la localizzazione dei paletti o di quel che c'è. Con l'occasione, se si facesse un sopralluogo di questo genere, io chiedo che la Corte, oltre a prendere visione diretta della abitazione, abitazioni - perché sono più di una, come abbiamo visto - del Pacciani, si recasse sul luogo in cui nel 1985 furono scoperti i cadaveri dei francesi, per vedere la piazzola dove, appunto, era parcheggiata l'auto e piantata la tenda esoprattutto, in relazione ai luoghi vicini, intorno ai quali abbiamo sentito, nelle scorse udienze, un paio di testimonianze che, a parere del P.M., sono importanti, ma meritano una più diretta conoscenza dei luoghi da parte dei Giudici. Mi riferisco a quelle deposizioni che ci hanno parlato di un Pacciani presente in luoghi vicini, cioè a quel bivio in cui il Nesi dice la sera del fatto aver visto un'auto guidata dal Pacciani, il bivio immediatamente dopo la piazzola e quel luogo - via di Faltignano - dove si dice da parte del teste Bevilacqua essere stata vista una persona, nei giorni precedenti, che assomigliava al Pacciani e ancora, quella piazzola antecedente gli Scopeti dove altro teste dice di aver visto, nei giorni precedenti, Pacciani. Mi sembra che un sopralluogo, un'ispezione sia oggi indispensabile, anche perché è stato riferito alla Corte che fra la piazzola degli Scopeti e la via di Faltignano, dove il Bevilacqua avrebbe visto la persona vestita da guardiacaccia, o comunque con quei vestiti che ci sono stati descritti, aver visto il Pacciani, da quel luogo alla piazzola di Scopeti ci è stato riferito che esiste un viottolo nel bosco che unisce i due luoghi, anziché passare dalla strada comunale. Ritengo quindi che un sopralluogo anche a questo viottolo sarebbe indispensabile. Sse la Corte lo ritiene opportuno, la Polizia Giudiziaria ha comunque realizzato un filmato dall'aeree e dall'elicottero che permette di vedere, almeno in linea di massima, come siano questi luoghi però il sopralluogo, a mio avviso, sarebbe indispensabile soprattutto sul punto indicato dal Nesi, nel quale, alla convergenza delle due strade, si è avuto un minimo di dubbio sul fatto se quella strada sia in salita o in discesa, se i fari possono o meno avere illuminato l'auto Fiesta bianca. Quindi insisto per questi sopralluoghi e per vedere i filmati che ho detto. Le mappe catastali sono a disposizione della Corte.  
Presidente: Allora, dunque, signori, andiamo con ordine. Gli Avvocati di parte civile, su tutte queste istanze. 
A.P.: Si associano alle richieste del Pubblico Ministero e, fra l'altro, il sopralluogo in casa Pacciani consentirebbe anche di rendersi conto "de visu" della localizzazione di quegli agenti di Polizia che, non visti e non noti a Pacciani, potevano vedere nell'orto del Pacciani. Ci rendiamo conto esattamente delle distanze e del punto di osservazione. Ritengo molto importante l'ispezione dei luoghi.  
Presidente: Quindi lei parla a nome di tutti, avvocato Pellegrini?  
A.P.: Sì, sì, parlo a nome di tutti.  
Presidente: Quindi parere favorevole su tutto. Signori Avvocati della difesa, allora?  
A.B.: La difesa dell'imputato che non ha i mezzi dell'accusa, quindi non può avere elicotteri o altro, si permette osservare quanto segue. Per quanto concerne la prima richiesta formulata dal signor Pubblico Ministero, quella relativa, cioè, all'audizione di un testimone che avrebbe visto la strada chiusa, si oppone, perché questo testimone - e non so chi sia, comunque...  
Presidente: Sarebbero più di uno.  
P.M.: Sono più di uno, era un'auto piena di Carabinieri.  
A.B.: Va be', per ora ce n'è uno, Presidente. Va bene.  
P.M.: Andavano sul luogo del... Ecco, è ovvio pensare che erano molte persone, erano più auto. Io ricordo quelli che erano con me, quindi sono sicuro di persone fisiche che c'erano.  
Presidente: Prego.  
P.M.: Poi può darsi che vengano e dicano non si ricordano del fatto. Io indico solo persone.  
A.B.: Questo testimone... No, ma si ricordano tutti del fatto, perché non c'è problema: tutti hanno ricordo di tutto. Ecco, signor Presidente... no, no...  
P.M.: Meno male, meno male.  
A.B.: Beati voi! No, ma sicuramente, si ricorderanno.  
P.M.: Verranno testi che si ricordano cose importanti per la...  
A.B.: Certamente, certamente. 
Presidente: Non andiamo a polemizzare su cose di assoluta inconsistenza. 
A.B.: Ma si ricorderanno tutto, Presidente.  
Presidente: Ma, Avvocato, certamente è un fatto legato a...  
A.B.: No, no, giustamente si ricordano.  
P.M.: A un omicidio.  
Presidente: Diventa così clamoroso che è più facile ricordarlo. È logico.  
A.B.: Certo. Solo che questo fatto sarebbe accaduto... Il problema è questo - Presidente, mi perdoni, mi scusi la Corte - il problema è verificare - e questo mi pare che questo documento, che è stato da lei letto poc'anzi, mi pare che ne abbia dato un'indicazione ben precisa - verificare se, cioè, quella notte, non il giorno dopo o due giorni dopo, perché non sappiamo quando si sarebbe neppure verificato questo duplice omicidio…  
P.M.: No, lo sappiamo. Processualmente...  
A.B.: Lo sa lei.  
P.M.: No, no, è stato dimostrato in quest'aula.  
Presidente: Signori, signori non state a polemizzare.  
A.B.: Ancora non lo sappiamo.  
P.M.: In quest'aula è stato dimostrato.  
Presidente: Voi anticipate la discussione. Voi anticipate la discussione.  
P.M.: Appunto. Allora…  
A.B.: Presidente, va bene che io ho solo la bicicletta e non ho neanche l'elicottero, però, capito? La parola ce l'ho.  
Presidente: Ognuno dà per scontato quello che gli torna comodo: il Pubblico Ministero bianco, lei nero, e quindi...  
A.B.: Io voglio andare sul grigio, Presidente.  
Presidente: Bene, bene.  
A.B.: Ecco. Allora, il problema è questo. Quindi, a mio avviso questa indagine suppletiva del signor Pubblico Ministero è un'indagine che non consente assolutamente di poter chiarire se, e quindi accertare, se quella sera, esattamente la notte in cui questo signor Nesi - che ricorda tutto, eccetera - abbia, oppur no, fatto il transito con la sua macchina in quella zona. E quindi per questo mi oppongo. In ordine alle richieste del signor Pubblico Ministero relative alla ispezione dei luoghi, io credo che, non soltanto io sono d'accordo sulla ispezione dei luoghi, ma vorrei, anzi faccio istanza ben precisa, che si vadano ad ispezionare tutti i luoghi degli omicidi. Perché non è possibile alla Corte di Assise di Firenze, per la Corte in completo, per la Corte di Assise di Firenze, rendersi conto soltanto attraverso dei documenti, delle fotografie, di dove si sarebbero verificati questi duplici omicidi. Quindi la istanza che formula la difesa è quella di andare sui luoghi, ispezionare esattamente i luoghi dove si sono verificati gli omicidi. Anche in riferimento alle distanze chilometriche che separano questi luoghi dai luoghi in cui il signor Pacciani, in quel periodo, sarebbe vissuto. Quindi, in riferimento al '68 dove il Pacciani, in riferimento a quello del '68 dove - mi pare Lastra a Signa - dove stava Pacciani; in riferimento agli altri omicidi, cioè quelli del 1974, dell'81, dell'82, dell'83, dell'84 e dell'85, dove stava il signor Pacciani. Chiede altresì la difesa dell'imputato che si faccia anche una specie di ricognizione sul luogo in cui si sarebbero verificati certi fatti, e cioè mi riferisco in particolare a quelli relativi ai famosi guardoni che venivano con le pile di notte, e quindi di fare un esperimento giudiziario sul punto. Cioè, siccome a questo punto non è possibile accertare la veridicità delle dichiarazioni di certi testimoni - vedi lo Iandelli, vedi altri signori - che avrebbero visto gli occhi del Pacciani fissi sulla parte posteriore, di notte, di una macchina dove questi signori vi stavano, non è possibile accertare se dall'interno della vettura si possa vedere, con uno che sta guardando con una lampadina, la persona che ha in mano la lampadina, si faccia questo esperimento. Ma si faccia di notte.Esperimento si deve fare anche in relazione alla richiesta del signor Pubblico Ministero, cioè quella relativa a vedere se il signor Nesi avrebbe potuto riconoscere il signor Pacciani in quel famoso incrocio; questo esperimento si deve fare non di giorno, si deve fare di notte, quindi con due macchine, una che viene dalla destra e una che viene dalla sinistra e allora la Corte è tranquilla su questo punto. Questo è quello che chiede la difesa. Quindi è d'accordo sulla richiesta del Pubblico Ministero, ma chiede che si faccia l'ispezione dei luoghi, i singoli luoghi dove si è verificato il sinistro, e che si faccia questo tipo di accertamento giudiziario, quello, cioè, relativo a come e se era possibile vedere, da parte di chi stava dentro la macchina, colui che stava fuori con la pila, e gli occhi della persona. Sia di giorno come di notte. E anche vedere se colui venendo dalla sinistra, di notte, in quel famoso incrocio possa vedere, possa ricordare, possa comunque in qualche modo riconoscere la persona che guida in una macchina che sta sulla sua destra. Questa è la richiesta della difesa.  
Presidente: Sui filmati, sui documenti?  
A.B.: Io mi oppongo, Presidente.  
Presidente: Va bene. Planimetrie?  
A.B.: Planimetria… Io credo che sia opportuno, in un processo di questo tipo, signor Presidente, per stare tutti tranquilli dobbiamo andare a vedere, a verificare queste cose.  
P.M.: Ho fatto l'istanza io, quindi.  
A.B.: Certamente. Ma vorrei vederle tutte, ecco.  
Presidente: Quindi per il momento si oppone.  
A.B.: Grazie.  
P.M.: Presidente, mi consente una sola parola sull'ultimo punto, che è diverso rispetto all'istanza del Pubblico Ministero, quello della difesa?  
Presidente: Sull'esperimento? Sugli esperimenti.  
P.M.: Sì, esatto. Ispezione di tutti i luoghi, nessun problema…  
Presidente: Ma scusate, non anticipo nulla, ma forse di questi esperimenti sarà bene parlare dopo l'eventuale ispezione...  
P.M.: Esatto, era questo, era questo. Vorrei che la Corte prendesse in esame il problema - se problema è - o comunque l'istanza…  
Presidente: Perché se per caso fosse come diceva l'avvocato Fioravanti, che quella strada è in salita e i fari puntano verso il cielo, bah...  
P.M.: E' inutile, è inutile.  
A.B.: ... io sono in bicicletta, non... in elicottero non ci sono arrivato lassù.  
P.M.: Bene. La mia osservazione era: scindiamo le istanze e valutiamo gli esperimenti a una fase successiva, se necessario.  
A.B.: Presidente, chiedo scusa. Io l'ho visto questo luogo, sono andato esattamente ieri. E quindi, guardi, stamattina già arrivato, già mi hanno visto... 
P.M.: Scusi, ci è andato col signor Nesi che le ha detto il punto esatto?  
A.B.: Nooo!  
P.M.: E allora...  
A.B.: Ci sono andato con la mia macchina.  
P.M.: E allora senza il signor Nesi mi sembra che sia difficile poter capire il punto.  
A.B.: Si, ma io dico...  
Presidente: Va bene, signori. Scusate, continuate a chiacchierare tra di voi, se volete. La Corte si ritira.
P.M.: Bene, grazie.  
A.B.: Grazie.

- DOPO LA SOSPENSIONE - 

Presidente: Benissimo, ci siamo tutti. E allora possiamo dare lettura di questa ordinanza: "La Corte, provvedendo sulle odierne istanze istruttorie delle parti, ritenuto che, allo stato, in conformità al principio già affermato con precedente ordinanza dibattimentale, non possono accogliersi le istanze di produzione di filmati e documenti non tempestivamente indicati dalle parti; che appaiono ammissibili e rilevanti le testimonianza richieste dal Pubblico Ministero in merito alla chiusura della superstrada Firenze-Siena il giorno 9 settembre '85, mezzo istruttorio che, per altro, potrà essere ammesso soltanto previa specificazione dei nominativi dei testi da parte del Pubblico Ministero; che appare opportuno procedere all'ispezione dei luoghi attinenti all'omicidio Kraveichvili-Mauriot e degli immobili appartenenti all'imputato, riservando al prosieguo la decisione in merito ad ulteriori ispezioni locali ed ai richiesti esperimenti giudiziari. Per questi motivi, riservata ogni ulteriore decisione, ammette le prove testimoniali e le ispezioni dei luoghi nei limiti di cui in motivazione". E allora, signori, tanto per dare un'indicazione operativa per domani mattina, il punto di incontro, diciamo, è fissato al ponte degli Scopeti, cioè in basso. Va bene? Sulla Cassia alle ore 9 e un quarto, circa. Di lì ci muoveremo risalendo, poi, per la strada degli Scopeti fino, ovviamente, a San Casciano. Vi dico subito che saranno presi opportuni provvedimenti da parte delle Autorità competenti - quindi Polizia, Carabinieri, Polizia stradale, eccetera, eccetera – per assicurare che tutto si svolga col massimo ordine. Io vorrei che fosse chiaro una cosa: i giornalisti e i cineoperatori sono ammessi, ma, chiaramente, nessuno dovrà pestare i piedi alla Corte. Quindi ve lo dico prima. Potrete svolgere il vostro lavoro, ma non ci deve essere confusione, né assembramenti di nessun genere. Quindi è chiaro che curiosi e altra... saranno tenuti a debita distanza. Questo lo dico perché non vorrei, domani, ci fosse un congresso popolare. È assolutamente inutile, perché saranno tenuti a debita distanza. Quindi potremo lavorare con tranquillità. D'accordo?  
A.B.: Io chiedo che venga anche... ci sia la presenza dell'imputato, Presidente.  
Presidente: Benissimo. L'imputato intende presenziare e noi ne disponiamo la traduzione. Quindi ci penseranno i Carabinieri a portarlo assieme a noi sui luoghi. Quindi, resta fissato al ponte agli Scopeti alle 9 e un quarto. Poi, piano, piano, ci sposteremo secondo la necessità. D'accordo. Detto questo, signor Pubblico Ministero, ci dica.

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