mercoledì 1 aprile 2020

Il caso Pacciani: storia di un processo mass-mediatico

Autore: Raffaele Ganzerli
Prima edizione: 2020, 104pp, brossurato, Independently published
Dalla prefazione: "Per la prima volta un grande processo legato a fatti di cronaca viene interamente seguito dalle televisioni. Quella di Pietro Pacciani non è solo una omerica vicenda giudiziaria ma anche uno dei primi grandi processi ad essere dato in pasto all' opinione pubblica. Tutto questo grazie alla onnipresenza in aula e fuori del grande fratello elettronico e ad una nuova dimensione del rapporto media e società iniziata con il crollo del Muro di Berlino nell' '89 e con le concessioni televisive a Mediaset volute dalla legge Mammì. E' il nuovo fenomeno del "processo mediatico" (apparso per la prima volta in Italia con la vicenda Mani Pulite) ovvero una sorta di para-processo che si svolge al di fuori delle aule giudiziarie e dei manuali giuridici ma che è in grado di incidere sulla condotta dei protagonisti dell'aula. La strategia dell'accusa sarà quella di creare un'equazione tra la figura del contadino di Mercatale e quella del Mostro,al contrario la difesa si prodigherà nel dimostrare l'assoluta incompatibilità del loro assistito con il profilo criminologico del serial killer. E' un processo indiziario, con poche prove, molti sospetti in gran parte ricavati da un poco invidiabile curriculum di reati penali che gravano sull'imputato. Il confronto in aula verterà sulla capacità di persuasione, e sulla leva dell' emotività: tutti elementi che i media sapranno cogliere e rilanciare. Ma non solo: la vicenda è talmente intricata e complessa da sviluppare imprevisti risvolti sul piano politico-giudiziario in un'epoca, metà anni '90, di forti contrasti tra procure (l'antimafia di Firenze) e potere politico (Forza Italia e l'inchiesta sulla trattativa Stato Mafia). Al centro ci sono inchieste ad orologeria e la mai sopita diatriba sulla separazione delle carriere dei magistrati.Questo libro non vuole essere l'ennesima trita discussione tra innocentisti e colpevolisti ma un insieme di considerazioni sul quadro sociale, antropologico e psicologico di cui il contadino del Mugello è stato involontario specchio."

5 commenti:

Hazet ha detto...

Interessante. Fuochino. Ma... se si limita a sfiorare e benevolmente assolvere deresponsabilizzando e spostando su altro le attenzioni, as always.

Anche stavolta quindi ci toccherà aspettare il libro che abbia davvero il coraggio di mettere ben in evidenza il modus investigandi e gli irreparabili danni investigativi e giudiziari prodotti dagli intoccabili incriticabili incolpevoli immacolati "Compagni di Caccia alle Streghe", in special modo, un certo PM (che stante il vigente ordinamento giudiziario italiano, deve concorrere all'accertamento della verità e non rappresenta "l'accusa" in senso telefilmesco americano).

Perchè, in fin dei conti, quando per i medesimi delitti ed il medesimo soggetto accusato, hai un PM (che gerarchicamente ben dipende da qualcuno... che apertamente avalla il suo comportamento, eh):

1) che con la medesima disinvoltura e convinzione riesce a sostenere:
- un 'mostro-singolo-maniaco'
- un 'mostri-non-singolo-non-maniaci'
- un 'mostri-non-singolo-non-maniaci-ma-solo-in-amicizia-per-il-motivo-X-poi-Y-poi-Z-etc' (...stupendo tra i tanti quello della rabbia per i rifiuti delle VF a far sesso con gli arzilli sobri vecchietti dei CdM)
- un 'mostri-non-maniaci-eterodiretti-e-prezzolati'(a turno da maghi, indovini, farmacisti, medici, sette sataniche, terroristi, va tutto bene madama la marchesa, etc)
- un 'mostri-non-maniaci-eterodiretti-e-prezzolati-ma-che-i-soldi-li-prende-solo-uno'(anche quando non porta a casa i feticci)
- etc...

2) che in aula e negli interrogatori crede a qualsiasi roba, a qualsiasi cambio di affermazione a 360°, e riesce addirittura anche a credere a quelle affermazioni fisicamente impossibili in questo universo, basta che a dirle sia una certa ristretta cerchia di soggetti:
- il partire da San Casciano alle 22.00 per andare ad uccidere una coppia a Vicchio, uccisa alle 21.45
- l'entrare, in due addirittura, nella tenda senza chinarsi; etc.
- etc...

3) che, per Scopeti, alternativamente riesce a usare con egual 'sicurezza di prove testimoniali' le due inconciliabili tra loro ricostruzioni:
- quella del Nesi
- quella del Lotti

4) etc etc... mille altri piccoli/grandi esempi

...insomma, qualche domanda non si può non porsela:
- nè sul PM
- nè sulla linea gerarchica sopra e accanto a lui che gli permise certi approcci e la continuazione degli stessi invece di rilevarlo dall'incarico

segugio ha detto...

sto provando a ricapitolare le cose più certe e verosimili della vicenda, che forse è meno complicata di quanto pensiamo, bisogna cercare di rimanere razionali,
soprattutto grazie al lavoro di Oltremari e di Santandrea, e ovviamente a Flanz

https://ilmostro-difirenze.blogspot.com/

Flanz ha detto...

Grazie segugio!
Ciao.
F.

Hazet ha detto...

usando l'argomentato generale e generico del libro a spunto, chi vuole può anche benissimo capire (specie se ha buona memoria storica e/o voglia di documentarsi su italiani ambiti extra mdf) il come, il quando e sopratutto il perchè dell'interesse e della presenza attiva e fattiva di alcune barbebianche/Servizi nel caso Mostro di Firenze (prima apparizione concreta con una loro ben precisa tempistica e quindi a seguire cronologia).

Solo che alcuni resteranno delusi.
Perchè non intervennero di certo a coprire il Mostro, nè facevano parte di alcuna congrega di "mostri" o supersetta alcolico-satanico-feticcista-eltaria coprente.

Il loro intervento è preciso, documentabile, puntale, reiterato. Ma è in seno ad uno specifico momento investigativo/giudiziario per causa della presenza di un nome specifico (indifferentemente dall'indagine che portava avanti, in questo caso sul mdf) tra gli inquirenti.
Quel nome avesse indagato sulle adulterazioni di pop-corn per gli asili, gli avrebbero fatto (o meglio: cercato di fare) in egual misura le medesime scarpe.

E... per chi ha occhi fini abbastanza da saper leggere tra le righe, anche quel famoso "cummannari è megghiu che futteri" (per quanto corrispondente ad una certa realtà dei fatti tra gli acchiappamostri-da-lodare), che ad un certo punto compare in certo libro detto da un certo personaggio, è esattamente da leggere come un ulteriore 'sotterraneo' input barbabianchesco (mica esistono solo certi avvocati, certi psichiatri e certi periti-amanti dei francobolli della RSI)
Input che non nascono per forza da invenzioni e falsità, ma che anzi soventissimamente nascono da spunti veri e noti (fosse anche solo a chi di dovere) ma che vengono distillati nei momenti opportuni semplicemente al limite con un pò di abbellimenti intorno per renderli più saporiti.

Raffaele Ganzerli ha detto...

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