Segue dalla quarta parte.
Avvocato Filastò: E da questo punto di vista della parzialità di questo processo ho espresso critiche riguardanti la impostazione del Pubblico Ministero, critiche che già avevo fatto a suo tempo, e mi sono richiamato da questo punto di vista allo studio, alla relazione comparativa che mette insieme tutto l'arco dei delitti seriali, svolta dall'equipe De Fazio, dal dottor Nocentini e dal professor Bruno. Mi sono riferito alla perizia De Fazio e all'esame testimoniale di De Fazio, Luberto, Beduschi e Galliani e vi ho fino a questo momento solamente accennato a tutto questo: all'udienza del 15 luglio del '94 l'esame dei suddetti professori in questo processo all'udienza 15 luglio ’94, processo Pacciani; udienza del 12 gennaio '98, questo processo, fascicoli 77 e 78. Mi sono richiamato all'esame anche del dottor Nocentini, all' udienza dell'11/12 — anzi meglio - mi richiamerò anche all’esame del dottor Nocentini: udienza dell'11/12/97, a fascicolo 65; e all'udienza del 16 dicembre del '97, a fascicolo 68. Dico subito che il dottor Nocentini io lo trascurerò un po’ non perché meriti questa trascuratezza, ma perché il suo esame fu parziale; cioè a dire limitato soltanto ai delitti del '74, dell'81 di giugno, e dell'81 di ottobre. Quando io dico che un esame serio, approfondito, vuole, deve essere fatto su tutti i delitti. Ma spero che voi integrerete questa lacuna, per il fatto di non parlarne approfonditamente, di quel che ha detto il dottor Nocentini, rileggendovi le sue dichiarazioni. Perché il. dottor Nocentini è molto interessante, e quello che disse all'epoca si è rivelato, purtroppo pre-cognitivo. Voglio dire, la sua attendibilità, l'attendibilità del dottor Nocentini è certificata, documentata dal fatto che egli, al termine della sua relazione, che ho allegato, disse: "Guardate, che quest'uomo colpirà ancora". Si era ancora alla fine del 1981, inizi del 1982, e questa osservazione fatta dal dottor Nocentini sulla base di un panorama di carattere psico-patologico, o meglio psichiatrico, psicotico, perché lui lo qualifica un "paranoico definito" - dice il dottor Nocentini nella sua relazione - tutto questo quadro lo condusse a dire: "Attenzione, perché colpirà ancora." Il che avvenne puntualmente. Quindi, è a dimostrazione, questo, del fatto che, come in altre cose, lo studio scientifico ci vede giusto. Gli scienziati e i tecnici sono gli auguri della nostra epoca, in definitiva. E voi sapete che gli auguri venivano interpellati anche nei processi, all'epoca degli antichi Romani. E questi nostri auguri, di questa nostra epoca,
questi, nostri scienziati, tecnici, studiosi manifestano, tutto sommato, un certo progresso rispetto alla lettura delle viscere degli animali, del volo degli uccelli e dei tramonti. E qui, invece, rispetto a questo aspetto scientifico importante e significativo, vi si chiede di farne rigorosamente a meno.
Ecco quella specie di invocazione che fa il Pubblico Ministero:
"Guardate, che questa roba è sbagliata all'origine, sbagliata come impostazione." Abbiamo visto che non era affatto sbagliata come impostazione, che rifletteva una tecnica che appartiene al di là dell'oceano; però questo significa che appartiene a chi il fenomeno lo ha studiato e approfondito. E non solo oltreoceano, ma dovunque si studia e si indaga sul serial-killer, sulla base di quella impostazione. E più o meno eravamo arrivati qui, a parte molte altre cose che vi ho detto e che spero rileggerete in Camera di Consiglio, per lo meno tutto quello che riguarda le indicazione degli atti. Indicazioni degli atti. Perché io, come avete visto, mi sono sempre fondato su dei fenomeni processuali che si sono verificati davanti a voi, ritenendo importante il dibattimento che vi ha impegnato per otto mesi. Cioè a dire, eravamo arrivati all'esame dell'alternativa: unico autore, più autori; seguendo i contributi degli specialisti che sono
nove, in totale, compreso il dottor Perugini. Nove specialisti, non uno: nove. Contributi che non consistono solo in un'ipotesi investigativa, attenzione, di stile americano. E comunque, se qualcuno di voi ritenesse di avere a che fare solo con una sorta di fiction del genere, tipo il "Silenzio degli innocenti" — tuttavia buon film fatto da un ottimo libro di Tomas Harrys, il quale non è solo un ottimo scrittore, ma è anche un attentissimo studioso della materia — comunque, se qualcuno equiparasse questi studi, o pensasse che delle analisi di questi studiosi si possa farne a meno in questo processo, perché tanto sono americanate, quasi fantasia, più vicino alla fiction che alla realtà; e che sia invece, più proficuo affidarsi allo stellone italiano, nel senso di pretesa intuitività, abborracciamento, quando non grave negligenza, nella raccolta delle prove, materiali; e- che sia più- proficuo affidarsi alla fede cieca -e acritica rispetto alle parole smozzicate, confuse e contraddittorie di due prostitute le quali, fra l'altro, non dicono niente, fra parentesi uno sfruttatore dichiarato come tale, il quale non dice assolutamente niente nemmeno lui, e di due oligofrenici — oligofrenici, nel senso di ipodotati intellettualmente — di cui uno, però tuttavia furbastro, una lenza furbastra, profittatore, bugiardo cronico, e va be', lo vedremo. Ebbene, se nella equiparazione dei materiali da esaminare e sui quali fondare una decisione serena, fondata, seria, la vostra bilancia pendesse dalla parte di questi signori, dalla parte di questa melma, di questo pattume
probatorio, beh, secondo me sbagliereste, fareste un grave, gravissimo errore. Ecco. Vi ringrazio di avermi ascoltato fino a questo momento e spero che mi ascolterete ancora, perché ci sono molte cose ancora da dire. Allora, dicevo che Lotti in questo processo, oltre che giudice, sarebbe anche il perito dei periti con il suo sorridente faccione.
Il complesso dei dati che sottopongo alla vostra attenzione, sono dati scientifici, nei limiti in cui si può parlare di scienza in cose di questo genere. Certamente, non scientifici come si può parlare di una formula matematica, o scientifici di come si può parlare di una proprietà riguardante un fenomeno di carattere fisico ma sono opinioni circostanziate di esperti, che si sono occupati dei casi, o meglio, del caso che è riconducibile ad unità sotto un profilo concettuale. Vedete, l'aspetto importante di questo esame e delle osservazioni che verranno fatte da questi signori che io vi sottoporrò, è questo: che queste persone hanno individuato un caso; un caso che ha queste tappe, ha questi momenti, ha queste cadenze: '68; '74; '81, di giugno; '81 di ottobre; '82, di giugno; '83, di settembre; 84, di luglio; settembre 1985, l'ultimo.
Otto casi, otto delitti, una serie. E loro li hanno analizzati tutti. E loro, fra l'altro, rappresentano per voi, Corte di Assise di Firenze che deve giudicare Mario Vanni, l'unico elemento attraverso il quale voi potete recuperare questo, caso criminale, che è uno dei più atroci, dei più rilevanti di questo dopoguerra — in un paese che-, insomma, di cose criminali ne ha viste e piuttosto pesanti da un bel po', voi avete, la possibilità di approfondire questo caso criminale solamente attraverso questi materiali. Voi sapete, su questo c'è stata, una polemica da parte di questo difensore, il quale all'inizio di questo processo ha cercato di fare intervenire anche quello che riguardava gli altri delitti e non solo di quelli di cui vi occupate. Ma questo, è rimasto, come dire, è stato escluso dalle vostre ordinanze. Ma lasciamo da parte quello che è l'aspetto processuale di questo fenomeno e lasciamo da parte fino a che punto sia consono alla materia di questo processo questo voler, da parte del Pubblico Ministero, dividere questi fenomeni e questi processi. Oltretutto contraddittoriamente, perché così non aveva fatto durante il processo Pacciani, dove Pacciani era stato imputato di tutti i delitti; e non perché vi fossero degli indizi a carico di Pacciani relativi a tutti i delitti, ma soltanto dalla constatazione che la pistola era la stessa e che questa pistola, questa unica arma da fuoco, riconduceva ad unità tutti i delitti. Dicevo, non piangiamo sul latte versato perché
questa non è la sede di lamentarsi di un punto di vista parziale di questo processo. Spero che non ci sarà nessuna sede per lamentarsi; spero non dovermi lamentare della vostra sentenza e quindi nemmeno delle vostre ordinanze, bah, lasciamo da parte. Resta il fatto che concettualmente questa unità prima o poi la dovrete recuperare, altrimenti, voi non capite niente.
Scusate se ve lo dico: altrimenti voi non capite niente. Non solo non capite niente, ma danneggiate fortemente il mio cliente: il povero Mario Vanni. Voi lo danneggiate fortemente!
Vi faccio un esempio: voi sapete che da un certo momento in poi, si prospetta la tesi dello scopo di lucro, no? Ad un certo punto si dice: 'questi delitti sono stati fatti per poi commercializzare quelle povere spoglie’. Io ho il diritto di dirvi: e come la mettiamo con il 1974? Come la mettiamo con il delitto che riguarda la Stefania Pettini, in cui l'assassino non toglie proprio niente e quindi non è in grado di vendere proprio niente? Non è in grado di commercializzare proprio niente ma si esprime sul cadavere di quella ragazza soltanto attraverso questo atto di disprezzo che lui ha per la donna?
Eh, lo vedete, che da questo punto di vista, lo stralciare questo, esame, che è l'unico aspetto che riguarda la complessità dei delitti, dalle vostre valutazioni il ritenerlo il non cale, il trascurarlo, significa anche conflittare il diritto di difesa di Mario Vanni. Comunque, io vi ho parlato di opinioni di questi periti, di questi tecnici; ma sono opinioni soltanto? No. Sono anche esame e studio comparativo dei dati obiettivi. Per cui quando io vi ho parlato di questi periti, di queste relazioni, voi dovete immaginare... no, ritenere che a fianco a loro ci sono anche i medici legali. C'è anche Maurri, c'è anche la dottoressa Cucurnia, che voi avete ascoltato qui. Ci sono tutti i medici legali che hanno fornito, a volte addirittura affiancandosi a questi periti... nell'ultimo delitto, nel 1985, i periti De Fazio e l'equipe De Fazio hanno anche collaborato alle indagini necroscopiche, hanno visto concretamente i cadaveri e tutto il resto. Ecco, voi dovete ritenere che non c'è solamente questo gruppo di esperti con speciale riferimento all'aspetto della criminologia, ma accanto a loro ci sono anche i periti medico-legali. Quindi, non solo soltanto opinioni. È anche un esame comparativo di dati obiettivi che queste persone svolgono; intesa l'espressione "esame comparativo" nel suo significato letterale e autentico, non come l'intende il dottor Giuttari. Il quale, dottor Giuttari, viceversa, a me sembra proprio la quintessenza della soggettività sua, quando si esprime in termini di intuizione, intuitività, in termini di importanza che lui di essere rimasto colpito da... che fra l'altro sono tutte cose che a noi non ci interessano e non dovevano interessare nemmeno voi, essendo un testimone, ma insomma, salvo... Sono state lasciate andare un po' così, quella specie di prerequisitoria, il dottor Giuttari, sulla quale ritorneremo.
Quindi, proprio risultanze. Queste persone fanno un esame comparativo - vale a dire, mettendo insieme questo delitto, quest'altro, quest'altro, quest'altro, tutti e otto - centrato sulla obiettività. Cioè a dire, proprio sull'esatto contrario della soggettività: della Frigo che sente un boato e lo considera una serie di colpi; del Lorenzo Nesi che vede Vanni sbiancare; della Ghiribelli ubriaca marcia, che a distanza di dodici anni riconosce la piazzola di Vicchio, o è la Filippa Nicoletti? Insomma, una delle due.
Oppure anche del signor Renzo Rontini e della sua signora, che a distanza di undici anni riconoscono il Vanni.
Ecco. Allora vediamole queste cose. Presidente, mi fa fare un riposino?
Presidente: Sì, di dieci minuti, un quarto d'ora.
Presidente: Sì, di dieci minuti, un quarto d'ora.
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