mercoledì 18 giugno 2014

Giancarlo Lotti - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 5 dicembre 1997 - Quarta parte

Segue dalla terza parte

Avvocato Filastò: Ora però, a questo punto, chiarite le circostanze di questa lettera, volevo chiederle alcune cose: perché - che sappia lei - venne mandata questa lettera a questa Manuela?
Giancarlo Lotti: Questo io...
Avvocato Filastò: Glielo chiese lei?
Giancarlo Lotti: Io gliel'ho chiesto, dice... mandare questa lettera. Questo e basta, poi non...
Avvocato Filastò: Ma, voglio dire...
Giancarlo Lotti: Non è stata approfondita bene la cosa.
Avvocato Filastò: No, perché...
Presidente: È stato? Cosa ha detto ora?
P.M.: Non è stato approfondito bene.
Presidente: Non hanno approfondito bene.
Giancarlo Lotti: Non me l'hanno spiegato bene.
Avvocato Filastò: Mi permetta Lotti, oppure mi consenta - come dice una certa persona molto nota - le chiedo questo: ma gli fecero fare anche un bel giro a lei quel giorno. Perché lei andò prima a Mercatale, dove c'era Pacciani. Poi da Mercatale giù fino a Vicchio, fino al bar di questa stazione. Ma, insomma, voglio dire, fare tutto questo giro, di tutti questi chilometri, consumare tutta questa benzina, tutto questo tempo, mi sembra un po' strano che lei non abbia domandato...
Giancarlo Lotti: L'ho domandato, ma se non mi dice niente.
Avvocato Filastò: E loro non hanno detto nulla: 'guida e sta zitto, non tu lo devi sapere'.
Giancarlo Lotti: Sto zitto... Dice: 'ma perché devo andare proprio là a portare questa lettera?'
Avvocato Filastò: Infatti.
Giancarlo Lotti: Pietro dice: 'tu devi anda' là in tutte le maniere'. E che poteo fare io, diversamente? Dovevo portallo in un altro posto?
Avvocato Filastò: Codesto, uno poteva dire: 'guarda, fammi un piacere, si imposta qui?' Oppure: 'si imposta a Firenze?' Perché, capito, lei capisce, per arrivare fino a Vicchio, venendo da San Casciano, Mercatale, bisogna passare da Firenze.
Giancarlo Lotti: I chilometri son parecchi, non è che siano...
Avvocato Filastò: Sì. No, dico, ma si passa da Firenze, no? A Firenze delle cassette delle poste ce n'è un sacco. Invece no, volevano proprio che lei...
Giancarlo Lotti: No, doveva essere destinata a questa posta qui, a questa...
Avvocato Filastò: A questa cassetta precisa. Perché poi vede, fra l'altro, in questo posto, con quella macchina lei c'era già stato con Vanni e Vanni era sceso dalla macchina e a sentir lei era andato a parlare con questa ragazza. Poi, sempre con questa macchina, lei era andato quel giorno dell'omicidio.
Giancarlo Lotti: Ma come ha fatto a parlare con la ragazza se la...
Avvocato Filastò: Questo l'ha detto lei, che probabilmente aveva parlato con la ragazza.
Giancarlo Lotti: Sì, ma questo gl'è prima. Che c'entra dopo.
Avvocato Filastò: Prima, prima, prima. No, ma sto dicendo prima. Prima. Lei con questa macchina va nella piazzola per tre volte, prima; va a questo bar, proprio a questo bar, dove lavorava questa ragazza.
Giancarlo Lotti: Ma io non sono mica andato nel bar, io sono andato dove c'è la posta.
Avvocato Filastò: No, ma io sto parlando della macchina. La macchina era lì fuori al bar, quella volta che ci accompagnò Vanni, sì o no?
Giancarlo Lotti: Sì. E che voi dire? Non lo so.
Avvocato Filastò: Poi questa macchina, che fra l'altro, secondo qualcuno, sarebbe stata persino vista il giorno in cui è avvenuto l'omicidio nella piazzola. Ma un gliel'ha detto lei a Vanni: 'ma Vanni, guarda che è pericoloso ' .
Giancarlo Lotti: Glielo avrò detto, ma io come fo a sapere se l'aveano visto, o no?
Avvocato Filastò: Per portare una lettera. Andare in giro fino a Vicchio per portare una lettera, andare proprio nel bar dove lavorava quella ragazzina. Non so, dico, voglio dire, per lei era un bel rischio, eh. Non se n'è reso conto?
Giancarlo Lotti: Ma l'avranno vista di certo, io...
Avvocato Filastò: No, io le ho chiesto se lei si è reso conto che andare fino a quel bar, in quel posto dove lavorava quella ragazza, dopo che la sua macchina aveva viaggiato in quelle zone in circostanze molto pesanti; se lei si rese conto che per lei era un rischio?
Giancarlo Lotti: Se doveo anda' lì, bisognava anda' lì per forza. Non poteo fa' diversamente.
Avvocato Filastò: Ma mi risponde se lei si rese conto che era un rischio, oppure no? Mi dice: 'guardi, un me ne resi conto' oppure 'me ne resi conto'. Non mi dica se, ma se...
Giancarlo Lotti: Di questo qui. Però come facevo? Ormai dovevo andare là e basta.
Avvocato Filastò: Allora, senta Lotti, lei se ne rende conto che questa storia non sta né in cielo, né in terra? E mi risponde così, cercando di aggirare la domanda che le sto facendo - se per lei era un rischio oppure no - perché questa storia è una fandonia, ha capito?
Giancarlo Lotti: No, unn'è fandonia questa.
Avvocato Filastò: No, eh? Nemmeno questa?
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: Va bene.
Giancarlo Lotti: Se sono andato... Il motivo che doveo anda' là... m’aveano mandato loro.
Avvocato Filastò: Ma almeno al Vanni glielo chiese? Glielo disse: 'guarda Vanni, che qui si potrebbe imbucarla da un'altra parte?' Questo a Vanni glielo disse?
Giancarlo Lotti: Gliel'ho detto: 'imbuchiamola in un altro posto'. Dice: 'no, bisogna anda' lì' e basta.
Avvocato Filastò: Ah, questo gliel'ha... Presidente, se vuol fare una pausa Lotti, si può fare prima di passare a Scopeti.
Presidente: Vogliamo fare pausetta?
Giancarlo Lotti: Sennò a tirar tutto fino alla fine...
Avvocato Filastò: Sì.
Presidente: Sì.
Giancarlo Lotti: Se gl'è possibile.
Presidente: ... Facciamola, eh. Evitiamo così ogni problema. Si sospende per 20 minuti. 

« DOPO LA SOSPENSIONE »

Presidente: Allora, Lotti? Abbiamo fatto una bella pausa, Lotti, eh? Prego, avvocato Filastò.
Avvocato Filastò: Grazie, Presidente. Allora, siamo arrivati agli omicidi degli Scopeti.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: La prima domanda è questa: la faccenda di fermarsi a fare un po' d'acqua non è vera. Che vi fermaste lei e Pucci lì per fare un po' d'acqua non è mica vero?
Giancarlo Lotti: No, questo l’ ho di già dichiarato.
Avvocato Filastò: L'ha detto prima, va bene. E lei ha detto, a pagina 76 dell'incidente probatorio, che aveva fissato prima di incontrare Pietro e Mario nella piazzola, verso l'undici di sera.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Va bene. Io volevo sapere, lei quel giorno - lei e Pucci - andaste a Firenze dalla Gabriella Ghiribelli, vero?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: A che ora arrivaste a Firenze? Più o meno Lotti, non c'è bisogno che spacchi il minuto, è chiaro.
Giancarlo Lotti: Parto da San Casciano, non so, se parto alle tre... Poi si fermò lì per controllare un po' la zona lì, sempre nel posto...
Avvocato Filastò: Ah, va bene.
Giancarlo Lotti: In questa...
Avvocato Filastò: Piazzola.
Giancarlo Lotti: ... piazzola.
Avvocato Filastò: Sì. Quindi partendo prima all'andata, vi fermaste a controllare. Va bene. E poi dopo andaste a Firenze. Sarete arrivati a che ora?
Giancarlo Lotti: Non lo so mica a che ora preciso.
Avvocato Filastò: Le quattro?
Giancarlo Lotti: Sarà stato più qualcosa.
Avvocato Filastò: Le quattro e mezzo.
Giancarlo Lotti: Mettiamo le quattro e mezzo. Però ci si fermò a parlare lì prima.
Avvocato Filastò: Va be'.
Giancarlo Lotti: Un momento. Il tempo non l'ho guardato, che ora l'era.
Avvocato Filastò: E con la Gabriella Ghiribelli quanto tempo rimaneste, lei e Pucci?
Giancarlo Lotti: S'è mangiato, poi...
Avvocato Filastò: Quindi pranzare, il desinare...
Giancarlo Lotti: Che pranza...
Avvocato Filastò: ...come si dice noi in Toscana.
Giancarlo Lotti: No, non pranzato, ho detto cena.
Avvocato Filastò: Eh?
Giancarlo Lotti: Cena, non pranzare.
Avvocato Filastò: Ah, cenaste insieme alla Gabriella Ghiribelli? Faceste la cena insieme alla Gabriella Ghiribelli?
Giancarlo Lotti: Io ho detto la cena, non desinare.
Avvocato Filastò: Va bene. Ma, quindi voi, il pomeriggio come l'avete passato, insomma, via? Ha detto che lei è arrivato verso le quattro e mezzo.
P.M.: No, avvocato, l'ha detto lei, eh, scusi. Ora mi permetta, ma siccome l'ha detto lei e il signore qui imputato ha sempre detto perlomeno quattro o cinque volte un'ora completamente diversa. Ora lei ha detto le quattro e poi vuol far passare come verità le quattro.
Avvocato Filastò: No.
P.M.: Sì. Per cortesia. Ora d'ora in avanti intervengo perché...
Avvocato Filastò: No, io non voglio far passare nulla.
P.M.: Sì, sì. Avvocato Filastò, mi perdoni, io non sono più disponibile perché se gli dice come stanno gli atti, sono d'accordo. Le quattro l'ha detto l'avvocato Filastò.
Presidente: Abbiamo capito, Pubblico Ministero.
P.M.: Bene, grazie.
Presidente: Bene.
Avvocato Filastò: Allora a che ora arrivò a Firenze, Pucci, ce lo vuol dire?
P.M.: Non si chiama Pucci.
Avvocato Filastò: Oh, scusi, Lotti.
Giancarlo Lotti: Io son Lotti, non so Pucci, eh, intendiamoci.
Avvocato Filastò: Sì, va bene.
Presidente: Va bene, va bene, Lotti, non formalizziamoci, eh.
Giancarlo Lotti: Però preciso come fo a dire... preciso a che ora sono arrivato.
Avvocato Filastò: Preciso no, più o meno.
Giancarlo Lotti: Più o meno... che ne so preciso. Non mi ricordo preciso a che ora sono arrivato.
Avvocato Filastò: Ha sentito il Pubblico Ministero, che dice che gl'ho suggerito io un orario. E allora non faccia così, perché io non è che gl'ho suggerito, ho detto le quattro e mezzo. Ha detto sì, mi pareva...
Giancarlo Lotti: Io mi sono fermato un po' lì, poi che ora gl'era quando sono arrivato lì non me ne ricordo.
P.M.: Sono quattro volte che dice: 'non so a che ora'. Quindi non vedo perché si debba continuare - Presidente, mi scusi, c'è formale opposizione - a che si continui a fare un'ora quando questo signore ha risposto per quattro volte: 'non so a che ore'. Io non capisco. Perché altrimenti qui si cambia completamente il contenuto, non solo dell'incidente probatorio, ma di tutte le deposizioni che questo signore ha già fatto in quest'aula. Quindi, se vogliamo cambiare le ore, pensiamoci, ognuno poi fa a modo suo e poi valutiamo. Però io tutte le volte, sennò, mi alzo e faccio opposizione. Siccome non è nessun interesse mio di fare così, proprio sono stato zitto per giorni interi, e sto zitto ancora stamani, però per cortesia... Poi sennò si dice si innervosisce. Insomma, sono tutti questi discorsi, Presidente...
Presidente: Bene.
P.M.: Invito lei magari a rimettere un attimino in ordine il metodo con cui si deve andare avanti.
Presidente: Bene. Non sa la risposta. Non sa dire l'orario quando è arrivato, preciso.
Avvocato Filastò: Benissimo.
Presidente: Bene, passiamo oltre.
Avvocato Filastò: A che ora partiste da Firenze?
Presidente: La sera?
Avvocato Filastò: Dopo essere stati con la Gabriella Ghiribelli, a che ora partiste?
Giancarlo Lotti: Sarà stato le dieci e mezzo, o forse più. Se dovevo arrivare all'undici lì, non devo mica arrivare alla svelta, per fare un incidente per la strada. Io bisognava che partissi innanzi. Un pochino ci vuole arrivare, non si va mica in 10 minuti.
Avvocato Filastò: E cosa faceste tutto questo tempo a Firenze?
Giancarlo Lotti: Come i' che... si stette lì da lei. Si mangiò, poi quando l'era l'ora si viense via. Quando andetti da lei lì che facevo? Andavo a letto e si faceva l'amore. Che andavo?
Avvocato Filastò: Diverse ore allora con questa Gabriella. Quanto tempo c'avete passato con questa Gabriella Ghiribelli, lei...
Giancarlo Lotti: Non ho mica guardato l'orologio, se l'era un'ora o più.
Avvocato Filastò: ... e Pucci.
Giancarlo Lotti: Come
Avvocato Filastò: Ma più o meno, Lotti. Più o meno. Da un'ora a tre ore.
Giancarlo Lotti: Due ore o più, massimo.
Avvocato Filastò: Direi anch'io il massimo.
Giancarlo Lotti: Anche di più.
Avvocato Filastò: Anche più di due ore?
Giancarlo Lotti: Se vo la sera...
Presidente: Scusi Lotti. Scusi Lotti. Lei andò a Firenze, arrivò a casa della Ghiribelli.
Giancarlo Lotti: Però non ho mica guardato l'orologio, che ora l'era preciso.
Presidente: Ho capito. Nessuno gli chiede questo.
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: E poi è rimasto sempre lì fino alle dieci e mezzo circa, quando è partito per tornare su.
Giancarlo Lotti: Saremo andati a bere in un bar e poi... andati su e poi s'è finito la serata lì. E poi, quando gl'era l'ora, siamo venuti su. Non potevo mica partire preciso e arrivare tardi lì. Se avevo fissato l'ora, l'era quella.
Presidente: Bene. Prego.
Avvocato Filastò: A me m'hanno sempre detto che le prostitute c'hanno i minuti contati, si vede unn'è vero. Va be' che io non le frequento, ma insomma.
Giancarlo Lotti: I minuti contati.
Avvocato Filastò: Bah.
Giancarlo Lotti: Se dovevo arrivare...
Avvocato Filastò: Ma insomma, l'avrà avuto da lavorare questa Gabriella.
Presidente: Avvocato, su questo punto abbiamo sentito anche la Ghiribelli e c'ha detto la sua versione. Se vuole che si rilegga...
Avvocato Filastò: Va bene, va bene.
Presidente: Va bene?
Avvocato Filastò: Sì, d'accordo. Quando arrivaste lì alla piazzola, la macchina di Pacciani dov'era?
Giancarlo Lotti: Ma la sera?
Avvocato Filastò: Sì, sì. Ora siamo alla sera.
Giancarlo Lotti: Se non me lo dice, come fo a dire.
Presidente: La sera, la sera. Siamo arrivati...
Giancarlo Lotti: La sera.
Presidente: Bene?
Giancarlo Lotti: Lui mi deve dire preciso se gl'è la sera o dopo mezzogiorno.
Presidente: E lei chiede spiegazioni...
Avvocato Filastò: La sera, la sera.
Giancarlo Lotti: Sì, sì, va bene, ho capito.
Avvocato Filastò: Perché dopo mezzogiorno la macchina di Pacciani e un c'era vero. Oppure c'era anche la macchina di Pacciani il giorno, quando vi siete fermati?
Giancarlo Lotti: O non gliel'ho spiegato quande... dopo mezzogiorno...
Presidente: Lotti, Lotti. Lei deve ascoltare, non deve polemizzare.
Giancarlo Lotti: Lo so.
Presidente: Deve rispondere e basta, tutto qui.
Giancarlo Lotti: Va bene.
Presidente: Vuol sapere l'avvocato, alle undici... insomma, quando siete arrivati lì sul posto, la macchina del Pacciani...
Giancarlo Lotti: Preciso...
Presidente: Va bene. Del Pacciani dov'era.
Giancarlo Lotti: C'era di già la macchina dalla parte dove c'era il muro. C'è una villetta. Non so se l'era una villetta o una casa. Lì sopra. E c'è il muro e in più il cancello che si...
Presidente: Insomma, c'è una strada...
Giancarlo Lotti: Quasi di fronte alla piazzetta.
Presidente: Di fronte alla piazzetta.
Giancarlo Lotti: Ma se mi spiego male non lo so, eh.
Avvocato Filastò: No, no.
Presidente: No, lei dà per scontate certe cose, però noi non possiamo saperle.
Avvocato Filastò: Vogliamo parlare un momentino di questa villetta che dice lei? Questa villetta è...
Giancarlo Lotti: Villetta... Sarà una casa normale. Non sono mica andato lì a vedere se l'era una villetta o no.
Avvocato Filastò: Questa villetta, la domanda è questa...
Giancarlo Lotti: Unn'è proprio di faccia alla piazzola, l'è un po' spostata. Insomma, l'è giù per lì.
Avvocato Filastò: Eh, ma è vicina alla strada?
Giancarlo Lotti: Sì, l'è vicino alla strada.
Avvocato Filastò: Proprio a...
Giancarlo Lotti: C'è le colonne e in più c'è il cancello che si vede...
Avvocato Filastò: E dietro il cancello c'è la villetta?
Giancarlo Lotti: No, c'è la strada che va su alla casa. La unn'è lì proprio al cancello, l'è un po' più in su.
Avvocato Filastò: E' più in su.
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: C'ha il cancello sulla strada.
Avvocato Filastò: Va bene. Ho capito.
Giancarlo Lotti: C'è il cancello...
Avvocato Filastò: E la macchina di Pacciani era vicino al cancello.
Giancarlo Lotti: Dalla parte opposta, di qua. E vedo un pezzetto di macchina, non tutta per bene. 

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