L'allora Capitano dei Carabinieri Paolo Scriccia fu ascoltato il 22
giugno 1994 nel processo a Pietro Pacciani. Quelle che seguono
sono le sue dichiarazioni.
P.M.: Sì, Presidente. Io, prima di passare alla fase dell'ascolto delle intercettazioni ambientali - delle quali esiste in atto l'intera trascrizione, cioè di quelle intercettazioni trascritte, e eventualmente di altre di cui mi riservo poi di chiedere l'audizione - vorrei sentire, come testi già indicati in atti, gli Ufficiali di Polizia Giudiziaria dei Carabinieri che hanno partecipato alla perquisizione relativa al ritrovamento del bossolo in casa Pacciani, proprio sul punto delle modalità del ritrovamento. Sono: il capitano Scriccia dei Carabinieri, che era presente, e il maresciallo Frillici, che sono già qui, e chiedo di sentirli.
Presidente: Benissimo, introduciamo il capitano Scriccia che era già stato sentito, se non ricordo male.
P.M.: No, direi di no.
P.M.: No, direi di no.
Presidente: Frillici. Mi sembrava anche Scriccia.
P.M.: Frillici su alcune distanze…
Presidente: Benissimo, allora introduciamo Scriccia.
A.B.: Ecco, mi scusi, signor Presidente, per capire, da parte della difesa: il capitano Scriccia viene soltanto sentito su questo punto, oppure su tutti quei…
P.M.: Solo ed esclusivamente su questo punto, oggi.
A.B.: Ecco, chiedo scusa allora, per capire ancora la difesa. Il capitano Scriccia sarà risentito ancora, oppure no?
P.M.: Dal P.M., su punti diversi, mi riservo di sentirlo, all'esito dell'istruttoria.
A.B.: Si riserva?
P.M.: Quindi, nel caso in cui io non lo sento, lei lo può sentire, perché è ammesso. Bene? Quindi, se lei ritiene.
A.B.: Grazie.
P.M.: Oggi, per linearità della ricostruzione dei fatti, penso, almeno il P.M. ritiene di fare solo queste domande. Con riserva di sentirlo in un secondo momento.
A.B.: Ecco. Quindi, anche, posso sentire gli altri testimoni...
P.M.: Certo, certo.
A.B.: ... che lei ha, di cui ha richiesto l'audizione, che non sono stati sentiti.
P.M.: Questo... questo ancora, finché non li ho finiti…
A.B.: Grazie.
P.M.: ... quello è pacifico, non lo dico né io, né lei, lo dice il codice.
A.B.: Grazie.
P.M.: Prego.
Presidente: Bene. Non ci sono preclusioni, quindi.
P.M.: Nessuna.
A.B.: Signor Presidente, le chiedo scusa. Mentre io ho chiesto prima la presenza del signor Pacciani, il signor Pacciani, siccome non sta molto bene in questi giorni, mi ha chiesto la cortesia di rinunziare domattina alla sua presenza.
Presidente: Benissimo. Quindi rinunzia...
A.B.: Rinunzia alla presenza.
Presidente: Consente che si proceda in sua assenza.
A.B.: Grazie, certo.
Presidente: Benissimo. E allora domani può stare tranquillamente dov'è. Allora nessuna traduzione per domani, per il Pacciani. Lo faremo ritradurre, allora, per mercoledì prossimo. Capitano, si accomodi. Prego. Benissimo, vuol dare le sue generalità, per cortesia?
P.S.: Scriccia Paolo, nato a Xxxxxx il XX/XX/19XX, residente a Xxxxx, Xxxxxx, via Xxxxx Xxxxx.
Presidente: Sì. Legga, per cortesia, quella formula.
P.S.: Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione, mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto a mia conoscenza.
Presidente: Benissimo. Risponda, per cortesia, alle domande del Pubblico Ministero e degli Avvocati. Prego.
P.M.: Capitano, può spiegare alla Corte, innanzitutto, qual è la sua professione e qual'era il suo incarico nel 1990-92?
P.S.: Sono Capitano dei Carabinieri. Nel 1992 comandavo la Sezione Anticrimine Carabinieri di Firenze.
P.M.: Ricorda di aver partecipato ad indagini della cosiddetta Squadra Antimostro?
P.M.: Ricorda di aver partecipato ad indagini della cosiddetta Squadra Antimostro?
P.S.: Sì.
P.M.: In che termini?
P.S.: La nostra struttura, la Sezione Anticrimine dei Carabinieri, partecipò sin dall'inizio dall'ottobre del 1989 - a tutta l'attività di indagine che portò poi alla... l'attività di indagine che nacque con la delega d'indagine del P.M. di Firenze - 2 ottobre '89 - e che poi portò alla individuazione, alla, diciamo così, ad indagare la persona di Pacciani Pietro.
P.M.: Dell'imputato.
P.S.: Dell'attuale imputato.
P.M.: Quindi lei, come responsabile più alto dei Carabinieri - all'interno della SAM – è stato, come grado.
P.S.: Sì.
P.S.: Sì.
P.M.: Senta, io vorrei chiederle di descriverci se lei ha partecipato innanzitutto alla perquisizione dell'aprile-maggio del '92, quella più lunga, più laboriosa, più minuziosa.
P.S.: Sì, partecipai...
P.M.: Personalmente?
P.S.: Personalmente dall'inizio alla fine. Cioè dal 27 aprile del '92 sino al termine delle operazioni: l'8 maggio del 1994.
P.M.: Lei c'è stato personalmente a casa di Pacciani.
P.S.: Sì.
P.M.: Ricorda, ci può descrivere come, in quali circostanze avvenne il ritrovamento del bossolo, ormai noto, di cui, per altro ci ha già parlato il dottor Perugini?
P.S.: Sì.
P.M.: Se lei era presente, e come andarono le cose.
P.S.: Sì. Scusi, una precisazione: un proiettile, non un bossolo.
P.M.: Proiettile, sì, sì. Ha ragione.
Presidente: Sì, noi usiamo termini impropri.
P.M.: Era un proiettile.
P.S.: Era il giorno 29 aprile. La perquisizione era ormai iniziata da due giorni, era nel pomeriggio, nel pomeriggio inoltrato, intorno alle 17.30, 17.45, le operazioni, in quel momento, in quella fase della perquisizione, avevano principalmente ad oggetto l'orto che si trova - per chi accede all'abitazione del Pacciani - l'orto che si trova sulla destra, e che si trova esattamente entrando sulla destra - e di fronte al civico numero 30 di via Sonnino. Queste operazioni erano ostacolate dalla giornata piovosa, tant'è che venne realizzata una copertura di fortuna sull'orto con del materiale sintetico ondulato - quello che si usa per fare queste coperture - e con dei teloni di materiale plastico. Questo per proteggere la porzione di terreno che era oggetto di, diciamo, di ricerca.
P.M.: In quel momento.
P.S.: In quel momento. In quel momento, quindi, i lavori, ora non so se tutti hanno una visione esatta dei luoghi, una visione esatta di come...
P.M.: Provi a spiegarlo lei, sinteticamente, alla Corte.
P.S.: Allora, provo a spiegarlo sinteticamente. Dunque, nell'abitazione del Pacciani si arriva attraverso...
P.M.: Domani, fra l'altro, la Corte ci andrà, e quindi può servire.
P.S.: Diciamo che...
P.M.: Può servire, se lei lo focalizza.
P.S.: Se lo focalizzo, lo focalizzo, diciamo, da via Sonnino, in Mercatale Val di Pesa, si accede su una... diciamo su dei gradoni, fatti questi gradoni, si gira sulla destra, ci sono delle abitazioni, poi si gira ancora ulteriormente sulla sinistra, c'è un archetto, e qui ci troviamo di fronte al civico 28: l'abitazione del Pacciani. Questo civico 28, andando ancora avanti, sulla sinistra, immediatamente alla sinistra del civico 28, c'è un corridoio, chiamiamolo cosi, della lunghezza approssimativamente di circa 5 o 6 metri, questo corridoio, percorrendolo tutto, durante la lunghezza di questo corridoio c'è un bagno, sì, un servizio igienico, al termine immediatamente di questo corridoio si apre l'orto con di fronte, dirimpetto, a una distanza di 3-4 metri, il civico 30 di via Sonnino che è l'abitazione vera e propria dove abitava, dove abitava il Pacciani. Sulla destra, diciamo delimitato dai corpi di fabbrica del civico 28 e del civico 30, c'è l'orto alimentare... l'orto annesso all'abitazione, in fondo, c'è un giardino delimitato da una...
P.M.: Ecco.
P.S.: ... rete metallica. Noi...
P.M.: Veniamo un po' al...
P.S.: Noi eravamo, quindi, in questa fase della ricerca, della perquisizione, e stavamo, o meglio, i Vigili del Fuoco stavano effettuando un lavoro di ricerca, di scavo. Faccio un'ulteriore premessa per descrivere i luoghi. Immediatamente sulla destra, entrando - cioè, appena inizia l'orto - c'era una... c'erano delle tegole ammassate, adiacenti al muro di cinta del civico 28 e c'era una costruzione, un manufatto dell'altezza di circa un metro, profondità di circa 30 o 40 centimetri, larghezza un metro, che era stato già oggetto di attenzione, nel senso che era stato praticamente rimosso completamente. Quindi la ricerca proseguiva, appena si accede, dal lato destro a proseguire, fino in fondo all'orto. Lo stato dei luoghi antecedentemente all'inizio dell'operazione di ricerca, era caratterizzato da alcuni paletti di quelli di cemento con dei fori ovali che percorrono longitudinalmente tutta la lunghezza di questi paletti, che sono solitamente usati nelle vigne... nelle vigne. All'inizio della perquisizione, questi paletti si trovavano nell'orto appena si entra, si gira a destra: c'è l'ingresso all'orto... Cioè, appena si entra... Si percorre il margine destro, cioè quello che si trova entrando, cioè un margine chiuso, si gira a destra e c'è un ulteriore vialetto che percorre l'orto che era delimitato da queste... da questi paletti posti sul terreno a delimitare...
P.M.: A che distanza erano, sinistra-destra?
P.S.: Sinistra-destra saranno stati un metro. Adesso, per quanto ricordo...
P.M.: Ecco, un vialetto di un metro, delimitato da questi due...
P.S.: Delimitato da questi paletti.
P.M.: Bene.
P.S.: Per effettuare la ricerca, sin dal primo giorno, questi paletti erano stati rimossi. Perché capisce, dover fare un'attività razionale, completa, da un senso o nell'altro, cioè dal fondo, diciamo, a proseguire verso la fine dell'orto, dovevano essere eliminati, cioè dovevano essere rimossi. Io adesso ho un ricordo che non so collocare temporalmente...
P.M.: In quel pomeriggio?
P.S.: No.
P.M.: Ah, nei giorni...
P.S.: Nei giorni precedenti.
P.M.: Prego, prego.
P.S.: Però... in cui un Vigile del Fuoco, usando un piccone, nel rimuovere questi... questi paletti, facendo leva con il piccone, determinò probabilmente era già... non so, era già... c'era già una rottura - determinò la frattura in due parti di uno di questi paletti che stavano lì a delimitare questo...
P.M.: Lei sa, o ha nella sua memoria, indicarci qual'è... in che punto era questo rotto, o no?
P.S.: Questo rotto, io ricordo, questo è, diciamo così. . .
P.M.: Il suo ricordo.
P.S.: ... il ricordo che ho di questo episodio, era all'inizio proprio del vialetto.
P.M.: Sinistra, destra, no?
P.S.: Destra.
P.M.: Destra.
P.S.: Lato destro. Quindi questa era la situazione. Successivamente, cioè, proprio per evitare ulteriori danni, perché insomma... va bene che la perquisizione doveva avere, sì, un carattere anche cosi incisivo, quindi rimozione, tutto quello... però...
P.M.: Non dovevate...
P.S.: ... per cercare di limitare ulteriormente i danni...
P.M.: ... i danni.
P.S.: ... questi paletti vennero tutti manualmente, con più accuratezza, eliminati e posti da una parte.
P.M.: Dai Vigili del Fuoco?
P.S.: Sì, dai Vigili del Fuoco.
P.M.: Bene.
P.S.: Questa, quindi, era diciamo antecedentemente a quello che successe poi il 29 aprile. Quindi, il 29 aprile, l'orto era sgombero e c'erano delle buche, perché si stava scavando in profondità. In quella fase io stavo, diciamo così, nell'orto, stavo vedendo, così, genericamente, stavo osservando quella che era l'attività dei Vigili del Fuoco, a un certo punto, il dottor Perugini, mentre stava, diciamo così, tornando dal centro dell'orto verso l'abitazione, si stava spostando, la sua attenzione... cioè, venne richiamato da un qualcosa che si trovava per terra. La sua attenzione venne richiamata, in particolar modo, da due spezzoni di un paletto che erano affiancati e che si trovavano, all'incirca, all'ingresso di quello che era il preesistente vialetto che adduceva... che adduceva all'orto. Questi due spezzoni di paletto di cemento erano affiancati e praticamente, stante la giornata piovosa, vennero… erano, diciamo così, potevano anche servire, erano praticamente... erano stati lasciati lì, sin dall'inizio, e servivano come - stante appunto il terreno fangoso, conseguente alla giornata piovosa - come passerella, come... per evitare di infangarsi, per gli operatori. Soprattutto per noi che eravamo... non per i Vigili del Fuoco che avevano un'attrezzatura e un abbigliamento idoneo, ma noi che eravamo, più o meno, vestiti normalmente. Quindi, l'attenzione del dottor Perugini venne richiamata da questo... da un qualche cosa. Mi chiamò, chiamò qualcun altro che era lì presente, e sulle prime io non riuscivo a capire che cosa... cioè, che cosa avesse richiamato la sua attenzione. Guardando più da vicino, vedemmo un baluginare, un qualche cosa di luminescente. Anche a questa osservazione non riuscii a capire immediatamente che cosa. . . di che cosa si trattasse. Guardandolo più attentamente si ebbe la, diciamo...
P.M.: Sensazione.
P.S.: La sen... la impressione, sì...
P.M.: Impressione.
P.S.: La sensazione che potesse trattarsi di un corpo, era sicuramente un corpo metallico, color ottone che mandava qualche...
P.M.: Riflesso.
P.S.: ... qualche riflesso. Guardammo più attentamente e ci parve, appunto, che potesse essere un, sicuramente un... pensammo fosse un bossolo. Guardandolo più attentamente capimmo che c'era... che era un proiettile, perché si intravedeva anche la parte dell'ogiva. Quindi, vennero presi i due spezzoni di questo paletto. Vennero adagiati su una sedia in metallo che si trovava sul posto, davanti all'ingresso del civico 30, quindi pochi metri più avanti. Lì, visto che si trattava di questa cosa – che era una delle cose, fra l'altro, che costituiva oggetto della... l'obiettivo della perquisizione - il dottor Perugini avvertì il P.M. per aver... notiziarlo di questo ritrovamento e per. .. anche per avere indicazioni sulla prosecuzione delle operazioni.
P.M.: Modalità.
P.S.: Delle modalità di prosecuzione delle operazioni. Vennero quindi adagiati su questa... su questa sedia metallica e vennero iniziate le operazioni di, diciamo, di recupero, per cercare di isolare questa... questo corpo che si era trovato questo proiettile - di recupero rispetto al terriccio che occupava, in cui era immerso parzialmente, il terriccio che occupava questi fori che si trovano lungo il paletto.
P.M.: Benissimo.
P.S.: Infatti, tutti gli altri fori – preciso - del paletto, dei due spezzoni, delle due metà, all'incirca, del paletto, erano occupati da del terriccio, perché, appunto, erano occupati dal terriccio.
P.M.: Ecco. Questa operazione fu filmata e noi l'abbiamo vista. Io, al teste, non ho altre domande, Presidente, grazie.
Presidente: Signori Avvocati di parte civile avete domande, per il teste?
A.P.: Nessuna, grazie.
Presidente: Signori, Avvocati difensori?
A.B.: Nessuna domanda.
Presidente: Capitano, lei può andare, grazie. Buongiorno.
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