venerdì 18 dicembre 2015

Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 9 marzo 1998 - Nona parte

Segue dall'ottava parte.

Avvocato Filastò: È un'opinione che io non condivido affatto; è un'opinione che io ritengo assolutamente fuori dalla realtà perché quell'omicidio del Bonini era un omicidio di impeto, veniva da una crisi di gelosia, di possesso che questo contadino aveva nei confronti di questa donna, si vedeva spossessato, quindi ha visto il rivale... Tutta una cosa diversa rispetto alla freddezza di questo omicida. Poi, tutte valutazioni che qui è inutile fare, perché Pacciani è il Pacciani. Qui siamo di fronte agli "amici di merende", no? Sono gli "amici di merende" che vengon processati, vero? 
Mario Vanni: (voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: Però, sul piano di una prospettazione, un suo minimo valore quella ce l'aveva. Ma qui... Allora la distanza, dicevo prima. La distanza che vi deve far osservare qualche cosa. Eccola qua: De Fazio. Fascicolo 74, pagina 35, verbale di dibattimento processo Pacciani: "Nella storia criminale di 'lust murder' dei serial-killer non abbiamo la persona che sceglie le coppie: sceglie la donna, dove gli capita." Ecco cosa voi dovete recuperare, ripeto, questo dato che sembra sostanzialmente inutile, scontato. Ammazza le coppie, va be', sì, ammazza le coppie... Elemento di straordinaria significazione. È un elemento che individualizza i delitti e li rende unici nella storia criminale. Capite? Perché, disgraziatamente, di serial-killer ce n'è tantissimi, purtroppo; e non solo negli Stati Uniti e non solo in Giappone, anche in Italia, che è al terzo posto nel mondo. Ma nella, non nella stragrande maggioranza, nella quasi totalità dei casi si colpisce, si aggredisce la donna o l'uomo, ma mai la coppia come tale; presa, cioè a dire, proprio nel momento dei preliminari amorosi. Questo non è solo eccezionale, è eccezionalissimo. Questo deve esser chiaro. Questo recuperare questo aspetto dei delitti, recuperare questo senso della distanza che vi consenta di individuare, identificare questa situazione assolutamente unica, o quasi, salvo quel caso di quarant'anni fa e passa, quasi cinquanta, che riguarda Caryl Chessman - ma che aveva fra l'altro delle connotazioni molto diverse perché lì quello poi, fra l'altro poi, stuprava la ragazza, eccetera - eh, vi deve individuare proprio l'aspetto eccezionale di questi delitti. E quando voi lo avete individuato come tale e visto come tale, non in un delitto, non in due, ma in otto duplici omicidi, in tutta la serie, voi a questo punto siete in grado di farvi questa domanda: i "compagni", gli ’’amici di merende" che ogni tanto decidono di andare a fare "il lavoretto", come dice quel volgare bugiardo del Lotti, volgare, scoperto bugiardo - non c'è, nemmeno stamani, scomparso un'altra volta - per vendere i feticci al dovizioso dottore, o perché sceglierebbero le coppie? Per creare delle difficoltà in più? Ma ce ne sono di prostitute, ragazze sole. Il fatto è che, invece, c'è una scelta, delle coppie; e questo è obiettivo, non è opinione, questa è una constatazione fondamentale. Caso mai l'opinione può riguardare il perché scelga le coppie. E qui, se volete - se volete sennò dite: no, non ci interessa - io posso fornirvi la mia spiegazione, quella di Nino Filastò. Le sceglie, e in macchina, perché si esibiscono. Le sceglie in -macchina perché sono persone che danno scandalo. Le sceglie perché lui si sente il ragazzo che una volta è stato scandalizzato. E forse la sua scena madre da cui nasce questa gravissima, atroce psicopatologia, non è quella che immaginava il dottor Perugini, ma è una madre vista in un rapporto di un certo tipo su una macchina, in quell'età prepuberale in cui queste cose si incidono gravemente. Ma questa è un'ipotesi, questa è un'ipotesi che vi affido così come uno che questi casi li ha un po' studiati da un punto di vista così, di suo interesse, se si vuole, letterario, giornalistico; si può benissimo farne a meno, ma il dato obiettivo no, di quello non ne potete fare a meno: la scelta è delle coppie e come tale è eccezionale; non eccezionale: eccezionalissima, straordinaria, unica. Il dottor Perugini vi dice: "La mia conclusione fu di un portatore di una precisa fantasia." Che lui individuò in questa faccenda del seno sinistro della Bugli. "Un certo tipo di fantasia sadica" - e questo certo tipo di fantasia sadica riguarda, come dicevo prima, la scelta della coppia - "è difficilmente condivisibile con altri." Ma questo chi lo dice? Il difensore di Vanni? Lo dice il dottor Perugini, lo dice una persona che è stata a contatto con questi delitti per anni e anni, molto di più di quello che abbia fatto il dottor Giuttari, che è arrivato fresco fresco nel 1985, il quale se ne è occupato perché c'era una sentenza che diceva: 'vai e cerca i compagni di merende'.. E lui è andato e li ha cercati, li ha anche trovati, eh. "Quando dico difficilmente" - dice il dottor Perugini - "dico che le probabilità sono a favore del fatto che quella fantasia è mia e basta." Il professor De Fazio, dice la stessa cosa, in questo dibattimento, fascicolo 77, pagina 22, e il professor De Fazio ha di fronte un'accusa che si è strutturata sugli "amici di merende", vero, quindi ha anche, come dire, insomma, un certo riguardo a dire: ragazzi, qui proprio stavolta avete proprio sbagliato, proprio in pieno. Insomma, non si può dire, vero. Ci si può esprimere in termini, come dire, molto più edulcorati, come fa in realtà il professor De Fazio quando dice: "Il fatto singolare della serie di delitti è che l'uccisione della donna avviene quando la donna è in coppia, in fase di accoppiamento. Questa è la singolarità." Mah, chi ha orecchie intenda, eh: "singolarità"; fascicolo 77, pagina 22. E ancora, il dottor Perugini, fascicolo 80, pagina 53, verbale di dibattimento di questo processo Vanni: "Ci trovavamo di fronte ad un autore che usava la stessa arma, quindi probabilmente era lo stesso autore che sceglieva come bersaglio la coppia, però la sua attenzione era sull'elemento femminile della coppia." Capite? Stessa arma, scelta di coppia. Perché c'è anche quest'altro aspetto che accresce la singolarità del fatto: la scelta della stessa arma da sparo. O provateci - scusate, sennò dice il Presidente che intimidisco la Corte, ma ogni tanto scappa -voglio dire, provate a scrivere in una sentenza che questa scelta è: eh, perché c'avevano quella, gli "amici di merende" avevano quest'arma qui e che dovevano fare? Come se fosse difficile, vero, procurarsene un'altra per confondere le acque, per evitare di essere presi, per evitare dì far capire agli inquirenti che quel delitto era stato Commesso dalla stessa nano, dalle stesse mani di chi ha commesso quell'altro. E gli "amici di merende" se esistono; e non esistono gli "amici di merende" che fanno cose di questo genere, sarebbe la prima volta al mondo, accidentaccio! E gli "amici di merende" che fanno cose... dice: be', insomma facciamola cosi, la prossima volta usiamo un fucile, quello da caccia di Pacciani, che tiene attaccato dentro la cassa sua, o quello con cui -che lo so, io - il Faggi va a sparare... che lo so io a che cosa! No: stessa arma. Non solo, Signori, stesso tipo di proiettili con la "H" della Winchester che non li fabbrica più dal 1981. E lì proprio siamo a qualcuno che, a un certo punto, spedisce il frammento di seno alla Della Monica con lo stesso, preciso scopo: attenzione che sono sempre io, eh. Queste cose non hanno il significato, il tono dell'evidenza? Ancora il dottor Perugini, verbale di dibattimento del processo Vanni, guando espone il concetto di firma, come le caratteristiche del delitto che identificano l'autore. "La firma" - dice - "è il complesso di quei comportamenti che non sono finalizzati alla commissione del delitto - quindi la economicità del gruppo dei "compagni di merende" a scopo di lucro, ma insomma, che senso ha? - "e pur tuttavia vengono posti in atto comportamenti che tradiscono una precisa fantasia." E qui fermiamoci un attimo su questo termine "fantasia" che il dottor Perugini usa diverse volte. Non è la fantasia di chi dice: io mi metto • a fantasticare, una bella storia, una bella novella, un bel racconto e fantastico su... No, la fantasia è la fantasia ossessiva del malato di mente. La fantasia è la fantasia di chi, a un certo punto, sta lì dentro il suo guscio di persona ottenebrata da questa situazione di tipo psicopatologico - la pazzia è la cosa più orrida che possa capitare a un uomo, è la cosa più terribile - e sta lì e pensa e riflette e immagina e si figura questa cosa, ossessiva, finché proprio non ne può più e esplode e va. Questa fantasia, questa è la fantasia del dottor Perugini. "L'omicida si pone in una condizione" - dice il professor Bruno - "da cui possa controllare tutti i luoghi di accesso al luogo in cui compie l'omicidio; questo denota uno studio attento del luogo. Le escissioni chirurgiche sono compiute con una certa abilità." Ecco tutti altri fenomeni, oltre quello che vi ho detto che riguarda la scelta delle coppie, che riguarda la scelta della medesima arma, che denotano la eccezionalità di questi delitti. "Opera in maniera organizzata perché riesce ad avvicinarsi alle coppie senza che queste lo percepiscano." Vorrei sapere come fa, io; poi farò anche una mia ipotesi su questo punto, sempre avvertendo che si tratta di un''ipotesi di Nino Filastò - che si tratta di un poliziotto, accidenti! e la sosterrò con alcuni poveri dati che mi sembra di aver rilevato fra i relitti. Certo è che qui, questo è uno che arriva lì, non a distanza, eh, non quanto da qui a quei signori della Polizia, per carità, non ce l'ho certamente con voi; eh, no, a distanza quanto da qui a qui a sparare, senza che nessuno faccia un gesto, nemmeno i ragazzi di Baccaiano, nessuno. "Le escissioni chirurgiche sono compiute con una certa abilità. Opera in maniera molto organizzata perché riesce ad avvicinarsi alle coppie senza che queste lo percepiscano. Riesce ad andarsene senza lasciare testimonianze affidabili o tracce, pur portandosi via, in quattro casi, dei feticci piuttosto voluminosi." Super-uomo? E chi l'ha detto? I matti sono i superuomini? I matti, quando sono a questo livello, sono delle belve, sono delle calamità, delle forze della natura. Sono il sasso che rotola, che schiaccia una persona che si trova sotto a passare per la strada, che ha avuto la sventura di incontrare per la strada questo personaggio, che ha avuto la sventura di essere seguito da questo personaggio, come Pia Rontini venne seguita. Eh, be', è come trovarsi mentre crolla una casa, che c'entra il super-uomo. 

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