giovedì 24 dicembre 2009

Attilio Pratesi

Uomo di fiducia di Martino Martelli, proprietario di Villa La Sfacciata fino agli anni '90. Sentito dopo il duplice omicidio di Giogoli "dichiarò di essere passato dal luogo ove era avvenuto l'omicidio, la mattina di venerdì 9 settembre 1983 verso le ore 11,30 ed aver notato nello spazio dove poi venne rinvenuto il furgone con i giovani uccisi un ciclomotore, tipo Beta di vecchio tipo, col serbatoio a barilotto, colore scuro, appoggiato ad un muretto. Contemporaneamente notò, ad una distanza di 5-6 metri, un po' seminascosto dai cespugli, un individuo dell'apparente età di 45/50 anni, di corporatura un po' robusta, con maglietta a maniche corte a strisce blu e bianche, capelli radi nella parte occipitale, lisci e curati, il quale aveva appoggiato un piede nel piano del campo adiacente, restando semicurvo su una gamba, e guardando attentamente verso il campo, con la schiena rivolta verso la strada. Il Pratesi precisò di non aver visto bene l'uomo, poiché costui gli dava le spalle, e che l'altezza poteva essere tra m. 1,65 e m. 1,70.
Il mattino dopo, ripassando da quel luogo, aveva notato il furgone dei tedeschi fermo nello spiazzo ove aveva visto in sosta il ciclomotore dello sconosciuto. A contestazione il Pratesi confermava quanto detto alla P.G. che gli aveva mostrato le foto del motorino del Pacciani, e cioè che, se quel motorino avesse avuto lo stesso colore rossastro che appariva sotto la sverniciatura dei telaio, lui avrebbe detto che era proprio quello da lui visto nell'occasione citata".
Il primo agosto 2003 chiestogli se avesse mai visto a Villa La Sfacciata un certo Mario Robert Parker, dichiarò agli inquirenti: "...escludo nella maniera più categorica che presso gli appartamenti annessi alla villa vi abbia abitato negli anni '80 un cittadino americano di colore. Lo avrei sicuramente visto in quanto io giravo per tutta la proprietà e mi occupavo di tutta la manutenzione della stessa.” Gli fu quindi mostrata la foto di Mario Robert Parker. "...escludo nella maniera più assoluta che la persona raffigurata nella foto n. 5 abitasse negli appartamenti annessi alla villa La Sfacciata. Io personalmente non l’ho mai visto e il nome non mi dice niente. Può darsi che vi abbia abitato dopo che io sono andato in pensione nel 1992. Anche perché quando lavoravo a La Sfacciata io ero tutto il giorno in giro nella proprietà e quindi lo avrei per forza notato, (...) ribadisco, e di questo ne sono proprio certo, di non avere mai visto negli appartamenti o nella villa la persona di colore di cui ho visto fa fotografia e che mi avete detto chiamarsi Parker Robert. Una persona così l’avrei sicuramente notata e non l’avrei potuta dimenticare, anche perché, come ho spiegato, stavo sempre nella villa e conoscevo bene tutti gli inquilini degli appartamenti. Dovete considerare che più volte ero io ad indicare al postino che doveva recapitare corrispondenza dove abitavano i destinatari della stessa”. Circa la presenza nella villa di una Fiat 126, in dotazione al Parker, il Pratesi riferiva: “Non mi risultano auto Fiat 126 presenti nel complesso ed appartenenti agli inquilini che si sono succeduti nel tempo.” Di Rolf Reinecke dichiarava: "abitava in uno degli appartamenti presso La Sfacciata, era un uomo di circa 45 anni, molto alto e grosso con i capelli biondi sul rossiccio, radi. Non ricordo che attività svolgesse; aveva allacciato una relazione con una signora svizzera che abitava nell’appartamento sito a fianco al suo sempre all’intemo di villa La Sfaeeiata. Non ricordo il nome della signora svizzera ma posso dire che era una signora molto alta, con capelli lunghi ricci biondi, di corporatura molto robusta e non credo che svolgesse nessuna attività lavorativa. Il Rolf aveva una grossa auto, forse un BMW di colore scuro. Sono a conoscenza che lo stesso è la persona che negli anni '80 aveva rinvenuto i cadaveri dei due tedeschi uccisi in via di Giogoli. Anzi preciso meglio, mi disse che notò la targa del furgone dei tedeschi e mi disse che erario proprio della sua città natale. Fu lui ad accorgersi per primo del delitto. Andò via dalla Sfacciata credo dopo del 1984 e, comunque, dopo che era morto ...omissis..., insieme alla cittadina svizzera con la quale aveva una relazione. Aveva l’abitudine di bere molto. Mi ricordo che la signora svizzera mi raccontò che la prima sera che conobbe il Rolf, quest’ultimo si avvicinò a lei mentre era seduta davanti al piazzale del suo appartamento sedendosi accanto a lei; nell’occasione il Rolf si scolò tre birre ubriacandosi e in seguito, mentre si alzavano, la donna vide che lo stesso aveva una pistola che teneva infilata nella cintura dei pantaloni e mi disse che non le piacevano le persone in quel modo. Il Rolf era un po’ strano, specialmente quando beveva diventava prepotente. Era un tipo schivo e sempre da solo. Non ricordo che qualcuno andasse a trovarlo. Quando venne ad abitare la svizzera ricordo clic il Martino Martelli mi disse che aveva dato l’appartamento in affitto per 100 mila lire al mese ad una ragazza svizzera che viveva da sola. Era un appartamento grande di 4 stanze e a me sembrò strano che una donna sola avesse preso un appartamento davvero molto grande, se si considera che le stanze erano molto molto ampie. Per molto tempo veniva a trovare questa svizzera un omino piccolo che la donna mi disse era originario di Napoli e faceva il posteggiatore. In effetti notai che l’uomo indossava in testa un cappellino con la visiera di quelli che di solito usano i parcheggiatori. Della svizzera ricordo adesso anche che aveva un’autovettura A 112 di colore bianco. Quando poi la svizzera conobbe e si mise con il tedesco l’omino napoletano scomparve. Questo ornino napoletano p0teva essere alto 1.60 mt., era proprio piccolo di statura ed aveva il viso tondo, io quando andavo via dalla villa lo lasciavo insieme alla svizzera ma non so dire se a una certa ora andava via o se pernottava nell’appartamento della svizzera... Il tedesco, dall’idea che mi ero fatto, era una persona con tanti soldi. Si vedeva che era una persona che stava bene e non aveva problemi di soldi. Il ...omissis... non mi spiegò mai come aveva fatto a trovare questo inquilino. Il tedesco venne ad abitare dopo circa un anno che già abitava la donna svizzera. Sia la svizzera che il tedesco da quando sono andati via insieme non l’ho più rivisti e neppure li ho mai incontrati. Quando il tedesco e la svizzera si misero insieme, il tedesco lasciò il suo appartamento ed andò ad abitare in quello della svizzera che era più grande. Nell’appartamento del tedesco andò ad abitare una certa Cobetto o Cornetto, almeno da quello che ricordo ed aveva il marito e due o tre figli. Gestiva dei negozi di
scarpe di Varese e di abbigliamento Benetton, anzi di borse, a Pontassieve. il marito aveva un Mercedes 5000 scuro. (...)
All’interno della Villa La Sfacciata venivano organizzate molte feste. Ricordo in particolare quella organizzata dall’Alfa Romeo, a cui parteciparono molte persone e quella organizzata, dopo il 1984, dal Partito Socialista Italiano, a cui parteciparono molti invitati, oltre duecento. Queste feste però venivano organizzate dopo la morte di Martelli Martino, avvenuta nel mese di luglio dell’84, prima non si facevano."
Fu ascoltato nell'udienza del 13 luglio 1994 nel processo a Pietro Pacciani.
Rif.1 - Sentenza della Corte di Assise dell'1 novembre 1994 contro Pietro Pacciani
Rif.2 - Sentenza del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Firenze contro Francesco Calamandrei del 21 maggio 2008
Vedi anche:
-Attilio Pratesi - Deposizione del 13 luglio 1994

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